V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Silma |
Inserito il - 02 febbraio 2005 : 20:23:10 Finalmente! Rieccomi tra voi, io, Silma, vi ricordate? La piccoletta rompiscatole, che non partecipava mai agli incontri dal vero... [:)] Già, quella, rieccomi qui tra voi, desiderata o meno. Varie vicissitudini mi hanno costretta a quasi tre anni di astensione dal forum, poi sono tornata e...niente, chiuso, locale nuovo e gente mai sentita...mi sentivo alquanto sperduta, in verità. Per mia fortuna, o "per caso" direbbe qualcuno, Amon Sul ha preso contatto con me ed ora rieccomi qua. Che meraviglia rileggere tanti nomi noti...Balrog, Aerendil, Rosie,Luthien, Mitsui, Ramingo, Elessar e tutti voi! Bene, visto che ho risolto buona parte dei problemi, mi farò viva quando potrò...il posto sembra piuttosto accogliente. Ehi, sono cambiata ma non in tutto: parlo ancora un bel po'. Se volete che taccia, basta uno sguardo: mi metto in un angolino col mio calice di vino elfico e non vi accorgerete più nemmeno che ci sono[:D]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
25 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Silma |
Inserito il - 18 ottobre 2005 : 13:48:30 [:)]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
balrog |
Inserito il - 18 ottobre 2005 : 12:22:11 Grazie a te silma....la via è sempre a due corsie...non si può dar nulla a chi non vuol ricevere,non si riceve nulla se non c'è chi dona....e questo vale per tutti noi.
bal |
Silma |
Inserito il - 14 ottobre 2005 : 21:57:03 Un grazie di più Amon, per aver risposto con sì belle parole. Voglio dire molto. [:-xx]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
AmonSûl |
Inserito il - 11 settembre 2005 : 22:53:14 Mentre leggevo pensavo due cose...
la prima era che avrai tempo di conoscerci ancora più approfonditamente e scoprire le mediocrità di ognuno ed avrai tempo di trovare anche il bello della vita, per non far concludere le tue parole e i tuoi pensieri migliori tra le mura del forum, ma portartele anche fuori... Poi però ho pensato che stavano un po' fuori posto questi pensieri, ora...
da qui il secondo pensiero... grazie a te... per molti penso, ma per me sicuramente, hai ricordato quella mancanza di pregiudizi e voglia di conoscere gli altri per ciò che sono, senza giudicarli o aspettarsi bene e male in precedenza... spero che tu ti mantenga sempre così... e anche noi, che ogni tanto ci vedo come vecchietti acidi [:D], sappiamo avere occhi non velati da nebbia...
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
Silma |
Inserito il - 11 settembre 2005 : 20:34:48 Bene, non sapevo dove fosse il posto giusto per scriverlo, poi ho pensato che la cosa migliore era utilizzare il mio "topic personale"
Una cosa semplice: grazie. Era da un po' che ve lo volevo dire. Sono ormai più di sette mesi che sono tornata qui e non mi sembra vero. Grazie innnanzitutto ad Amon per avermi fortunosamente ritrovata e ricondotta per mano da voi. Ha avuto una gran pazienza ad aiutarmi con i vari problemi occorsi nell'inserire la pasword ed il resto ed il semplice fatto che mi abbia riconosciuta, dopo circa due anni di assenza, è stata per me una gioia indicibile. Grazie Colle [:-xx] Aer...be', giassai. Non saprei che cosa aggiungere a quanto già dettoti in passato. Certe cose non trovano mai le parole giuste. Trilly, quella tua telefonata è stata la più bella sorpresa di dicott'anni di vita e non lo dimenticherò mai. Grazie a tutti per come sono stata riaccolta qui, a coloro che ho incontrato per l'affetto dimostratomi, per le splendide persone che siete. Mi sembra di ritornare ad un post del vecchio forum, quando vi dissi "grazie per permettermi di stare qui". Qualcuno fece una battuta che non ricordo bene, rivolgendosi mi sembra ad Amon...qualcosa a proposito del tappeto...non ricordo. In ogni modo, sembra una frase sciocca, ma per me ha significato molto ritrovarvi. Gli ultimi quattro anni sono stati quattro secoli perquesti occhi. Potersi ritrovare con qualcuno che (voi non lo sapete, ma è così) è stato fra i sostegni di quel periodo, poi così bruscamente perduto, è stato tornare a respirare un po' d'aria fresca. Perchè la forza che ho trovato è venuta anche da quei post, un po' infantili, un po' pazzi, che scrissi allora sulla pagina grigia di un forum. Un forum dove c'eravate voi.
Va bene, basta così, o vi annoio troppo. Semplicemente grazie. Perchè non lo dirò mai abbastanza alle varie persone, qui e altrove, che mi hanno permesso di giungere dove sono. Forse non ce l'avrei fatta, senza di loro e di voi. Lo so, faccio allusioni continuead una storia che non racoto mai. Verrà l'ora anche per lei. Adesso, è il momento di dire grazie a chi debbo e di lasciarmi alle spalle gli altri. Scusate, è un momento particolare. Di quelli in cui alcune porte vanno chiuse ed altre spalancate.
Al di là di tutto, grazie.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 23 marzo 2005 : 16:15:31 Citazione: Messaggio inserito da Aerendill
[black]Non era assolutamente un rimprovero (nè tanto meno un biasimo). So bene cosa intendi: il timore di dire qualcosa fuori luogo è grande ed essere riflessivi non è certo un male. Mi spiace tu abbia preso il nostro invito come una forzatura. E' solo che ci fa piacere leggerti, anche perchè quando scrivi altrove lo fai sensatamente e con criterio [^] /black]
Tranquillo, nessuna offesa![^] E grazie per il complimento![:I]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
AmonSûl |
Inserito il - 22 marzo 2005 : 20:55:14 esatto.. ^^
bravia Silma... continua così che l'estroversità (o estroversaggine) è buona cosa... e poi hai ragione, a volte le parole scritte si prestano ad incomprensioni... conviene che sempre ci ricordiamo di leggere con attenzione ciò che gli altri scrivono per capire bene cosa vogliono dire e non arrabbiarci inutilmente...
CollevEnt [:381] _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Aerendill |
Inserito il - 22 marzo 2005 : 20:12:54 Non era assolutamente un rimprovero (nè tanto meno un biasimo). So bene cosa intendi: il timore di dire qualcosa fuori luogo è grande ed essere riflessivi non è certo un male. Mi spiace tu abbia preso il nostro invito come una forzatura. E' solo che ci fa piacere leggerti, anche perchè quando scrivi altrove lo fai sensatamente e con criterio [^] Omaggi,
Aerendill
Just Drow it! "Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro." |
Silma |
Inserito il - 22 marzo 2005 : 18:53:23 Citazione: Messaggio inserito da Aerendill
Infine mi associo all'invito del Colle: siamo tutti legati a una parte del forum piuttosto che a un'altra, ma in fin dei conti è tutto nostro, in ogni suo più recondito anfratto. Non credo ti sia esattamente "rintanata" (su Amon, non esageriamo), devi solo imparare a staccarti gradualmente da queste mura e condividere anche le altre stanze della taverna ^___^
Aerendill
Just Drow it! "Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."
Se capisco di cosa parlate...Scusate, forse ho dato un'immagine distorta del mio modo di fare...sono usa intervenire solo quando ho ben capito la situazione all'interno del discorso e solo se ho veramente qualcosa da dire. Non sono introversa, affatto, davvero. (Adesso mi direte che una persona introversa non ammette mai di esserlo...). Per natura sarei portata proprio all'opposto. Per questo, rifletto a lungo prima di espimere opinioni e soprattutto presto attenzione a come lo faccio: la parola scritta è facilmente equivocata. Forse ho dato l'apparenza di essermi chiusa qui, ma è solo perchè intervengo più spesso nelle discussioni che conosco a fondo e quindi so meglio gestire. Comunque tranquilli, a mano a mano che mi aggiorno comincio ad intervenire anche altrove...vi avverto, poi sarete voi a gridarmi di farla finita! Uomo avvisato...voi m'intendete.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Aerendill |
Inserito il - 21 marzo 2005 : 20:11:52 Come ormai notoriamente sa gran parte del forum, io sono figlio unico e per anni sono stato lieto che i miei avessero escluso altra prole (dicono che un'altro figlio come me avrebbe esulato dalle loro capacità di sopportazione). Poi ho avuto, in un brevissimo lasso di tempo, il piacere di avere una persona che consideravo come una sorella... ma questa è un'altra storia... Credo che il legame che si viene a crare tra fratelli/sorelle sia più profondo di quanto non si creda (si può litigare, si possono avere caratteri molto diversi, ci si può anche odiare; ma c'è quel qualcosa che ti lega indissulubilmente e che ti fa sentire parte di qualcun'altro). Per mia esperienza personale posso asserire che i gemelli sono uniti da qualcosa che trascende l'empatia e il sesto senso. Alcuni anni fa ho conosciuto due gemelle che provavano l'una le sensazioni dell'altra, anche a parecchia distanza. Posso testimoniare che ero in compagnia di una sorella, quando improvvisamente disse di percepire in bocca un sapore di cioccolata. Nell'arco di pochi minuti, insieme ad altri amici, ci raggiunse l'altra sorella... che stava mangiando un gelato al cioccolato. Conoscendo il loro comportamento serioso, e la loro poca propensione per gli scherzi, dubito si fossero messe precedentemente d'accordo. Ci narrarono poi di come spesso capitava loro di sentirsi tristi o allegre al posto dell'altra e viceversa...
Non fatico a credere che ci sia qualcosa di speciale che unisce te, Silma, a tua sorella gemella e trovo, anzi, che questa realtà sia affascinante (sperando che tu non fraintenda l'espressione). Se vuoi possiamo chiamarla straordinaria. E penso che, per quanto lei possa pensarla diversamente, sia ancor più significativa per tua sorella, della quale sei corsa in aiuto più volte. Non puoi biasimarla se non crede nel collegamento delle vostre anime (o menti... fai tu); forse è il suo modo di difendersi dalla realtà che, almeno per adesso, deve dipendere necessariamente da qualcuno. E' probabile che sia il suo modo di credere di poter essere, in minima parte, autonoma. Per quanto ti voglia bene immagino infatti che non sia facile per lei pensare di esserti di peso (ovviamente per te non è così, ma, per lei che la vive, la realtà è diversa). Continua a starle vicino e a comportarti come hai fatto fino ad ora: sa bene il tipo di legame che vi unisce; magari semplicemente non se la sente di esternarlo. Infine mi associo all'invito del Colle: siamo tutti legati a una parte del forum piuttosto che a un'altra, ma in fin dei conti è tutto nostro, in ogni suo più recondito anfratto. Non credo ti sia esattamente "rintanata" (su Amon, non esageriamo), devi solo imparare a staccarti gradualmente da queste mura e condividere anche le altre stanze della taverna ^___^
Aerendill
Just Drow it! "Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro." |
Silma |
Inserito il - 21 marzo 2005 : 20:10:53 Scusa Amon, mi "rintano" in che senso?[?] Se ti riferisci al fatto che contribuisco solo a poche discussioni, il fatto è che la maggior parte sono iniziate moltissimo tempo prima del mio arrivo, dunque sono piuttosto lunghe e mi occorre del tempo per leggerle tutte e potermi quindi inserire nel discorso senza ripetizioni o gaffe![xx(]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 21 marzo 2005 : 19:19:34 [quote]Messaggio inserito da AmonSûl
eheh... non so se questo tipo di convulsioni siano uguali a quelle date dall'epilessia, perchè in quel caso mi hanno semplicemente detto di stare vicino a chi si sta "dibattendo" senza bloccarlo, solo parlargli dolcemente e aspettare che passino...
Si, ora mi sono informata anch'io in proposito, ma le convulsioni di chi ha un attacco epilettico sono, appunto, dibattimenti, anche molto violenti e scomposti; rita aveva convulsioni sussultorie, date dalle medicine (come se, da svenuta, cercasse di "autorisvegliarsi"). Piccolo contributo medico al forum...[:o)]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
balrog |
Inserito il - 21 marzo 2005 : 16:01:03 ....santo cielo Silma...sei stata bravissima,se ci fossi stato io mi sa che veniva a me l'infarto,sono notorio per farmi prendere dal massimo nervosismo possibile quando qualcuno sta male (i miei non permettono che io vada a trovarli in ospedale perchè hanno paura delle mie reazioni se stanno male...)
Sono felice che sia finito tutto bene.
Un abbraccio di solidarietà a te e tua sorella, deve essere di conforto a lei sapere che la accudisci così amorevolmente.
balrog
|
AmonSûl |
Inserito il - 20 marzo 2005 : 20:15:46 eheh... prima faccio una delle mie pignolerie: Silma, il forum è tuo... non rintanarti nel tuo topic di presentazione... E' una cosa che fa parte di te, questo post, hai in effetti fatto benissimo a metterlo qui... e ti ringrazio di avercelo raccontato...
ho avuto a che fare con bambini con l'epilessia e mi hanno detto che le convulsioni (a cui non ho mai assistito) generano un grande panico in chi le vede... perchè effettivamente ci spaventano enormemente... Tu ti sei comportata nel migliore dei modi... non so se questo tipo di convulsioni siano uguali a quelle date dall'epilessia, perchè in quel caso mi hanno semplicemente detto di stare vicino a chi si sta "dibattendo" senza bloccarlo, solo parlargli dolcemente e aspettare che passino...
è splendido il rapporto che tu hai con tua sorella... non so se è vero che i gemelli hanno un legame molto esclusivo, so però che è qualcosa di preziosissimo il fatto che siate così legate... sul forum molte persone che conosco hanno un bellissimo affetto coi loro fratelli e sorelle... io le prendo come esempio... pur non riuscendoci nel mio caso ^____^
CollevEnt [:5] _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Silma |
Inserito il - 20 marzo 2005 : 19:36:46 Cari amici, voglio qui condividere con voi un'immensa gioia che ha seguito un'immensa paura nei giorni appena trascorsi. Venerdì scorso, nel cuore della notte (verso le 3) sono stata svegliata dal mio sesto senso di gemella, una sorta di dolore circolare alla testa che mi assale ogniqualvolta la mia sorella gemella, Rita, sta male gravemente. Non appena ho aperto gli occhi, ho visto la luce accesa nel bagno (che è proprio di fronte al mio letto) ed una mano di Rita posata sul pavimento, che tremava tutta e l'ho sentita rantolare. Mi sono alzata precipitosamente e sono accora: l'ho trovata riversa sulla schiena, preda delle convulsioni, rantolante e con gli occhi sbarrati, come fosse in agonia. Ora, Rita soffre di cali di pressione e così, essendo stata io a portarle i primi soccorsi tutte e due le volte che è svenuta, avevao studiato tutto lo studiabile sulla rianimazione di persone incoscienti (posizione di sicurezza, come sentire il battito cardiaco, come rianimarle, respirazione bocca a bocca, massaggio cardiaco ecc.), ma ero assolutamente impreparata alle convulsioni: unica cognizione in mio possesso, che dovevo bloccarle la lingua con la mano coperta da un fazzoletto perchè non soffocasse. Ma Rita era bloccata tra i mobili del bagno ed il muro e non riuscivo a sollevarla per poterla sdraiare in terra e sollevarle le gambe. La chiamavo, ho gridato per svegliare i miei genitori, sono arrivati che Rita aveva cessato rantoli e convulsioni ed era immobile ed incosciente, il respiro debolissimo e sussultante. Quando ha chiuso gli occhi, ho avuto davvero paura. Mentre papà chiamava il 118, io e mia madre siamo riuscite a sollevare Rita e portarla sul letto, ma lei continuava ad essere incosciente. è rimasta tale per...be', se non sono stati 10 minuti, c'è mancato poco. Finalmente, mi ha guardata con uno sguardo di nuovo vigile ed è riuscita anche a stringermi la mano. Dopo pochi minuti, già rideva e scherzava come sua abitudine quando vuole sdrammatizzare. L'ambulanza ha impiegato 3/4 d'ora ad arrivare, perchè non trovavano la casa. L'hanno portata in ospedale. Ora mia sorella è di nuovo a casa e sta perfettamente, a parte un certo mal di schiena, perchè nel sollevarla le abbiamo probabilmente stirato un muscolo (ahem...), ma per il resto, per una che è stata ad un passo da andare a colloquio con i cherubini, è in splendida forma. Per i medici è stato tutto dovuto ad un brusco calo abissale di pressione unito all'effetto di alcuni dei medicinali che prende per la cefalea. Io, cosa è stato non lo so. So solo che per poco non ci rimanevamo tutt'e due (più mamma, che per la prima volta ho visto in preda al panico, e lei le convulsioni non le aveva viste!!!). Adesso Rita si lamenta che le sto troppo dietro, ma sfido io: è la terza volta che grazie al mio sesto senso (a cui lei noon crede) ci va bene, non chiediamo troppo alla provvidenza! Insomma, sollievo, ancora un po' d'apprensione, ma grazie a Dio (con cui non mi debiterò mai abbastanza) adesso va tutto bene.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 10 marzo 2005 : 17:49:34 Ok, con calma, cercherò di rispondere a tutti i quesiti...
[quote]Messaggio inserito da AmonSûl
Iniziamo: Edmond fa il classico viaggio di fuga da una realtà che gli pare asfittica... Vorrei capire meglio la motivazione che spinge questo personaggio a navigare... Se conosceva già Elfi e il mondo tolkieniano... (o se aveva già sentito storie strane di una simile terra, come Atlantide, per intenderci)
Edmond parte per fuggire e questo è tutto ciò che lui sa e che ritiene essere alla base del suo viaggio. In realtà, scoprirà a sue spese (e molto per merito degli Elfi) che c'è una ragione più alta al suo viaggio, era suo destino compierlo, doveva farlo e doveva vivere per raccontarmelo. Viene scelto e chiamato, nel senso letterale del termine, ma questo risulta chiaro alla fine dunque non posso spiegarlo più chiaramente adesso![:-p]
Vorrei capire poi in che relazione è il luogo che Edmond raggiunge con il mondo esterno, se come Tol Eressea è circondato da nebbie e mari in tempesta (in realtà non ricordo più, sto sparando a caso ^^) e dietro ad un incantesimo, o è semplicemente fuori dalle rotte (e bisogna porsi il problema del XX secolo in cui difficilmente una terra così rimarrebbe sconosciuta)
Ah, bella domanda...ancora non lo so con esattezza. In ogni modo, Edmond non è del XX secolo, ma del XVIII/XIX, quando scoperte di isole sconosciute erano ancora possibili. Inoltre, la terra non è del tutto nascosta, voglio dire che non è del tutto invisibile alle navi provenienti dall'esterno.
[Mi fermo un attimo per farti un appunto, io sono un gran pignolone e sembra che tendo a trovare in tutto il pelo nell'uovo come se non mi piacesse niente... ma non è così! Io tendo di più a cavillare su ciò che mi piace, perchè lo voglio perfetto... solo che non mi pongo il problema di come le mie parole vengono prese, come critiche e non come sprone e incoraggiamento.]
Ehi, tranquillo, in fondo sono io che vi ho chiesto commenti e anche con una certa insistenza![:))]
Punto oscuro: come si risolve, oltre alla collocazione di questa terra, anche le domande che Edmond sicuramente ha su questo luogo e i suoi abitanti e sulla relazione con gli altri popoli...
Come si risolve...be', qualcosa, ma non molto, lo verrà a sapere dagli Elfi (sempre restii a rivelargli troppo), mentre il resto lo scoprirà man mano da sè.
Come sono poi gli Elfi? E come gli uomini? Come in definitiva è Edmond (ha a volte sentimenti o azioni contrastanti? E' duro e puro?)? Mi spiego meglio: gli Elfi immagino saranno quasi ideali, eterei e magari con sentimenti più puri della media, mentre magari gli uomini più sanguigni e combattuti... ma io amo particolarmente chi ha almeno qualche dubbio, qualche caduta o errore commesso... Insomma... la mia raccomandazione (so che è brutto chiamarla così, ma nel senso di parere da amico) è di dare una pennellata in più ad ogni personaggio in modo che non sia possibile definirlo in una sola frase... ad esempio Freddoraggio immagino che non sia sempre triste, magari sorride qualche volta o comunque tormentato ha dei sussulti di vivacità oppure si capisce chiaramente che è perso in un limbo grigio come se la speranza fosse una persona morta in casa sua... mi piace in questo senso "guerra perenne", molto evocativo di qualcosa di più in quel personaggio...
Edmond è un uomo come tanti, retto ora dalle passioni, ora dalla ragione, pieno di dubbi ed incertezze soprattutto al principio del suo viaggio. Spesso si sente quasi soffocare dal dubbio, ma non ritorna mai suoi propri passi, dimostrando la forza delle proprie decisioni (a meno che non si renda conto di avere sbagliato). Gli Uomini sono diverissimi gli uni dagli altri, come accade nella nostra realtà: buoni e malvagi, saggi e stolti, alleati o nemici. Non macano tra loro nè i poeti, nè i guerrieri, nè i governanti. Neanche gli Elfi sono tutti uguali, nè tutti così "eterei": Stellazzurra e Lungiriso ne saranno validi esempi. Per quanto riguarda Freddoraggio, non l'ho ancora incontrato, dunque non ti so dire molto su di lui. Il gelo del dolore è sua caratteristica principale, ma per questo gli ho affiancato Lungiriso, l'unico che, ogni tanto, riesca a fargli ritrovare un tenue sorriso; ma rimane l'unico Elfo che in tutta l'opera non sentirete mai ridere, nè cantare.
[seconda parentesi: per i nomi per ora mi piacciono si si ^^ preferisco la grafia Albadoro ad Albad'oro... e ehm... Bellosguardo è il nome che un personaggio cieco o guercio aveva nel film di Mel Brooks "Robin Hood un uomo in calzamaglia"]
[b]Me ne ero dimenticata! Già, il servitore cieco di Robin Hood...Be', il "mio" Bellosguardo è assai diverso, il suo nome non ha nulla d'ironico: i suoi splendidi occhi grigi ci vedono benissimo e penetrano ogni cuore ed ogni pensiero, pur esendo impenetrabili. In effetti, Edmond lo considererà a lungo una presenza un po' inquietante ed il suo ruolo e scopi a Sempresera mi sono tutt'ora non del tutto chiari.
puledra degli elfi? In che senso puledra? ^^
Nel senso di giovane giumenta delle "scuderie" elfiche (termine posto tra virgolette, poichè i destrieri degli Elfi vivono allo stato brado). Perchè, a che cosa avevi pensato?[V]
Potresti prendere in considerazione di fare di Edmond un discendente lontano di Eorl che trova un'immagine, una pagina scritta o qualcosa in elfico che gli evochi domande che poi vogliono risposte? Che aiutino in lui a nascere un'inquietudine che non trova sazietà nella sua terra? Che poi ripeto che non mi ricordo più la storia di Eorl, nè come finisce... avendo letto solo i Racconti Ritrovati e non quelli Perduti ^^
Edmond possiede già l'inquietudine di cui parli e, per chi ha letto le opere Tolkeniane, forse già figura come possibile discendente di Eorl, essendo Inglese ed ultimo (fino ad ora) di coloro che, chiamati e guidati, hanno visitato il popolo degli Elfi (e non solo...)
Sono un po' scettico sulle storie d'amore in un libro... qualcosa di romantico ed eterno dici... Mhmm... sarà perchè dopo iSdA sono nate moltissime fanfiction che trattano quasi tutte dell'amore tra Aragorn e Arwen, tra Aragorn e Legolas... insomma, di tutto... solo che il rischio polpettone è lì in agguato... Tolkien vede nel legame con Dio e il senso di sacrificio i due cardini dell'amore fra uomo e donna, che ne fanno l'ideale più alto tra i due. La realizzazione di sè, l'armonia si ottengono con la rinuncia di sè, non con la ricerca di appagamento, con la lotta per superare le difficoltà, non con l'aspettarsi che dato l'amore siano date anche le comode soluzioni alle difficoltà...
Credimi, l'amore tra Cora ed Edmond sarà tutt'altro che facile. L'aggettivo eterno non è usato a caso. In effetti, il sacrificio sarà alla base di questo termine...ed in quanto all'appagamento, posso assicurarti che non ci sarà, in senso fisico...conosci il significato di "nozze ianche"? Ecco, qualcosa del genere.[/b]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 10 marzo 2005 : 17:06:31 Se posso solo farti un appunto, ma sempre da inesperto e come mio personalissimo parere, credo che la discordanza dei tempi dei verbi non favorisca una lettura scorrevole per come è impostato ora il racconto, pur tenendo presente che la storia dei due principi elfici viene narrata da un personaggio e che quindi potrebbe riferirla a volte ricordando e a volte come se stesse vivendo e vedendo in quel momento ciò di cui racconta.
Esatto, Stellazzurra sta raccontando, dunque passa dal tempo del narratore a quello prsente, per indicare la parecipazione emotiva agli eventi (in fondo, sta narrando della tragica morte dei suoi principi!) Infine come mio gusto personale, trovo che in questo tipo di storie stonino un po' i nomi propri in italiano, come l'Enrico a Brea [:D], ma, ripeto, è solo gusto personale.
Lo so, purtroppo[:.(][:.(] ma nei primi tempi al protagonista (Edmond) non è concesso utilizzare l'elfico, dunque devono essergli per forza tradotti. Magari il prossimo pezzo ad essere potato sarà la spiegazione di questa cosa... potrebbe essere una buona idea.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
AmonSûl |
Inserito il - 09 marzo 2005 : 11:25:37 Premetto che neanche io sono un buon analizzatore di libri, nel senso che me li godo o no... senza spesso capire il perchè... Nei libri mi chiedo sempre cosa prevale nella volontà dello scrittore e quindi nella tua, una storia d'amore di ambientazione tolkieniana, una vicenda epica, una storia di tradimenti e disperazione o di gloria e vittoria... Tutte queste domande troveranno risposta leggendo...
Iniziamo: Edmond fa il classico viaggio di fuga da una realtà che gli pare asfittica... non ricordo il motivo per cui Eorl si imbarcava... Robinson Crusoe ad esempio lo faceva per realizzarsi nel commercio via mare... Vorrei capire meglio la motivazione che spinge questo personaggio a navigare... Se conosceva già Elfi e il mondo tolkieniano... (o se aveva già sentito storie strane di una simile terra, come Atlantide, per intenderci) Vorrei capire poi in che relazione è il luogo che Edmond raggiunge con il mondo esterno, se come Tol Eressea è circondato da nebbie e mari in tempesta (in realtà non ricordo più, sto sparando a caso ^^) e dietro ad un incantesimo, o è semplicemente fuori dalle rotte (e bisogna porsi il problema del XX secolo in cui difficilmente una terra così rimarrebbe sconosciuta)
[Mi fermo un attimo per farti un appunto, io sono un gran pignolone e sembra che tendo a trovare in tutto il pelo nell'uovo come se non mi piacesse niente... ma non è così! Io tendo di più a cavillare su ciò che mi piace, perchè lo voglio perfetto... solo che non mi pongo il problema di come le mie parole vengono prese, come critiche e non come sprone e incoraggiamento.]
Punto oscuro: come si risolve, oltre alla collocazione di questa terra, anche le domande che Edmond sicuramente ha su questo luogo e i suoi abitanti e sulla relazione con gli altri popoli... Come sono poi gli Elfi? E come gli uomini? Come in definitiva è Edmond (ha a volte sentimenti o azioni contrastanti? E' duro e puro?)? Mi spiego meglio: gli Elfi immagino saranno quasi ideali, eterei e magari con sentimenti più puri della media, mentre magari gli uomini più sanguigni e combattuti... ma io amo particolarmente chi ha almeno qualche dubbio, qualche caduta o errore commesso... Anche Gandalf ha dubbi e ira, il saperlo perfetto me lo renderebbe insopportabile... insomma, mi piacciono i personaggi umanizzati, con quel misto di bene e male che caratterizza tutti... Insomma... la mia raccomandazione (so che è brutto chiamarla così, ma nel senso di parere da amico) è di dare una pennellata in più ad ogni personaggio in modo che non sia possibile definirlo in una sola frase... ad esempio Freddoraggio immagino che non sia sempre triste, magari sorride qualche volta o comunque tormentato ha dei sussulti di vivacità oppure si capisce chiaramente che è perso in un limbo grigio come se la speranza fosse una persona morta in casa sua... mi piace in questo senso "guerra perenne", molto evocativo di qualcosa di più in quel personaggio... Ok, ho letto oltre e devo dire che già mi sembra un gran personaggio Freddoraggio... quasi il mio preferito ^____^
[seconda parentesi: per i nomi per ora mi piacciono si si ^^ preferisco la grafia Albadoro ad Albad'oro... e ehm... Bellosguardo è il nome che un personaggio cieco o guercio aveva nel film di Mel Brooks "Robin Hood un uomo in calzamaglia"]
puledra degli elfi? In che senso puledra? ^^
Sono d'accordo con l'ultima frase del tuo primo post... ogni opera che venga scritta ha il diritto di essere letta... Per ora ho letto solo il primo post, quindi potrei dire cose la cui risposta si trova leggendo il secondo... Potresti prendere in considerazione di fare di Edmond un discendente lontano di Eorl che trova un'immagine, una pagina scritta o qualcosa in elfico che gli evochi domande che poi vogliono risposte? Che aiutino in lui a nascere un'inquietudine che non trova sazietà nella sua terra? Che poi ripeto che non mi ricordo più la storia di Eorl, nè come finisce... avendo letto solo i Racconti Ritrovati e non quelli Perduti ^^
Sono un po' scettico sulle storie d'amore in un libro... qualcosa di romantico ed eterno dici... Mhmm... sarà perchè dopo iSdA sono nate moltissime fanfiction che trattano quasi tutte dell'amore tra Aragorn e Arwen, tra Aragorn e Legolas... insomma, di tutto... solo che il rischio polpettone è lì in agguato... L'amore in Tolkien è qualcosa di molto puro e se vogliamo romantico... ma nasce quasi in maniera pudica, non ci sono passioni travolgenti (e quando sembrano esserci non sono vere, vedi Eowyn). In una sua lettera JRRT parla dell'amore romantico, della cavalleria, dell'amore divinizzato dai giovani del suo tempo... come se fosse qualcosa che veniva "dal di fuori, un'esaltazione permanente, che non prende in considerazione gli anni che passano, i figli che arrivano, la vita di tutti i giorni ed è sfinvolata dalla vita e dagli obiettivi. (Uno dei risultati è quello di far cercare ai giovani un <amore> che li tenga sempre al caldo, riparati da un modno freddo, senza che debbano sforzarsi in nessun modo; e gli inguaribilmente romantici vanno a cercare questo amore a costo di affrontare lo squallore delle cause di divorzio)" Tolkien vede nel legame con Dio e il senso di sacrificio i due cardini dell'amore fra uomo e donna, che ne fanno l'ideale più alto tra i due. La realizzazione di sè, l'armonia si ottengono con la rinuncia di sè, non con la ricerca di appagamento, con la lotta per superare le difficoltà, non con l'aspettarsi che dato l'amore siano date anche le comode soluzioni alle difficoltà...
Sono andato un po' fuori dal seminato, ma mi premeva scriverlo perchè sono rimasto sempre colpito dal Ring e da come descrive la storia d'amore tra Aragorn e Arwen... non parla molto di come è nata, non indugia nei particolari (non ne ha bisogno), ma ne descrive gli effetti, la fedeltà, la sofferenza per la lontananza, la determinazione e il legame forte, eterno tra i due... un modo delicato di trattare un argomento difficile...
Sempre ricordando e confrontando i Racconti Ritrovati con il Silmarillion ci si può accorgere come interi capitolo sono stati cancellati completamente (come appunto la storia di Eorl e il suo arrivo a Tol Eressea). Per far iniziare la storia in maniera molto più diretta, non come un racconto di un racconto (gli Elfi che narrano a lui il Silmarillion), ma il racconto mitico vivo... per renderlo forse ancora più vero... Questo per dirti di non preoccuparti se avrai idee diverse e vorrai svilupparle... buttati in ogni cambiamento e lavora duro... ad ogni cambiamento e ogni rilettura il racconto sarà sempre più bello...
Complimenti per la storia, mi è piaciuta fin qui... spero di leggerla per esteso... Anzi, ti chiedo il permesso di poterla mettere online... quando sarà finita, ma magari anche in versione bozza, collegata ad un topic in cui ognuno può scrivre se vuole le sue impressioni, che ne dici?
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Silma |
Inserito il - 08 marzo 2005 : 17:47:06 Grazie della buona volontà! Scusatemi se vi sembrerò petulante, ma essendo realmente (non ridete) mia intenzione tentare di pubblicare (vi ho chiesto di non ridere!) una volta terminato il libro, le vostre impressioni sono davvero preziose![:D]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
balrog |
Inserito il - 07 marzo 2005 : 16:22:23 ...magari se riesco a farmi licenziare ce la faccio a leggere...ma me lo stampo e cerco di leggerlo al più presto...
bal |
Rosie |
Inserito il - 06 marzo 2005 : 20:10:09 Idem sopra..farò lo stesso, che una pagina stampata e in treno e letto sono più fruibili... in parole povere..
Silma, pubblica! anzi...[:-p]
"...also... I can kill you with my brain" |
AmonSûl |
Inserito il - 06 marzo 2005 : 18:38:19 eheh...
fai bene a spronarci perchè siamo dei pigroni... considero un gran privilegio poter leggere le cose che scrivete... vorrei stamparmelo tutto così da potermelo leggere con calma su carta, perchè su schermo faccio fatica... ho purtroppo esaurito le cartucce quindi proverò con lo schermo...
ti saprò dire ^____^ nel frattempo prosegui a scrivere neh... [^]
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Silma |
Inserito il - 06 marzo 2005 : 18:24:29 Nessun commento...accidenti, scrivo davvero male![xx-(]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 27 febbraio 2005 : 17:24:49 Ecco, dunque, un breve tratto del mio libro. L’ ho scelto perché è una storia nella storia e dunque facile da comprendere anche separato dal resto, ma potrà darvi un’idea del mio stile.
È Stellazzurra a raccontare ad Edmond, camminando per i prati e i giardini di Sempresera. << - Quando per la seconda volta Sempresera fu minacciata – cominciò – furono Orchi ed altre creature malvagie a muoverle apertamente contro, ma non loro a procurare il lutto maggiore. Il Re partì alla guerra con i suoi tre figli, di cui gli ultimi due (poiché Albad’oro era ancora da venire), Soleargento e Miralago, erano appena due giovani principi, tanto simili per aspetto a così vicini d’età da parere, a chi non li conoscesse, due gemelli. Soleargento era il maggiore dei due, splendente per bellezza e valore, nato in una fredda alba d’inverno, quando ancora agli Elfi era dato sperare. Bionde come lino le sue chiome, gli color dell’argento ben lavorato, splendenti di vigore e passionalità. Miralago, il minore, era più riflessivo del fratello, ma di pari bellezza. Pregiava il canto più delle armi e la sua voce, quando inneggiava alle stelle sulle lucenti rive del Lago, donava conforto e speranza a chi già prevedeva, ricordando l’ombra passata, ch’essa sarebbe tornata ancora. I due fratelli si completavano a vicenda ed erano inseparabili in quei tempi di gioia, quando ancora non si sospettava l’oscura malizia che, venendo dalle nostre stesse schiere, avrebbe un giorno oscurato l’alba di Sempresera. Quando la guerra fu preparata e gli eserciti si apprestarono ancora una volta a partire, fu impossibile trattenere Soleargento e Miralago dal seguire il padre ed il fratello maggiore, tanto era per loro insostenibile il pensiero di rimanere inoperosi davanti al pericolo che minacciava la loro terra e la loro gente. A nulla valsero le preghiere della Regina, poiché il fato chiamava a gran voce i due Elfi, che non si lasciarono scoraggiare né sgomentare da nulla e da nessuno. Così partirono, nel tramonto, i raggi del sole morente insanguinarono profeticamente le loro cotte di maglia di acciaio elfico. Per l’ultima volta salutarono il loro popolo e Miralago intonò un canto di speranza nel passare la via sotto le montagne. A lungo quegli echi rimasero nella valle dopo che furono partiti. Gli Elfi si unirono ai loro alleati del Sud, poiché devi sapere, Edmond, che gli Uomini in quel tempo combatterono al nostro fianco, almeno la parte maggiore di loro. I due giovani, volendo il Re preservarli il più a lungo possibile dalla furia della battaglia, furono mandati con un piccolo gruppo di altri Elfi in un bosco adiacente il campo di battaglia, con il compito d’impedire che lo schieramento principale fosse accerchiato; assieme a loro vi era una schiera di Uomini, non della Città bensì di alcuni suoi feudi orientali, in passato fedeli e valorosi. L’ombra, però, era già scesa sui cuori di quegli omini, che erano pini di malizia di aura, traditori del loro sangue e dei loro amici. Il loro capo, il cui nome gli Elfi hanno cancellato dalle loro storie e che non viene pronunciato nei canti, teneva consiglio con alcuni dei suoi maggiori appartati in una radura, quando Soleargento, insospettito dal contegno degli Uomini, si avvicinò ed udì ogni cosa sul losco agguato che andavano concertando, avendo dalla loro la posizione ed il vantaggio della sorpresa. Subito tentò d’allontanarsi non visto per allertare suo fratello e correre con gli altri dal Re prima che scattasse la trappola, ma, tu diresti per caso o per sfortuna, in quel momento una freccia vagante giunse fischiando dalla battaglia e s’infisse nel terreno davanti alle zampe del cavallo di Soleargento, che s’impennò, nitrendo spaventato. Gli Uomini all’udirlo balzarono in piedi, cercando l’intruso Soleargento, vedendosi prossimo ad essere scoperto, spronò il cavallo e galoppò verso il luogo ove attendevano Miralago ed i soldati elfici, gridando con quanto fiato poteva ch’erano stati traditi e che fuggissero. Subito, poiché non erano lontani, essi l’udirono e volsero lo sguardo verso la direzione dalla quale proveniva la sua voce; ma l’udirono anche gli Uomini e si videro perduti. Scoccarono perciò molte frecce verso di lui ed abbatterono il suo destriero, Pelagio, che stramazzò in terra, trascinando il proprio padrone sotto di sé. Allora Miralago lanciò un grido ed accorse in aiuto del fratello, mentre gli Uomini, disperati e ciechi di rabbia, attaccavano i loro compagni, che essendo inferiori di numero, furono presto separati dai due principi e costretti ad arretrare. Miralago smontò e liberò il fratello, ma ecco che Uomini sono loro intorno, le lame sguainate. Intimano ai due di arrendersi e, a mo’ di avvertimento, il capo trafigge con una freccia l’indomabile Talassia, che solo Miralago poteva montare. La cavalla è ferita, ma non ancora a morte e con un nitrito sovrumano di rabbia e dolore prende la corsa verso il campo di battaglia, travolgendo due uomini al suo passaggio. I due principi degli Elfi sguainano simultaneamente le spade, due fiamme di luce che balzano su verso il cielo e piombano sui loro assalitori, infallibilmente mortali. Gli Uomini però sono troppi, gli Elfi soccombono al numero e presto non rimangono in piedi che Soleargento e Miralago, terribili nella loro collera, tanto che pochi ardiscono avvicinarsi tanto da poter duellare con loro e tutti costoro giacciono in breve morti, da ultimo il loro capo, che Soleargento trafigge con la sua elfica lama. Ciò fa avvampare la collera nei cuori degli uomini, che, lasciate da parte le frecce, inutili contro le elfiche cotte e gli elmi robusti, afferrano le spade e si gettano sul giovane principe; Miralago è per un attimo separato da lui. Sono entrambi sfiniti dalla lotta e dalla costernazione e d’un tratto Soleargento inciampa in un cadavere e cade in ginocchio. Una nera lama cala su di lui e, con un gemito, egli scivola in terra, colpito a morte. A tale vista, una fiamma s’accende nel cuore di Miralago, che con un balzo poderoso scavalca gli uomini che l’accerchiavano e d’un subito spicca dal busto la testa dell’assassino. Retto dalla disperazione, infiammato dall’ira e dal dolore, fa il vuoto intorno a sé ed al corpo del fratello, ma è stanco e ferito: la cotta respinge le frecce, ma non tutte le lame, non quelle nere dell’Est. D’improvviso, ode un gemito provenire da Soleargento e, dimentico d’ogni altra cosa, si volge e s’inginocchia al suo fianco. Gli uomini si erano allontanati, intimoriti, ma lui non li vede più e, con un gesto, getta in terra l’elmo e si china sul volto di Soleargento, che apre per un attimo gli occhi e muove le labbra come a pronunciare un addio; poi, trae l’ultimo respiro, e muore. In quell’attimo, una spada fredda e crudele piomba su Miralago, che, con lo stupore negli occhi chiari, si lascia cadere sul petto del fratello. Frattanto, Talassia era riuscita a raggiungere la retroguardia dell’esercito degli Elfi, dove molti che stavano combattendo la videro giungere e crollare al suolo, uccisa dal suo gesto di fedeltà per Miralago. Grande fu il loro stupore nel vedere una freccia degli Uomini trafiggerle il manto candido ora zuppo di sangue. Alcuni intuirono ciò che era accaduto e con un grido si lanciarono verso il boschetto; ma giunsero troppo tardi. […] nessuna perdita fu mai più dolorosa di quella dei due principi degli Elfi, i perduti Soleargento e Miralago, che furono ritrovati morti l’uno accasciato sull’altro, le mani strette l’una all’altra; in volto, avevano un’espressione serena, poiché anche nella morte non furono costretti a separarsi.>>
Qui, mi fermo.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
Silma |
Inserito il - 13 febbraio 2005 : 15:49:30 Grazie del consiglio, lo terrò ben presente. Sai, la mia idea del lieto fine nasce dal fatto che nel libro c'è tanta tristezza, tante scene anche tragiche, poichè io trovo una grandissima bellezza nelle cose tristi, nella lucentezza di una lacrima, nel sospiro di un cuore morente...così, penso che la fine, Edmond permettendo, dovrà essere felice, almeno in parte, per dare quel raggio di luce=speranza che rasserena tanto nelle storie, visto che ai finali bui ci pensa benissimo la realtà, senza bisogno dell'aiuto dei poeti.
P.S. Bellissima la tua firma, pare scritta per Edmond!
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
|
|