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Silma
Ent




Abruzzo


2934 Messaggi

Inserito il - 02 febbraio 2005 : 20:23:10  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Finalmente! Rieccomi tra voi, io, Silma, vi ricordate? La piccoletta rompiscatole, che non partecipava mai agli incontri dal vero... [:)]
Già, quella, rieccomi qui tra voi, desiderata o meno.
Varie vicissitudini mi hanno costretta a quasi tre anni di astensione dal forum, poi sono tornata e...niente, chiuso, locale nuovo e gente mai sentita...mi sentivo alquanto sperduta, in verità.
Per mia fortuna, o "per caso" direbbe qualcuno, Amon Sul ha preso contatto con me ed ora rieccomi qua.
Che meraviglia rileggere tanti nomi noti...Balrog, Aerendil, Rosie,Luthien, Mitsui, Ramingo, Elessar e tutti voi!
Bene, visto che ho risolto buona parte dei problemi, mi farò viva quando potrò...il posto sembra piuttosto accogliente.
Ehi, sono cambiata ma non in tutto: parlo ancora un bel po'. Se volete che taccia, basta uno sguardo: mi metto in un angolino col mio calice di vino elfico e non vi accorgerete più nemmeno che ci sono[:D]

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>

Aerendill
Arbusto



The Void


690 Messaggi

Inserito il - 02 febbraio 2005 : 21:10:07  Mostra Profilo  Invia a Aerendill un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Aerendill Invia a Aerendill un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bentornata tra noi. Cerca di non farti impressionare da tutte le discussioni profonde che permeano il forum: qui c'è spazio per qualsiasi cosa...
Buona permanenza e posta molto: non esistomo opinioni che non valga la pena di sentire.

Aerendill

Just Drow it!
"Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."

Modificato da - Aerendill in data 02 febbraio 2005 21:10:33
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 02 febbraio 2005 : 21:18:56  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ce l'abbiamo fatta... ^____________^
[leg-gim-cin]

l'unica opzione che ti è richiesta è l'obbligo di postamento...
nel senso che dovrai sentirti libera e richiesta di dire il tuo parere ovunque...

forse sei l'unica del vecchio forum ([:393]... ok, non c'entra molto ma non avevo mai usato questa faccina ^^) ad aver mantenuto sempre quella storica ed incisiva firma...

anche a te propongo, se vai nel forum archivio, di proseguire qui qualche topic aperto di là...

nel frattemp...
[:392]

anzi, anche a te...
BENTORNATA!
[sam-smile][sam-smile]

* * *
già Aer... ogni tanto partiamo in pippe mentali che neanche Amleto... conto sulla freschezza della nostra amica elfa...[^]

* * *
dimenticavo...
suggerimenti e richieste:
- come già sai sicuramente il regno del cazzeggio è la chat asincrona... lì scrivi tutto ciò che non ha degno posto altrove
- i topic tolkieniani sono sempre i benvenuti... siamo stati satolli, ma riprenderemo con tranquillità...
- dove caspita sei stata in tutti questi mesi/anni? Segue biografia... [:D][:D]
(ovviamente solo quella parte che ritieni utile... che poi dicono che ficcanaso [:o)][:o)])
- last but not least... Maratona ISDA nel milanese... stiamo dandoci da fare ^^


Collevento
_________
luce, luce lontana, che si accende e si spegne...
quale sarà la mano, che illumina le stelle...
mastica e sputa, prima che venga neve... [:115]

Modificato da - AmonSûl in data 02 febbraio 2005 21:58:14
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Rosie
Lebid toerin





2010 Messaggi

Inserito il - 03 febbraio 2005 : 12:39:37  Mostra Profilo Invia a Rosie un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Aerendill

[black]Bentornata tra noi. Cerca di non farti impressionare da tutte le discussioni profonde che permeano il forum: qui c'è spazio per qualsiasi cosa...
Buona permanenza e posta molto: non esistomo opinioni che non valga la pena di sentire.



Cos'era? Sarcasmo?![:-p]

Ciamo Silma! Bentornata! Siamo un pò profughi su una carretta ma... ci siamo!!![:-xx]

(visto che belle faccine tolkeniane? le abbiamo fatte noi! [sam-smile])

[:-p]

"Lo scoraggiamento è una forma segreta di amor proprio che dispera alla vista delle proprie miserie"
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Aerendill
Arbusto



The Void


690 Messaggi

Inserito il - 03 febbraio 2005 : 20:10:07  Mostra Profilo  Invia a Aerendill un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Aerendill Invia a Aerendill un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che stiamo a mettere subito i puntini sulle "i"? Ma che esempio diamo alla nostra pecorella smarrita!?

Aerendill

Just Drow it!
"Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."

Modificato da - Aerendill in data 03 febbraio 2005 20:10:39
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Merry
Entino




Pepperland


1762 Messaggi

Inserito il - 04 febbraio 2005 : 16:28:13  Mostra Profilo Invia a Merry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Silma! [:278]

H is for "hurry"
E is for "ergent"
L is for "love me" and
P is for "p - p - please, heelp!!"

Mitakuye oyasin!
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Mitsui
Germoglio



Nepal


169 Messaggi

Inserito il - 04 febbraio 2005 : 16:47:19  Mostra Profilo  Invia a Mitsui un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Mitsui Invia a Mitsui un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:

Buona permanenza e posta molto: non esistomo opinioni che non valga la pena di sentire.




[ban] Aerendill per incitamento allo spam! [V] ([:))][:))]

BEntornata comunque ^_^

"FRACIDA DI MELE!!!!!"
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Aerendill
Arbusto



The Void


690 Messaggi

Inserito il - 04 febbraio 2005 : 19:17:23  Mostra Profilo  Invia a Aerendill un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Aerendill Invia a Aerendill un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Mitsui
[ban] Aerendill per incitamento allo spam! [V] ([:))][:))]

BEntornata comunque ^_^

"FRACIDA DI MELE!!!!!"


Ho detto opinioni, non cazzate...[xx(]

Aerendill

Just Drow it!
"Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."

Modificato da - Aerendill in data 04 febbraio 2005 19:18:11
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Silma
Ent




Abruzzo


2934 Messaggi

Inserito il - 06 febbraio 2005 : 17:11:54  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da AmonSûl

Ce l'abbiamo fatta... ^____________^

forse sei l'unica del vecchio forum ([:393]... ok, non c'entra molto ma non avevo mai usato questa faccina ^^) ad aver mantenuto sempre quella storica ed incisiva firma...

Già, mi era venuto in mente di cambiarla, ma mi ci sono troppo affezionata. E poi, è una delle poche parti di me a non essere cambiate!


Citazione:

- dove caspita sei stata in tutti questi mesi/anni? Segue biografia... [:D][:D]
(ovviamente solo quella parte che ritieni utile... che poi dicono che ficcanaso [:o)][:o)])
Be', che cosa posso dire?
Diciamo che mi sono presa un periodo di riflessione=autodistruzione, poichè ho messo da parte i bei discorsi che facevo qui per dedicarmi ad una revisione completa degli ultimi avvenimenti della mia vita (dei quali i più tragici erano ancora in pieno svolgimento quanto postavo nel forum), per poter mettere un po' d'ordine in alcune faccende rimaste in sospeso (a livello e di salute fiica, e di salute psicologica, ma temo che per quello non ci sia più rimedio ormai[:P]).
Dopo di che, proprio mentre mi riaccingevo a tornare, ecco piovermi addosso una serie infinita di guai: provateci a rinchiudervi in una torre d'avorio per quasi 15 anni e poi uscirne tutto ad un tratto, vi assicuro che non è un'esperienza carina al principio. Dopo essermi resa conto di come funzionassero le cose ne Mondo Reale ed aver superato la crisi adolescenziale (giunta in ritardo, ma prima non avevo il tempo di pensarci), dopo essermi fatta spezzare il cuore da un paio di persone, sono tornata al mio equilibrio e ad una visione chiara che prima l'affollamento di pensieri m'impediva.
A livello di vita pratica, sono arrivata indenne al penultimo anno di liceo classico, diventata catechista nella mia parrocchia ([?][?]a chi è venuta questa brillante idea non chiedetelo, ma a quanto pare funziona), ho preso ad interessarmi di teatro ed ho avviato un progetto di scrittura piuttosto immodesto, ma che prosegue bene.
Tutto qui. Come vedete, niente di straordinario. Vita comune di una persona...dicono non tanto comune. [^]

P.S.
Dovrò considerarlo un complimento?[:))]



umilmente vostra
Silma

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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 07 febbraio 2005 : 21:16:49  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Hai detto molte cose interessanti...

In cosa consiste ad esempio il progetto di scrittura? E il teatro?
Magari potresti pensare ad una breve lettura tolkieniana quando ci ritroveremo dal vivo ^____^
che non so se lo sai, ma ad ottobre la mitica Elly ci ha ospitati in quel di... boh, non mi ricordo come si chiamava il paesino ma era vicino all'Aquila...
ma ci sarà occasione...

La cosa più preziosa delle crisi e dei baratri è, una volta risalita la china, guardarsi indietro con un sorriso e scoprire di essersi arricchiti... A volte la vita è come mangiarsi un boccone con troppo peperoncino... ti fa male da morire e lacrimare gli occhi... ma poi ti senti quasi depurato e più sensibile ai sapori... [:D]

Collevento
_________
luce, luce lontana, che si accende e si spegne...
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mastica e sputa, prima che venga neve... [:115]
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 08 febbraio 2005 : 08:37:25  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...ciao Silma, volevo salutarti anch'io anche se colpevolmente in ritardo.
Che ci vuoi fare,ultimamente ho da lavorare e poco tempo da dedicare al forum e forse neppure tanta spinta a farlo.

Ma ti volevo salutare.

Mi è venuto in mente leggendoti una piccola cosa di non-so più-chi :

"La vita è come il teatro,non importa quanto lunga sia,l'importante è come la reciti".

Ecco forse tu hai cominciato a "vivere".
E' la cosa più importante anche se spesso è doloroso.

balrog

Modificato da - balrog in data 08 febbraio 2005 08:38:16
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 08 febbraio 2005 : 10:13:51  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
già, un po' ti invidio, Silma...
[:))][:))]

Collevento
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Aerendill
Arbusto



The Void


690 Messaggi

Inserito il - 08 febbraio 2005 : 16:43:14  Mostra Profilo  Invia a Aerendill un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Aerendill Invia a Aerendill un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non posso che associartmi a quanto già detto dal Balrog.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che la tua clausura nella torre d'avorio è durata 15 anni e, considerando che la tua crisi adolescenziale è arrivata allora, in fondo non è pervenuta così tardi, anzi. Conosco chi il tuo "piccolo dramma" lo ha iniziato all'età in cui tu l'hai concluso (dalla classe che dici di frequentrare deduco che hai all'incirca 16/17 anni) e ti assicuro che più tardi lo si affronta e più devastanti ne sono gli effetti.
Direi che ne sei uscita abbastanza cosciente di te, a quanto sembra, e il fatto che tu sia qui a parlarne con sufficiente disinvoltura è una prova che ne sei venuta fuori più conscia di te e delle realtà che ti cirdondano. Come dici tu il mondo non è mai come ce lo immaginiamo, perchè fino al momento in cui le cose procedono secondo i nostri desideri tutto ci sembra immacolato e cristallino; ma basta una piccola incrinatura nel sottile vetro dei sogni per farci apparire ogni cosa brutta e incomprensibilmente deprecabile.
Sono lieto che tu non ci abbia lasciato e che riveda a quanto accaduto come un qualcosa di positivo, perchè se non ci fossero esperienze dolorose da cui imparare non esisterebbe nulla da cui far scaturire i dubbi e le certezze che fortificano la nostra vita.

Aerendill

Just Drow it!
"Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."

In genere ci si pente di ciò che si è allorquando (e se) ci si accorge di aver sbagliato. Nessuno è in grado di dire se e quando accadrà, perchè solo noi, che siamo gli artefici del nostro mondo, possiamo capirlo. L'importante è pensare sempre con la nostra testa. E mi sembra che tu lo stia facendo.[^]
VVVVVVVVVV

Modificato da - Aerendill in data 09 febbraio 2005 18:43:44
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Silma
Ent




Abruzzo


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Inserito il - 08 febbraio 2005 : 18:23:07  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Balrog, lietissima di risentirti. La frase che hai scritta è veramente bella e soprattutto molto vera: spero di riuscire a condurre bene la mia parte![:)]

A tale proposito, il progetto teatrale riguarda uno spettacolo da organizzare nella mia scuola per una raccolta fondi, sapete, per vittime in Asia. Ho già scritto il copione, ma devo ancora trovare il modo di prepararlo in meno di dieci giorni...[xx-(] Spero di riuscirci in virtù dell'esperienza fatta in un laboratorio tetrale ed altre per conto mio, a livello amatoriale. In quanto alle letture di ISDA, se vi sarà occasione lo farò con molto piacere!

Il progetto di scrittura riguarda un...libro...più o meno...un po' più di un racconto...forse...Insomma, un'opera letteraria. (opera? bha). Una storia che più prosegue più si fa intricata e dispero di giungere prima o poi alla conclusione, visto che quasi ad ogni nuovo capitolo m'imbatto in uno o due nuovi personaggi che non avevo assolutamente previsto, mentre il viaggio del protagonista si prolunga indefinitamente...Almeno, una volta che riuscirò a farlo partire da Sempresera, cosa che non si prospetta in un tempo breve...

Aerendil, a dire il vero compirò 18 anni a Maggio, ma più o meno siamo lì. Dicevo che la crisi adolescenziale è giunta in ritardo, ma forse sarebbe più giusto dire che è finita presto, visto che a diciassette anni la mia estate si era già dileguata, assieme alle cicale che, secondo un libro tanto caro alla mia ex professoressa d'italiano, accompagnano la vita delle fanciulle dai tredici anni alla maggiore età. Io ho assaporato una parte di quel calore, di quella spensieratezza, tra i 15 ed i 17 anni; prima, non potevo viverla; dopo, non l'ho più apprezzata, se non saltuariamente, di nascosto, con quel velo di nostalgia d'una donna che guardi di lontano la sua figlia fanciulla e speri per lei un detino migliore. Non me ne lamento, però: sono ciò che sono grazie a ciò che ho passato.

Ehm...dite che è positivo?[?]

umilmente vostra
Silma

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Modificato da - Silma in data 08 febbraio 2005 19:15:49
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 09 febbraio 2005 : 23:06:36  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Leggevo oggi un'intervista a Battiato... diceva:
da disordinato che ero imparai il metodo, l’autoregolamentazione. Cominciai a dare alla mia vita delle priorità: da allora mi divertono le cose che mi nutrono, non quelle che mi distraggono. Dice Gurdjieff: "Il tempo è prezioso, non sprecarlo per cose che non siano in rapporto con la tua meta"

Quante cose sono fini a se stesse? Anche l'uso del pc... lo dicevo anche a Harry che si è fatta prendere (come avevo previsto per esserci passato io stesso ^^) dalla scaricamento-mania...
Dobbiamo riuscire a distinguere il fine dai mezzi... perchè i mezzi (pc, forum, hobby, relazioni...) non diventino il fine, che rimane comunque quello della felicità... e se scrivere su una tastiera ci sembra strano che possa portare alla felicità, chiediamoci se è qualcosa di cui abbiamo bisogno... se abbiamo bisogno di scrivere cose divertenti e stupide, o profonde e complete, allegre o arrabbiate...

Non so se c'entra molto con questo tuo topic, Silma...
Forse come al solito (citando non so più se Biancadama o Milady) scriviamo agli altri per scrivere a noi stessi, o meglio scriviamo agli altri E a noi stessi...
e pensavo al fatto che tutto quello che facciamo fa parte (o dovrebbe) di uno stesso viaggio verso la meta... come dice bene la tua frase...
Citazione:
sono ciò che sono grazie a ciò che ho passato.


Spero ci terrai aggiornati sulla tua storia... magari potresti raccontarcela e chi vuole se la stampa e se la legge comodamente... o raccontaci anche solo la trama...
Mi ha sempre affascinato il processo creativo che porta le parole dalla mente alla pagina... spesso tortuoso, a volte lineare... e mi piacerebbe sapere se hai una trama in mente o si crea man mano, vorrei sapere cosa realmente vorresti dire con il tuo racconto, qual'è il suo fine o il suo senso... Un viaggio... come si parte e come si arriverà?

"Dietro a un miraggio c'è sempre un miraggio da considerare,
come del resto alla fine di un viaggio
c'è sempre un viaggio da ricominciare."
(Francesco De Gregori)

notte...

Collevento
_________
luce, luce lontana, che si accende e si spegne...
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Silma
Ent




Abruzzo


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Inserito il - 12 febbraio 2005 : 19:14:00  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bene, non so se riesco a darvi un’idea di ciò che sto scrivendo: è sempre molto difficile spiegare una propria opera, soprattutto quando ancora non è finita.
Tanto per cominciare, si, ho in mente una trama, però non in modo lineare: flash più o meno nitidi, un poco sparsi, di cui ancora non conosco con assoluta certezza la collocazione cronologica; in effetti, sono sufficientemente certa soltanto di ciò che ho già scritto, un po’ più di cento pagine. Seguo l’idea da cui sono partita, aggiungendo a mano a mano che vado avanti, ma la cosa più bella (o più inquietante, se vogliamo) è che questa storia, cominciata “per caso”, direbbero nella Contea, senza che neppure sospettassi che ci avrei fatto un libro, sembra quasi scriversi da sola. Mi spiego: sono io che impugno la penna, ma non io che creo ciò che traccio sulla carta, come se qualcuno me li stesse raccontando, questi eventi. Situazioni irrisolvibili si sciolgono con la massima naturalezza pochi capitoli dopo, compaiono personaggi imprevisti nell’impianto originario e luoghi che ancora sono semplici evocazioni, che forse prima o poi potranno prendere corpo, o forse resteranno echi lontani, in cerca di altra voce che li sappia narrare meglio di me.
Potrà sembrare strano, od un’immodesta ricerca di affinità con Tolkien, ma il mio lavoro comincia con una frase scritta in biblioteca, su un foglio bianco trovato in mezzo ai miei quaderni: “Il Vecchio era un uomo strano”. È da questa strana ed un poco inquietante persona che io ascolto, in un’antica stanza nascosta, tra libri e cartine ed oggetti meravigliosi, davanti a un camino, la storia di un viaggio compiuto in gioventù, in una terra lontana. Il suo nome è Edmond, è partito per mare all’età di 21 anni per fuggire alla vita mondana e priva di scopo tipica della sua ricca famiglia di aristocrazia terriera della bella Inghilterra ( lui stesso non ricorda più in quale secolo nacque, troppo tempo è passato).
Una notte, la nave sul quale si trovava viene sorpresa da una tempesta, ma lui, lui solo, avvista tra le onde ed il vento una terra, dove qualcuno ha acceso un misterioso fuoco bianco. Si sente come chiamato, al tempo stesso è lui che chiama, senza saperne, ancora, il motivo. Un’onda trascina in fondo al mare l’imbarcazione ed i compagni di Edmond, che si risveglia solo su una piaggia deserta, senza sapere in quale terra od in quale mondo si trovi. Unica cosa certa è il caldo e, lui crede, il fuoco visto sulla spiaggia; decide così di superare le scogliere, per trovare tracce di vita. Invece di una terra, però, trova un mare di nebbia argentata, dalla quale spunta solo una scura foresta, attraente e terribile insieme. Decide d’inoltrarvisi e, una volta placata la sete, si addormenta, sicuro che troverà presto qualcuno che sappia dirgli dove si trova, o ancor meglio l’essere misterioso la cui voce ha udito chiamarlo nella tempesta ed i cui invisibili occhi lo scrutavano dal buio, tenendolo inchiodato al parapetto della nave.
Viene svegliato improvvisamente da un suono di risa argentine e per qualche momento dialoga con vaghe luci che appaiono e scompaiono tra gli alberi e voci cristalline che, ridendo come se si prendessero gioco di lui (ma così non è), gli chiedono perché le abbia chiamate. Edmond non capisce come facciano a conoscerlo e perché sostengano di essere giunte da lui su sua richiesta, ma alla fine, quando una di queste voci gli chiede se vuole vedere con chi ha a che fare, risponde di si e si lascia guidare fuori dalla foresta, nel mare di nebbia. Uno dei personaggi che l’ hanno svegliato lo prende per mano, conducendolo attraverso la nebbia, mentre Edmond, gli occhi chiusi, si lascia trasportare da una lontana musica.
Alla fine, escono ai raggi di un sole nuovo ed Edmond, aprendo gli occhi, scopre un verde paesaggio, boschi, colline e le bianche mura di una città degli Uomini in fondo ad una valle amplissima. Vede in viso le sue guide e scopre trattarsi di Elfi (che assomigliano molto a quelli di Tolkien, in verità). Gentili ed enigmatici, lo lasciano libero di scegliere se seguirli o meno.
Edmond parte dunque con loro, ma a lungo s’interrogherà su chi l’abbia chiamato, su dove si trovi; gli Elfi ogni volta che lo domanda gli ripetono di essere stati da lui chiamati, anche se lui se ne renderà conto solo alcune settimane dopo, e di starlo aspettando, ma anche questa affermazione troverà risposta solo molto dopo. Edmond resta a lungo indeciso, scisso tra un’istintiva diffidenza nei confronti di una situazione che non comprende ed il fascino di quegli strani personaggi il cui sguardo non sa sostenere. Soprattutto, sarà la grande amicizia che nascerà con tre di loro, Biancoargento, Bellosguardo e Dolcecanto (lo so, sono nomi un po’ buffi, ma in principio ad Edmond non è concesso usare l’elfico) a dissipare tutti i suoi dubbi.
Una brutta esperienza prigioniero degli Orchi lo farà maturare, preparandolo a ciò che ancora lo aspetta. Inoltre, trascorrerà la convalescenza in un villaggio di Uomini, dove s’innamorerà di Cora, figlia del capo, contesagli dal cugino di lei, Lander. Edmond non rimane però a lungo: quando gli Elfi decidono di ripartire, li segue nel loro viaggio verso Nord, lasciando Cora con il giuramento di ritornare ( e lo manterrà davvero).
I capitoli seguenti sono la narrazione del nuovo viaggio con gli Elfi, sino alla più splendida delle loro dimore, Sempresera (questo è il nome datole dagli Uomini), centro del loro reame, che però sempre più si restringe a causa dell’avidità degli Uomini, contro i quali spesso gli Elfi si rifiutano di combattere. Attraverso una scintillante galleria sotto le Cime della Guardia, unico accesso alla valle nella quale sorge Sempresera, Edmond si separa per qualche tempo dal resto del mondo, vivendo tra gli Elfi, benevolmente accolto dal Re e dalla Regina e dalla loro figlia, Albad’oro, fidanzata di Biancoargento e speranza del suo popolo. Molti altri personaggi si uniscono al cammino di Edmond: Stellazzurra, fanciulla elfica il cui padre mortale venne dal mondo di Edmond e non volle tornarvi ed ora è seppellito nella valle, accanto ai due figli del Re e della Regina, i rimpianti Soleargento e Miralago, uccisi da Uomini fedifraghi molte ere prima; Freddoraggio, primogenito dei sovrani, ribattezzato così dopo che il dolore per la morte dei suoi fratelli ne ha spento lo sguardo, riducendo la sua vita ad una fredda esistenza lontano dalle dimore della sua gente, in una guerra perenne che plachi il suo animo sanguinante; Stellaria, puledra degli Elfi che lo condurrà a scoperte e riflessioni. Nel contempo, approfondirà la conoscenza di Dolcecanto, il menestrello, di Biancoargento, ch’egli ama sopra tutti e di Bellosguardo, Elfo enigmatico, la cui storia è un mistero doloroso (basti dire, per ora, che il suo destriero si chiama “Farewell”, “addio” in inglese) ed il cui sguardo penetra ogni animo, benché il suo ruolo rimanga segreto. Edmond cresce in saggezza e nella conoscenza del popolo elfico e della terra in cui si trova, ma, sebbene nella valle ogni cosa sia pura ed immortale, molti sanno che si avvicina un’altra guerra.
Sono arrivata a scrivere sino a questo punto, ma ho in parte chiaro cosa sta per accadere: dopo tre anni passati con gli Elfi, Edmond partirà di nuovo, da solo questa volta, proprio quando la guerra incomberà più vicina. Lungo il suo cammino verso Sud (e verso Cora) incontrerà Uomini, spiriti, tra cui uno che gli rivelerà parte di ciò che ancora deve accadere e la banda di Elfi di Freddoraggio, che, assieme a Lungiriso (per ora soltanto un nome ed un pensiero), conduce eternamente guerra al male a Sud. Tornerà da Cora, ma dovrà scegliere tra lei ed il proseguire il suo viaggio: si renderà conto che la sua missione lo chiama altrove e dovrà decidere da solo cosa fare. Visiterà la Città, luogo di Uomini, ne conoscerà i sovrani e soprattutto Eglamor, superbo principe secondogenito. Combatterà, muterà e dovrà prendere in mano le redini della propria vita, scegliendo tra due opposte strade…
E qui mi fermo, se no vi dico pure come va a finire! Già, perché l’unica scena già pronta è proprio quella finale. Confesso che non sono sicura della scelta di Edmond, né che fine farà Cora, ma vorrei che ci fosse un lieto fine, come in tutte le buone storie, almeno per qualcuno dei personaggi.
Cosa io voglia dire con questo libro è assai complesso, poiché sono tanti gli argomenti trattati, più e meno alti, nel corso dell’opera. Sicuramente, l’impianto fiabesco invita a lasciare uno spazio, dentro di noi, per i sogni e la fantasia, senza i quali tante splendide esperienze, per quanto talvolta effimere, ci sarebbero precluse (e senza i quali non esisterebbero teatro, cinema, arte, letteratura, le cose belle che l’uomo crea insomma). Vorrei anche far tornare qualche valore che pare quasi perduto, come l’amore eterno e romantico, la fedeltà in tutte le sue forme, il coraggio vero, la sincerità, la libertà.
Se può farvi piacere, magari in seguito trascriverò qualche breve tratto, abbastanza perché possiate avere un’idea di ciò che sto combinando. Non so se alla fine verrà fuori qualcosa di buono da quest’inchiostro versato su pagine raccolte qua e là, testimonianza di “un vecchio che c’era sempre stato” ad una ragazzina che non è esistita mai, in un tempo indefinito, in luoghi che nessuna carta segna e per i quali solo un sognatore potrebbe trovare la giusta rotta, dove possono giungere solo coloro che lo vogliono e che sono a loro volta chiamati. Già, perché Edmond non è il primo ad essere giunto in questa terra avvolta di brume, inaccessibile alle navi: altri l’ hanno preceduto. Qualcuno era destinato a rimanere, qualcuno a tornare indietro e tramandare la propria storia alla persona seguente, ma il padre di Stellazzurra non è voluto più tornare indietro, cosicché Edmond ha dovuto compiere un cammino più faticoso, poiché affrontato completamente impreparato ed addirittura inconsapevole di volerlo; lo stesso Edmond ha dovuto continuare a vivere oltre la misura umana, perché la storia non andasse perduta: ha dovuto aspettare la persona destinata a continuare la storia.
Questo è a grandi linee ciò che accade, per ora almeno. Non vi dico di più, così sono sicura che, almeno per curiosità, qualcuno leggerà il mio libro se mai dovesse essere pubblicato (cosa che tenterò, poiché penso che qualunque opera, anche mediocre, non sia fatta per essere tenuta chiusa in un cassetto).
[xx(]

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
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Aerendill
Arbusto



The Void


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Inserito il - 12 febbraio 2005 : 21:58:47  Mostra Profilo  Invia a Aerendill un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Aerendill Invia a Aerendill un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho letto con molta attenzione ed interesse la trama da te scritta; forse anche con un po' di malinconia. Perchè anche io una volta iniziai una storia, rimasta però incompleta. Come nel tuo caso c'è la bozza e il canovaccio, ma a differenza da te io ho smesso.
Ti invidio molto, perchè io mi sono arreso e vedo in te ciò che anche io avrei voluto poter fare. A dire il vero non so perchè non ho più realmente proseguito (mi sono sempre nascosto dietro la falsa scusa del tempo quando forse il vero motivo era invece la paura di fallire), ma persino ad oggi vedo il tutto troppo lontano nel tempo per riprendere da dove ho lasciato, anche se sto parlando di 2 anni fa.
Ma tornando a quanto hai scritto, mi pare che le idee siano molto chiare e, per quanto i vari sviluppi sembra giungano con lo scivere (quindi senza una reale struttura predeterminata), riesci a collegarli bene. Alla fine è questo quello che conta. Ciò che noto è inoltre che la maggior parte dei viaggi di formazione vengono svolti verso est (come tutti i racconti di Tolkien) mentre il tuo appare svilupparsi in "verticale": da nord a sud e viceversa, quasi come se tu volessi cambiare piano d'esistenza, dando uno sfondo fisico a quella che vuole essere un'evoluzione spirituale.
Un solo consiglio mi sento di darti, se vuoi prendilo più come un Nota Bene (senza pretesa alcuna, ovviamente): non tutte le storie, per riuscire bene, devono necessariamente terminare con un lieto fine. A volte può anzi essere una felice trovata per dare forza emotiva alla narrazione. Dopo tutto una conclusione positiva è ciò che la maggior parte dei lettori si aspetta e siccome stupire è il "lavoro" dello scrittore posso solo darti questo parere. Ma d'altra parte dipende tutto dall'idea e dal significato che vuoi far trapelare dal narrato.
Narrante e narrato, protagonista e deuteragonista, sembiante e struttura... gira tutto intorno alle stesse cose, ma nulla ti impedisce di rompere gli schemi. Scrivere è bello proprio perchè puoi fare accadere ciò che vuoi, perchè puoi dare le emozioni che preferisci, o ancora perchè puoi fare trasparire una parte di te piuttosto che un'altra.
Buon lavoro [:1]

Aerendill

Just Drow it!
"Ciò che è stato fatto non può essere disfatto. Ciò che non ci ha ucciso ci ha reso più forti. I sogni che ci hanno illuso ci muoiono dentro."

Lieto di poterti esser stato utile. D'altronde troppa tristezza, per quanto renda il mondo un luogo più verosimile, non fa che toglierci la speranza in qualcosa di meglio. La mia firma rappresenta ciò che sento e provo in questo periodo di confusione. Sono parole che devo forzarmi di accettare, perchè, anche se sono un parto della mia mente provata, l'unica alternativa (che potrei al limite ritenere anche preferibile) sarebbe la follia .
VVVVVVVVV

Modificato da - Aerendill in data 13 febbraio 2005 18:33:38
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Silma
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Inserito il - 13 febbraio 2005 : 15:49:30  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie del consiglio, lo terrò ben presente. Sai, la mia idea del lieto fine nasce dal fatto che nel libro c'è tanta tristezza, tante scene anche tragiche, poichè io trovo una grandissima bellezza nelle cose tristi, nella lucentezza di una lacrima, nel sospiro di un cuore morente...così, penso che la fine, Edmond permettendo, dovrà essere felice, almeno in parte, per dare quel raggio di luce=speranza che rasserena tanto nelle storie, visto che ai finali bui ci pensa benissimo la realtà, senza bisogno dell'aiuto dei poeti.

P.S.
Bellissima la tua firma, pare scritta per Edmond!

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
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Silma
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Inserito il - 27 febbraio 2005 : 17:24:49  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco, dunque, un breve tratto del mio libro. L’ ho scelto perché è una storia nella storia e dunque facile da comprendere anche separato dal resto, ma potrà darvi un’idea del mio stile.

È Stellazzurra a raccontare ad Edmond, camminando per i prati e i giardini di Sempresera.
<< - Quando per la seconda volta Sempresera fu minacciata – cominciò – furono Orchi ed altre creature malvagie a muoverle apertamente contro, ma non loro a procurare il lutto maggiore. Il Re partì alla guerra con i suoi tre figli, di cui gli ultimi due (poiché Albad’oro era ancora da venire), Soleargento e Miralago, erano appena due giovani principi, tanto simili per aspetto a così vicini d’età da parere, a chi non li conoscesse, due gemelli. Soleargento era il maggiore dei due, splendente per bellezza e valore, nato in una fredda alba d’inverno, quando ancora agli Elfi era dato sperare. Bionde come lino le sue chiome, gli color dell’argento ben lavorato, splendenti di vigore e passionalità. Miralago, il minore, era più riflessivo del fratello, ma di pari bellezza. Pregiava il canto più delle armi e la sua voce, quando inneggiava alle stelle sulle lucenti rive del Lago, donava conforto e speranza a chi già prevedeva, ricordando l’ombra passata, ch’essa sarebbe tornata ancora. I due fratelli si completavano a vicenda ed erano inseparabili in quei tempi di gioia, quando ancora non si sospettava l’oscura malizia che, venendo dalle nostre stesse schiere, avrebbe un giorno oscurato l’alba di Sempresera.
Quando la guerra fu preparata e gli eserciti si apprestarono ancora una volta a partire, fu impossibile trattenere Soleargento e Miralago dal seguire il padre ed il fratello maggiore, tanto era per loro insostenibile il pensiero di rimanere inoperosi davanti al pericolo che minacciava la loro terra e la loro gente. A nulla valsero le preghiere della Regina, poiché il fato chiamava a gran voce i due Elfi, che non si lasciarono scoraggiare né sgomentare da nulla e da nessuno. Così partirono, nel tramonto, i raggi del sole morente insanguinarono profeticamente le loro cotte di maglia di acciaio elfico. Per l’ultima volta salutarono il loro popolo e Miralago intonò un canto di speranza nel passare la via sotto le montagne. A lungo quegli echi rimasero nella valle dopo che furono partiti.
Gli Elfi si unirono ai loro alleati del Sud, poiché devi sapere, Edmond, che gli Uomini in quel tempo combatterono al nostro fianco, almeno la parte maggiore di loro. I due giovani, volendo il Re preservarli il più a lungo possibile dalla furia della battaglia, furono mandati con un piccolo gruppo di altri Elfi in un bosco adiacente il campo di battaglia, con il compito d’impedire che lo schieramento principale fosse accerchiato; assieme a loro vi era una schiera di Uomini, non della Città bensì di alcuni suoi feudi orientali, in passato fedeli e valorosi.
L’ombra, però, era già scesa sui cuori di quegli omini, che erano pini di malizia di aura, traditori del loro sangue e dei loro amici. Il loro capo, il cui nome gli Elfi hanno cancellato dalle loro storie e che non viene pronunciato nei canti, teneva consiglio con alcuni dei suoi maggiori appartati in una radura, quando Soleargento, insospettito dal contegno degli Uomini, si avvicinò ed udì ogni cosa sul losco agguato che andavano concertando, avendo dalla loro la posizione ed il vantaggio della sorpresa. Subito tentò d’allontanarsi non visto per allertare suo fratello e correre con gli altri dal Re prima che scattasse la trappola, ma, tu diresti per caso o per sfortuna, in quel momento una freccia vagante giunse fischiando dalla battaglia e s’infisse nel terreno davanti alle zampe del cavallo di Soleargento, che s’impennò, nitrendo spaventato. Gli Uomini all’udirlo balzarono in piedi, cercando l’intruso Soleargento, vedendosi prossimo ad essere scoperto, spronò il cavallo e galoppò verso il luogo ove attendevano Miralago ed i soldati elfici, gridando con quanto fiato poteva ch’erano stati traditi e che fuggissero. Subito, poiché non erano lontani, essi l’udirono e volsero lo sguardo verso la direzione dalla quale proveniva la sua voce; ma l’udirono anche gli Uomini e si videro perduti. Scoccarono perciò molte frecce verso di lui ed abbatterono il suo destriero, Pelagio, che stramazzò in terra, trascinando il proprio padrone sotto di sé. Allora Miralago lanciò un grido ed accorse in aiuto del fratello, mentre gli Uomini, disperati e ciechi di rabbia, attaccavano i loro compagni, che essendo inferiori di numero, furono presto separati dai due principi e costretti ad arretrare. Miralago smontò e liberò il fratello, ma ecco che Uomini sono loro intorno, le lame sguainate. Intimano ai due di arrendersi e, a mo’ di avvertimento, il capo trafigge con una freccia l’indomabile Talassia, che solo Miralago poteva montare. La cavalla è ferita, ma non ancora a morte e con un nitrito sovrumano di rabbia e dolore prende la corsa verso il campo di battaglia, travolgendo due uomini al suo passaggio. I due principi degli Elfi sguainano simultaneamente le spade, due fiamme di luce che balzano su verso il cielo e piombano sui loro assalitori, infallibilmente mortali. Gli Uomini però sono troppi, gli Elfi soccombono al numero e presto non rimangono in piedi che Soleargento e Miralago, terribili nella loro collera, tanto che pochi ardiscono avvicinarsi tanto da poter duellare con loro e tutti costoro giacciono in breve morti, da ultimo il loro capo, che Soleargento trafigge con la sua elfica lama. Ciò fa avvampare la collera nei cuori degli uomini, che, lasciate da parte le frecce, inutili contro le elfiche cotte e gli elmi robusti, afferrano le spade e si gettano sul giovane principe; Miralago è per un attimo separato da lui. Sono entrambi sfiniti dalla lotta e dalla costernazione e d’un tratto Soleargento inciampa in un cadavere e cade in ginocchio. Una nera lama cala su di lui e, con un gemito, egli scivola in terra, colpito a morte. A tale vista, una fiamma s’accende nel cuore di Miralago, che con un balzo poderoso scavalca gli uomini che l’accerchiavano e d’un subito spicca dal busto la testa dell’assassino. Retto dalla disperazione, infiammato dall’ira e dal dolore, fa il vuoto intorno a sé ed al corpo del fratello, ma è stanco e ferito: la cotta respinge le frecce, ma non tutte le lame, non quelle nere dell’Est.
D’improvviso, ode un gemito provenire da Soleargento e, dimentico d’ogni altra cosa, si volge e s’inginocchia al suo fianco. Gli uomini si erano allontanati, intimoriti, ma lui non li vede più e, con un gesto, getta in terra l’elmo e si china sul volto di Soleargento, che apre per un attimo gli occhi e muove le labbra come a pronunciare un addio; poi, trae l’ultimo respiro, e muore. In quell’attimo, una spada fredda e crudele piomba su Miralago, che, con lo stupore negli occhi chiari, si lascia cadere sul petto del fratello.
Frattanto, Talassia era riuscita a raggiungere la retroguardia dell’esercito degli Elfi, dove molti che stavano combattendo la videro giungere e crollare al suolo, uccisa dal suo gesto di fedeltà per Miralago. Grande fu il loro stupore nel vedere una freccia degli Uomini trafiggerle il manto candido ora zuppo di sangue. Alcuni intuirono ciò che era accaduto e con un grido si lanciarono verso il boschetto; ma giunsero troppo tardi.
[…] nessuna perdita fu mai più dolorosa di quella dei due principi degli Elfi, i perduti Soleargento e Miralago, che furono ritrovati morti l’uno accasciato sull’altro, le mani strette l’una all’altra; in volto, avevano un’espressione serena, poiché anche nella morte non furono costretti a separarsi.>>

Qui, mi fermo.


umilmente vostra
Silma

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Silma
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Inserito il - 06 marzo 2005 : 18:24:29  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nessun commento...accidenti, scrivo davvero male![xx-(]

umilmente vostra
Silma

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AmonSûl
Sveltamente




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Inserito il - 06 marzo 2005 : 18:38:19  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
eheh...

fai bene a spronarci perchè siamo dei pigroni...
considero un gran privilegio poter leggere le cose che scrivete...
vorrei stamparmelo tutto così da potermelo leggere con calma su carta, perchè su schermo faccio fatica... ho purtroppo esaurito le cartucce quindi proverò con lo schermo...

ti saprò dire ^____^
nel frattempo prosegui a scrivere neh... [^]

Collevento
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Rosie
Lebid toerin





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Inserito il - 06 marzo 2005 : 20:10:09  Mostra Profilo Invia a Rosie un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Idem sopra..farò lo stesso, che una pagina stampata e in treno e letto sono più fruibili... in parole povere..

Silma, pubblica! anzi...[:-p]

"...also... I can kill you with my brain"
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balrog
Rossosaggio




Ireland


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Inserito il - 07 marzo 2005 : 16:22:23  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...magari se riesco a farmi licenziare ce la faccio a leggere...ma me lo stampo e cerco di leggerlo al più presto...

bal
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Silma
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Inserito il - 08 marzo 2005 : 17:47:06  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie della buona volontà!
Scusatemi se vi sembrerò petulante, ma essendo realmente (non ridete) mia intenzione tentare di pubblicare (vi ho chiesto di non ridere!) una volta terminato il libro, le vostre impressioni sono davvero preziose![:D]

umilmente vostra
Silma

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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 09 marzo 2005 : 11:25:37  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Premetto che neanche io sono un buon analizzatore di libri, nel senso che me li godo o no... senza spesso capire il perchè...
Nei libri mi chiedo sempre cosa prevale nella volontà dello scrittore e quindi nella tua, una storia d'amore di ambientazione tolkieniana, una vicenda epica, una storia di tradimenti e disperazione o di gloria e vittoria... Tutte queste domande troveranno risposta leggendo...

Iniziamo:
Edmond fa il classico viaggio di fuga da una realtà che gli pare asfittica... non ricordo il motivo per cui Eorl si imbarcava... Robinson Crusoe ad esempio lo faceva per realizzarsi nel commercio via mare... Vorrei capire meglio la motivazione che spinge questo personaggio a navigare... Se conosceva già Elfi e il mondo tolkieniano... (o se aveva già sentito storie strane di una simile terra, come Atlantide, per intenderci)
Vorrei capire poi in che relazione è il luogo che Edmond raggiunge con il mondo esterno, se come Tol Eressea è circondato da nebbie e mari in tempesta (in realtà non ricordo più, sto sparando a caso ^^) e dietro ad un incantesimo, o è semplicemente fuori dalle rotte (e bisogna porsi il problema del XX secolo in cui difficilmente una terra così rimarrebbe sconosciuta)

[Mi fermo un attimo per farti un appunto, io sono un gran pignolone e sembra che tendo a trovare in tutto il pelo nell'uovo come se non mi piacesse niente... ma non è così! Io tendo di più a cavillare su ciò che mi piace, perchè lo voglio perfetto... solo che non mi pongo il problema di come le mie parole vengono prese, come critiche e non come sprone e incoraggiamento.]

Punto oscuro: come si risolve, oltre alla collocazione di questa terra, anche le domande che Edmond sicuramente ha su questo luogo e i suoi abitanti e sulla relazione con gli altri popoli...
Come sono poi gli Elfi? E come gli uomini? Come in definitiva è Edmond (ha a volte sentimenti o azioni contrastanti? E' duro e puro?)? Mi spiego meglio: gli Elfi immagino saranno quasi ideali, eterei e magari con sentimenti più puri della media, mentre magari gli uomini più sanguigni e combattuti... ma io amo particolarmente chi ha almeno qualche dubbio, qualche caduta o errore commesso... Anche Gandalf ha dubbi e ira, il saperlo perfetto me lo renderebbe insopportabile... insomma, mi piacciono i personaggi umanizzati, con quel misto di bene e male che caratterizza tutti...
Insomma... la mia raccomandazione (so che è brutto chiamarla così, ma nel senso di parere da amico) è di dare una pennellata in più ad ogni personaggio in modo che non sia possibile definirlo in una sola frase... ad esempio Freddoraggio immagino che non sia sempre triste, magari sorride qualche volta o comunque tormentato ha dei sussulti di vivacità oppure si capisce chiaramente che è perso in un limbo grigio come se la speranza fosse una persona morta in casa sua... mi piace in questo senso "guerra perenne", molto evocativo di qualcosa di più in quel personaggio... Ok, ho letto oltre e devo dire che già mi sembra un gran personaggio Freddoraggio... quasi il mio preferito ^____^


[seconda parentesi: per i nomi per ora mi piacciono si si ^^
preferisco la grafia Albadoro ad Albad'oro...
e ehm... Bellosguardo è il nome che un personaggio cieco o guercio aveva nel film di Mel Brooks "Robin Hood un uomo in calzamaglia"]

puledra degli elfi? In che senso puledra? ^^

Sono d'accordo con l'ultima frase del tuo primo post... ogni opera che venga scritta ha il diritto di essere letta...
Per ora ho letto solo il primo post, quindi potrei dire cose la cui risposta si trova leggendo il secondo...
Potresti prendere in considerazione di fare di Edmond un discendente lontano di Eorl che trova un'immagine, una pagina scritta o qualcosa in elfico che gli evochi domande che poi vogliono risposte? Che aiutino in lui a nascere un'inquietudine che non trova sazietà nella sua terra? Che poi ripeto che non mi ricordo più la storia di Eorl, nè come finisce... avendo letto solo i Racconti Ritrovati e non quelli Perduti ^^

Sono un po' scettico sulle storie d'amore in un libro... qualcosa di romantico ed eterno dici... Mhmm... sarà perchè dopo iSdA sono nate moltissime fanfiction che trattano quasi tutte dell'amore tra Aragorn e Arwen, tra Aragorn e Legolas... insomma, di tutto... solo che il rischio polpettone è lì in agguato...
L'amore in Tolkien è qualcosa di molto puro e se vogliamo romantico... ma nasce quasi in maniera pudica, non ci sono passioni travolgenti (e quando sembrano esserci non sono vere, vedi Eowyn). In una sua lettera JRRT parla dell'amore romantico, della cavalleria, dell'amore divinizzato dai giovani del suo tempo... come se fosse qualcosa che veniva "dal di fuori, un'esaltazione permanente, che non prende in considerazione gli anni che passano, i figli che arrivano, la vita di tutti i giorni ed è sfinvolata dalla vita e dagli obiettivi. (Uno dei risultati è quello di far cercare ai giovani un <amore> che li tenga sempre al caldo, riparati da un modno freddo, senza che debbano sforzarsi in nessun modo; e gli inguaribilmente romantici vanno a cercare questo amore a costo di affrontare lo squallore delle cause di divorzio)"
Tolkien vede nel legame con Dio e il senso di sacrificio i due cardini dell'amore fra uomo e donna, che ne fanno l'ideale più alto tra i due. La realizzazione di sè, l'armonia si ottengono con la rinuncia di sè, non con la ricerca di appagamento, con la lotta per superare le difficoltà, non con l'aspettarsi che dato l'amore siano date anche le comode soluzioni alle difficoltà...

Sono andato un po' fuori dal seminato, ma mi premeva scriverlo perchè sono rimasto sempre colpito dal Ring e da come descrive la storia d'amore tra Aragorn e Arwen... non parla molto di come è nata, non indugia nei particolari (non ne ha bisogno), ma ne descrive gli effetti, la fedeltà, la sofferenza per la lontananza, la determinazione e il legame forte, eterno tra i due... un modo delicato di trattare un argomento difficile...

Sempre ricordando e confrontando i Racconti Ritrovati con il Silmarillion ci si può accorgere come interi capitolo sono stati cancellati completamente (come appunto la storia di Eorl e il suo arrivo a Tol Eressea). Per far iniziare la storia in maniera molto più diretta, non come un racconto di un racconto (gli Elfi che narrano a lui il Silmarillion), ma il racconto mitico vivo... per renderlo forse ancora più vero...
Questo per dirti di non preoccuparti se avrai idee diverse e vorrai svilupparle... buttati in ogni cambiamento e lavora duro... ad ogni cambiamento e ogni rilettura il racconto sarà sempre più bello...

Complimenti per la storia, mi è piaciuta fin qui... spero di leggerla per esteso...
Anzi, ti chiedo il permesso di poterla mettere online... quando sarà finita, ma magari anche in versione bozza, collegata ad un topic in cui ognuno può scrivre se vuole le sue impressioni, che ne dici?

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Inserito il - 10 marzo 2005 : 17:06:31  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se posso solo farti un appunto, ma sempre da inesperto e come mio personalissimo parere, credo che la discordanza dei tempi dei verbi non favorisca una lettura scorrevole per come è impostato ora il racconto, pur tenendo presente che la storia dei due principi elfici viene narrata da un personaggio e che quindi potrebbe riferirla a volte ricordando e a volte come se stesse vivendo e vedendo in quel momento ciò di cui racconta.

Esatto, Stellazzurra sta raccontando, dunque passa dal tempo del narratore a quello prsente, per indicare la parecipazione emotiva agli eventi (in fondo, sta narrando della tragica morte dei suoi principi!)
Infine come mio gusto personale, trovo che in questo tipo di storie stonino un po' i nomi propri in italiano, come l'Enrico a Brea [:D], ma, ripeto, è solo gusto personale.

Lo so, purtroppo[:.(][:.(] ma nei primi tempi al protagonista (Edmond) non è concesso utilizzare l'elfico, dunque devono essergli per forza tradotti. Magari il prossimo pezzo ad essere potato sarà la spiegazione di questa cosa... potrebbe essere una buona idea.

umilmente vostra
Silma

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Modificato da - Silma in data 10 marzo 2005 17:07:43
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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03