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Narya
Entino




Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2008 : 02:54:18  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Beh almeno l'insonnia serve a qualcosa... mi sono riletta Sogno d'una Notte di Mezza Estate [:50]

ELENA: Oh, quanto una è d'un'altra più felice!
In Atene anche me bella ognun dice.
Ma che mi val? Demetrio non vi crede:
non vuol vedere quel che ogni altro vede.
S'infatua a torto d'Ermia per lo sguardo, com'io per le sue doti a torto m'ardo.
A cosa bassa e vile può l'Amore dare di bella e nobile il valore.
In lui non vedon gli occhi, ma l'istinto:
ond'esso colla benda vien dipinto.
Ne in sé pur l'ombra di prudenza alloga:
alato e cieco va con fatua foga.
E di chiamarlo un pargolo v'è l'uso, perché in sua scelta spesso vien deluso.
Se poi vispo ragazzo per trastullo inganna, ognor tradisce Amor fanciullo.
In grandine di giuri a me il suo cuore dedicava Demetrio; ma, al calore degli occhi d'Ermia, egli da me si sciolse e dei giuri lo scroscio si dissolse. (Atto I, Scena I)

PUCK: E' destin che, se un uomo serba fede un milione ve n'è che ognor la lede, passando d'uno ad altro giuramento. (Atto III, Scena II)

TESEO:...Amanti e pazzi hanno fervida mente, fecondo immaginar, che concepisce più idee che la ragione non intenda.
L'insensato, l'amante ed il poeta son tutti fantasia. L'uno demoni in maggior copia vede che l'Averno immenso non ricinga; ed è il demente.
L'innamorato, ch'egli pur delira, scorge in un viso egizio la bellezza d'Elena argiva. L'occhio del poeta, volgendosi in sublime frenesia, mira di terra in ciel, di cielo in terra; e al modo che la mente va formando idee di cose ignote, el colla penna le configura, e la dimora e 'l nome conferisce ad un nulla evanescente.
Del forte immaginare è l'artifizio tal, che se gioia sogni, esso un datore di quella gioia tosto concepisce; e di notte, a un pensiero di spavento, può far sì che un cespuglio sembri un orso! (Atto V, Scena I)



Narya [:308]

***********************************************
<<Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose... Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino>> (Kahlil Gibran)

<<Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo>> (Gianni Rodari)

<<Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa>> (Bob Marley)

<<A cose basse e vili, senza pregio, può l'amore dar forme nobili e degne: perchè l'amore non guarda con gli occhi, ma con la fantasia. Perciò si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti è tutto ali e svolazza alla cieca>> (Elena in "Sogno d'una Notte di Mezza Estate", Atto I, Scena I, di William Shakespeare)
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Narya
Entino




Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2008 : 14:40:48  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oggi vi lascio con i miei amati REM...


WALK UNAFRAID

As the sun comes up, as the moon
goes down
these heavy notions creep around
it makes me think
long ago I was brought into
this life a little lamb
a little lamb
courageous, stumbling
fearless was my middle name.
but somewhere there I
lost my way
everyone walks the same
expecting me to step
the narrow path they've laid
they claim to
walk unafraid
I'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.

Say "keep within the boundaries if you want
to play."
say "contradiction only makes it harder."
how can I be
what i want to be?
when all I want to do is strip away
these stilled constraints
and crush this charade
shred this sad masquerade
I don't need no persuading
I'll trip, fall, pick myself up and
walk unafraid
I'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.

If I have a bag of rocks to carry as I go
I just want to hold my head up high
I din't care what I have to step over
I'm prepared to look you in the eye
look me in the eye
and if you see familiarity
then celebrate the contradiction
help me when i fall to
walk unafraid
I'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.
walk unafraid
I'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.


CAMMINARE SENZA PAURA

Mentre il sole sale, mentre la luna
scende
queste pesanti nozioni avanzano furtivamente
mi fa pensare
tempo fa venni gettato in
questa vita, un piccolo agnello
un piccolo agnello
coraggioso, inciampando
senza paura era il mio secondo nome
ma da qualche parte io
ho perso la via
tutti camminano allo stesso modo
aspettando che io faccia un passo
lungo lo stretto sentiero che hanno fatto
affermano di
camminare senza paura
io invece sarò goffo
tieni il mio, amami o lasciami
grande

Dicono "stai entro i confini se vuoi
giocare"
dicono "la contraddizione lo rende solo più duro"
come posso essere
ciò che voglio essere?
quando tutto ciò che voglio fare è strappare
queste ferme costrizioni
e schiacciare questa sciarada
fare a brandelli questa triste mascherata
non ho bisogno di persuasioni
viaggerò, cadrò, mi tirerò su e
camminerò senza paura
sarò goffo invece
tieni il mio, amami o lasciami
grande

Se avessi una borsa di rocce da portare mentre vado
voglio solo tenere la testa alta
non mi importa cosa devo superare
sono preparato a guardarti negli occhi
guardami negli occhi
e se vedi familiarità
allora celebra la contraddizione
aiutami quando cado per
camminare senza paura
sarò goffo invece
tieni il mio, amami o lasciami
grande
camminare senza paura
sarò goffo invece
tieni il mio, amami o lascia me
grande


http://it.youtube.com/watch?v=DHUU5X-cleM

"Walk unafraid": è quello che Patti Smith disse a Michael Stipe, relativamente al malessere di lui e la sua paura nell'affrontare certe situazione. Patti Smith è LA ragione per cui lui si dedicò alla musica ascoltando Horses nel 1978. Michael viaggiò in Europa con lei, durante un tour estivo e pubblicò poi un libro di sue foto scattate in questo periodo.


Narya [:301]

***********************************************
<<Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose... Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino>> (Kahlil Gibran)

<<Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo>> (Gianni Rodari)

<<Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa>> (Bob Marley)

<<A cose basse e vili, senza pregio, può l'amore dar forme nobili e degne: perchè l'amore non guarda con gli occhi, ma con la fantasia. Perciò si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti è tutto ali e svolazza alla cieca>> (Elena in "Sogno d'una Notte di Mezza Estate", Atto I, Scena I, di William Shakespeare)
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Narya
Entino




Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2008 : 23:09:38  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Stasera vi auguro la buona notte con il grande poeta...


Se ti tagliassero a pezzetti

Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.

Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.

Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.


http://it.youtube.com/watch?v=rRJkr_5PBhw


Valzer per un amore

Quando carica d'anni e di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato

le bellezze che allor più non avrai
e che avesti nel tempo passato

ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà
che per piangere il tuo rifiuto
del mio amore che non tornerà.

Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.

Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.

Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo

e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.


http://it.youtube.com/watch?v=U0ypHqKygO0


Narya [:301]

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<<Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose... Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino>> (Kahlil Gibran)

<<Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo>> (Gianni Rodari)

<<Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa>> (Bob Marley)

<<A cose basse e vili, senza pregio, può l'amore dar forme nobili e degne: perchè l'amore non guarda con gli occhi, ma con la fantasia. Perciò si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti è tutto ali e svolazza alla cieca>> (Elena in "Sogno d'una Notte di Mezza Estate", Atto I, Scena I, di William Shakespeare)
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 26 luglio 2008 : 01:03:01  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Preciso, per il lettore che si trovasse a passar da questi lidi in una notte insonne, una nota, a didascalia di questo testo molto molto bello.

"Se ti tagliassero a pezzetti" trova la propria sintesi nel verso:
"signora libertà signorina fantasia"

nei concerti De Andrè sovente sostituiva con "signora libertà signorina anarchia"...

Non parla di una persona, eterna... ma di un sentimento, di un senso generale, la fantasia, quella fantasia che gli anni Sessanta hanno celebrato ed esaltato, forse fino a snaturarla e a renderla banale...

La fantasia, la libertà, l'anarchia... la lotta per l'uomo e accanto agli uomini. A volte vinte, ma invincibili. Questo a mio avviso canta questo brano...

ecco...
notte...

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Narya
Entino




Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 26 luglio 2008 : 11:37:42  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Of course my darling [^]
Trovo molto interessante il commento che quoto qui sotto e sinceramente (nella mia grande ignoranza) non sapendo del parallelismo indiani/sardi, mai mi sarei immaginata "Fiume Sand Creek" (che tra l'altro è una delle canzoni di Faber che amo di più) rivolta metaforicamente ai sardi! [:0]: questo mostra come Faber sia talmente universale da poter essere dedicato a chiunque... chiunque ci si può vedere dentro... ogni emarginato, ogni sofferente, ogni balordo, ma anche ogni santo, ogni potente, ogni innamorato, perché nelle sue parole si trova sempre qualcosa che sentiamo rivolto a noi, alla nostra condizione... uffi, ho scritto male, non mi vengono le parole, troppo rimbambita dal sonno ancora (sto prendendo ora il caffé...)
Spero comunque di essermi fatta capire [;)]

Se ti tagliassero a pezzetti appartiene a quell'album che Faber incise nel 1981 per risarcire il padre dal pagamento del riscatto del rapimento dell'ottobre-dicembre '79.
Un album che è rimasto senza un titolo preciso, ma con un laconico Fabrizio De André scritto nel retro di copertina (ma in CD è stato aggiunto anche sul recto).

Questo non perché gli otto brani scritti per la seconda volta con Bubola fossero svincolati dal solito concept da sviluppare dalla prima all'ultima traccia, fosse stato così avrebbe usato la dicitura Vol. 10, ma perché quel nuovo disco dopo quei quattro mesi da prigioniero, doveva segnare un nuovo debutto, quasi una seconda vita, pur nella continuità.
E si sa che gli esordienti nella musica leggera, 8 volte su 10 intitolano il loro primo lavoro col proprio nome e cognome. Anche De Gregori nel 1978, dopo la celebre contestazione subita al Palalido, diede alle stampe un album che doveva segnare una nuova era nella sua vita e, quindi, un nuovo esordio, tanto da intitolarlo semplicemente De Gregori (Francesco De Gregori era già stato il titolo del suo secondo album del 1974).
In realtà, come è noto, quel De André dell'81 era un buon concept-album, pure più organico del precedente Rimini. Stavolta si trattava di raccontare l'ultima emarginazione con cui Faber aveva avuto dei contatti ravvicinati:i sardi che nel disagio socio-politico-economico, si fan banditi. E nello scrutare i sardi, che pure la famiglia De André conosceva da anni, Fabrizio ne scopre un'inquietante analogia coi nativi americani, con quei pellerossa talmente poco rispettati da diventare nell'immagginario collettivo, i cattivi da eliminare con i cow-boy o, almeno, da tenere sott'occhio relegandoli in riserve, come ai sardi è sempre toccato esser confinati nei monti e in Barbagia.

Così l'album parla dei sardi che potrebbero essere i pellerossa e viceversa, in un gioco di rimandi speculari ben bilanciati e mai ridondanti.
Rimandi giocati perdippiù in maniera così sottile per cui ogni brano potrebbe farlo proprio ogni emarginato di ogni tempo e luogo, cosa abbastanza comune all'intero canzoniere deandreiano.
Quello che non ho si apre esponendo il modo di pensare del sardo costretto a convivere con dei colonizzatori dai patrimoni ingenti, in virtù dei quali creano piscine olimpiche, ville multipiano e si comprano auto di una certa levatura, cozzando con quella vocazione alla semplicità di cui son impregnati le persone più umili che di tanta ricchezza non ne partecipano, ma che finiscono per subirne il fascino. A prova di quel che i sardi invece hanno, vi è il Canto del servo pastore:un mondo semplice, magico, bucolico per certi versi, quale dev'essere il mondo di un pastore. Peccato che questa pastore è sempre un servo.

Costretti a vivere con la minaccia che un giorno il mondo dei potenti possa scalzarti definitivamente come accadde in Nord America:Fiume Sand Creek è il racconto di una vigliaccata del generale Chiwington contro un gruppo di Cheyenne in quel momento senza i propri guerrieri impegnati nella caccia al bisonte.

Di fronte a una simile carneficina i sardi intonano la loro Ave Maria. Il lato si chiude così, presentando il contesto in cui può nascere, crescere e degenerarela convivenza tra autoctoni di un luogo e suoi colonizzatori. I nativi americani se la son dovuta vedere con inglesi, olandesi e francesi; i sardi con cartaginesi, romani e i nuovi italiani rampanti, genti diverse, ma capaci sempre della stessa arrogante violenza.
A cosa porterà mai una simile convivenza?
Le risposte son nel lato B. Per esempio ai rapimenti (Hotel Supramonte), o al banditismo più generico, una vita inquieta e da fuggiaschi, dove neanche un nido d'amore può esser costruito con tranquillità e naturalezza.
Ne sa qualcosa Franziska, ovvero com'è frustrante amare un fuorilegge latitante anche negli affetti, e incapace (perché un lusso?) del più semplice romanticismo.
Tutto ciò però dimostra come sia difficile distruggere negli uomini la propria naturale vocazione al vivere con la "signora libertà" e la "signorina fantasia" nella propria coscienza. Se ti tagliassero a pezzetti teorizza questo. Infatti, si lascia intendere nella prima strofa, per quanto la società possa tagliare a pezzetti una persona limitandone o annulandone libertà e fantasia, questa sarebbe ricomposta col "polline di Dio" e il "di Dio il sorriso", e con la complicità del mondo della natura ("il vento", "il regno dei ragni", "la luna").

La poesia nella sua semplicità sembra quasi tradire la ricchezza di valenze simboliche di cui è dotata e, certo, non sarò io a scoprirle tutte.
A Ema e a quantialtri amano questa canzone, basterà leggere il brano come, per esempio, una riflessione di De André sui suoi anni passati con la libertà e che con la fantasia (che è un po' anarchia, come si lascerà freudianamente scappare il poeta in un concerto).
La seconda e terza strofa raccontano il passato, come il "suonatore di chitarra", "suonatore di mandolino" Faber l'ha vista la prima volta, e come fu il loro primo incontro, cioé una sorta di colpo di fulmine suggellato da un bacio sulle "labbra di miele rosso rosso".

E come resistere, del resto, a una "rosa gialla, rosa di rame" "trovata lungo il fiume" che suonava "una foglia di fiore", che cantava "parole leggere, parole d'amore"? Dopo un lungo, estenuante ed inedito ballo ("mai ballato così a lungo"), all'alba ("lungo il filo della notte sulle pietre del giorno") i due cadono "sopra il fieno" per far cosa, Faber, non lo dice neanche sotto metafora!
Poi, nella quarta strofa, il presente, dove si constata come l'età, i nuovi impegni della maturità o chissà cosa, han allontanato la libertà/fantasia dalla vita del poeta. Succede che anche gli innamorati più felici si lascino senza un vero motivo ("persa per molto persa per poco"), forse era solo un flirt ("presa sul serio presa per gioco"), fatto sta che dopo una notte di ballo e un'alba d'amore, la sera ha portato la "fortuna" che "sorrideva come uno stagno a primavera", cioé intrigante nella sua natura primaverile, pur nello squallore di esser comunque uno stagno, lasciando che il vento spazzasse via e mettesse in ombra la signora del ballo di un attimo prima ("spettinata da tutti i venti della sera").

Se la quarta strofa ci ha mostrato il presente e la seconda e terza il passato (scritte, si osservi, in passato prossimo), la quinta strofa s'interroga sulle future conseguenze. Allora sarà il caso di aspettare il "domani/per avere nostalgia" di una signora/signorina "così preziosa come il vino" e gratuita "come la tristezza", certamente con la sua "nuvola di dubbi e di bellezza" che la rende più seducente.

Questo nei propositi e nel proprio immaginario, ma capita magari di riincontrarla casualmente "alla stazione", intrappolata in un ruolo ben preciso e magari sottoposta a dei superiori, come lascia intuire il "tailleur grigio fumo" che porta, tipico della donna in carriera, perdippiù con "i giornali in una mano" e magari una 24 ore di documenti ed effetti personali nell'altra ("e nell'altra il tuo destino"). E' molto triste rivedere la ragazza libera e spensierata del fiume, ridursi a donna ingrigita da un ruolo imposto da una società con la quale ormai ha accettato di andare a braccetto e che, presto o tardi, la ucciderà ("camminavi fianco a fianco al tuo assassino").

Eppure De André ne è sicuro che sotto quel tailleur, c'è ancora quella libertà/fantasia che ha conosciuto bene e anche se l'assassino dovesse riuscire a compiere il suo assassinio, Dio non potrà che lavorare per ricomporla ("ma" - congiunzione avversativa - "se ti tagliassero a pezzetti/il vento li raccoglierebbe/...").

Insomma oggi ognuno di noi e chi è di una minoranza in particolare, vive con una libertà e una fantasia limitata, per motivi più o meno chiari. Tutti noi abbiamo messo, chi con rassegnazione, chi con insofferenza, un tailleur grigio fumo alla propria libertà, ma malgrado ciò mai nessun uomo riuscirà a distruggere definitivamente ciò che natura ha instillato in ogni individuo.

Se per la libertà e per la fantasia dell'animo c'è pur sempre speranza che essa non muoia mai, diversa è la liberazione da ogni costrizione fisica del corpo, quale può essere una riserva o una vita limitata dal potere. Sperando in una futura liberazione, anche ultraterrena, De André in segno di solidarietà canta, sul modello delle danze rituali dei pellerossa, il paradiso degli oppressi, canta Verdi pascoli "perché presto la notte" se ne vada.

Diceva Faber al tg il giorno dopo la sua liberazione:"I veri sequestrati erano loro, che stanno ancora là mentre noi siamo qua liberi a fare una vita normale".
giovanni


http://www.viadelcampo.com/html/se_ti_tagliassero___.html

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E ora, tornando ad essere un po' più terreni, vi posto questo testo dei REM: canzone stra-sfruttata, stra-conosciuta, ma che al di là della sua fama commerciale, ha un testo molto profondo a mio avviso (come tutti i testi di Michael, che vanno letti con attenzione e spesso racchiudono molteplici significati, ognuno nascosto sotto vari strati, da scoprire ogni volta un po' di più...)
Nota: l'espressione "Losing my Religion" è tipicamente americana e sta per "Perdere la pazienza", "Essere alla frutta", "Uscire di testa", "Impazzire" per via di una situazione che non reggi più. Nel video però vengono mostrati Gesù, gli angeli, ecc, quindi viene mantenuto anche il senso stretto di "Religion": ecco dunque la multi-interpretazione di cui vi parlavo, ognuno può trovarvi ciò che meglio rispecchia la sua situazione...

Losing my Religion

Life is bigger
It's bigger than you
And you are not me
The lengths that I will go to
The distance in your eyes
Oh no I've said too much
I set it up

That's me in the corner
That's me in the spotlight
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don't know if I can do it
Oh no I've said too much
I haven't said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try

Every whisper
Of every waking hour I'm
Choosing my confessions
Trying to keep an eye on you
Like a hurt lost and blinded fool
Oh no I've said too much
I set it up

Consider this
The hint of the century
Consider this
The slip that brought me
To my knees failed
What if all these fantasies
Come flailing around
Now I've said too much
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try

But that was just a dream
That was just a dream

That's me in the corner
That's me in the spotlight
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don't know if I can do it
Oh no I've said too much
I haven't said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try

But that was just a dream
Try! Cry! Why? Try!
That was just a dream, just a dream, just a dream, a dream.


Impazzendo

La vita è grande,
molto più grande di te
e tu di certo non sei come me
le distanze che percorrerei
l’indifferenza nei tuoi occhi
oh no, ho detto troppo
io l'ho combinato

Eccomi in disparte,
eccomi al centro dell'attenzione
mentre impazzisco
cercando di stare al passo con te
senza sapere neppure se ne sono in grado
oh no, ho detto troppo
anzi no, non ho ancora detto tutto!
Ho creduto di averti sentito ridere,
ho creduto di averti sentito cantare,
credo di aver pensato di averti visto provare

Ad ogni sospiro
delle prime luci del mattino
confesso le mie colpe
cerco di concentrare i miei pensieri su di te
come un sciocco, ferito, smarrito e accecato
oh no, ho detto troppo
io l'ho combinato

Pensaci, pensaci,
è il segno dei tempi,
pensaci
lo sbaglio che mi ha messo
in ginocchio non è servito a niente
pensa se tutte queste mie riflessioni
venissero a flaggellarmi
Ora basta, ho detto troppo!
Ho creduto di averti sentito ridere,
ho creduto di averti sentito cantare,
credo di aver pensato di averti visto provare

ma quello è stato solo un sogno, solo un sogno

Eccomi in disparte,
eccomi al centro dell'attenzione
mentre impazzisco
cercando di stare al passo con te
senza sapere neppure se ne sono in grado
oh no, ho detto troppo
anzi no, non ho ancora detto tutto!
Ho creduto di averti sentito ridere,
ho creduto di averti sentito cantare,
credo di aver pensato di averti visto provare

ma quello è stato solo un sogno
Provaci! Piangi! Perchè? Provaci!
Quello è stato solo un sogno, solo un sogno, solo un sogno, un sogno



http://it.youtube.com/watch?v=M7vs21ZKrKM&feature=related


Narya [:301]

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<<Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose... Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino>> (Kahlil Gibran)

<<Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo>> (Gianni Rodari)

<<Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa>> (Bob Marley)

<<A cose basse e vili, senza pregio, può l'amore dar forme nobili e degne: perchè l'amore non guarda con gli occhi, ma con la fantasia. Perciò si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti è tutto ali e svolazza alla cieca>> (Elena in "Sogno d'una Notte di Mezza Estate", Atto I, Scena I, di William Shakespeare)

Modificato da - Narya in data 26 luglio 2008 12:17:44
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Narya
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Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 29 luglio 2008 : 00:52:31  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Metto quella che dicevo sul commento al concerto dei REM essere una delle mie canzoni preferite (dall'album "Out of Time", 1991, quello di "Losing my Religion, tanto per intenderci), nonché la preferita di Michael...


Country Feedback

This flower is scorched
This film is on
On a maddening loop.
These clothes,
These clothes don't fit us right
I'm to blame
It's all the same
It's all the same
You come to me with a bone in your hand
You come to me with your hair curled tight
You come to me with positions
You come to me with excuses
Ducked out in a row
You wear me out
You wear me out
We've been through fake-a-breakdown
Self hurt

Plastics, collections
Self help, self pain,
EST, psychics, fuck all
I was central
I had control
I lost my head
I need this
I need this
A paper weight, junk garage
Winter rain, a honey pot
Crazy, all the lovers have been tagged.
A hotline, a wanted ad
It's crazy what you could've had
It's crazy what you could've had
It's crazy what you could've had
I need this
I need this


Country feedback*

Questo fiore è bruciato
questo film
si sta ripetendo all'infinito.
Questi vestiti
Questi vestiti non ci vanno bene.
Sono io da biasimare
è tutto uguale
è tutto uguale
Sei venuta da me con un osso nella tua mano
sei venuta da me con i tuoi capelli legati stretti
sei venuta da me con posizioni
sei venuta da me con scuse.
Sparita d'improvviso in un vicolo
tu mi hai sfinito
tu mi hai sfinito
siamo (già) passati nella fase di fingere un esaurimento,
(nella fase dell') autolesionismo.

Plastica, collezioni
aiuti solitari, dolori solitari,
EST, medium, fanculo.
Io ero importante
avevo il controllo
ho perso la testa
ho bisogno di questo,
ho bisogno di questo,
una tonnellata di carta, un garage pieno di cianfrusaglie
pioggia d'inverno, un vaso di miele.
Folle, tutti gli innamorati sono stati etichettati
una linea calda, un annuncio di ricerca persone.
E' incredibile che cosa si sarebbe potuto avere,
E' incredibile che cosa si sarebbe potuto avere,
E' incredibile che cosa si sarebbe potuto avere,
ne ho bisogno
ne ho bisogno


http://it.youtube.com/watch?v=59_9xii2nqY&feature=related


Dal vivo Michael dice queste parole all'inizio:

It's the poison that in measures brings illuminating vision
It's the knowing with a wink that we expect in southern women
It's the wolf that knows which root to dig to eat to save itself
It's the octopus that crawled back to the sea.**

"instinct, gut, feeling, feelings"

E' il veleno che nella giusta quantità porta
visioni illuminanti
E' lo sguardo ammiccante che ci aspettiamo
dalle donne del sud
E' il lupo che sa in che buca scavare
per salvarsi

"istinto, viscere, sentimento, sentimenti"


* Il titolo non è traducibile ed allude ad una canzone country modificata dalla distorsione (feedback) delle chitarre elettriche. Il tema una storia d'amore che finisce, ed è strutturata su un flusso continuo di parole e di immagini che queste evocano.

** Frase estrapolata da una canzone, Chorus and the Ring, presente nell'album "Reveal" (2001) e che Michael commenta così:
Una vignetta furtivamente accusatoria si dispiega su una indistinta chitarra scampanante. Non suona troppo diversa da Laughing Boy dell'album del 1984 Fried di Julian Cope.
"Questa è del disco nuovo, ed è un'altra canzone palla di pelo, una di quelle cose vomitate che sono semplicemente venute fuori. Ma mi sono reso conto di cosa stava succedendo, e l'ho lasciata andare..."Si tratta dell'istinto, e fa riferimento alle donne del sud e a Che Guevera e ai lupi che sanno da quale parte scavare per salvarsi, e la piovra che è strisciata di nuovo in mare, che era una storia che mi hanno raccontato - pare sia vera. Parlava di una piovra che è stata catturata in una casa sulla spiaggia e messa in un container; queste persone stavano solo a guardarla, non sapevano cosa ne avrebbero fatto con essa, suppongo, e quando se ne sono andati hanno lasciato al porta aperta - tutta questa cosa è stata videoregistrata - e pare che la piovra li ha visti uscire, ha aspettato finché se ne fossero andati, è strisciata fuori dal container, sul pavimento fino alla porta, e si è lasciata cadere di nuovo nel mare. "Noi non attribuiamo proprio alle piovre di avere così tanta intelligenza, ma mi hanno detto che pare che siano le creature più intelligenti del mare - inclusi i mammiferi. Vivono solo otto anni - abbiamo anche questa idea, da 20.000 Leghe Sotto I Mari, che le piovre vivano per secoli, e che distruggano barche e quant'altro, pensi a questi mostri marini giganti - forse diventano veramente grandi, ma la durata media della loro vita è di soli otto anni, l'ho imparato ad un acquario da qualche parte vicino Lisbona. Seguo le piovre da un po'! Quindi c'è la piovra, e il lupo, e le donne del sud, e il 'Poison that in measures brings illuminating vision' [veleno che a piccole dosi porta visioni illuminanti], perciò si riferisce dritta dritta di nuovo a E-bow the Letter, ai corrosivi che fanno il loro danno lentamente e dolcemente - l'alcol; o più velocemente - l'eroina, lo skydiving, la dieta diabetica. Comunque. Si riferisce direttamente a quella canzone, e di proposito probabilmente."


A chi interessasse qui c'è tutta l'intervista: http://digilander.libero.it/remfanzine/notizia13.html


Narya [:301]

***********************************************
<<Se l'amore vi chiama seguitelo, anche se ha vie lunghe e tortuose... Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino>> (Kahlil Gibran)

<<Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo>> (Gianni Rodari)

<<Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa>> (Bob Marley)

<<A cose basse e vili, senza pregio, può l'amore dar forme nobili e degne: perchè l'amore non guarda con gli occhi, ma con la fantasia. Perciò si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti è tutto ali e svolazza alla cieca>> (Elena in "Sogno d'una Notte di Mezza Estate", Atto I, Scena I, di William Shakespeare)
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Narya
Entino




Neverland


1871 Messaggi

Inserito il - 04 agosto 2008 : 21:30:02  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi sembrerò pazza... ok questo già lo sapete... ma più pazza del solito postando questo, però l'ho appena letto e mi è piaciuto un sacco: si tratta di un estratto da un pezzo di Jacopo Fo pubblicato sul blog di Beppe Grillo (metto anche il link così chi vuole può leggere tutto il testo, che è un po' lunghino)

...Pensa che una volta non esisteva il sesso: solo organismi asessuati unicellulari
Si moltiplicavano per partenogenesi, cioè si spaccavano a meta'.
E non era un'esperienza piacevole.

Noi adesso siamo organismi pluricellulari estremamente sessuati, possiamo far l'amore e cantare.
Ma deve essere chiaro che c'è bisogno anche di un po' di spinta per far girare la ruota inesorabile della Storia.
Dobbiamo lanciare un'offensiva totale, e' il nostro compito storico, in quanto progressisti.
Noi non si fa altro: lanciamo mobilitazioni generali una dopo l'altra, ogni volta che abbiamo il fiato per farlo. Ci piace cosi'. Si conosce un sacco di gente interessante e a volte hai anche delle soddisfazioni.
E oggi l'offensiva totale all'ordine del giorno e' fare più l'amore. Un piccolo sforzo, possiamo ancora migliorare.
Scrivi una poesia per la persona che ami.
Dì a un amico che gli vuoi bene.
Disegna un fiore sul muro di fronte alla sua casa cosi' ogni volta che esce si ricorderà che la ami.
Fai qualche cosa di straordinario, di temerario.
Baciala sulla bocca come se fosse la prima volta.
E' sufficiente mettere indietro la linea del passato.
E trovarsi a un attimo prima della prima volta che ci siamo baciati. E ricordarsi che per un istante, mentre le bocche si avvicinavano hai annusato il profumo che saliva dal collo.
Dischiudi le labbra, la tua lingua e' in attesa di un sapore che non hai sentito mai.
Un sapore che contiene il suono delle foglie del riso che sbocciano nell'umido dell'acqua.
Senti quella sensazione di onnipotenza che hai nelle spalle per via che tu ora desideri una sola cosa al mondo. Una sola cosa esiste e ha qualche valore, una sola cosa in tutto l'universo riesce ad essere più grande di tutto quello che esiste. E quella cosa tu la stai vivendo tutta, non c'è niente altro che ti rubi l'attenzione. Vivi interamente il sublime.
E vivere, con tutti i suoi costi, ti appare il più immenso affare che potevi fare.
E benedici la fortuna di essere nato.
Ecco cosa ci serve ora...


http://www.beppegrillo.it/ per trovarlo scendete fino al post "Stiamo vincendo (e loro lo sanno)"


Narya [:310]

"Lui cavalcò lungo le strade della città,
scendendo dalla sua alta collina.
Giù per le curve e i gradini e le pietre,
lui cavalcò al sospiro di quella donna.
Il suo segreto tesoro era lei,
la sua vergogna e la sua benedizione.
A nulla valevano una collana e una fortezza,
a confronto del bacio di quella donna"
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Silma
Ent




Abruzzo


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Inserito il - 05 agosto 2008 : 16:39:25  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'ho nella testa da quando sono arrivata al mare...spero vi piacerà [:)]

Le cimetière marin

Ce toit tranquille, où marchent des colombes,
Entre les pins palpite, entre les tombes;
Midi le juste y compose de feux
La mer, la mer, toujours recommencée
O récompense après une pensée
Qu'un long regard sur le calme des dieux!

Quel pur travail de fins éclairs consume
Maint diamant d'imperceptible écume,
Et quelle paix semble se concevoir!
Quand sur l'abîme un soleil se repose,
Ouvrages purs d'une éternelle cause,
Le temps scintille et le songe est savoir.

Stable trésor, temple simple à Minerve,
Masse de calme, et visible réserve,
Eau sourcilleuse, Oeil qui gardes en toi
Tant de sommeil sous une voile de flamme,
O mon silence! . . . Édifice dans l'âme,
Mais comble d'or aux mille tuiles, Toit!

Temple du Temps, qu'un seul soupir résume,
À ce point pur je monte et m'accoutume,
Tout entouré de mon regard marin;
Et comme aux dieux mon offrande suprême,
La scintillation sereine sème
Sur l'altitude un dédain souverain.

Comme le fruit se fond en jouissance,
Comme en délice il change son absence
Dans une bouche où sa forme se meurt,
Je hume ici ma future fumée,
Et le ciel chante à l'âme consumée
Le changement des rives en rumeur.

Beau ciel, vrai ciel, regarde-moi qui change!
Après tant d'orgueil, après tant d'étrange
Oisiveté, mais pleine de pouvoir,
Je m'abandonne à ce brillant espace,
Sur les maisons des morts mon ombre passe
Qui m'apprivoise à son frêle mouvoir.

L'âme exposée aux torches du solstice,
Je te soutiens, admirable justice
De la lumière aux armes sans pitié!
Je te tends pure à ta place première,
Regarde-toi! . . . Mais rendre la lumière
Suppose d'ombre une morne moitié.

O pour moi seul, à moi seul, en moi-même,
Auprès d'un coeur, aux sources du poème,
Entre le vide et l'événement pur,
J'attends l'écho de ma grandeur interne,
Amère, sombre, et sonore citerne,
Sonnant dans l'âme un creux toujours futur!

Sais-tu, fausse captive des feuillages,
Golfe mangeur de ces maigres grillages,
Sur mes yeux clos, secrets éblouissants,
Quel corps me traîne à sa fin paresseuse,
Quel front l'attire à cette terre osseuse?
Une étincelle y pense à mes absents.

Fermé, sacré, plein d'un feu sans matière,
Fragment terrestre offert à la lumière,
Ce lieu me plaît, dominé de flambeaux,
Composé d'or, de pierre et d'arbres sombres,
Où tant de marbre est tremblant sur tant d'ombres;
La mer fidèle y dort sur mes tombeaux!

Chienne splendide, écarte l'idolâtre!
Quand solitaire au sourire de pâtre,
Je pais longtemps, moutons mystérieux,
Le blanc troupeau de mes tranquilles tombes,
Éloignes-en les prudentes colombes,
Les songes vains, les anges curieux!

Ici venu, l'avenir est paresse.
L'insecte net gratte la sécheresse;
Tout est brûlé, défait, reçu dans l'air
A je ne sais quelle sévère essence . . .
La vie est vaste, étant ivre d'absence,
Et l'amertume est douce, et l'esprit clair.

Les morts cachés sont bien dans cette terre
Qui les réchauffe et sèche leur mystère.
Midi là-haut, Midi sans mouvement
En soi se pense et convient à soi-même
Tête complète et parfait diadème,
Je suis en toi le secret changement.

Tu n'as que moi pour contenir tes craintes!
Mes repentirs, mes doutes, mes contraintes
Sont le défaut de ton grand diamant! . . .
Mais dans leur nuit toute lourde de marbres,
Un peuple vague aux racines des arbres
A pris déjà ton parti lentement.

Ils ont fondu dans une absence épaisse,
L'argile rouge a bu la blanche espèce,
Le don de vivre a passé dans les fleurs!
Où sont des morts les phrases familières,
L'art personnel, les âmes singulières?
La larve file où se formaient les pleurs.

Les cris aigus des filles chatouillées,
Les yeux, les dents, les paupières mouillées,
Le sein charmant qui joue avec le feu,
Le sang qui brille aux lèvres qui se rendent,
Les derniers dons, les doigts qui les défendent,
Tout va sous terre et rentre dans le jeu!

Et vous, grande âme, espérez-vous un songe
Qui n'aura plus ces couleurs de mensonge
Qu'aux yeux de chair l'onde et l'or font ici?
Chanterez-vous quand serez vaporeuse?
Allez! Tout fuit! Ma présence est poreuse,
La sainte impatience meurt aussi!

Maigre immortalité noire et dorée,
Consolatrice affreusement laurée,
Qui de la mort fais un sein maternel,
Le beau mensonge et la pieuse ruse!
Qui ne connaît, et qui ne les refuse,
Ce crâne vide et ce rire éternel!

Pères profonds, têtes inhabitées,
Qui sous le poids de tant de pelletées,
Êtes la terre et confondez nos pas,
Le vrai rongeur, le ver irréfutable
N'est point pour vous qui dormez sous la table,
Il vit de vie, il ne me quitte pas!

Amour, peut-être, ou de moi-même haine?
Sa dent secrète est de moi si prochaine
Que tous les noms lui peuvent convenir!
Qu'importe! Il voit, il veut, il songe, il touche!
Ma chair lui plaît, et jusque sur ma couche,
À ce vivant je vis d'appartenir!

Zénon! Cruel Zénon! Zénon d'Êlée!
M'as-tu percé de cette flèche ailée
Qui vibre, vole, et qui ne vole pas!
Le son m'enfante et la flèche me tue!
Ah! le soleil . . . Quelle ombre de tortue
Pour l'âme, Achille immobile à grands pas!

Non, non! . . . Debout! Dans l'ère successive!
Brisez, mon corps, cette forme pensive!
Buvez, mon sein, la naissance du vent!
Une fraîcheur, de la mer exhalée,
Me rend mon âme . . . O puissance salée!
Courons à l'onde en rejaillir vivant.

Oui! grande mer de délires douée,
Peau de panthère et chlamyde trouée,
De mille et mille idoles du soleil,
Hydre absolue, ivre de ta chair bleue,
Qui te remords l'étincelante queue
Dans un tumulte au silence pareil

Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre!
L'air immense ouvre et referme mon livre,
La vague en poudre ose jaillir des rocs!
Envolez-vous, pages tout éblouies!
Rompez, vagues! Rompez d'eaux réjouies
Ce toit tranquille où picoraient des focs!


Paul Valery



Narya, puoi aiutarmi a trovare una traduzione ufficiale che sia di buona qualità? Avevo pensato di azzardarla io ma non riesco a rendere la stessa musicalità nei versi.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 06 agosto 2008 : 01:41:26  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non capendo una cippa di francese...
se qualcuno ha la voglia di tradurre (e la capacità, si capisce...)
sempre che ne valga la pena... [:D]

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 06 agosto 2008 : 17:11:44  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ne vale la pena, o non l'avrei messa [:-p] hiedo a narya di fornire una traduzione degna di questo nome o dirmi sotto quale nome cercarla, perché da sola non ci sono riuscita

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Narya
Entino




Neverland


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Inserito il - 07 agosto 2008 : 11:46:38  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Proviamo queste due...

1. Cura e traduzione di Fiornando Gabbrielli:

Il Cimitero Marino

Quel tetto quieto, corso da colombe,
In mezzo ai pini palpita, alle tombe;
Mezzodì il giusto in fuochi vi ricrea [1]
II mare, il mare, sempre rinnovato!
Che ristoro a un pensiero è un lungo sguardo
Posato sulla calma degli dèi!

Che fine luccichìo tesse e consuma
Tanti diamanti d’impalpabil schiuma,
E quale pace sembra in gestazione!
Quando un sole si posa sull’abisso,
Opere pure d’un principio fisso,
Scintilla è il Tempo e il Sogno cognizione.

Saldo tesoro, spoglia ara a Minerva,
Massa di calma, e limpida riserva,
Acqua accigliata, Occhio che in te serbi
Così gran sonno sotto un vel di fiamma,
O mio silenzio!... Edificio nell’anima,
Ma colmo d’oro in mille embrici, Tetto! [2]

Tempio del Tempo, che un sospir riassume,
Salgo e m’abituo a questo puro punto,
Circondato dal mio sguardo marino;
E come estrema offerta mia agli dèi,
Dissemina lo scintillio sereno
Sull’altitudine un sovrano sdegno. [3]

Come il frutto si scioglie in godimento,
Come in delizia cambia la sua assenza
Dentro una bocca in cui la forma muore,
Così qui annuso il mio futuro fumo,
E il cielo canta all’anima consunta
Le rive che si cambiano in rumore.

Guardami, cielo bello, cielo vero,
Come cambio! Io che ero così altero,
Pieno di strana, oziosa onnipotenza,
A questo spazio fulgido m’arrendo:
Per le case dei morti vo inseguendo
La mia ombra, che m’ha addomesticato. [4]

L’anima esposta ai fuochi del solstizio,
Reggo la tua mirabile giustizia,
Luce, e le armi tue senza pietà!
Ti rendo pura a dove fosti in nuce:
Pensa per te!... Anche se, render la luce,
Implica d’ombra una cupa metà.

Oh per me solo, solo mio, in me stesso,
Accanto a un cuore, alle fonti del verso,
Tra il vuoto, attendo, e il divenire puro,
Un eco della mia grandezza interna,
Amara, cupa e sonora cisterna,
Che un rimbombo dà in me, sempre futuro

Sai tu, falso recluso del fogliame, [5]
Golfo, che mangi queste grate grame, [6]
Segreti lampi, sui miei occhi chiusi,
Che corpo mi trascina alla sua fine oziosa,
Quale fronte l’attira a questa terra ossosa? [a]
Una scintilla, in lei, pensa ai miei assenti. [7]

Sacro recinto a un fuoco che non brucia,
Scheggia terrestre offerta alla luce,
Questo luogo mi piace, irto di fiaccole,
Composto d’oro, pietra, alberi scuri,
Tanto di marmo trema su tante ombre;
E il mar che dorme, sopra le mie tombe!

Splendido cane, scaccia l’idolatra!
Quando, pastore lieto e solitario,
Pascolo i miei montoni misteriosi,
Il bianco gregge di tranquille tombe,
Tieni a bada le pavide colombe,
I sogni vani, gli angeli curiosi!

Venuto qui, l’avvenire è pigrezza.
L’insetto netto gratta la secchezza.
Tutto è bruciato, sfatto, a non so quale
Severa essenza ammesso, su nell’aria... [8]
La vita è vasta, ebbra com’è d’assenza,
La mente chiara, e dolce l’amarezza.

Son ben nascosti i morti in questa terra
Che li riscalda e asciuga il lor mistero.
Mezzogiorno, lassù, non si dà pena:
In sé si pensa e si confà a se stesso...
Testa completa e perfetto diadema,
Io sono in te il segreto cambiamento.

Non hai che me di fronte ai tuoi timori! [9]
I miei ritegni, i dubbi, i pentimenti
Sono il difetto del tuo gran diamante...
Ma nella loro notte, sotto i marmi,
Un popolo indistinto alle radici [10]
Degli alberi è schierato già con te.

Si sono sciolti in una spessa assenza,
L’argilla rossa bevve il bianco aspetto,
Nei fiori trapassò il dono di vivere!
Ma dove son le frasi familiari,
Le anime, gli ingegni personali?
La larva fila dove furon pianti.

I gridi delle donne accarezzate,

Gli occhi, i denti, le palpebre bagnate,
II vago seno che scherza col fuoco,
II sangue acceso in labbra che s’arrendono,
Le dita, i doni estremi che difendono,
Tutto va sottoterra e torna in gioco! [11]

E tu, grand’anima, in un sogno speri
Senza più quei colori menzogneri,
Che fanno qui, a questi occhi, l’onda e l’oro? [12]
Canterai quando sarai vaporosa?
Breve è il dì! La presenza mia è porosa,
E la santa impazienza, anch’essa muore! [13]

Magra immortalità nera e dorata,
Consolatrice orrendamente ornata,
Che della morte fai un seno materno:
Che pietosa bugia, che fola astuta!
Chi non conosce, e chi non li rifiuta,
Quel cranio vuoto e quel ridere eterno!

Padri profondi, teste inabitate,
Che sotto il peso di tante palate
Siete la terra e c’intricate i passi,
II vero tarlo, il verme irrefutabile,
Non è per voi, dal sonno imperturbabile:
Vive di vita, e non mi lascia mai!

Amore, forse, o odio di me stesso?
Ho il suo dente segreto così appresso
Che un nome o l’altro, tanto, gli va bene!
Lui vede, vuole, sogna, tocca! Giace
Con me a letto, la mia carne gli piace:
La mia vita al suo vivere appartiene.

Crudel Zenone, Zenone eleata!
M’hai trafitto con questa freccia alata
Che vibra, vola, e che non vola affatto!
Al suo scoccar son nato, e già m’uccide! [14]
Ombra di tartaruga, il sole irride
L’anima-Achille, ferma nello scatto! [15]

No, no!... Sveglia! Nell’era successiva!
Spezza, corpo, quest’aura riflessiva!
Bevi, petto, la nascita del vento!
Una freschezza, dal mare esalata,
Mi rende l’anima... O forza salata!
Corriamo all’onda, a uscirne via vivendo!

Sì, mare grande! Immensità invasata,
Pelle di pardo e clamide bucata
Da mille e mille idoli solari,
Idra assoluta, in te stessa baccante,
Che ti mordi la coda scintillante
In un’orgia di blu al silenzio pari. [16]

S’alza il vento... Bisogna osar di vivere!
L’aria immensa apre e chiude il mio quaderno,
Fra le rocce osa l’onda, e si frantuma!
Volate via, pagine accecate!
Rompete, flutti, di festose ondate,
Quel quieto tetto in cui beccavan fiocchi! [17]




[1] Juste, equidistando da alba e tramonto, il massimo della luce, della giustizia, del giudizio. Ma vedremo via via (VII,XIII,XXI) quali connotazioni ‘negative’ (di severità, indifferenza, crudeltà) possono nascondersi sotto l’aspetto seducente di sole e luce.

Composer è verbo tipico di Valéry, che invita il lettore a ripetere con lui la poiesis: qui sono solo fuochi (lo scintillio del sole sul mare increspato), più oltre (X) oro, pietra e alberi scuri, a ricomporre il cimitero.

[2] Comble, culmine, copertura dell’edificio. La superficie del mare come il silenzio dell’anima: a coprire i tesori delle sue sonnolente profondità.

[3] La vita passata (Temps) è riassunta in un solo sospiro, mentre il poeta sale e s’abitua a quel puro punto: il cimitero sulla collina. C’è indifferenza, distacco, sovranità reciproca fra lo sguardo dall’alto sulla divina calma, e scintillio del mare che si leva tutt’intorno.

[4] “Sulle case dei morti la mia ombra passa / Che m’assuefà al suo esile movimento.” Apprivoiser, addomesticare, rendere mansueto, abituare.


[5] Captive, prigioniera, come poi Chienne, cagna, dato che mer, mare, è femminile in francese.

[6] Grillages potrebbe essere la ringhiera di protezione, o il cancello. Ulteriori metamorfosi del mare: passivo prigioniero delle fronde, o aggressivo divoratore di grate.

[a] Noterà il lettore qua e là versi anomali: li ho preferiti a contorsioni e arcaismi: mica è Omero il buon Valéry

[7] Considero secrets éblouissants anticipazione di corps e front, non predicato di yeux. Il corpo, e la fronte (il pensiero), lo attirano a un abbandono mistico, alla riunione coi cari assenti: una scintilla personale, nell’abbacinante visione del Tutto.

[8] Recevoir (quelqu’un) à, ricevere, accogliere, ammettere qualcuno (alla propria presenza, a tavola, a un circolo, ecc.)

[9] Non i timori che ha, ma che incute il “Tu”, la fifa del trascendente.

[10] Vague vale incerto, vago, ma anche vuoto, abbandonato: terrain vague è un terreno incolto. Non è che il popolo dei morti vada vagando fra le radici: è già diventato parte di quel Tu.

[11] Quadretto erotico, à la Boucher (quanto più brivido in Fet:Fin quando questo mio petto terreno / Sia pure con affanno avrà un respiro,/ Tutto il fremito d’una vita giovane / Per tutte le mie membra apparirà./ Poi, obbedienti al sole, muoveranno / Le radici sul fondo della fossa:/ Là, nella morte, cercheranno forza / D’andare incontro al dì di primavera.)

[12] L’ambizione all’immortalità, di cui all’epigrafe pindarica.

[13] Impatience, di dare fondo alla misura del fattibile.

[14] “La sensazione mi crea coscienza – (mi desta). La riflessione, il senso che la segue mi trafigge.” (Cahiers, Ego scriptor).

[15] Il sole, ombra di tartaruga in confronto all’anima-Achille, immobile nella corsa. L’anima, la rapida per eccellenza, è immobilizzata dal dubbio metafisico.

[16] Il vento, agitando il mare, spezza l’incantesimo, e sprona l’anima, lui ànemos, a tentare di vivere, nonostante l’impasse della riflessione. Ma «... tentatives qui toujours avortent... » scriverà Céline, «La vérité de ce monde c'est la mort. Il faut choisir, mourir ou mentir.» Beau mensonge, allora, anche il Cimetière? Conforto unico, sola medicina, una paroletta, sulla quale concordano i due scrittori: la somme suffisante de délire... la grande mer de délires douée. Lontano però ci porterebbe, lettore, uno sguardo sulla vita come delirio.

[17] Picorer, razzolare. Foc, flocco, vela di bompresso: le colombe sono tornate ad essere bianche vele, di barche che beccheggiano. Spazzate via, onde, quel tetto dai mille embrici d’oro!



2.Traduzione di Augusto Ponzio:

Il Cimitero Marino

Quel tetto quieto, sparso di colombe,
Fra i pini palpita, e pur fra le tombe;
In fuoco il giusto Meriggio combina
Il mare, il mare, sempre rinnovato!
Quale compenso a un pensier passato
Un lungo sguardo alla calma divina.

Che fine ordito di lampi consuma
Tanti diamanti di sottile spuma,
E quale pace si fa prevedere!
Se sull’abisso d’un sol c’è una pausa,
Opere pure di una eterna causa,
Scintilla il Tempo e il Sogno è sapere.

Tesoro certo, sobria ara a Minerva,
Massa calma e visibile riserva,
Acqua severa, Occhio che tieni stretto
Sì tanto sonno sotto un vel di fiamma,
O mio silenzio!...Edificio dell’alma,
Terrazza d’oro in mille embrici, Tetto!

Tempio del Tempio, che un sospir riassume,
La purezza cui salgo or m’è costume,
Avvolto dentro al mio sguardo di mare;
E quale agli dei offerta mia più grande,
Lo scintillio sereno intorno spande
Su per l’altezza un sovran disdegnare.

Come in piacere si trasforma un frutto,
Come in delizia viene esso distrutto
In una bocca ove la forma muore,
Io qui respiro il mio futuro fumo
E il cielo canta all’anima in consumo
Le rive dissolventisi in rumore.

Vero e bel cielo, guarda me che muto!
Dopo che in tanto orgoglio son vissuto,
In ozio strano, ma pien di potere,
Io m’abbandono alla brillante plaga,
Su morte case ora l’ombra mia vaga
Che me, col blando moto, sa tenere.

L’anima esposta al fuoco solstiziale,
Sostengo la giustizia eccezionale
Tua, o luce, in armi che non han pietà.
Pura, io ti rendo ove ti si produce:
Guardati!...Ma rendere la luce
Suppone d’ombra una cupa metà.

Oh, sol per me, a me solo, in me soltanto,
Appresso a un cuore, alle fonti del canto,
Fra il vuoto niente e l’accadere puro,
Attendo all’eco di mia ampiezza interna,
Amara, oscura e sonora cisterna,
Sonante incavo in me, sempre futuro!

Tu delle fronde prigionier non vero,
Golfo, che rodi il graticcio leggero,
Sui miei occhi chiusi, segreti splendenti,
Sai tu qual corpo alla sua fine oziosa
Mi trae, e qual fronte a questa terra ossosa?
Una scintilla qui pensa ai miei assenti.

D’un fuoco incorporeo sacro orto pieno,
Teso alla luce frammento terreno,
Mi piace questo luogo di candele,
Composto d’oro, pietra e oscure piante,
Qui tanto marmo trema all’ombre tante;
Sulle mie tombe il mar dorme fedele.

Chi idoli vuol scaccia, cane splendente!
Se io solitario, pastor sorridente,
Vado pascendo, agnelli misteriosi,
Il bianco gregge di mie quiete tombe,
Tieni lontane le prudenti colombe,
I sogni vani, gli angeli curiosi.

Qui pervenuto, è l’avvenir fiacchezza,
Netto l’insetto gratta la secchezza,
Tutto è bruciato, sfatto e accolto in aria
in non so quale sì severa essenza...
Vuota è la vita, ebbra com’ è d’assenza,
Dolce è amarezza, ed è la mente chiara.

Occulti in terra i morti stanno bene,
Al caldo e in secco mister essa li tiene.
Meriggio in alto senza movimento
In sé si pensa e di se stesso è tema...
Completa testa e perfetto diadema,
Io sono in te il segreto mutamento.

In me soltanto stanno i tuoi timori!
I miei rimorsi, dubbi e rigori
Sono il difetto del tuo gran diamante...
Ma nella notte di pesi marmorei,
Un popol vago sotto i ceppi arborei
Pian piano già fatto è tuo militante.

Fusi essi sono in una spessa assenza,
Rossa argilla ingoiò lor bianca parvenza,
Han fatto dono di lor vita ai fiori!
Dove saran le frasi familiari?
L’arte precipua, i cuori singolari?
Stan larve ov’eran lacrimali umori

Gridi acuti di donne stuzzicate,
I denti, gli occhi, le ciglia bagnate,
Splendido seno che gioca col fuoco,
Sangue che brilla in labbra ormai concesse,
Dita e final doni difesi da esse,
Tutto sotterra va, torna nel gioco!

E tu, grand’anima, un sogno ancora speri
Che non abbia i colori menzogneri
Che, a occhi di carne, onda e oro mostran qui?
Canterai tu, fatta ormai vaporosa?
Tutto fugge! Ah, presenza mia porosa!
Muore la santa impazienza altresì!

Magra immortalità nera e dorata,
Consolatrice d’atro lauro ornata,
Che della morte fai un seno materno,
Bella menzogna sei, e che pietà astuta!
Chi non conosce, e chi non li rifiuta
Quel cranio vuoto e quel ridere eterno!

Padri profondi, teste inabitate,
Che sotto il peso di tante palate,
Siete la terra che il passo sconcerta,
Tarlo ver, verme cui non si contrasta,
Non rode il sonno che marmo sovrasta:
Di vita vive esso, e mai mi deserta.

E’Amore, forse, o odio verso me stesso?
Il dente suo segreto sì m’ è appresso,
Che ben qualsiasi nome gli conviene!
Che importa! Esso vuol, sogna, tocca, vede!
Di carne mia ha piacer, e al letto accede
Al viver suo il viver mio appartiene!

Zenon! Crudele! Zenone eleata!
M’hai tu trafitto con la freccia alata,
Che vibra, vola, eppure in vol non è!
Mi dà il suon vita che la freccia fuga,
Ah! Questo sole...Ombra di tartaruga
Per l’io, l’ immoto Achille lesto piè!

No, No!...Su, in piedi! All’era successiva!
Spezza, o mio corpo, la forma pensiva!
Bevi, mio petto, la nascita dei venti!
Una freschezza, dal mare esalata,
Rincuora l’anima...O forza salata!
All’onda presto, a riemergerne viventi!

Si! Grande mar ai deliri votato,
Pelle di pardo e mantello forato,
Da mille e ancor mille idoli solari,
Idra assoluta, carne blu inebriante
Che ti mordi la coda scintillante,
In un tumulto che al silenzio è pari,

Si leva il vento! Su, alla vita, presto!
Immensa l’aria apre e chiude il mio testo.
Polvere d’onda sprizza alle scogliere!
Volate via pagine abbacinate!
Spezzate, onde! Spezzate, acque inebriate,
Quel tetto quieto al beccheggiar di vele.



Narya [:310]

"Lui cavalcò lungo le strade della città,
scendendo dalla sua alta collina.
Giù per le curve e i gradini e le pietre,
lui cavalcò al sospiro di quella donna.
Il suo segreto tesoro era lei,
la sua vergogna e la sua benedizione.
A nulla valevano una collana e una fortezza,
a confronto del bacio di quella donna"
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Silma
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Inserito il - 07 agosto 2008 : 14:43:04  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La mer, la mer, toujours recommencée...

come le traduzioni che avevo visto, nessuno rende davvero questo verso [:)] Non è il mare sempre rinnovato...Non mi sembra colga tutto quel "recommencée", quella parola. è il mare che si muve avanti e indietro, il flusso della marea sulla sabbia...sempre in movimento, e quindi in fondo sempre immobile. Sempre diverso e quind sempre lo stesso. Così mi hanno insegnato la bellezza di quel verso.

Il mare, il mare, che sempre ricomincia...lo so la traduzione è dozzinale, ma a me dà di più il senso. Un mare sempre uguale e che ripete sempre lo stesso moto...

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Narya
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Inserito il - 07 agosto 2008 : 19:02:43  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lo so Silma, infatti di solito odio leggere le traduzioni, ma le metto lo stesso per chi non capisce... [:-p]

Intanto posto uno dei miei poeti francesi preferiti, Paul Eluard.


Je t'aime

Je t'aime pour toutes les femmes que je n'ai pas connues
Je t'aime pour tous les temps où je n'ai pas vécu
Pour l'odeur du grand large et l'odeur du pain chaud
Pour la neige qui fond, les premières fleurs
Pour les animaux purs que l'homme n'effraie pas
Je t'aime pour aimer
Je t'aime pour toutes les femmes que je n'aime pas
Qui me reflète sinon toi-même ? Je me vois si peu
Sans toi, je ne vois rien qu'une étendue déserte
Entre autrefois et aujourd'hui
Il y a eu toutes ces morts que j'ai franchies sur de la paille
Je n'ai pas pu percer le mur de mon miroir
Il m'a fallu apprendre mot par mot la vie
Comme on oublie
Je t'aime pour ta sagesse qui n'est pas la mienne
Pour la santé
Je t'aime contre tout ce qui n'est qu'illusion
Pour ce cœur immortel que je ne détiens pas
Tu crois être le doute et tu n'es que raison
Tu es le grand soleil qui me monte à la tête
Quand je suis sûr de moi.


T'amo

T'amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
Per l'odore d'altomare e l'odore del pane fresco
Per la neve che si scioglie, per i primi fiori
Per gli animali puri che l'uomo non spaventa
T'amo per amare
T'amo per tutte le donne che non amo
Chi mi rispecchia se non tu? Io mi vedo così poco
Senza di te non vedo che una landa deserta
Tra il passato e il presente
Ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
Non ho potuto rompere il muro del mio specchio
Ho dovuto imparare la vita parola per parola
Come si dimentica
T'amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T'amo contro tutto ciò che è illusione
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.


*****************************

E qui invece c'è il grande Pablo Neruda (in italiano perché non ho il testo in spagnolo, non conoscendo lo spagnolo... [:-p])


Saprai che non t’amo e che t’amo (Cento sonetti d’amor, XLIV)


Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.



Narya [:310]

"Lui cavalcò lungo le strade della città,
scendendo dalla sua alta collina.
Giù per le curve e i gradini e le pietre,
lui cavalcò al sospiro di quella donna.
Il suo segreto tesoro era lei,
la sua vergogna e la sua benedizione.
A nulla valevano una collana e una fortezza,
a confronto del bacio di quella donna"

Modificato da - Narya in data 20 settembre 2008 13:45:53
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Inserito il - 29 agosto 2008 : 15:04:54  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La forza della vita

Anche quando ci buttiamo via
per rabbia o per vigliaccheria
per un amore inconsolabile
anche quando in casa il posto è più invivibile
e piangi e non lo sai che cosa vuoi
credi c'è una forza in noi amore mio
più forte dello scintillio
di questo mondo pazzo e inutile
è più forte di una morte incomprensibile
e di questa nostalgia che non ci lascia mai.

Quando toccherai il fondo con le dita
a un tratto sentirai la forza della vita
che ti trascinerà con se
amore non lo sai
vedrai una via d'uscita c'è.

Anche quando mangi per dolore
e nel silenzio senti il cuore
come un rumore insopportabile
e non vuoi più alzarti
e il mondo è irraggiungibile
e anche quando la speranza
oramai non basterà.

C'è una volontà che questa morte sfida
è la nostra dignità la forza della vita
che non si chiede mai cos'è l'eternità
anche se c'è chi la offende
o chi le vende l'aldilà.

Quando sentirai che afferra le tue dita
la riconoscerai la forza della vita
che ti trascinerà con se
non lasciarti andare mai
non lasciarmi senza te.

Anche dentro alle prigioni
della nostra ipocrisia
anche in fondo agli ospedali
della nuova malattia
c'è una forza che ti guarda
e che riconoscerai
è la forza più testarda che c'è in noi
che sogna e non si arrende mai.
Coro: E' la volontà
più fragile e infinita
la nostra dignità
la forza della vita.

Amore mio è la forza della vita
che non si chiede mai
cos'è l'eternità
ma che lotta tutti i giorni insieme a noi
finché non finirà
Coro: Quando sentirai
che afferra le tue dita
la riconoscerai
la forza della vita.

La forza è dentro di noi
amore mio prima o poi la sentirai
la forza della vita
che ti trascinerà con se
che sussurra intenerita:
"guarda ancora quanta vita c'è!"



umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>

Modificato da - Silma in data 31 agosto 2008 20:31:43
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Inserito il - 30 agosto 2008 : 01:46:31  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
(Silma, allarme... non si capisce nulla con la canzone sistemata in quel modo...)
^__^

comunque... quanti ricordi

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 20:28:46  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oh scusate l'ho postata subito prima di andare al matrimonio, non mi sono accorta come l'aveva incollata. Rimedio subito

umilmente vostra
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Inserito il - 16 settembre 2008 : 12:53:44  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ed ecco una canzone che mi ronza nella testa in questi giorni, tra il balr ed una ricaduta di mia nonna (portare pazienza all'età...) sul tema "ai miei tempi si stava meglio!"[:-p]


Mezzo pieno mezzo vuoto (Max Pezzali)

Mezzo pieno o mezzo vuoto
Questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo
Se si stava meglio quando si stava peggio
Io non lo so però io vivo adesso
Mezzo pieno mezzo vuoto
Mi hanno detto di giocare quindi io gioco
Faccio del mio meglio o almeno ci proverò
Se ho ragione o no io non mi sposto

Colpa dell’euro, colpa del dollaro,
colpa del surriscaldamento e del carbonio;
colpa di Al-Quaeda, colpa dell’arbitro,
colpa del prezzo di un barile di petrolio;
colpa del varco nel centro storico,
colpa di tutti i condizionatori a luglio;
colpa del feto, colpa dell’atomo,
colpa di tutta la droga disciolta nel Po…
Scorrono le immagini e non riesco più a capire
Se è la realtà…
Scorrono le pagine e non riesco ad intuire
Se è la verità…

Mezzo pieno mezzo vuoto
Questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo
Se si stava meglio quando si stava peggio
Io non lo so però io vivo adesso
Mezzo pieno mezzo vuoto
Mi hanno detto di giocare quindi io gioco
Faccio del mio meglio o almeno ci proverò
Se ho ragione o no io non mi sposto


Colpa del wrestling, colpa di Britney Spears,
colpa del made in China contenendo i costi;
colpa dei vecchi, colpa dei giovani,
che con il Mulo non si comprano più i dischi;
colpa del gossip, colpa di C.S.I,
di criminologi psicologi ed esperti;
colpa dei ladri, e dei maniaci,
colpa di internet che brulica di matti…
Scorrono le immagini e non riesco più a capire
Se è la realtà…
Scorrono le pagine e non riesco ad intuire
Se è la verità…

Mezzo pieno mezzo vuoto
Questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo
Se si stava meglio quando si stava peggio
Io non lo so però io vivo adesso
Mezzo pieno mezzo vuoto
Mi hanno detto di giocare quindi io gioco
Faccio del mio meglio o almeno ci proverò
Se ho ragione o no io non mi sposto
Io vivo adesso
Io vivo adesso
Io vivo adesso










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Silma

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fanciulla elfica ed immortale>>
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Inserito il - 16 settembre 2008 : 21:08:44  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdonami stellina, ma Max Pezzali proprio no... [xp] [:-p]

Sani!
Narya [:363]
--------------------
"I amar prestar aen. Han mathon ne nen. Han mathon ne chae. A han noston ned 'wilith."
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Inserito il - 17 settembre 2008 : 12:49:13  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lo so lo so me lo hai detto, ma de gustibus...[:-p]

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Inserito il - 17 settembre 2008 : 13:42:00  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non è che hai voglia di scrivere anche due righe su cosa c'entri questo testo con l'aggettivo "poetici"?

[((]


V V V V

Dai, non essere in malafede... intendevo dire (se non stessi mentendo) se ci puoi aiutare a capirne la poesia spiegandoci come la intendi tu... Io sarei lusingato se mi chiedessero di parlare della mia visione di certi cantanti...
[:))][:))]



CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]

Modificato da - AmonSûl in data 18 settembre 2008 22:31:50
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Inserito il - 18 settembre 2008 : 10:40:39  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oh ma che menagrami che siete [:-p] a me sembra che una sua poesia ce l'abbia. è un concetto soggettivo colle [:-p]

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Inserito il - 19 settembre 2008 : 00:39:32  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco... magari metti quello che non è esattamente poetico (nel senso... De André è pure sulle antologie scolastiche, come altri grandi cantautori, quindi ok... ma Faber ha già la sua sezione, quindi prendilo solo come esempio) nella sezione "musica forever", così non si lamenta più nessun bacchettone musicale [:))]
E comunque... prima o poi ti mando io qualcosa... ti tengo un corso on-line "musica buona vs musica cattiva" [:-p]
Scherzo ovviamente... de gustibus... [:)]

Sani!
Narya [:363]
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Inserito il - 19 settembre 2008 : 10:53:50  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ghghgh dai che giocavo amon [:-p]
Ho messo qui il testo di Max perché io trovo che alcune sue canzoni siano poetiche. Poesia spicciola se vogliamo, ma non in senso peggiorativo. Dice quello che chiunque potrebbe dire, che chiunque se ci pensasse potrebbe mettere in musica e lo dice proprio alla maniera in cui potrebbe dirlo chiunque, non è un vate, è uno dei tanti.
Il pensiero del ritornello, "di vita abbiamo solo questa sia bella o brutta, se si stava meglio quando si stava peggio io che vivo adesso non lo so, io sono qui adesso perciò me la gioco, a torto o ragione sono qui", è qualcosa che potrebbe dire qualunque persona. Lui ne fa un ritornello orecchiabile che ti rimane in testa.
Come altre canzoni, tipo "Una canzone d'amore" od altre, esprime quel qualcosa che tutti hanno o possono avere dentro e in testa. Per questo credo è amato soprattutto dagli adolescenti, coi loro inespressi terremoti dentro.
La sua poesia, spicciola, banale se volete, non popolare perché è un'altra cosa, è più individuale, poesia adolescente se vogliamo, si ecco, poesia adolescente, è la stessa di altri autori che so incontrano il vostro disappunto, come Gigi D'Alessio o Paolo Meneguzzi. Non a caso idoli per lo più di adolescenti. Perché le loro canzoni le avrebbe potute scrivere chiunque di loro, perché sono cose che chiunque in una tappa della sua vita avrebbe voluto esprimere.

umilmente vostra
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Inserito il - 19 settembre 2008 : 14:13:09  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Silma ha scritto:

Perché le loro canzoni le avrebbe potute scrivere chiunque di loro, perché sono cose che chiunque in una tappa della sua vita avrebbe voluto esprimere.


Ed è qui Silma che, perdonami, non mi vedi d'accordo... proprio per questo non è poesia... la poesia è l'espressione di qualcosa che tutti magari abbiamo dentro, ma non nel modo in cui tutti potremmo esprimerlo... [;)]

Sani!
Narya [:363]
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Inserito il - 19 settembre 2008 : 15:41:22  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Silma, promossa con la sufficienza.
Poesia Adolescente per me significa roba di bassa lega... ma può andare in determinati casi.
Un po' come certi romanzi tipo Ken Follett... non è un genio eccelso come Dostoevskji, ma per svagarsi va bene e si può comunque chiamarlo bravo scrittore ^____^

CollevEnt [:381]
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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03