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balrog
Rossosaggio




Ireland


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 10:05:02  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tanto per ribadire i concetti da me espressi qui leggo ora....

Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Caro Napolitano, Perché ti sei scusato col papa? Dovevi scusarti col prof Cini

di Paolo Flores D'Arcais

Caro Presidente,
tempo fa, dovendo scriverti per invitarti ad una iniziativa di MicroMega, chiesi tramite il tuo addetto stampa se dovevo continuare ad usare il "tu" della consuetudine precedente la tua elezione, o se era più consono che usassi il "lei", per rispetto alla carica istituzionale. Poiché, tramite il tuo addetto stampa, mi facesti sapere che preferivi che continuassi a scriverti con il "tu", è in questo modo che mi rivolgo a te in questa lettera aperta, tanto più che, essendo una lettera critica, mi sembrerebbe ipocrisia inzuccherare la critica con la deferenza del "lei".
Il mio dissenso, ma si tratta piuttosto di stupore e di amarezza, riguarda la lettera di scuse che in qualità di Presidente, dunque di rappresentante dell'unità della nazione, hai inviato al Sommo Pontefice per l'intolleranza di cui sarebbe stato vittima. E' verissimo che di tale intolleranza, di una azione che avrebbe addirittura impedito al Papa di parlare nell'aula magna della Sapienza, anzi perfino di muoversi liberamente nella sua città, hanno vociato e scritto tutti i media, spesso con toni parossistici.
Ma è altrettanto vero che di tali azioni non c'è traccia alcuna nei fatti. La modesta verità dei fatti è che il magnifico rettore (senza consultare preventivamente il senato accademico, ma mettendolo di fronte al fatto compiuto, come riconosciuto dallo stesso ex-portavoce della Santa Sede Navarro-Vals in un articolo su Repubblica) ha invitato il Papa come ospite unico in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico (a cui partecipano in nome della Repubblica italiana il ministro dell'università e il sindaco di Roma), e che, avutane notizia dalla agenzia Apcom il professor Marcello Cini (già dallo scorso novembre) e alcune decine di suoi colleghi (più di recente) hanno espresso per lettera al rettore un loro civilissimo dissenso.
Quanto agli studenti, nell'approssimarsi della visita alcuni di loro hanno espresso l'intenzione di manifestare in modo assolutamente pacifico un analogo dissenso, nella forma di ironici happening.
Il rettore Guarini ha comunque rinnovato al Papa l'invito, e tanto il Presidente del Consiglio Romano Prodi quanto il ministro degli Interni Giuliano Amato hanno esplicitamente escluso che si profilasse il benché minimo problema di ordine pubblico (malgrado la campagna allarmistica montata dal quotidiano dei vescovi italiani, "L'Avvenire", rispetto a cui le dichiarazioni di Prodi e Amato suonavano esplicita smentita). Nulla, insomma, impediva a Joseph Ratzinger di recarsi alla Sapienza e pronunciare nell'aula magna la sua allocuzione.
Di pronunciare, sia detto en passant e per amore di verità, il suo monologo, visto che nessun altro ospite contraddittore o "discussant" era previsto, e un monologo resta a tutt'oggi nella lingua italiana l'opposto di un dialogo, checchè ne abbia mentito l'unanime coro mediatico-politico (che di rifiuto laicista del dialogo continua a parlare), a meno di non ritenere che tale opposizione, presente ancora in tutti i dizionari in uso nelle scuole, sia il frutto avvelenato del già stigmatizzato complotto laicista.
Tutto dunque lasciava prevedere che la giornata si sarebbe svolta così: mentre Benedetto XVI pronunciava il suo monologo nell'aula magna, tra il plauso deferente dei presenti (e in primo luogo del ministro Mussi e del sindaco Veltroni), ad alcune centinaia di metri di distanza alcuni professori di fisica avrebbero tenuto un dibattito sui rapporti tra scienza e fede esprimendo opinioni decisamente diverse da quelle del regnante Pontefice, e ad altrettanta debita distanza qualche centinaio di studenti avrebbe innalzato cartelli di protesta e maschere ironiche. Ironia che può piacere o infastidire, esattamente come le vignette contro il profeta Maometto, ma che costituisce irrinunciabile conquista liberale.
Dove sta, in tutto ciò, l'intolleranza? E addirittura la prevaricazione con cui si sarebbe messa al Papa la mordacchia (secondo l'happening inscenato in aula magna dagli studenti di Comunione e liberazione)?
A me sembra che intolleranza - vera e anzi inaudita - sarebbe stato vietare ad un gruppo di docenti di discutere in termini sgraditi ai dogmi di Santa Romana Chiesa, e ad un gruppo di studenti di manifestare pacificamente le loro opinioni, ancorché in forme satiricamente irridenti. Se anzi di tali divieti si fosse solo fatto accenno da parte di qualche autorità, credo che un numero altissimo di cittadini si sarebbe sentito in dovere di rivolgersi a te quale custode della Costituzione, con toni di angosciata preoccupazione per libertà fondamentali messe così platealmente a repentaglio. Ma, per fortuna (della nostra democrazia), nessun accenno del genere è stato fatto.
Il Sommo Pontefice non era di fronte ad alcun impedimento, dunque. Ha scelto di non partecipare perché evidentemente non tollerava che, pur avendo garanzia di poter pronunciare quale ospite unico il suo monologo in aula magna, nel resto della città universitaria fossero consentite voci di dissenso, anziché risuonare un plauso unanime.
Non è, questa, una mia malevola interpretazione, visto che sono proprio gli ambienti vaticani ad aver riferito che il Papa preferiva rinunciare a recarsi in visita presso una "famiglia divisa" (cioè il mondo accademico e studentesco della Universitas studiorum, la cui quintessenza istituzionale è però proprio il pluralismo delle opinioni). Ma pretendere quale conditio sine qua non per la propria partecipazione un plauso unanime non mi sembra indice di propensione al dialogo bensì, piuttosto, di vocazione totalitaria.
Non vedo dunque per quale ragione tu abbia ritenuto indispensabile, a nome di tutta la nazione di cui rappresenti l'unità, porgere al Papa quelle solenni scuse. Che ovviamente, data la tua autorità, hanno fatto il giro del mondo. Se c'è qualcuno che aveva diritto a delle scuse, semmai, è il gruppo di illustri docenti, tutti nomi di riconosciuta statura internazionale nel mondo scientifico, e che tengono alto il prestigio italiano nel mondo, a contrappeso dell'immagine di "mondezza" e politica corrotta ormai prevalente all'estero per quanto riguarda il nostro paese. Questi studiosi sono stati infatti accusati di fatti mai avvenuti, e insolentiti con tutte le ingiurie possibili ("cretini" è stato il termine più gentile usato dai maestri di tolleranza che si sono scagliati contro il diritto di critica di questi studiosi).
Né si può passare sotto silenzio il contesto in cui il monologo di Benedetto XVI si sarebbe svolto, contesto caratterizzato da due aggressive campagne scatenate dalle sue gerarchie cattoliche. Trascuriamo pure la prima, cioè i rinnovati e sistematici attacchi al cuore della scienza contemporanea, l'evoluzionismo darwiniano (bollato di "scientificità non provata" da un recente volume ratzingeriano uscito in Germania), benché il rifiuto della scienza non sia cosa irrilevante per chi dovrebbe aprire l'anno accademico della più importante università del paese.
Infinitamente più grave mi sembra la seconda, la qualifica di assassine scagliata dal Papa e dalle sue gerarchie, in un crescendo di veemenza e fanatismo, contro le donne che dolorosamente abbiano scelto di abortire. Questo sì dovrebbe risultare intollerabile. Se un gruppo di scienziati accusasse Papa Ratzinger, o solo anche il cardinal Ruini, il cardinal Bertone, il cardinal Bagnasco, di essere degli assassini, altro che lettere di scuse! E perché mai, invece, ciascuno di loro può consentirsi di calunniare come assassina, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni, ogni donna che abbia deciso di utilizzare una legge dello Stato confermata da un referendum popolare? Se vogliono rivolgersi alle donne del loro gregge ricordando che l'aborto, anche un giorno dopo il concepimento, è un peccato mortale, e che quindi andranno all'inferno, facciano pure, proprio in base a quel "libera Chiesa in libero Stato" che il Risorgimento liberale e moderato di Cavour ci ha lasciato in eredità. Ma diffamare come assassine cittadine italiane che nessun reato hanno commesso è una enormità che non può essere passata sotto silenzio, e non sono certo il solo ad essermi domandato con amarezza perché, in quanto custode dell'unità della nazione e dunque anche delle sue radici risorgimentali, tu non abbia fatto risuonare la protesta dello Stato repubblicano.
La canea di accuse e di menzogne di questi giorni mi ha portato irresistibilmente alla memoria una piccola esperienza di oltre quarant'anni fa, nel 1966, quando - giovane universitario iscritto al Partito comunista da meno di tre anni - vissi incredulo l'esperienza di un congresso (l'XI, se non ricordo male) di un Partito che si vantava di essere sostanzialmente più libero e democratico degli altri (per questo, del resto, vi ero entrato, come milioni di italiani), in cui Pietro Ingrao, per aver moderatissimamente avanzato l'idea di un "diritto al dissenso" fu investito da una esondazione di critiche e vituperi, compresa l'accusa di essere proprio lui un intollerante!
Con una differenza sostanziale e preoccupante: che allora tale capovolgimento della realtà, versione soft ma non indolore dell'incubo orwelliano, riguardava solo un partito. Oggi investe l'intero paese, la sua intera classe politica, la quasi totalità dei suoi mass-media.
Ecco perché spero che tu voglia prestare attenzione anche all'angosciata preoccupazione di quei segmenti laici (o laicisti, come preferisce la polemica corrente) del paese, non so se maggioritari o minoritari (ma la democrazia liberale, a cui ci hai più volte richiamato, è garanzia di parola e ascolto anche per il dissenso più sparuto, fino al singolo dissidente), che ormai vengono emarginati o addirittura cancellati dalla televisione, cioè dallo strumento dominante dell'informazione, e il cui diritto alla libertà d'opinione viene di conseguenza vanificato, mentre ogni tesi oscurantista può dilagare e spadroneggiare.
Con stima, con speranza, con affetto, credimi,

tuo Paolo Flores d'Arcais


balrog





Modificato da - balrog in data 21 gennaio 2008 10:06:31
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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 12:22:40  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
un politico proprio perchè copre una carica costituzionale ha il dovere di mettersi per primo dalla parte del popolo, da quel popolo che comprende non solo cattolici ma anche laici, o buddisti o mussulmani, il suo spettro di osservazione e di capacità di vedute deve andare molto oltre a quella che è la sua coscienza personale perchè lui, appunto, rappresenta il popolo....

Nel popolo rappresentato ci sono anche i cattolici, mussulmani, buddisti che presumibilmente lo hanno votato.
Secondo punto, non sono d'accordo trilly, quando la legge decide di mettere paletti e veti su qualcosa che, come le questioni di bioetica, tocca le corde più profonde della coscienza umana, non puoi chiedere di scindere la coscienza dall'azione. Non è umano riuscire a farlo.

per inciso : vedo che hai capito ma non hai risposto al quesito "maggioranza".....capisco....una domanda scomoda.....

Non ti ho risposto?

<<se tu cattolica vivessi in uno stato a maggioranza atea e si facessero leggi A MAGGIORANZA(come dici tu) in cui ti vietassero di seguire la tua etica e morale , dimmi un po' come ti sentiresti ....e specialmente cosa faresti ???.

Farei quel che fanno ancora migliaia di cattolici, dall'Oriente all'Africa nera: seguirei la strada della mia fede. Perché un credente è prima questo, e poi cittadino. Apparteniamo prima alle schiere di Dio e poi a quelle del mondo. >>

Più chiara risposta di così. Oppure non ho capito la vera domanda?


la vostra incoercibile incapacità di mettervi sullo stesso piano con alcunchè (una presunta superiorità quasi da alienazione freudiana per chi non la pensa come voi),

Forse, balrog, anche a te fa difetto la capacità di metterti sul nostro piano. Il piano di chi crede. Fermamente. Di chi morirebbe per quello in cui crede. Di chi ha una coscienza che esige la sua attenzione in qualunque scelta, che è consapevole della grande responsabilità che ci è data dal grande dono della fede. La responsabilità di chi renderà conto di come ha usato le capacità che gli sono state date, la vita stessa.
Il piano di chi sente in cuore che quello in cui crede è Verità. E per quanto si apra al dialogo, questa è la sua certezza. Una certezza incrollabile. Che al momento dei fatti presenta la sua scelta, si o no. Ed è sempre una scelta con le sue conseguenze.


Per quanto riguarda il numero di ore di apparizione televisive...che cosa dimostrerebbe?
Allora contiamo le ore che la televisione dedica al gossip, ai reality, a Maggioglio o come si scrive...han potere anche loro?
Su. Scadiamo nell'indignazione a tutti i costi così, e ti reputo una persona parecchio più intelligente di questo.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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balrog
Rossosaggio




Ireland


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 18:51:55  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....infatti non hai capito la vera domanda....ma ti assicuro che hai risposto lo stesso benchè in maniera indiretta ma non meno esaurientemente......credo che io ti reputi sufficientemente intelligente per non venirmi a mettere sullo stesso piano le questoni qui dibattute e Malgioglio....credo che la lettera qui sopra dica anch'essa molto su questo aspetto.....su buttiamola sulla TV spazzatura per nascondere l'ovvio.....

nel frattempo la Santa Sede si è sentita sbugiardare stasera perfino dal nostro imbelle governucolo a proposito dell'ordine pubblico che secondo Bagnasco sarebbe stato in pericolo (la barzelletta dell'anno) e che invece il governo addirittura col Ministro degli Interni aveva assicurato assolutamente tranquilla.....sembra che le bugie no solo abbiano le gambe molto corte ma facciano anche perdere oltremodo la testa....continuate pure così....

e a proposito di mettersi sullo stesso piano...io non mi sono ancora spinto a dire che i cattolici pensano "ovvietà" specialmente visto che si parla dela "coscienza" delle persone.....proprio perchè io ho rispetto verso la fede che professate ....non direi lo stesso del vostro atteggiamento quindi ribadisco la frase che hai riportato in grassetto....quel dialogo di cui parli parte anche dal rispetto che in quella frase è assente ma nonè certo una novità

balrog





Modificato da - balrog in data 21 gennaio 2008 19:01:30
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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 19:10:16  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
io non mi sono ancora spinto a dire che i cattolici pensano "ovvietà" specialmente visto che si parla dela "coscienza" delle persone....

Perché non lo dovresti dire, visto che quello che noi pensiamo per noi è un'ovvietà?
Mi hai fatto tornare in mente una delle mie ragazzine del catechismo. Sabato scorso "spiegavo" il Credo, e lei quando ho chiesto se avevano domande: ma è talmente ovvio, scontato, cosa c'è da capire.
Una ragazzina che solitamente di domande ne ha e tante, in una delle prime lezioni mi chiese di discutere dei patti lateranensi, ed ha uno sguardo critico più grande della sua età. Però, sulle basi non trovava che ci fosse da spiegare.
Le ho detto che la difficoltà non sta nello spiegarci noi queste cose, ma nello spiegarle agli altri che non le credono, e spiegare perché noi ci crediamo.
Forse dovrei stamparmi questa discussione e portarla in classe sabato prossimo. Almeno, cominceranno ad assaggiare il tipo di discussioni e confronti a cui vanno incontro.


umilmente vostra
Silma

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Dunadan
Fuscello



Friuli


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 21:11:11  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:
....ma ricordati di Castel Bono perchè per quanto non lo desideriate il "GREGGE(tanto per usare un termine tanto a voi caro) PENSA" e se alza la testa ....metaforicamente potrei citare Brecht e Umberto Eco o magari Pasolini e De Andrè.....c'è solo l'imbarazzo della scelta


E io quanto sento parlare del gregge che alza la testa ricordo il caro Masaniello [:D] che gli si mise in testa. Già, la gente alza la testa, ma chi la guida ce l'ha sulle spalle...
Beh, io ricordo così diceva la Fallaci in proposito. "Un uomo", ci sono momenti in cui il gregge diventa piovra che distrugge ogni cosa...
E, grazie a Dio, ogni uomo è dotato d'intelligenza. Salvo qualcuno, o meglio 67, che se la dimenticano...

A presto. Dunadan.




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Dunadan
Fuscello



Friuli


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 21:15:19  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:

Tanto per ribadire i concetti da me espressi qui leggo ora....

Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Caro Napolitano, Perché ti sei scusato col papa? Dovevi scusarti col prof Cini

di Paolo Flores D'Arcais



Caro Flores D'Arcais, se la questione partiva su basi anti-storiche e anti-metodologiche (come ho indicato qualche post addietro) le scuse sono, non direi obbligate, evidenti... Ma se vogliamo andare dietro a fandonie assortite...

A presto. Dunadan

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balrog
Rossosaggio




Ireland


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Inserito il - 21 gennaio 2008 : 21:28:35  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....difficile parlare di "ovvietà" quando non comprendi , non conosci o non condividi il pensiero altrui SILMA (come ho detto se pensi cose come queste creo che tu bbia troppa presunzione , non solo nei confronti degli altri ma anche verso te stessa...ma quest'ultima cosa riguarda te).....ecco brava stampa pure questa discussione ma invita a parlare me quando lo farai e non fare un monologo (in stile Papa) di ciò che non lo è.....io di stamparlo non ho bisogno basta chiedere al mio interlocutore di guardarsi intorno, senza neppure bisogno della pillola rossa del bianconiglio.....

un inciso: è arrivat l'ultimo sondagggio eurispes sulla fiducia nelle istituzioni e nelle organizzazioni in Italia....un solo dato per quel che interessa qui....meno 11% di fiducia nella Chiesa ....siete sotto al 50%.....e dopo le ultime "esternazioni" del cardinal Bagnasco su cosa e come devono votarei olitici cattolici (ormai detto a chiare lettere senza alcun pudore) la cosa peggiorerà.....

direi che la mancanza di intelligenza oggi non sia di quegli eroi che hanno rischiato la propria solida carriera di scienziati per non cedere una volta di più alla viltà del silenzio in casa propria e il proprio lavoro ma quella della Curia romana.....lo si denota ogni giorno di più

sto attendendo quella proposta di revisione popolare della 194 DUNADAN......non farci aspettare ...coraggio

balrog


Modificato da - balrog in data 21 gennaio 2008 21:30:40
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Silma
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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 12:14:22  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Le parole del cardinal Bagnasco non mi han molto convinta sulla loro opportunità. Di contro, la lettera di monsignor Tettamanzi ai separati e divorziati è di una dolcezza che mi ha commossa.

....difficile parlare di "ovvietà" quando non comprendi , non conosci o non condividi il pensiero altrui SILMA (come ho detto se pensi cose come queste creo che tu bbia troppa presunzione , non solo nei confronti degli altri ma anche verso te stessa...ma quest'ultima cosa riguarda te)

Se penso cose come questa...che? Perdonami balrog ma fatico a mettere insieme le tue frasi...Intendi che sia ovvio il mio pensiero? Be' non mi sembra sia presunzione dirlo ovvio, è qualcosa di risaputo da chi conosce la dottrina cattolica.

In quanto all'invitarti alla discussione nella mia classe di catechismo, lo farei ben volentieri se non fossimo così distanti. Dovrei solo pregarti di usare un linguaggio chiaro a sufficienza per dei ragazzini tra i 9 e 13 anni, ma il confronto potrebbe far loro solo del bene. [8)]

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Dunadan
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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 14:16:49  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:
direi che la mancanza di intelligenza oggi non sia di quegli eroi che hanno rischiato la propria solida carriera di scienziati per non cedere una volta di più alla viltà del silenzio in casa propria e il proprio lavoro ma quella della Curia romana.....lo si denota ogni giorno di più


Direi che qualsiasi persona che accantoni per un momento un certo demagogismo imperante e utilizzi la ragione (e non il continuo giocare a chi alza di più la voce) si accorgerebbe che questi "eroi" non hanno "rischiato" la carriera ma se la sono, come dire, "bruciata"... Oh, certo lo stipendio lo prenderanno lo stesso ma quanto a serietà e scientificità...


sto attendendo quella proposta di revisione popolare della 194 DUNADAN......non farci aspettare ...coraggio


[:D]

A presto. Dunadan

balrog


[/quote]

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balrog
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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 15:14:53  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....intendo dire che quando una persona usa il termine "ovvio" per identificare il pensiero di qualcun altro (o anche il proprio)si dimostra supponente e presuntuoso....come sai insegno da molti anni e quando uno studente mi viene a dire che è "ovvia" una certa cosa è praticamente certo che non ha capito niente ....nè della cosa in sè nè tantomeno dei suoi ragionamenti su di essa....trent'anni di esperienza SILMA....al mondo cose "ovvie" non ne esistono, solo uomini che non hanno voglia di pensare usando così questo termine per comodità o per ipocrisia....spesso pe mancanza di desiderio di confronto

balrog




Modificato da - balrog in data 22 gennaio 2008 15:22:09
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Dunadan
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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 21:25:09  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Silma ha scritto:
Be' non mi sembra sia presunzione dirlo ovvio, è qualcosa di risaputo da chi conosce la dottrina cattolica.


La mia è solo una precisazione, Silma, e non entra nel merito della questione.
"Ovvio" è qualcosa che appartiene all'esperienza, al senso comune a un minimo-di-filosofia di cui ogni uomo fa tesoro nella sua vita. "Ovvio" è qualcosa che si incontra facilmente per via, come già si nota nell'etimologia del nome "obvius" (vedi http://www.etimo.it/?term=ovvio davvero carino), qualcosa che si conosce senza averlo verificato in maniera scientifica. Da qui ne deriva come qualcosa che definiamo "ovvio" non aiuta la ragione, visto che tante "ovvietà" cambiano nel tempo.
Semmai un qualcosa ci può essere "evidente" (manifesto, chiaro che salta all'occhio) ovvero presente ai sensi e all'intelletto, in maniera immediata (da subito) oppure mediata (attraverso argomentazioni che portano il singolo all'accettare un qualcosa come evidente). Ancora l'etimologia ci viene in aiuto (http://www.etimo.it/?term=evidente)

La conoscenza e il semplice utilizzo di questi termini per un esame comparato di quello che sentiamo, danno un notevole aiuto nella discussione (e, secondo il mio piccolo parere riconfermano la bontà e l'utilità del dialogo o metodo d'indagine socratico [:D], ma questa è già un altra questione...). Spero di essere stato d'aiuto.

A presto. Dunadan



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Modificato da - Dunadan in data 22 gennaio 2008 21:27:08
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balrog
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Inserito il - 22 gennaio 2008 : 21:32:33  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
e tanto per precisare meglio....il commento è partito da questa frase esattamente (tanto pe rricordare i termini di discussione)

balrog ha scritto:

....la gente usa la propria testa sulle questioni etiche molto più di una volta

Dunadan ha scritto:

Vero, occorre solo capire come la propria testa (o vogliamo leggere "coscienza"?) si è formata: secondo ragione o secondo ovvietà?

in tal senso quindi è meglio andar molto cauti coll'uso dei termini specialmente sul pensiero altrui ....non solo perchè basato su esperienze che possono essere del tutto diverse ma anche del tutto sconosciute e che quindi non si basano su considerazioni sociali, etiche e culturali che si danno per scontate (e tanto meno condivise).....quindi nuovamente parlare di "ovvietà" parlando del pensiero di altri è sintomo di superficialità e, come ho detto, di una poco dissimulata affermazione di superiorità del proprio pensiero(pretesa naturalmente del tutto infondata), cosa che traspare manifestamente dalla frase sottolineata

balrog

Modificato da - balrog in data 22 gennaio 2008 21:58:08
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Silma
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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 13:02:56  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ahem...veramente...
Ecco, hai dato per OVVIO che sapessi il tuo essere insegnante...mentre la cosa mi era totalmente estranea [:-p]

Inciso di passaggio, stasera risponderò alle questioni più serie, ma era così, un affettuoso sorriso en passant [8)]

umilmente vostra
Silma

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balrog
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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 13:45:08  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....non mi pare di aver dato per ovvio che tu lo sapessi ( anche se un po' mi meraviglia.....lo sapevano tutti qua dentro)....cmq ora lo faccio solo per "diporto" , diciamo che mi piace insegnare e lo faccio quando mi capita.....matematica, fisica e chimica

bal

Modificato da - balrog in data 23 gennaio 2008 13:46:53
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Silma
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Inserito il - 23 gennaio 2008 : 21:51:40  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Eh già, tutti meno una [:-p] Adesso ho capito perché non riusciamo a non scontrarci. Non solo sei rosso, sei pure scienziato [:-p] Da quando scienziati e poeti funzionano assieme? (Galileo escluso).
Ok, sono seria, volevo solo riportare un clima un po' più disteso [8)] Quando si è convinti di quel che si dice, a volte si esagera. E su questi temi, chi per un verso chi per l'altro abbiamo tutti corde sensibili in fondo al cuore.

Penso che voi due diate al termine "ovvio" accezioni diverse...per balrog negativa, mentre Dunadan ha un uso più legato all'etimologia...

Mettiamoci d'accordo sui termini [8)] Oppure evitiamolo, se è troppo stridente.



umilmente vostra
Silma

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Dunadan
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Inserito il - 26 gennaio 2008 : 18:11:53  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Silma ha scritto:
Quando si è convinti di quel che si dice, a volte si esagera. E su questi temi, chi per un verso chi per l'altro abbiamo tutti corde sensibili in fondo al cuore.


Vero, Silma, hai ragione...

Dunadan

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balrog
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Inserito il - 28 gennaio 2008 : 22:48:36  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so se tutti conoscono le vicende legate ai "banchieri di Dio", quindi vi posto questo articolo tratto dalla Repubblica che ne fa un quadro alquanto preciso , non vi è bisogno di dire che gli aspetti messi in luce dagli avvenimenti sono di per sè stessi sconcertanti se collegati a un 'organizzazione religiosa.
Ne esce un ritratto della Chiesa Cattolica oltremodo inquietante, potere e malaffare tutto terreno, uno di quei"poteri forti" di cui spesso si parla.
E se Gesù scacciò i mercanti dal Tempio chissà cosa farebbe a quuesti "banchieri di Dio " e alla Chiesa (la sua chiesa in teoria) che li protegge e anzi li fa prosperare.

Da Repubblica


Scandali, affari e misteri
tutti i segreti dello Ior
di CURZIO MALTESE

LA CHIESA cattolica è l'unica religione a disporre di una dottrina sociale, fondata sulla lotta alla povertà e la demonizzazione del danaro, "sterco del diavolo". Vangelo secondo Matteo: "E' più facile che un cammello passi nella cruna dell'ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". Ma è anche l'unica religione ad avere una propria banca per maneggiare affari e investimenti, l'Istituto Opere Religiose.

La sede dello Ior è uno scrigno di pietra all'interno delle mura vaticane. Una suggestiva torre del Quattrocento, fatta costruire da Niccolò V, con mura spesse nove metri alla base. Si entra attraverso una porta discreta, senza una scritta, una sigla o un simbolo. Soltanto il presidio delle guardie svizzere notte e giorno ne segnala l'importanza. All'interno si trovano una grande sala di computer, un solo sportello e un unico bancomat. Attraverso questa cruna dell'ago passano immense e spesso oscure fortune. Le stime più prudenti calcolano 5 miliardi di euro di depositi. La banca vaticana offre ai correntisti, fra i quali come ha ammesso una volta il presidente Angelo Caloia "qualcuno ha avuto problemi con la giustizia", rendimenti superiori ai migliori hedge fund e un vantaggio inestimabile: la totale segretezza. Più impermeabile ai controlli delle isole Cayman, più riservato delle banche svizzere, l'istituto vaticano è un vero paradiso (fiscale) in terra. Un libretto d'assegni con la sigla Ior non esiste. Tutti i depositi e i passaggi di danaro avvengono con bonifici, in contanti o in lingotti d'oro. Nessuna traccia.

Da vent'anni, quando si chiuse il processo per lo scandalo del Banco Ambrosiano, lo Ior è un buco nero in cui nessuno osa guardare. Per uscire dal crac che aveva rovinato decine di migliaia di famiglie, la banca vaticana versò 406 milioni di dollari ai liquidatori. Meno di un quarto rispetto ai 1.159 milioni di dollari dovuti secondo l'allora ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta. Lo scandalo fu accompagnato da infinite leggende e da una scia di cadaveri eccellenti. Michele Sindona avvelenato nel carcere di Voghera, Roberto Calvi impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, il giudice istruttore Emilio Alessandrini ucciso dai colpi di Prima Linea, l'avvocato Giorgio Ambrosoli freddato da un killer della mafia venuto dall'America al portone di casa.

Senza contare il mistero più inquietante, la morte di papa Luciani, dopo soli 33 giorni di pontificato, alla vigilia della decisione di rimuovere Paul Marcinkus e i vertici dello Ior. Sull'improvvisa fine di Giovanni Paolo I si sono alimentate macabre dicerie, aiutate dalla reticenza vaticana. Non vi sarà autopsia per accertare il presunto e fulminante infarto e non sarà mai trovato il taccuino con gli appunti sullo Ior che secondo molti testimoni il papa portò a letto l'ultima notte.
Era lo Ior di Paul Marcinkus, il figlio di un lavavetri lituano, nato a Cicero (Chicago) a due strade dal quartier generale di Al Capone, protagonista di una delle più clamorose quanto inspiegabili carriere nella storia recente della chiesa. Alto e atletico, buon giocatore di baseball e golf, era stato l'uomo che aveva salvato Paolo VI dall'attentato nelle Filippine. Ma forse non basta a spiegare la simpatia di un intellettuale come Montini, autore della più avanzata enciclica della storia, la Populorum Progressio, per questo prete americano perennemente atteggiato da avventuriero di Wall Street, con le mazze da golf nella fuoriserie, l'Avana incollato alle labbra, le stupende segreterie bionde e gli amici di poker della P2.

Con il successore di papa Luciani, Marcinkus trova subito un'intesa. A Karol Wojtyla piace molto quel figlio di immigrati dell'Est che parla bene il polacco, odia i comunisti e sembra così sensibile alle lotte di Solidarnosc. Quando i magistrati di Milano spiccano mandato d'arresto nei confronti di Marcinkus, il Vaticano si chiude come una roccaforte per proteggerlo, rifiuta ogni collaborazione con la giustizia italiana, sbandiera i passaporti esteri e l'extraterritorialità. Ci vorranno altri dieci anni a Woytjla per decidersi a rimuovere uno dei principali responsabili del crac Ambrosiano dalla presidenza dello Ior. Ma senza mai spendere una parola di condanna e neppure di velata critica: Marcinkus era e rimane per le gerarchie cattoliche "una vittima", anzi "un'ingenua vittima".

Dal 1989, con l'arrivo alla presidenza di Angelo Caloia, un galantuomo della finanza bianca, amico e collaboratore di Gianni Bazoli, molte cose dentro lo Ior cambiano. Altre no. Il ruolo di bonificatore dello Ior affidato al laico Caloia è molto vantato dalle gerarchie vaticane all'esterno quanto ostacolato all'interno, soprattutto nei primi anni. Come confida lo stesso Caloia al suo diarista, il giornalista cattolico Giancarlo Galli, autore di un libro fondamentale ma introvabile, Finanza bianca (Mondadori, 2003). "Il vero dominus dello Ior - scrive Galli - rimaneva monsignor Donato De Bonis, in rapporti con tutta la Roma che contava, politica e mondana. Francesco Cossiga lo chiamava Donatino, Giulio Andreotti lo teneva in massima considerazione. E poi aristocratici, finanzieri, artisti come Sofia Loren. Questo spiegherebbe perché fra i conti si trovassero anche quelli di personaggi che poi dovevano confrontarsi con la giustizia. Bastava un cenno del monsignore per aprire un conto segreto".

A volte monsignor De Bonis accompagnava di persona i correntisti con i contanti o l'oro nel caveau, attraverso una scala, in cima alla torre, "più vicino al cielo". I contrasti fra il presidente Caloia e De Bonis, in teoria sottoposto, saranno frequenti e duri. Commenta Giancarlo Galli: "Un'aurea legge manageriale vuole che, in caso di conflitto fra un superiore e un inferiore, sia quest'ultimo a soccombere. Ma essendo lo Ior istituzione particolarissima, quando un laico entra in rotta di collisione con una tonaca non è più questione di gradi".

La glasnost finanziaria di Caloia procede in ogni caso a ritmi serrati, ma non impedisce che l'ombra dello Ior venga evocata in quasi tutti gli scandali degli ultimi vent'anni. Da Tangentopoli alle stragi del '93 alla scalata dei "furbetti" e perfino a Calciopoli. Ma come appare, così l'ombra si dilegua. Nessuno sa o vuole guardare oltre le mura impenetrabili della banca vaticana.

L'autunno del 1993 è la stagione più crudele di Tangentopoli. Subito dopo i suicidi veri o presunti di Gabriele Cagliari e di Raul Gardini, la mattina del 4 ottobre arriva al presidente dello Ior una telefonata del procuratore capo del pool di Mani Pulite, Francesco Saverio Borrelli: "Caro professore, ci sono dei problemi, riguardanti lo Ior, i contatti con Enimont...". Il fatto è che una parte considerevole della "madre di tutte le tangenti", per la precisione 108 miliardi di lire in certificati del Tesoro, è transitata dallo Ior. Sul conto di un vecchio cliente, Luigi Bisignani, piduista, giornalista, collaboratore del gruppo Ferruzzi e faccendiere in proprio, in seguito condannato a 3 anni e 4 mesi per lo scandalo Enimont e di recente rispuntato nell'inchiesta "Why Not" di Luigi De Magistris. Dopo la telefonata di Borrelli, il presidente Caloia si precipita a consulto in Vaticano da monsignor Renato Dardozzi, fiduciario del segretario di Stato Agostino Casaroli. "Monsignor Dardozzi - racconterà a Galli lo stesso Caloia - col suo fiorito linguaggio disse che ero nella merda e, per farmelo capire, ordinò una brandina da sistemare in Vaticano. Mi opposi, rispondendogli che avrei continuato ad alloggiare all'Hassler. Tuttavia accettai il suggerimento di consultare d'urgenza dei luminari di diritto. Una risposta a Borrelli bisognava pur darla!". La risposta sarà di poche ma definitive righe: "Ogni eventuale testimonianza è sottoposta a una richiesta di rogatoria internazionale".

I magistrati del pool valutano l'ipotesi della rogatoria. Lo Ior non ha sportelli in terra italiana, non emette assegni e, in quanto "ente fondante della Città del Vaticano", è protetto dal Concordato: qualsiasi richiesta deve partire dal ministero degli Esteri. Le probabilità di ottenere la rogatoria in queste condizioni sono lo zero virgola. In compenso l'effetto di una richiesta da parte dei giudici milanesi sarebbe devastante sull'opinione pubblica. Il pool si ritira in buon ordine e si accontenta della spiegazione ufficiale: "Lo Ior non poteva conoscere la destinazione del danaro".

Il secondo episodio, ancora più cupo, risale alla metà degli anni Novanta, durante il processo per mafia a Marcello Dell'Utri. In video conferenza dagli Stati Uniti il pentito Francesco Marino Mannoia rivela che "Licio Gelli investiva i danari dei corleonesi di Totò Riina nella banca del Vaticano". "Lo Ior garantiva ai corleonesi investimenti e discrezione". Fin qui Mannoia fornisce informazioni di prima mano. Da capo delle raffinerie di eroina di tutta la Sicilia occidentale, principale fonte di profitto delle cosche. Non può non sapere dove finiscono i capitali mafiosi. Quindi va oltre, con un'ipotesi. "Quando il Papa (Giovanni Paolo II, ndr) venne in Sicilia e scomunicò i mafiosi, i boss si risentirono soprattutto perché portavano i loro soldi in Vaticano. Da qui nacque la decisione di far esplodere due bombe davanti a due chiese di Roma". Mannoia non è uno qualsiasi.

E' secondo Giovanni Falcone "il più attendibile dei collaboratori di giustizia", per alcuni versi più prezioso dello stesso Buscetta. Ogni sua affermazione ha trovato riscontri oggettivi. Soltanto su una non si è proceduto ad accertare i fatti, quella sullo Ior. I magistrati del caso Dell'Utri non indagano sulla pista Ior perché non riguarda Dell'Utri e il gruppo Berlusconi, ma passano le carte ai colleghi del processo Andreotti. Scarpinato e gli altri sono a conoscenza del precedente di Borrelli e non firmano la richiesta di rogatoria. Al palazzo di giustizia di Palermo qualcuno in alto osserva: "Non ci siamo fatti abbastanza nemici per metterci contro anche il Vaticano?".

Sulle trame dello Ior cala un altro sipario di dieci anni, fino alla scalata dei "furbetti del quartierino". Il 10 luglio dell'anno scorso il capo dei "furbetti", Giampiero Fiorani, racconta in carcere ai magistrati: "Alla Bsi svizzera ci sono tre conti della Santa Sede che saranno, non esagero, due o tre miliardi di euro". Al pm milanese Francesco Greco, Fiorani fa l'elenco dei versamenti in nero fatti alle casse vaticane: "I primi soldi neri li ho dati al cardinale Castillo Lara (presidente dell'Apsa, l'amministrazione del patrimonio immobiliare della chiesa, ndr), quando ho comprato la Cassa Lombarda. M'ha chiesto trenta miliardi di lire, possibilmente su un conto estero".

Altri seguiranno, molti a giudicare dalle lamentele dello stesso Fiorani nell'incontro con il cardinale Giovanni Battista Re, potente prefetto della congregazione dei vescovi e braccio destro di Ruini: "Uno che vi ha sempre dato i soldi, come io ve li ho sempre dati in contanti, e andava tutto bene, ma poi quando è in disgrazia non fate neanche una telefonata a sua moglie per sapere se sta bene o male".
Il Vaticano molla presto Fiorani, ma in compenso difende Antonio Fazio fino al giorno prima delle dimissioni, quando ormai lo hanno abbandonato tutti. Avvenire e Osservatore Romano ripetono fino all'ultimo giorno di Fazio in Bankitalia la teoria del "complotto politico" contro il governatore. Del resto, la carriera di questo strano banchiere che alle riunioni dei governatori centrali non ha mai citato una volta Keynes ma almeno un centinaio di volte le encicliche, si spiega in buona parte con l'appoggio vaticano. In prima persona di Camillo Ruini, presidente della Cei, e poi di Giovanni Battista Re, amico intimo di Fazio, tanto da aver celebrato nel 2003 la messa per il venticinquesimo anniversario di matrimonio dell'ex governatore con Maria Cristina Rosati.

Naturalmente neppure i racconti di Fiorani aprono lo scrigno dei segreti dello Ior e dell'Apsa, i cui rapporti con le banche svizzere e i paradisi fiscali in giro per il mondo sono quantomeno singolari. E' difficile per esempio spiegare con esigenze pastorali la decisione del Vaticano di scorporare le Isole Cayman dalla naturale diocesi giamaicana di Kingston, per proclamarle "missio sui iuris" alle dirette dipendenze della Santa Sede e affidarle al cardinale Adam Joseph Maida, membro del collegio dello Ior.

Il quarto e ultimo episodio di coinvolgimento dello Ior negli scandali italiani è quasi comico rispetto ai precedenti e riguarda Calciopoli. Secondo i magistrati romani Palamara e Palaia, i fondi neri della Gea, la società di mediazione presieduta dal figlio di Moggi, sarebbero custoditi nella banca vaticana. Attraverso i buoni uffici di un altro dei banchieri di fiducia della Santa Sede dalla fedina penale non immacolata, Cesare Geronzi, padre dell'azionista di maggioranza della Gea. Nel caveau dello Ior sarebbe custodito anche il "tesoretto" personale di Luciano Moggi, stimato in 150 milioni di euro. Al solito, rogatorie e verifiche sono impossibili. Ma è certo che Moggi gode di grande considerazione in Vaticano. Difeso dalla stampa cattolica sempre, accolto nei pellegrinaggi a Lourdes dalla corte di Ruini, Moggi è da poco diventato titolare di una rubrica di "etica e sport" su Petrus, il quotidiano on-line vicino a papa Benedetto XVI, da dove l'ex dirigente juventino rinviato a giudizio ha subito cominciato a scagliare le prime pietre contro la corruzione (altrui).

Con l'immagine di Luciano Moggi maestro di morale cattolica si chiude l'ultima puntata dell'inchiesta sui soldi della Chiesa. I segreti dello Ior rimarranno custoditi forse per sempre nella torre-scrigno. L'epoca Marcinkus è archiviata ma l'opacità che circonda la banca della Santa Sede è ben lontana dallo sciogliersi in acque trasparenti. Si sa soltanto che le casse e il caveau dello Ior non sono mai state tanto pingui e i depositi continuano ad affluire, incoraggiati da interessi del 12 per cento annuo e perfino superiori. Fornire cifre precise è, come detto, impossibile. Le poche accertate sono queste. Con oltre 407 mila dollari di prodotto interno lordo pro capite, la Città del Vaticano è di gran lunga lo "stato più ricco del mondo", come si leggeva nella bella inchiesta di Marina Marinetti su Panorama Economy. Secondo le stime della Fed del 2002, frutto dell'unica inchiesta di un'autorità internazionale sulla finanza vaticana e riferita soltanto agli interessi su suolo americano, la chiesa cattolica possedeva negli Stati Uniti 298 milioni di dollari in titoli, 195 milioni in azioni, 102 in obbligazioni a lungo termine, più joint venture con partner Usa per 273 milioni.

Nessuna autorità italiana ha mai avviato un'inchiesta per stabilire il peso economico del Vaticano nel paese che lo ospita. Un potere enorme, diretto e indiretto. Negli ultimi decenni il mondo cattolico ha espugnato la roccaforte tradizionale delle minoranze laiche e liberali italiane, la finanza. Dal tramonto di Enrico Cuccia, il vecchio azionista gran nemico di Sindona, di Calvi e dello Ior, la "finanza bianca" ha conquistato posizioni su posizioni. La definizione è certo generica e comprende personaggi assai distanti tra loro. Ma tutti in relazione stretta con le gerarchie ecclesiastiche, con le associazioni cattoliche e con la prelatura dell'Opus Dei. In un'Italia dove la politica conta ormai meno della finanza, la chiesa cattolica ha più potere e influenza sulle banche di quanta ne avesse ai tempi della Democrazia Cristiana.

(Curzio maltese)

balrog


P.S. mi piacerebbe sapere il tuo pensiero su questo Silma....e perchè no anche di Dunadan...e naturalmente di Amon
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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 10:57:19  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Due pensieri mi vengono anzitutto spontanei.

Il primo è che questo articolo è zeppo di espressioni come "scrigno dei segreti", "nessuna traccia", "segreto", "ombra", cose così. Di grazia, allora, su cosa fonda le sue "denunce", che qualcun altro chiamerebbe illazioni?
Diffido per istinto di quanto è fondato su voci vere o presunte, su piste ed indagini che mi hanno sapore più d'intrigo poliziesco da romanzo a puntate che d'inchiesta.
Con questo non voglio dire che chi ha scritto l'articolo lo fondi sul vento, ma c'è troppo dell'investigatore sfaccendato per i miei gusti.

Secondo pensiero: dell'esistenza della banca vaticana qualcosa sapevo. Non me ne sono mai occupata granché. A quel che ne so io, l'invisibilità dei conti e l'inviolabilità del vaticano qui denigrata, ha salvato la vita ad un po' di gente con una stella gialla sul vestito, almeno per un po' di tempo. Se poi ha parato le spalle anche a persone meno innocenti, non lo so e sinceramente, sono quasi stanca di ripeterlo, l'uomo non è perfetto. Nemmeno quando ha una tonaca addosso.

Per quanto riguarda poi le allusioni ai Papi, gradirei questo signor non so chi lasciasse in santa pace i morti. E non perché hanno avuto una mitra sulla testa. Perché il processo alle intenzioni di chi non si può più difendere mi sa di vile.

Concludo su questa frase:

In un'Italia dove la politica conta ormai meno della finanza, la chiesa cattolica ha più potere e influenza sulle banche di quanta ne avesse ai tempi della Democrazia Cristiana.

Sai come la penso in materia [8)] Se la Chiesa avesse tutto il potere e l'influenza che le attribuiscono sulla stima dei numeri, saremmo in un Paese diverso. Migliore o peggiore non lo so, ma diverso.

Tengo a precisare, balrog, che le mie riflessioni di cui sopra (esclusa la frase riportata ovviamente) sarebbero state le medesime anche se questo articolo, invece che di presunti maneggi della Chiesa, avesse parlato di presunti maneggi di qualsiasi altra istituzione. Il presunto, appunto, non mi piace, ne diffido, sempre e comunque. Soprattutto a costruirci sopra un giallo. Come troppo spesso negli ultimi tempi si ama fare con qualunque cosa, soprattutto se si scorge una croce.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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balrog
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Inserito il - 01 febbraio 2008 : 14:21:49  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E' proprio per quei "presunti" indizi come li chiami tu, per la totale mancanza di notizie trasparenti sul denaro e i finanziamenti che vi transitano (lasciamo perfavore perdere la questione ebrei nella II guerra mondiale , che di ombre sulla Santa Sede ne ha gettate fin troppe ....che qui cmq non hanno nulla a cui spartire visto che non siamo nazisti nè vi è una guerra mondiale da cui pararsi), anzi sul totale silenzio sui conti IOR di una miriade di faccendieri che ad essa hanno avuto e hanno tuttora accesso.....e il fatto che la banca vaticana si comporti come la peggiore finanziaria bahamense o delle Cayman certo dimostra che anche in questo campo di coperture la Santa sede ne concede molte a ogni livello, sia economico che politico.Sembra di parlare di una multinazionale che gestisca fondi neri attraverso una banca d'affari poco pulita (così veloce a far valere l'extraterritorialità quando serve ma rona ad incamerarsi i benefici , anche economici, delle prebende elargite a so favore dallo stato italiano).
E si sta parlando di una Chiesa che , come tale, dovrebbe essere trasparente come l'acqua di fonte.....lo ha detto sant'Agostino, forse !?
Continuo a pensare che il Fondatore di tale Chiesa avrebbe molto da ridire su questo "allegro" commercio.....ma sembra che lo si consideri oggi cosa "normale"......ehhh sì , è proprio vero, i tempi cambiano....


balrog


Modificato da - balrog in data 01 febbraio 2008 14:26:07
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Silma
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Inserito il - 01 febbraio 2008 : 14:42:34  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
come la peggiore finanziaria bahamense o delle Cayman

Non so cosa vuol dire...

Continuo a pensare che il Fondatore di tale Chiesa avrebbe molto da ridire su questo "allegro" commercio.....

Questo poco ma sicuro, se fosse dimostrato che le presunte notizie abbiano un qualche fondamento

ma sembra che lo si consideri oggi cosa "normale"......ehhh sì , è proprio vero, i tempi cambiano....

Ho forse detto ch'è una cosa normale? Non mi sembra d'aver utilizzato quella parola. Non sarebbe normale per nulla, se vero, anzi sarebbe meritevole d'indignazione e di condanna.
Ma io non amo l'indignazione aprioristica, o la condanna delle ombre.

umilmente vostra
Silma

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balrog
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Inserito il - 04 febbraio 2008 : 09:02:20  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....allora domandati come mai il Vaticano ha fatto di tutto per evitare che tali ombre venissero fugate nella vicenda Marcinkus-IOR-Banco Ambrosiano.....domandati come mai questa banca mantiene un riserbo totale su ogni operazione finanziata e sui fondi che vi transitano (extraterritoriali ripeto !...soggetti solo al controllo ecclesiastico) rifiutare la collaborazione con i magistrati italiani non è certo il modo di dimostrare trasparenza, anzi.....

finanziare Bahamensi e Cayman = paessi ove prosperano agenzie finanziarie e banche dedite all'offfshore e al riciclaggio di denaro sporco e di fondi neri di ogni provenienza (Berlusconi se ne è servito abbondantemente per i suoi traffici illeciti)....io sono stato a Nassau , capitale delle Bahamas e c'è una via intera (ambo i lati) di banche e finanziarie (svariate centinaia di metri)....per un paese che conta poche centinaia di migliaia di abitanti.

balrog
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Silma
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Inserito il - 04 febbraio 2008 : 15:19:45  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....allora domandati come mai il Vaticano ha fatto di tutto per evitare che tali ombre venissero fugate nella vicenda Marcinkus-IOR-Banco Ambrosiano.....domandati come mai questa banca mantiene un riserbo totale su ogni operazione finanziata e sui fondi che vi transitano (extraterritoriali ripeto !...soggetti solo al controllo ecclesiastico) rifiutare la collaborazione con i magistrati italiani non è certo il modo di dimostrare trasparenza, anzi.....


Me lo sono domandato, ma la vedo problematica fare un salto al Vaticano a chiedere spiegazioni [:-p]
Parlando seriamente, forse c'è dietro chissà che complotto o malaffare, forse no. Sinceramente la cosa non riesce a prendermi. Forse perché vedo problemi più seri al momento sul tappeto. E perché, ripeto, le voci che sono solo voci mi stancano. Scrollo le spalle a quello che mi sa di cosa buttata lì per alzar polvere.
Magari in periodo di quiete mi desterebbe almeno un educato interesse. Al momento, mi scivola piuttosto accanto.

umilmente vostra
Silma

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AmonSûl
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Inserito il - 16 marzo 2008 : 19:00:30  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Tibet in rivolta. I monaci contro il governo cinese. Gli USA che hanno appena depennato la Cina dalla lista dei paesi che vìolano i diritti umani. Tutto questo è successo nell'anno delle Olimpiadi in Cina... Coincidenza?
Moltissimi chiedono il boicottaggio delle Olimpiadi... e non mi sento di dar loro torto, anzi.

Cosa ne pensate?
Ancora una volta tornano i vecchi (di secoli?) temi dei diritti negati a delle minoranze, del colonialismo, della privazione della libertà e dell'eliminazione delle critiche. Accanto ad essi gli altrettanto vecchi temi della libertà di critica e di protesta, dell'ingerenza internazionale negli affari interni degli stati, della convenienza politica da parte dei potenti del mondo, dell'ingerenza religiosa negli affari politici.
Come già in Birmania anche qui si rivedono i soliti ipocriti appoggiare la rivolta dei monaci, ma con pesanti distinguo sul loro diritto a farlo "da religiosi"...

Qual è il confine tra indignazione personale e pubblica? Tra gridare le proprie idee e lottare per farle vivere (o vincere)?
Forse il confine non è mai netto, ma una volta di più questo può insegnarci a lottare con trasparenza, mantenendo la capacità di compromesso con le idee altrui...

Da qui tutto il mio appoggio verso i fratelli del Tibet, per la loro libertà.

CollevEnt [:381]
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"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Narya
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Inserito il - 17 marzo 2008 : 23:07:16  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ti quoto in pieno amon. Io sono per il boicottaggio delle olimpiadi, in fondo si è già fatto in passato per altri gravi motivi. E' ora che popoli che si definiscono "civili" sappiano dimostrarlo coi fatti e seppure il boicottaggio di una manifestazione sportiva (per quanto grande) possa sembrare piccola cosa, è comunque un modo per quei paesi che sono più civili (non completamente perché anche qui ci sarebero vari discorsi da tirare in ballo..) di dimostrare il proprio dissenso verso queste empietà. Ioltre trovo questa forma di dimostrazione di disseno decisamente migliore di una dichiarazione di guerra..

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balrog
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Inserito il - 18 marzo 2008 : 09:23:01  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perchè forme di boicottaggio "morale" si rivelino utili bisogna che chi le mette in pratica innanzitutto abbia la statura morale per farlo.
Non mi pare che gli USA possano permetterselo nè lo possa l'Europa....ci si domanderebbe ad esempio perchè non applicare metodiche simili a ogni paese che applica o ha applicato politiche molto simili (guerra in Iraq, guerra israelo-palestinese,guerra in Libano), tanto per rimanere alle ultime.
In realtà sappiamo bene che la politica occidentale è viziata da una caratteristica di fondo: l'ipocrisia (prova ne sia il trattamento sinceramente imbarazzante che il governo italiano ha fatto subire al Dalai Lama e lo stesso vale per il Vaticano).
I paesi occidentali fanno i propri interessi e basta, interessa poco e niente la sorte di qualche centinaio di migliaio di buddisti dall'altra parte del mondo di fronte a un paese di oltre un miliardo di persone che nei prossimi cento anni si avvia a diventare il più potente paese del monndo.
Abbiamo per duecento anni esportato un'idea di politica estera basata sull'imperialismo in tutto il mondo e poi ci lamentiamo se qualche paese mpara i nostri metodi....noi possiamo e gli altri no ?....noi chiudiamo tutti e due gli occhi sulle nostre malefatte ma usiamo i binocoli per altri ?....dov'è la statura morale per dire alla Cina che non può fare ciò che l'occidente ha "normalmente" fatto per duecento anni a suo esclusivo interesse ?

La politica di annessione del Tibet da parte della Cina è orribile, crudele e spietata ma io non ho idea come fermarla ( e non la ha nessuno nel mondo), si può sperare che i governanti cinesi di fronte all'opinione pubblica rinsaviscano ma ho paura che sarà alquanto difficile.
Ma perfavore evitiamo di ergerci a moralizzatori del mndo perchè se si dovesse boicottare noi non si terrebbero Olimpiadi fino al Tremila e oltre e forse non ci si fermerbbe alle sole Olimpiadi.
Del resto ce li vedete voi gli industriali del nostro paese rinunciare a un affare da centinaia di milioni di euro come le Olimpiadi (per non parlare dei miliardi di euro che vale il mercato cinese) per "quattro pulciosi" di monaci buddisti ...."eccoli lì a protestare sul Tibet e poi si lamentano se gli tagliamo i salari".
Suvvia una certa indignazione morale va bene....ma mica farete sul serio neh !?

balrog

Modificato da - balrog in data 18 marzo 2008 09:47:01
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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03