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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 22 settembre 2005 : 23:54:30  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Impressioni fugaci sulla prima parte del post: la pubblicità è di parte, ma lo sanno tutti e lo dice lei stessa, quindi questo in qualche modo la rende più corretta dei tg che sono di parte ma fanno finta di no... Per me sono entrambi scorretti...

Nel mio post mi sono riferito solo alla pubblicità televisiva, che è una delle poche che ho la sventura di guardare. Sulla carta stampata sono d'accordo che ci sia più prevalenza di informazioni che di "emozioni"

Oggi la pubblicità punta sulle emozioni, su ciò che è immateriale... e questo sta molto vicino alle illusioni... anch'esse immateriali e forse più potenti delle emozioni... la pubblicità non regala illusioni, ma ad esse fa riferimento nelle emozioni che vuole suscitare... slegate dal prodotto e perciò più finte.

E' vero, certe informazioni vengono dette... ed un parametro importante sono i prezzi. Ci sono molte pubblicità francamente brutte che però puntano sul fattore economico... e mi paiono le più oneste in definitiva... Vedi la Lidl o quella di 3, che a quanto mi risulta, sebbene una delle pubblicità più caccose degli ultimi secoli, sta conquistando il mercato coi suoi prezzi...

attendo la II parte ^^

V V V
Mi pare che non siano solo i creduloni a subire (subire...) l'influenza della pubblicità...
E mi pare che quel paragrafo dica un po' poco... cose generiche e poco verificabili...
L'effetto maggiore la pubblicità penso l'abbia avuto verso la seconda metà degli anni '80... il periodo "Paninaro"... lì se avevi i capi (e gli oggetti) di certe marche (selezionatissime) eri un figo, altrimenti non eri nessuno... Io non ho mai avuto molti soldi e ci rodevo parecchio ^___^ Poi sono cresciuto e ho capito che mi avevano preso in giro... che avevano giocato sull'effetto emotivo per fregarmi e sono diventato un po' più guardingo con le mode...

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]

Modificato da - AmonSûl in data 23 settembre 2005 01:08:12
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


3022 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 00:26:29  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Molto brevemente perchè tardi e comincio a non connettere piu'[|)]... ma una cosa la voglio dire.

Biddi non credo di avere la presunzione di dire che gli altri sono ingannati dalla pubblicità ed io invece no, non ho detto questo, reputo le persone ancora "intelligenti" ma, nel mazzo ci sono anche coloro che "bevono" tutto quanto viene propinato, vuoi perchè creduloni, vuoi perchè convinti che prendendo determinati prodotti sei "ricco" vuoi per un'infinità di altre motivazioni.... che non spetta certo a me giudicare.

Io giudico la "pubblicità" nel suo insieme che ha lei la presunzione di ingannare il prossimo.
A tale proposito ti riporto un paragrafo che riguarda proprio i rapporti di etica professionale che mi riguarda:

"la pubblicità deve essere leale, onesta, veritiera e corretta, riconoscibile come tale e non ingannevole, non deve contenere elementi suscettibili di offendere le convinzioni morali, civili, religiose e politiche del pubblico ovvero il sentimento di appartenenza a gruppi etnici, razze, nazionalità, categorie sociali o professionali, evitando ogni discriminazione tra i sessi e nel rispetto della dignità della persona umana".

Ma sappiamo perfettamente tutti che non è sempre così! O forse vi siete dimenticati di una certa signora che propinava creme e pubblicizzava prodotti miracolosi per rassodare di qua, e dimagrire di la' ora imputata in un processo?
Già perchè anche le televendite sono pubblicità ingannevoli il piu' delle volte, anelli con brillanti, catene d'oro, ecc. ecc. ecc. per non parlare di quando ti dicono che "hai vinto un computer" mentre in realta' ti vogliono vendere tutt'altro (sperimentato di persona)!!!!

Vorrei andare avanti a risponderti Biddi ma sono stanchissima, prometto di continuare domani, lavoro permettendo.
Lo scambio di opinioni è importante per capire e certamente non per scontrarsi.



Trilly

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
...Verba volant, scripta manent...

Modificato da - trilly in data 23 settembre 2005 00:44:09
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 09:25:41  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E ora veniamo al punto centrale, a mio parere, del problema pubblicità.

Qualcuno "crede " alla pubblicità ?

Ho fatto ieri sera e stamane una piccola inchiestina mia personale, ho di questi vezzi, e ho chiesto a una trentina di persone in autobus (tanto ci vuole mezz'ora per andare e tornare)se e in qual misura credano a uno o più spot pubblicitari...

la risposta è stata UNANIME (con termini diversi e alcuni distinguo puramente formali) ma UNANIME: nessuno ma proprio nessuno crede alla pubblicità di per sè, di alcun tipo a meno di aver provato il prodotto e definito da sè i pregi e difetti...TUTTI nessuno escluso hanno detto che cambiano canale al momento degli spot e che "nonostante" questo sono comunque colpiti dalla stessa (e infatti ne ricordano le marche e i vari spot) MA che non ricordano le caratteristiche specifiche di alcun prodotto ( interrogati in merito).
La considerano invasiva e insopportabile e totalmente (uno o due hanno deto "quasi" totalmente) insincera.
Tutti concordano nel tentare di "difendersi" da essa.

Fine piccola inchiesta.

La gente ha diritto di difendersi dalla pubblicità ?
Certamente....MA....c'è qualcosa di più basilare e fondamentale:

si ha diritto a NON aver bisogno di difendersi dalla pubblicità

In altre parole la pubblicità deve essere al nostro servizio per informarci se e quanto noi desideriamo che lo faccia e solo se danoi richiesta.
Io ho il diritto, DIRITTO badate, che essa sia veritiera e corretta....sempre .
Che io desideri informarmi oppoure no, che io ne conosca i meccanismi oppure no.
Questa è civiltà.

E a proposito di AUTO-regolamentazione (ma sono gente perbene...non sia mai) ripeto la domanda che BD ha ignorato (volutamente?):

Per cosa è nata la pubblicità (così come oggi è intesa)?
Cosa la fa muovere e prosperare ?
Quali sono le linee guida che muovono chi la crea ?
E sopratutto...dimmi BD....chi sceglierà il pubblicitario quando deve scegliere tra il bene del consumatore e quello del committente ?
(direi domande pleonastiche ...e in fondo non hanno bisogno di vera risposta)

Oggi la pubblicità è al servizio della gente ?
No...e la gente oltretutto pensa fermamente di no...tanto è vero che la vede come una nemica e molto pericolosa per giunta.
lo potrà essere in futuro ?
Può darsi ma certo non con le finalità che oggi ha...

Altro fondamentale argomento.

La libertà di scelta tanto invocata più sopra.

Perchè vi sia vera libertà si deve partire da piani di uguaglianza.
Altrimenti non vi è VERA libertà, solo un simulacro della stessa.
Ed è proprio questo che accade nel mondo pubblicitario.
Si fa credere alla gente che è loro diritto avere la possibilità di scelta quando le si nascondono le informazioni per farla.
Non vi è libertà nella scelta tra più inganni, nè nel doversene destreggiare.
La lotta è totalmente impari ( perchè la gente la vede come una lotta).
Vogliamo forse mettere sullo stesso piano (di conoscenza e di mezzi e di risorse) una grande-media-piccola (se ne esistono) agenzia pubblicitaria e un qualsiasi ( ME COMPRESO BD ....a differenza di quanto vai dicendo io non mi sono messo fuori dal novero delle "pecore" anzi...proprio perchè ci sto dentro fino al collo mi batto per non esserlo) cittadino ??
Neppure questa domanda ha bisogno di risposta.
Questa è una FINTA libertà.

(vuoi provare a giocare a scacchi con me BD ??....ohhh si cominciamo con gli stessi pezzi....e dimmi su 100 partite quante credi di poterne vincere ??....eppure partiamo da un piano di (finta) parità...tu una principiante e io un ex professionista anche se un po' arruginito)

Professionisti della pubblicità da una parte e persone normali dall'altra che devono (DEVONO badate bene) saper distinguere il grano dal loglio ?
Libertà ?....un ironico abbaglio, che presa per i fondelli!

Un'ultima cosa BD e poi basta ....io ti conosco BD(da tre anni su questi schermi ormai) ma dimmi il fatto che io ti conosca ti esime in qiualche modo dall'essere corretta nei miei confronti ?
Io rispetto te e le tue idee, come ho già detto mi pare tu non rispettare le mie con quella frase.
La frase da me quotata e da te scritta è INUTILMENTE polemica e personale, io non ho mai espresso giudizi su di te in tal modo mi pare ANCHE SE ci conosciamo da tutto questo tempo.
Se credi al dialogo allora non usare simili "modi" di dialogare, perchè quella frase tutto è men che dialogo.
Mi pare che io esprimo pareri come fai tu che hanno diritto , spero , di pari cittadinanza e rispetto.


Etichettare il pensiero è l'anticamera di pregiudizi e di gravi fraintendimenti, i box del pensiero rinchiudono proprio chi li usa e non certo chi ne viene colpito ( lo dico a proposito dell'uso del termine "cattocomunista").
Usato tra l'altro totalmente impropriamente nei miei confronti ma questa è un'altro paio di maniche.


BALROG


Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 10:18:09
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 10:16:34  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trilly quello che hai scritto è uno dei primi articoli del codice di autodisciplina. E viene rispettato. Ti pregherei di citarmi una pubblicità che sia davvero ingannevole o che offenda il tuo sentimento religioso o simili. Tra l'altro, dopo che l'hai trovata, puoi alzare il telefono e denunciarla al giurì.

Barlog: sei solo un "vecchio" marxista permaloso. Lo sappiamo tutti che è così. Continui a mettere dentro nei tuoi discorsi discorsi ideologici (libertà di scelta et similia: cavolo barlog, ce l'hai la libertà di scelta:spegni la tv!!!! Hai il diritto a non doverti difendere dalla pubblicità? Ceeeeerto barlog, ma poi il canone rai lo dovresti pagare tre volte tanto, così come i giornali e tutto il resto. L'unica cosa di cui hai diritto è una pubblicità che rispetti gli articoli del codice di autodisciplina. E se vedi qualcosa che ti sembra non lo rispetti, ti prego citamelo, e poi anche tu hai diritto a denunciarlo). Ti offendi perchè ho detto una cosa che suoa molto contro i tuoi "principi", ma è quello che hai detto. Il "consumatore generico" che si fa ingannare: l'hai detto tu o no?


Citazione:
1)Per cosa è nata la pubblicità (così come oggi è intesa)?
2)Cosa la fa muovere e prosperare ?
3)Quali sono le linee guida che muovono chi la crea ?
4)E sopratutto...dimmi BD....chi sceglierà il pubblicitario quando deve scegliere tra il bene del consumatore e quello del committente ?

1)Per vendere. Ma è successo tremila anni fa (c'è un papiro di tessitore egiziano del 1000 ac) e molte cose sono successe nel frattempo
2) i soldi. E allora? cos'è che non è mosso dai soldi? Vedi che guardi le cose con occhio ideologico? Rassegnati barlog, i soldi servono alla società moderna. I soldi non significano solo e soltanto corruzione. Si può agire spinti dai soldi ma comunque rispettando le persone. La pubblicità lo fa. Non ti sembra? Chiama il giurì!
3) gli articoli del codice di autodisciplina
4)Un compromesso.

Citazione:
Oggi la pubblicità è al servizio della gente ?
No...e la gente oltretutto pensa fermamente di no...tanto è vero che la vede come una nemica e molto pericolosa per giunta.
lo potrà essere in futuro ?
Può darsi ma certo non con le finalità che oggi

Barlog... la paghi la pubblicità? No, la pagano i committenti, per cui è chiaramente al loro servizi. Le associazioni di consumatori te le paghi e sonoal tuo servizio. Ma se trovi una pubblicità che non ti rispetta, lo ripeto ancora una volta, chiama il giurì.

La tua ricerca sull'autobus non ha nessuna base metodologica e non può essere ritenuta in nessun modo corretta.
Dalle statistiche che ho (e che se ho tempo ti andrò a cercare) mi risulta che il rapporto delle persone con la pubblicità di oggi sia abbastanza maturo. La guardano e se è fatta bene si divertono. la guardano con occhio disincantato.
In ogni modo, la tua ricerca, così come l'hai fatta te sull'autobus, dà ragione a me: la gente non si fa ingannare dalla pubblicità, la pubblicità è in assoluto poco efficace (vd non si ricordano le caratteristiche dei prodotti) e serve da reminder, serve a dare visibilità ad un prodotto, poi sta a te decidere se comprarlo o meno, a seconda della sua disponibilità, del prezzo, delle caratteristiche...

(il fatto che la pubblicità non faccia, da sola, vendere, è stato postulato per la prima volta negli anni '60. Il mondo gli ha creduto. In italia siamo ancora pieni dei figli di Packard - quelli che io più semplicemente ho etichettato come cattocomunisti - ed è per questo che grandi pubblicitari, qui, non ne abbiamo mai avuti nè ne avremo mai)

Amon... la pubblicità punta su quello che serve a quel determinato prodotto. Le pubblicità delle assicurazioni, per esempio, sono molto informative, perchè prima di comprarne una hi bisogno di informazioni.
Per altri prodotti, invece, sei mosso più da elementi immateriali, per esempio un profumo... lo compri perchè ti affascina, ti fa sentire qualcuno, non certo per la sua composizione chimica, no?
Ecco che le pubblicità dei profumi sono molto evocative, con modelle famose etc...
Hai bisogno di informazioni per comprare un detersivo? No. Ti emoziona il detersivo? No. Per questo le pubblicità dei detersivi sono orride, sono semplici, puntano sulla ripetizione o sulle promozioni.
Poi amon... non mi puoi dire che pubblicità e tg sono scorrette uguale. Da una te l'aspetti un po' di esagerazione, sai che è pagata dal committente... il tg dovrebbe riportare le notizie così come sono... dai, non mi puoi dire che è uguale!


nb: il codice di autodisciplina pubblicitaria
http://www.iap.it/it/codice.htm
Volete fare una denuncia?
http://www.iap.it/it/messaggi.htm

________________________
C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro che un giorno di gennaio gridò C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato che per sempre quella voce cercò e che diceva...

Modificato da - BiancaDama in data 23 settembre 2005 10:26:58
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 10:29:26  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Solo questo e poi la pianto davvero...non credo abbia più senso.

"mi risulta che il rapporto delle persone con la pubblicità di oggi sia abbastanza maturo. La guardano e se è fatta bene si divertono. la guardano con occhio disincantato"

SBAGLIATO

La gente la guarda con SOSPETTO e , nonostante cerchi di difendersene, non ci riesce (...me compreso...ironico dover puntualizzare simili banalità)perchè invasiva e onnicomprensiva.
l'inchiestina non voleva essere in alcun modo una "prova" men che meno statistica (io la insegno statistica), era solo una mia curiosità personale per conoscere il parere di altri in un ambiente casuale e solo perchè ero lì.
I pareri restano quelli però.

Per il resto ho già detto e per il "velato" insulto usato ("insulto" considerato tale da te...per me cosa vuoi che sia...io non sono "vecchio" perchè tale non mi sento nè anagraficamente nè ,specialmente,politicamente e cosa più importante NON come idee e pensiero....marxista ?....mah non so, per quel poco che si può oggi applicare ....comunista sicuro....ma non lo considero un insulto nè me ne vergogno e certo non lo nascondo, io ne vado fiero !) non ho bisogno alcuno di dover rispondere.
Se volessi essere provocatorio potrei FACILMENTE ribaltare l'assunto su di te, ma a tua differenza IO non sono uso a tali metodi.
Dimostri usandolo, molto più di quanto io non potrei mai dire in proposito.


balrog


VVVVVVVVVVVVVV

X Elly : io non "demonizzo" nulla, dico quel che penso che sia.
L'uso di toni non consoni non sono a me imputabili, nè da me usati.
Io, parlo per me, sto solo dicendo il mio parere in modo corretto e assolutamente normale e con toni pacati.

P.P.S. ho appena chiesto in azienda ai miei colleghi (18) nella totalità hanno ripetuto le stesse cose dette dalle persone in autobus, ho letto a loro in parte le affermazioni di BD...ne sono sinceramente sconcertati e esprimono un totale scetticismo a livello di intravedere nelle sue parole una "pesante difesa corporativa"
Sto unicamente riportando pareri, nulla di mio.
Una (del marketing aziendale) mi ha fatto una lunga disquisizione su metodi e tattiche usate dai pubblicitari, portandomi esempi sulle sezioni distributive e aree delle stesse negli ipermercati).
Mi ha (ma non ricordo più...mi dispiace) citato vari studi comportamentali,psichiatrici e persino medici che sono alla base della metodologica pubblicitaria e dell'uso che se ne fa.
Lei ,come "esperta" aziendale, si meravigliava delle tesi esposte da Bd.

Trilly , se puoi, tu lavori in RAI...chiedi agli esperti di settore della tua azienda come e cosa pensano...sono curiosissimo in tal senso

VVVVVVVVVVVVVV


Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 12:18:02
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Elly
Arbusto



Myself


669 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 11:42:30  Mostra Profilo Invia a Elly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so Bal, ma non riesco a leggere nei discorsi di biancadama accuse o altro. Sarà perchè vedo le cose in modo molto simile a lei... ma mi sembra i toni si siano fatti troppo accesi e non ne vedo ragione...

Personalmente non amo la tv e non la guardo da quasi 4 anni ormai,(o meglio mi capita molto di rado..2-3 ore a settimana) e non mi sento di dovermi difendere dalla pubblicità, la pubblicità o tv non mi soddisfa-->non la guardo.

Vero che la scarsa conoscenza crea problemi, ma ci si può documentare.
Quel che mi sembra di leggere nei post è una demonizzazione della pubblicità, credo che "demonizzare" qualcosa sia proprio il conferire potere a quella cosa, e allora....chi crea cosa? E' la pubblicità che ha potere o chi lo conferisce quasi identificandola con un grande " male"?
(con questo rientro un pò nella metafora della relatività del rapporto pecora-lupo)
mi sembra sia famoso il detto " bene o male purchè se ne parli"....

La pubblicità come tale è stata descritta bene da BD.

---

Acquisisce "potere" ciò a cui noi conferiamo potere.

e di qui potremmo anche ritornare al nostro Signore degli Anelli[:))]: il mio tesssssssssssoroo [:))][:))][:-p]



LUV! LUV! LUV!
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


3022 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 11:53:25  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
riprendo a spezzettoni quanto ho scritto ieri sera...

Quello che forse maggiormente mi urta e' che nelle discussioni si debba sempre, sempre mettere di mezzo o il comunismo o i cattolici o i ricchi o i borghesi o altro.... possibile che le discussioni non possano essere solo ed esclusivamente fatte di idee e di opinioni semplici senza dover prendere "posizioni"?
Mia opinione personale!

Detto questo la pubblicita' e' tutta discutibili, sia quella televisiva che sui giornali, sui bus sui metro ecc. ecc. dipende appunto da come le persone recepiscono o meno i messaggi, ma questo e' solo a livello individuale.

La pubblicita' serve per far soldi su questo non ci piove e una dimostrazione pratica lo e', per esempio, sui prodotti ecosolidali che non vengono presi in considerazione proprio da nessuno, se si chiede in giro cosa sono non sanno rispondere; questo perche'? perche' dietro non c'e' nessun interesse, nessun "guadagno" soprattutto dalle agenzie.

Gli scaffali da te citati BD sono esattamente come ti ho fatto notare, i prodotti pubblicizzati sono in prima fila gli altri in posti introvabili, e sono possibilmente ad altezza "visiva"....

Non parliamo poi dei bambini e del loro bombardamento pubblicitario, sui giornalini, in TV; se provi a prendere Topolino c'e' un casino di pubblicita' che il bambino "vede" e assorbe come una spugna, tant'e' che al momento opportuno i confronti con cio' che possiede e cio' che ha magari l'amichetto viene fuori.
I genitori certamente hanno il compito di far capire ad un bimbo che ci sono anche cose meno costose e belle ma.... alla fine in mezzo alla massa di "compratori di pubblicita'" lui si sentira' in netta minoranza, nonostante magari le spiegazioni!

Si creano cosi' differenze sociali? si creano mode? miti?
Penso proprio di si!!!

TG e affini peccato non sentirli in contemporanea perche' nessuno vi dara' mai la stessa notizia, essa sara' distorta, infiocchettata, detta con "toni" diversi... e' un dato di fatto!



Trilly

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 12:14:48  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
la pubblicità è un investimento: si versano soldi per poterne ottenere di più. Ma questo è sufficiente per condannarla? Ci sono investimenti ben peggiori e ben più disonesti.
Tanto più che non è un investimento alle tue spalle, ai tuoi danni. Ti dirò di più: se vedi la pubblicità ma non compri i prodotti pubblicizzati, tu ci guadagni gratis: hai avuto un'informazione, magari lo spot era divertente e hai sorriso, e non lo paghi in alcun modo, visto che non compri il prodotto.
I prodotti equosolidali non sono sponsorizzati perchè non hanno i soldi per pagarsi la pubblicità. Non perchè nessuno li conosce! La pubblicità serve apposta a far conoscere i prodotti...

Sugli scaffali, trilly, mi sei stata disattenta. Ora... dipende da che supermercato vai (umh...ma quello che dico vale per una grossa parte...), ma da esselunga in primo piano ci sono i prodotti esselunga. Poi quelli sponsorizzati, ma non perchè sono sponsorizzati, bensì perchè un'azienda che può permettersi la pubblicità può anche permettersi di pagare uno scaffale migliore
(se vogliamo le politiche distributive sono molto più subdole ed ingannevoli delle politiche pubblicitarie, perchè non sono esplicite)
La coca cola è un prodotto talmente famoso che non ha bisogno di stare a vista d'occhio, e di fatti di solito è in basso negli scaffali. Perchè la gente lo compra lo stesso.

Sui bambini, vorrei anche io regole più severe. Se può consolarti, però, ACNielsen, la più importante società di ricerche di mercato, non fa questionari ai minori di 14 anni. E non è l'unica.

Che poi.... nessuno di voi ha parlato di pubblicità sociale e pubblicità progresso: la pubblicità è un mezzo, può anche essere usata bene.

E poi: nessuno risponde alle mie domande, nessuno mi porta degli esempi concreti. Questo è il motivo, uno dei motivi, per cui tendo a pensare che i vostri siano pregiudizi ideologici.
Un altro motivo per cui tendo a pensare che siano pregiudizi ideologici è il fatto che vi ho dato dei dati, vi ho detto delle cose che non mi sono inventata la mattina, ma che stanno sui libri, eppure nessuno le ha considerate, tutti prendono in considerazione solo gli aspetti che rientrano nei loro modelli, non c'è nessuna apertura a chi, scusate la presunzione, qualcosina ne sa.
Nessuno che ha detto "umh... magari è vero, però, insomma, la mia impressione resta che..." oppure "ah ecco, a questo non ci avevo pensato, in effetti, almeno un po'...". No, andate avanti come caterpillar. Tipico dei pregiudizi (e qui vi parlerei di dissonanza cognitiva mlp)
Trilly, se ho dato delle etichette in maniera un po' sbrigativa è perchè sono decenni (quasi 4) che alla pubblicità si fanno le accuse che state facendo voi... che è ingannevole, che fa spendere soldi, che non rispetta la gente, che è falsa, che crea bisogni inutili...
I primi a fare queste critiche sono state esponenti della scuola di francoforte (neomarxisti) e cattolici, e sono queste due correnti che, da sempre, portano avanti queste tesi (questo credevo di averlo già spiegato, ma a volte la lettura è un po' selettiva... cosa che mi spingerebbe a parlare delle difese che l'uomo naturalmente si crea rispetto alla pubblicità: esposizione selettiva, percezione selettiva, memoria selettiva, dissonanza cognitiva etc... la psicologia ha provato che l'uomo ascolta solo quel che vuol sentire... il che diminuisce ancora l'efficacia della pubblicità)
Per questo io ho etichettato questi pensieri come cattocomunisti. Non ho mai etichettato voi, ma i pensieri che stavate esprimendo. Con l'eccezione del barlog dell'ultimo post, claro.
(barlog... è off topic, ma ti sei mai chiesto perchè tu "discuti in modo acceso" con tutti, mentre gli altri "discutono in modo acceso" solo con te e mai fra di loro? In ogni modo, non voleva essere un insulto, solo una considerazione. Poi, io che credo davvero al dialogo, andrò avanti nella discussione. Tu, fa' come preferisci [;)])



WWWWWWWWWWWWWWWWWWW
rispondo a barlog lassù. La distribuzione è una leva di mkt che nulla ha a che fare con la pubblicità. Io prima di te ho detto che le politiche di distribuzione sono più ingannevoli della pubblicità.
Sugli studi psicologici ho già detto.
Sugli studi medici... sono cose che si è provato a fare, vedere dove si sofferma l'occhio su un annuncio, vedere quali aree celebrali sono coinvolte durante uno spot...
Ma:
- non c'è nessuna prova che questi test servano e sono rifiutati dalla maggior parte delle agenzie, soprattutto perchè costano.
- coloro che si sottopongono al test sono volontari. Cosa c'è di immorale?
Poi mi dici che studi statistica e mi vai avanti con questo tuo "sondaggio"...vogliamo parlare di età media delle persone a cui ti sei rivolto? (inoltre, nessuna risposta da parte tua sul fatto che il tuo "sondaggio" conferma la mia tesi! Ah ecco... vogliamo parlare di quanto sono subdoli e manipolabili i sondaggi? Non mi riferisco al tuo neh... voglio dire che la pubblicità non manipola. Quello che manipola sono altre cose, lo fanno in modo sottile, non ce ne accorgiamo...e per questo non le critichiamo. La pubblicità funziona meno proprio perchè sappiamo cosa aspettarci...)
Infine, non l'ho detto fino ad adesso, mi sembrava secondario, ma io non ho nessuna intenzione di fare la pubblicitaria...
(trilly....si parlava di etichette neh?)
________________________
C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro che un giorno di gennaio gridò C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato che per sempre quella voce cercò e che diceva...

Modificato da - BiancaDama in data 23 settembre 2005 12:36:29
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 12:34:34  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
(barlog... è off topic, ma ti sei mai chiesto perchè tu "discuti in modo acceso" con tutti, mentre gli altri "discutono in modo acceso" solo con te e mai fra di loro? In ogni modo, non voleva essere un insulto, solo una considerazione. Poi, io che credo davvero al dialogo, andrò avanti nella discussione. Tu, fa' come preferisci


Ho appena scritto che io non sto discutendo in "modo acceso" proprio per nulla, non sono arrabbiato in alcun modo e non ho usato termini "accesi" di alcun genere.
Anzi desidererei proprio il contrario...in tal senso...

ho solo richiesto da parte tua una certa correttezza nel dialogo riportando una frase inutilmente provocatoria da te usata ( e da te confermato che lo fosse)....potrei aggiungere che Amon ha lettola stessa frase nell'identico modo.
L'uso successivo di altro termine, nel contesto e nei modi, per quanto lo avessi preso appunto come una "constatazione" ma certo non "amichevole".
Domandati se ti avrebbe fatto piacere se io ti avessi etichettato con epiteti consimili per avere idee diverse dalle mie.

Io spesso penso che tu (e altri) si "aspettino" che io sia aggressivo e attraverso questa totalmente fallace considerazione considerino "in qual modo" parlare con me.
Sono stato più che attento a non usare alcun termine che potesse in tal senso essere considerato o letto come tale in questa circostanza.
Niente è più sgradevole del pregiudizio.

Domandati se per caso non sia imputabile ad altri, in questo caso, l'atteggiamento "aggressivo" che a me imputi.

bal


età media: dai trenta ai cinquant'anni...in azienda...
in autobus dai sedici ai sessanta...

io ho risposto in forma pratica BD : ti ho detto cosa ne pensano 50 persone (per ora ma continuerò nei giorni prossimi) qualsiasi (e anche due esperti del settore)

Non sono un esperto psicologo o un esperto del settore...mi limito a riportare il mio parere di consumatore e quello di altri.
Però due del marketing aziendale che considero esperti nel loro campo,oltretutto fanno pubblicità per la nostra a zienda non sembrano per nulla concordare con le tue tesi e sono invece molto vicine alle mie anche se con distinguo vari.

Magari passo da una libreria e mi compro qualche testo sulla pubblicità.

Una cosa non la capisco però...citi questi neomarxisti di Francoforte...immagino siano esperti nel settore...e sembra non abbiano le tue stesse idee...non li consideri esperti?....o non sei d'accordo con loro (cioè è una tesi possibile ma tu non la condividi?....li consideri "di parte" e quindi inattendibili ?
questo vale anche per gli esperti del mondo cattolico ?

magari se trovo qualcosa su di loro in libreria me lo compro.




Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 13:57:56
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 13:00:51  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cito da "la pubblicità:teoria e prassi" di Giampaolo Fabris, sociologico, fondatore di GPF&Associati, società di ricerche, docente universitario, è stato per anni presidente di Pbblicità Progresso. Tutti i dati riportati sono presi da una ricerca di GPF su 2000 casi.
Vantaggi della pubblicità
fa conoscere le novità: 34%
fornisce info aggiornate: 9%
aiuta a scegliere 7%
incrementa le vendite 15%
sviluppa l'occupazione 2%
nessun vantaggio 19%
non sa 11%
Svantaggi:
fa aumentare i prezzi: 16%
è falsa: 12% (umh...contro il 100% dei risultati del sondaggio dell'autobus...c'è qualcosa che non va, no?)
è invadente: 15%
fa acquisire cose non necessarie: 10%
confonde le idee: 4%
spinge ad acquistare solo certe marche: 2%
Nessuno svantaggio: 16%
non sa: 14%
"nel complesso il goodwill verso la pubblicità è riconducibile a due fattori: fa divertire e nforma su cosa c'è di nuovo"
Quanto pensa che la pubblicità influenzi le sue scelte (prima colonna) e quelle altrui (seconda)?
molto: proprie 9% altrui 37%
abbastanza: 34% - 52%
poca: 32% - 8%
nulla: 25% - 3%
Come vedete sono in molti a pensare di essere più furbi degli altri...[;)]
"sembra che il consumatore abbia stabilito una sorta di patto sociale con la pubblicità. Adesso che non ostano più pregiudiziali ideologiche l'individuo offre la sua disponibilità in cambio di un quid di uilità e di entertainment che richiede alla pubblicità"

(questo libro è una bibbia della pubblicità. Visto che l'nica amra è la conoscenza, lo consiglio a tutti. Questi libri esistono, a dimostrazione che l'idea che la "pubblicità non voglia farsi conoscere, per poter ingannare meglio" è abbastanza singolare...)


WWWWWWW
la scuola di francoforte:
[url]http://www.geocities.com/Athens/Delphi/6695/Francoforte.html[/url]
[url]http://www.donatoromano.it/appunti/francoforte.htm[/url]
Se cerchi su google trovi molti altri link.
Non erano pubblicitari e soprattutto avevano una visione molto politica della società. Molto pregiudiziale dei consumi, di cioè che è utile e di ciò che è inutile, con un'impostazione prettamente marxista________________________
C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro che un giorno di gennaio gridò C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato che per sempre quella voce cercò e che diceva...

Modificato da - BiancaDama in data 23 settembre 2005 13:04:45
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 13:06:21  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...non so se c'è qualcosa che non va ...ma certamente il risultato reale nella mia inchiestina come ho già detto è del 100%...

rifare i sondaggi ? (sorrisi)

a proposito della "scuola di Francoforte" ...."erano" ??....in che senso "erano"?...non è teoria odierna ?
....se capisco bene sono inattendibili perchè non -pubblicititari ?...in altre parole non sanno di cosa parlano ?

bal


ma certo che la pubblicità può anche essere un bene ...però deve avere finalità differenti come ben ha fatto notare , mi pare, sia Trilly che Amon...e certasmente non sono così stupido da pensare che non vi siano campagne pubblicitarie perfettamente accettabili...disgraziatamente sono molto poche secondo me.

Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 13:56:49
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


3022 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 13:12:43  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Biddi, nemmeno tu hai risposto alle mie domande...

Certamente ti sei documentata, avrai letto quantita' di articoli e magari libri io invece ti parlo dell'aspetto "pratico" di cio' che vivo giornalmente, di cio' che assorbo e che vedo, di quello che parlo con le persone con cui ho modo di confrontarmi ecc. ecc.

Io forse parlo cosi' per quanto riguarda la mia esperienza, per altri magari e' diverso, io la pubblicita' non l'amo affatto, non quella ipocrita, ammiro invece la pubblicita' progresso che haime' viene invece "poco" inserita nelle fasce orarie di maggior ascolto.

Io invece la pubblicitaria avrei voluto farla ma per quanto riguarda solo l'aspetto grafico, ma questa e' un'altra storia!
Magari sarei stata anche una pessima pubblicitaria visto come la penso, ma i tempi di oggi non sono quelli di allora e di strada ne e' stata fatta parecchia...alcune cose buone ma altre non direi proprio!

p.s.
bisognerebbe fare a Fabris un corso accellerato di matematica! perche' mi manca qualche pezzo di percentuale dai sondaggi!!!!

Trilly

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
...Verba volant, scripta manent...

Modificato da - trilly in data 23 settembre 2005 13:17:05
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mallorysnow
Fuscello




430 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 14:03:42  Mostra Profilo Invia a mallorysnow un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Manco di leggere un post per 2 giorni ed ecco che succede..
La pubblicità come vedete a questo punto è: L'ANIMA DEL SONDAGGIO..
[:))]

Vorrei dire molto brevemente cosa ne penso magari a qualcuno interessa:
Credo che BD sia nel settore e se sappia di gran lunga più di noi se non altro perchè ci ha studiato, avrà sicuramente più dati alla mano.. Il suo stile è senz'altro provocatorio..ma forse proprio perchè siamo tentati di vederci la provocazione, proprio come ci aspettiamo dal Bal discussioni quanto meno "accese" nei toni (anche io ho già avuto modo di "affrontarlo" su questo)
Mi ha fatto molto sorridere la parola "cattocomunista"... io non sono cattolica praticante ma sono diciamo di "sinistra".
Da parte mia non sono contraria al marketing o alla pubblicità, siamo tutti dei venditori.. la pubblicità è solo un mezzo per farti arrivare qualcosa che si intende promuovere e vendere. Sono daccordo su Biddì che sono ben altre le cose che ci tengono nascoste..se dobbiamo disquisire sulla pubblicità, dovremmo parlare anche di diversi programmi televisivi. Il "gabbato" è colui che si vuol far "gabbare", non usando correttamente il proprio cervello.
Per quanto mi riguarda io compro solo una cosa che mi piace o che ho sperimentato sia un buon prodotto e non ritengo di essere Einstein.
Io stessa delle volte mi incanto a guardare delle pubblicità esclusivamente perchè ritengo siano molto ben fatte e non mi sento "psicologicamente" bombardata.
mai successo [:?]


mallory
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 14:17:28  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@trilly: ho cercato di rispondere a tutte le vostre questioni. Se qualcosa che per te era importante m'è sfuggito, ti pregherei di farmelo notare.
Nel frattempo però, cercami una pubblicità falsa e ingannevole (esclusa 892892 che ha suscitato un gran polverone... vedi? Quando la pubblicità è ingannevole, e succede, si alza, e giustamente, un gran polverone)
Sui numeri hai ragione... nel primo(i vantaggi) manca un 3% di "altro" che io non avevo copiato. Nel secondo manca un 11%... non so cosa sia, perchè è scritto così sul testo, però ipotizzo che sia di nuovo la voce "altro"

@barlog: la scuola di francoforte credo sia morta e sepolta. E' stata molto in voga negli anni '70.
Sono poco attendibili per due motivi. Il fatto che non conoscessero a pieno le modalità di funzionamento della pubblicità è un motivo. Per farti un esempio, si scagliavano con forza contro la publicità subliminare, che numerosi test hanno dimostrato non essere per nulla efficace (e che infatti nessuno usa, e se anche lo facesse potrebbe essere denunciato, visto che è pratica illegale)
Il motivo più importante, però, è che hanno una netta impostazione ideologica che gli impedisce uno sguardo obiettivo.
E' come se chiedessi al papa cosa ne pensa dei pacs... ci starà a pensare, secondo te?no, li valuterà solo secondo i suoi "dogmi".

________________________
C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro che un giorno di gennaio gridò C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato che per sempre quella voce cercò e che diceva...
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 15:19:48  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Gandalf sono spiazzato (a vevo scritto "perplesso" ma il termine era scorretto)...sono nuovamente molto d'accordo con te....

in special modo su

"Riguardo i controlli sulla pubblicità:
le scritte piccolissime, le frasi dette velocemente, le frasi ambigue tipo 600€ di ricarica sono a norma di legge, ma ugualmente ingannevoli! Sono questi i controlli che ci dovrebbero tutelare? Guardate le iene e vedrete molte pubblicità ingannevoli a norma di legge!"

molti sono i modi per eludere la Legge e molti sono ipocriti e surretizi.

per es.: quando si usa un padre lontano che per pensare ai figli guarda la pasta....e contemporaneamente la famiglia getta la pasta...fino al lacrimevole ricongiungimento degli affetti...

e sono d'accrodissimo su molto altro

sono contento non del fatto che siamo d'accordo ma sul fatto ,molto più importante a mio avviso, che mi è piaciuto il tuo modo di argomentare.
Questa è ovviamente cosa che interessa solo noi due e i nostri reciproci rapporti ma mi sembrava giusto dirtela.

sorrisi e pacche sulle spalle (del resto come si fa a non darti ragione con quegli occhioni da cerbiatto)

balrog








Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 15:31:26
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 15:59:19  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il post di gandalf è piaciuto anche a me. Scettico, con una opinione ma privo di atteggiamenti da vade retro. Credo che mi serva per chiarire alcuni punti...
Quello che io volevo dimostrare non è che la pubblicità è brava, buona e giusta, ma che:
-la pubblicità è solo un mezzo, ad essere buoni o cattivi sono i produttori
- la pubblicità è mediamente meno ingannevole di quello che si crede e quando è proprio ingannevole la si può denunciare

Citazione:
Messaggio inserito da Gandalf

Riguardo i libri scritti da pubblicitari:
forse non è la lettura più adatta per scoprire se ci sono inganni nella pubblicità, è come credere che io ho ragione ascoltando solo quello che dico io.


Non si tratta solo di libri scritti da pubblicitari, ma anche di libri scritti per i pubblicitari. Sono i libri su cui i pubblicitari si formano. Sul libro della Testa che ho citato all'inizio, c'è un capitolo sul rapporto fra pubblicità ed etica che è molto interessante. Quasi tutti i libri di pubblicità contengono un capitolo sull'etica. Il codice di autodisciplina si propone di tutelare i diritti di tre soggetti: il committente, il consumatore, e la pubblicità come soggetto astratto. Una pubblicità ingannevole e falsa non fa bene a nessuno, in primis alla pubblicità stessa e ai pubblicitari, perchè diffonde cattiva reputazione. E se c'è una cosa che i pubblicitari sanno è che la reputazione è tutto

Citazione:
Riguardo le statistiche:
la statistica che cita BD si riferisce ad un campione di 2000 persone, quella di Balrog a 50, probabilmente la prima è più attendibile della seconda anche per eterogeneità. Dimostrato che il campione delle due statistiche è comunque affidabile, qual'è il significato del risultato di queste ricerche? Della prima forse che la gente vede bene la pubblicità, ma anche che forse i pubblicitari hanno fatto bene il loro lavoro creando un rapporto di fiducia con il consumatore ingannandolo. Della seconda forse che nella zona del Bal la pensano tutti come lui o forse i pubblicitari non hanno fatto un buon lavoro.


La statistica di barlog non è affidabile perchè il campione non è rappresentativo, ovvero non riproduce in piccolo i caratteri della popolazione italiana. Non sappiamo come barlog gli abbia fatto le domande e il modo di porgere le domande influenza molto la risposta. Un sondaggio che dà come risultati il 100% non è attendibile a priori!
Oltre al fatto che, mi pare, state interpetando i risultati del barlog in maniera un po' parziale. Ma questo l'ho già detto (due volte)

Citazione:
Riguardo i controlli sulla pubblicità:
le scritte piccolissime, le frasi dette velocemente, le frasi ambigue tipo 600€ di ricarica sono a norma di legge, ma ugualmente ingannevoli! Sono questi i controlli che ci dovrebbero tutelare? Guardate le iene e vedrete molte pubblicità ingannevoli a norma di legge!
Riguardo alla pubblicità di parte:
se la pubblicità è di parte e mi evidenzia solo gli aspetti positivi di un prodotto, secondo me è ingannevole.


Ragazzi...la pubblicità è pubblicità, è una roba commerciale, non è un servizio di beneficienza! Nella sua definizione, è di parte. Se non volete una comunicazione di parte, non guardatela.
Se per voi "di parte" è sinonimo di ingannevole... beh, mi spiace, ma io non posso fare niente. Però mi sembrerebbe una visione assolutamente eccessiva

Citazione:
Riguardo alla frase di BD "quando la guardi sai che è pubblicità":
e allora perchè si è sentita l'esigenza di mettere in sovraimpressione le scritte "messaggio promozionale" e "pubblicità"?


beh... un po' per evitare che i messaggi pubblicitari si confondessero con i programmi. In tv è difficile, sulla stampa è facile. Vedi i publiredazionali, che io ho bollato subito come molto disonesti.
Un po' perchè la legislatura italiana è abbastanza restrittiva (ho visto, all'estero, pubblicità splendide dal punto di vista creativo di presenrvativi e persino vasellina, che in italia non arriveranno mai, almeno finchè qualcuno non sposta il vaticano su marte...)
Questa cosa mi fa venire in mnete questo: nessuno se la prende con gli articoli di bellezza e di moda che imperversano sui periodici femminili? Quando ti consigliano i tre migliori prodotti per tenere lisci i tuoi capelli? Beh...quella roba lì è pubblicità, spesso è pagata, altre volte è un semplice fatto di "favori" fra ufficio stampa di un'azienda e giornalisti... Quello è molto, ma molto più ingannevole. Perchè è subdolo.

Citazione:
Riguardo ai dati reali nelle pubblicità e alle ricerche sui consumatori:
ritengo che i dati che BD definisce reali, riferendosi a quelli citati nei messaggi pubblicitari non siano del tutto attendibili, come per esempio le statistiche sui farmaci. Le ricerche sui consumatori invece a mio parere servono per capire i gusti e le tendenze dei consumatori, ma anche a conoscerne le debolezze.


Umh... questo non l'ho capito.
Ripeto, però, che la pubblicità non è un atto di beneficienza, per cui è ovvio che cerca di essere il più efficace possibile. Bisogna vedere a che prezzo. Non mi sembra di vedere pubblicità che facciano leva su debolezze intime o "gravi"...

Citazione:
Riguardo al sugo pronto:
quando mi fanno credere che il sugo pronto lo fa uno chef nella sua cucina con le sue manine sante, beh cercano di ingannarmi. Certo il messaggio non vuole dirmi che il sugo è fatto proprio da quello chef, però suscita in me ricordi, emozioni e sensazioni che tendono a darmi una visione distorta del prodotto e a compararlo con il sughetto fatto in casa.


Gandalf... Nessuno crederà mai che il sugo pronto è fatto a mano. Così come nessuno crede che i tarallucci sono fatti nei mulini in mezzo al grano. Si chiama iperbole. Non è ingannevole, è una figura retorica, che cerca di comunicarti che anche se quel sugo è industriale, comunque è genuino.
Se quel sugo è abbastanza genuino,cioè fatto con i pomodori, non è ingannevole. Se è pieno di OGM, pesticidi e veleni vari, allora la pubblicità può essere considerata ingannevole

Citazione:
Riguardo alle scarpe:
comodo fare una pubblicità che non parla del prodotto, ma parla di sport, di amicizia, di valori. Quando devo scegliere un paio di scarpe vorrei sapere come sono fatte per esempio, ma una pubblicità non mi verrà mai a dire che determinate scarpe vengono cucite da bambini del terzo mondo!


Qui mi stai mischiando due cose diverse. non è compito della pubblicità impedire alla nike di fare le scarpe in indocina, è compito della magistratura. La pubblicità è nata per esaltare i lati positivi, è la sua essenza!
Vi leggo...e penso che ci sia sotto un problema di aspettative. Non è la pubblicità ad essere ingannevole, è che voi vi aspettate "qualcosa" che è essenzialmente diverso dalla pubblicità.
Una pubblicità che elenca i lati negativi, non è una pubblicità onesta, non è proprio una pubblicità!
E non ha senso di esistere, sotto forma di spot (può esistere come approfondimenti sulla stampa, come programmi apposta, come giornali dedicati...): la gente vuole entrertainement, una pubblicità piacevole e divertente.
La pubblicità informa, un po', ma non è quello il suo scopo principale... il suo scopo è persuadervi e farvi ricordare il prodotto.
Una pubblicità più informativa di così sarebbe noiosa e nessuno la guarderebbe...e se nessuna la guarda, nessuno paga per produrla.

Citazione:
Riguardo alla frase "basta che un prodotto mi piaccia":
in realtà non mi basta, perchè preferirei sapere anche la sua composizione e i suoi effetti in quanto un prodotto potrebbe piacermi, ma farmi male, come le sigarette a cui ora sono applicate le varie scritte!


la composizione è scritta sulle etichette. Dirti che un prodotto fa male non è compito della pubblicità, ma della magistraura, del ministero della sanità etc. (vogliamo parlare dell'aspartame?)

Citazione:
Riguardo al rapporto di fiducia pubblicitario-consumatore:
certo che il pubblicitario cerca di instaurare un rapporto di fiducia, ma lo scopo finale qual'è? Non è forse la rendita?
Certo che la parola "consumatore" non la vogliono più usare, ha ormai assunto una valenza negativa e influenza negativamente le vendite.


Certo. Del resto, si tratta pur sempre di un'attività commerciale, non di un circolo ricreativo, di una Ong, di maria teresa di calcutta...
Sul consumatore, non lo vogliono più usare non perchè abbia una connotazione negativa, ma perchè hanno capito che le persone, anche quando comprano, rimangono persone a tutto tondo. Cosa che influenza le strategie pubblicitarie, allontando l'idea, molto diffusa nelle origini, di un uomo razionale che sceglie cosa comprare in base ad un calcolo economico

Citazione:
Riguardo "non mi freghi 2 volte":
sinceramente a me da fastidio anche la prima volta che mi fregano, e per loro è sufficiente fregarmi una volta per ottenere il risultato!


Sbagliato, un cliente occasionale non conta nulla. Loro vogliono clienti fedeli, che sono quelli che rendono. A meno ovviamente di acquisti non frequenti (macchina, pc, casa etc...), per fare i quali, però, non ti affidi certo solo alla pubblicità!

Citazione:

- se la pubblicità non fosse ingannevole non esisterebbero trasmissioni come "mi manda rai3".

non è la pubblicità, soggetto astratto, ad essere ingannevole. Alcuni spot lo sono, molti produttori lo sono

Citazione:
- la pubblicità si paga eccome! Nel prezzo del prodotto!

Nessuno ti costringe a comprare un prodotto pubblicizzato. Se non lo compri, hai avuto informazioni gratis. La pubblicità crea economie di scala che diminuiscono il prezzo dei prodotti. Spesso il prezzo di un prodotto di marca non è alto per pagare i costi della pubblicità, ma perchè molta gente è convinta che se costa è buono.

Citazione:

- non tutto è razionale in questo campo: non basta che io decida di spegnere la tv o di non comprare un prodotto, perchè la pubblicità (ed ancor più la grande distribuzione) stimola il nostro irrazionale, meccanismi inconsci! Se va bene ci ritroviamo a cantare il motivetto dello spot, se ci va male ci troviamo con la casa piena di prodotti pubblicizzati.


[:D]Questa cosa dell'inconscio la stavo aspettando!
La pubblicità non stimola nessun inconscio. L'inconscio è troppo debole e troppo difficile da conoscere, le ricerche troppo insicure, nessuno se la sentirebbe di rischiare così i suoi soldi!
Ma questa roba della manipolazione inconscia era molto in voga nei '70.
Come fai a cantare il motivetto dello spot se non lo guardi? Cantare il motivetto dello spot è male?



________________________
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Elly
Arbusto



Myself


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Inserito il - 23 settembre 2005 : 16:18:09  Mostra Profilo Invia a Elly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
aggiungo solo una mia opinione atta a confermare quanto riportato da BD in un punto del suo post...

Citazione:
Spesso il prezzo di un prodotto di marca non è alto per pagare i costi della pubblicità, ma perchè molta gente è convinta che se costa è buono.



a molti può sembrar strano eppure accade... nella prima azienda in cui ho lavorato, avevamo un prodotto per uso dermatologico davvero eccezionale che però sarebbe costato al pubblico 10 euro o poco più, il costo a cui l'azienda ha stabilito di venderlo è stato 40 euro....e questo perchè avendo un costo basso rispetto ad altri prodotti simili le persone erano convinte fosse inefficace e le vendite erano bassissime....
Aumentanto il costo a 40 il prodotto, che era davvero valido improvvisamente agli occhi del cliente è diventato miracoloso e le vendite son decuplicate....

^^^^^^

scusa trilly, ma sosterrei il contrario........il nostro prodotto era pubblicizzato anche quando costava dieci euro...la scelta dell'aumento di prezzo è stata indotta dalla reazione dei clienti e non viceversa indotta dalla pubblicità...

condivido il discorso di BD al quale non mi sembrava ci fosse nulla da aggiungere...
ma date le reazioni che ci son state a questo punto però mi viene da chiedere: chi posta scrive discutendo sulla pubblicità o sulla coscienza dei pubblicitari ( che è tuuuuuuuuutt'altra cosa)?

BD mi sembra che sia stata davvero molto chiara nei vari distinguo, compresa la giusta attribuzione delle responsabilità a chi di dovere: aziende, ministeri, polizia, clienti, etc etc...

ri-chiedo se si sta discutendo di pubblicità in generale o della mente di chi sceglie il tipo di pubblicità da farsi ed il tipo di messaggio da "pubblicizzare" o dell'abbindolamento del nostro inconscio?

Mi sembra BD abbia condotto il suo discorso seguendo come linea quella di parlare della pubblicità in quanto tale.
In altri post mi sembra si sia confuso un discorso sulla pubblicità con una polemica sulla coscienza dei pubblicitari e delle aziende.


^^^
x Balrog: nessun raggiro e nemmeno cose da criminali:lo stesso prodotto pubblicizzato allo stesso modo,è stato rivenduto variando il costo.
Qaundo il prodotto costava poco ai clienti è stato chiesto perchè favorivano la concorrenza atraverso i soliti sondaggi di cui parla BD, risposta "se gli altri costano di più qualcosa in più avranno, magari il processo di produzione"..... giustamente un'azienda che deve far vivere anche i suoi dipendenti e per vivere deve vendere ha alzato il costo... cliente soddisfatto azienda soddisfatta....

Ripeto : il cliente informato sul prodotto e la sua composizione e sulla concorrenza ha scelto la concorrenza perchè costava di più.
soluzione: aumento a 40 euro e clienti soddisfatti.

Modificato da - Elly in data 23 settembre 2005 16:56:30
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


3022 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 16:23:52  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
... ed e' proprio per questo che la pubblicita' influisce sulle scelte delle persone, la risposta Elly te la sei data da sola!

Se un prodotto non e' caro e non e' reclamizzato fa schifo ... perche' la gente e' abituata a pensare che "solo se costa e' valido" altrimenti no.

Un pacco di biscotti del Mulino Bianco costa sicuramente di piu' di uno magari con il marchio eco-solidale...per fare un esempio, e' una vera e propria reazione a catena per l'inconscio...

Trilly

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
...Verba volant, scripta manent...
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 16:24:26  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"La statistica di barlog non è affidabile perchè il campione non è rappresentativo, ovvero non riproduce in piccolo i caratteri della popolazione italiana. Non sappiamo come barlog gli abbia fatto le domande e il modo di porgere le domande influenza molto la risposta"

esattamente come qualsiasi altro sondaggio compreso quello da te citato BD a proposito del porre le domande

lo ripeto io nonho campionato nulla, c'era l'interesse e la possibilità di chiedere onestamente alla gente cosa pensase della pubblicità e così ho fatto senza alcuna pretesa di altro genere....gente qualsiasi che però ha risposto in maniera univoca sapendo esattamente quel che voleva dire ( e in uffico anche di più)
ma continuerò nell'esperimento nei limiti del possibile

"La pubblicità informa, un po', ma non è quello il suo scopo principale... il suo scopo è persuadervi e farvi ricordare il prodotto"

proprio quello che ho detto finora...aggiungerei una postilla di mio pugno

non importa se buono o cattivo e non importa in qual modo basta lo compriate

beh..bD lo ho detto fin dall'inizio....non sei stata attenta tu questa volta...non "pubblicità" ma "informazione" questo io voglio,quindi quel che desidero io l'ho detto ben chiaro

balrog

P.S. x Elly ...e così si è convinto una fascia di persone a comprare un prodotto 40 volte più costoso senza alcun beneficio maggiore....in altre parole elly un raggiro per non dir di peggio.

Modificato da - balrog in data 23 settembre 2005 16:38:19
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 19:01:41  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io ce l'ho con la pubblicità non in generale, ma con una buona maggioranza della pubblicità televisiva che, seppure in minima parte, è quella che vedo. Sono di conseguenza sospettoso verso qualunque forma pubblicitaria.

Biddì, nella tua difesa della pubblicità oscilli tra due tesi: la pubblicità è un mezzo e quindi non può essere ingannevole. La pubblicità è di parte e tutti lo sanno e poi c'è chi fa peggio, quindi non è immorale.

Non accetto né l'una né l'altra opzione. La prima perchè il fine rende giusti i mezzi che usa... e siccome il fine è vendere più prodotti a qualunque costo permesso dalla legge, allora il mezzo è, per la maggioranza degli spot, una sottile balla raccontata al consumatore (spesso con una certa ironia e bravura, lo ammetto), come le sirene di Ulisse... Il fine di vendere di più fa marcire anche il mezzo usato, qualunque esso sia, in questo caso la pubblicità. Non demonizzo la pubblicità in sè, ma metto un limite, valicato il quale si esce dall'informare e si entra nell'abbindolare (o nel tentare di farlo). Così (per evitare il tiro al piccione) ad esempio per le sponsorizzazioni, se all'epoca Banca Intesa sponsorizzava la Colletta Alimentare (ma che braaaavi...) e poi faceva investimenti su investimenti nel commercio di armi (vedasi le campagne "Banche armate" e "Manca Intesa"), pur facendo una cosa legale
La seconda tesi, che ripeti ad ogni paracarro, è parecchio berlusconiana: quando si mente con il sorriso sulle labbra e tutti lo sanno, allora non si ha più colpa. Ma che ragionamento è? La pubblicità gioca spesso (visto che non ho detto "sempre"?) sul filo degli equivoci, gioca con la seduzione, gioca con le allusioni a vantaggi che però non dice esplicitamente, con richiami a cose belle che però c'entrano poco con il prodotto... insomma, gioca... è tutto un gioco? Non è il suo ruolo informare sulle cose negative, non è il suo ruolo principale informare, non è il suo ruolo esporre i pericoli, non è il suo ruolo impedirsi di usare iperboli e far credere una cosa invece che un'altra.. E vabbè, la pubblicità allora è un bambino un po' caccia-palle, come si fa a sgridarla...

Reclami che non rispondiamo alle tue domande? Ma io volevo giusto reclamare che non hai risposto alle mie ^___^
Cmq non hai letto, BD, il mio esempio sulle compagnie telefoniche? Eccotene un altro:
- le immagini sulle confezioni delle merendine... vedi questi capolavori di prelibatezza... volute e arzigogoli sulla copertura di cioccolato, otto quintali di marmellata al metro cubo, mentre esce da una soffice brioche... e poi la scritta (li hanno obbligati a metterla... poverini...) "il prodotto potrebbe non corrispondere all'immagine che ha il solo scopo di presentare il prodotto" o qualcosa del genere...
- La pubblicità dei detersivi... tutti lavano di più, più bianco di prima, più fresco e profumato del precedente... ormai ogni detersivo è arrivato alla versione 175.4, praticamente perfetto... sti poveri creativi non sanno più cosa inventare per far credere che i detersivi lavino veramente di più... Ma mi spieghi chi ha fatto sti controlli? Esiste un metro per misurare le prestazioni? Se io metto una goccia di detersivo per i piatti nel lavello sporco d'olio e poi immergo la pirofila di quattro giorni fa... se (ovviamente) non diventa linda e splendente come quella della pubblicità, posso denunciarli?
- Gli esempi di Beppe Grillo dell'epoca... il dentifricio dell'Antica Erboristeria (fatto a mano dalle vecchine...) che costava il doppio del suo gemello tedesco, ma di marca meno "aulica"... Oppure il Gatorade, un po' di acqua e zucchero con qualche sale minerale... il tutto costerebbe mille lire, ma lo pubblicizzano come la "bumba" di Fantozzi...
- I prodotti dietetici... mamma mia quante palle... la barretta, o l'ab power, i pantaloni bruciachili, l'elettrostimolatore... vogliono farci credere (o sono sospettoso io?) che compiono miracoli... ed ecco sti ciccioni che diventano superfighi (a volte più brutti di prima ^__^) in quattro e quattr'otto... A volte si sente una voce superveloce che dice "in regimi di dieta ipocalorici" oppure "sostituendolo al pasto principale e mangiando come un canarino agli altri pasti"... (la norma dice "Non è ammissibile presentare i prodotti in questione come "dimagranti". Il ruolo degli integratori finalizzati al controllo o alla riduzione del peso è quello di "coadiuvanti di diete ipocaloriche". Non si deve inoltre enfatizzare il concetto di dimagrimento come sinonimo di salute." Ma quando mai...). E se poi nove vicine di casa della Marcuzzi su dieci vanno di più in bagno probabilmente grazie all'Activia, in piccolo viene spiegato l'amplissimo campione e l'autorevole sondaggista...
- A proposito di voci superveloci lasciamo perdere la buffonata degli avvisi dati dopo i prodotti farmaceutici...
- Passiamo al boom del momento? Che poi sono un po' di anni che è esploso: il credito al consumo... sono tutti lì a darci i soldi che poi possiamo quasi dimenticarci di ridargli... sta cosa sta rovinando un sacco di gente... ma saranno quegli unici quattro o cinque idioti che non hanno capito il messaggio chiaro della pubblicità, che comunque era molto chiara.. sebbene un po' insistente come frequenza e che parlava solo del fatto che si potessero avere soldi subito... Fa leva sui nostri desideri legittimi di avere un po' di soldi ora? Giusto, chi mai sono io per giudicare questi poveretti che chiedono un prestito con l'illusione che tra due anni, quando dovranno ridarlo, saranno ricchi sfondati... ops, li ho chiamati "poveretti"... non mi scuso per la mancanza di rispetto...
- Vogliamo parlare della pubblicità dei numeri di telefono di "servizio"?? Anche lì deriva da ciò che viene pubblicizzato, il marcio... Oppure i servizi delle suonerie, quelle che costano due euro l'una e non ti spiegano proprio bene bene bene... che te ne arrivano almeno due a settimana o al giorno e disdirle è un problema... Anche in questo caso se uno lo fa e non ha capito bene il meccanismo è colpa sua che è un idiota? Ne conosco parecchi allora di idioti (alè che il gruppo si allargaa) che non avrei mai reputato in realtà tali... Vogliamo aggiungere i servizi sulle varie minchiate tipo le notizie sportive, l'oroscopo... che costano almeno 30 centesimi l'uno e ne arrivano a bizzeffe? Vorrei sapere qual'è il tuo limite, Biddì (ma anche Elly), oltre il quale l'informazione (?) diventa fregatura... Come si fa a difendere quasi religiosamente sti tizi che propinano vaccate delle suoneri e dei loghi ad un prezzo spropositato?? Ma la gente è intelligente quindi sa che esagerano leggermente, quindi eccoli assolti.
- La pubblicità citata dalla Rosie nella sua Homepage... cosa ne pensi? Neutra? Non fa allusioni o ci prende per il fondoschiena?
- Il tuo esempio del sugo in risposta a Gandalf non quadra. Se il pomodoro è ogm possono comunque fare tutte quelle scene con la famiglia felice del cuoco barilla... com'è se no il sugo "abbastanza" genuino?

Questa è solo la punta dell'iceberg... il resto è meno eclatante, più elegante, più educato, meno furfante... ma quanta parte (di questo "resto") è pulita ed onesta? A mio avviso non molta...

Ho letto un po' di sentenze... confermano ciò che ho detto prima: ci marciano con gli equivoci e raccontano balle talmente sottili... a volte azzardano un po' di più e magari esagerano... così vengono portati davanti al Giurì che può ordinare la cessazione della pubblicità... magari entro tre mesi... giusto il tempo per smaronare con una pubblicità ben benino e poi passare alla successiva... Ma giudico una cosa positiva questo istituto (benchè composto di pubblicitari, che nominano dei non-pubblicitari...)

Inoltre, Biddì, sembri lamentare la mancanza di grandi pubblicitari... Quasi a confermare che la pubblicità televisiva non è poi altro che un piccolo cinema in miniatura, a servizio non di un'astratta fantasia, di idee o di un produttore che vuole fare soldi (caso simile...), ma di un oggetto di consumo... Ciò ne fa un qualcosa di artisticamente inferiore? Spesso no, ma è qualcosa di eticamente inferiore, secondo me.

Riprendendo le domande del Balr:
1) la pubblicità è nata per vendere, tremila anni fa, le cose sono cambiate, ma il fine è sempre (e ancora di più) quello.
2 e 3) cosa la regola? Il codice di autoregolamentazione... mi prendono per i fondelli, ma a norma di legge.
4) il pubblicitario buono e caritatevole che va incontro al consumatore? Può essere, ma non è la mia impressione.

Infine, se io ti dicessi che considero le telenovele dei polpettoni solitamente mal fatti, che solitamente rasentano la squallidezza (si dice così?) dei contenuti e rimbambiscono un po' a guardarli e però creano dipendenza (la chiamano fidelizzazione ^___^) in chi li segue. Ipotizziamo che tu sia d'accordo con questa frase (più o meno) e poi cerchiamo qualcuno che ha studiato questa forma di "arte", la considera neutra (chi siamo noi per giudicare, ecc.) e se proprio non ci piace possiamo anche guardarla che la gente sa cosa scegliere... Tu come prenderesti un commento del genere?
Su una cosa però hai ragione: una pubblicità falsa diffonde cattiva reputazione. A me pare che la pubblicità abbia cattiva reputazione.



A mio avviso alcuni di noi sembriamo schierati in una crociata antipubblicitaria, tanto quanto altri sembrano arroccati in una difesa corporativistica appunto. Ciò è probabilmente dovuto all'asprezza dei toni, alla provocazione di certi termini, all'aumentare dei proclami, da parte di tutti... Per quanto mi riguarda mantengo una posizione fortemente critica verso chi per missione vende spesso illusioni (non sempre, forse è meglio che lo specifichi sempre ^_^), seppure la pubblicità in sè non mi dispiaccia e sia ovvio (almeno lo era e l'ho anche specificato in precedenza, a scanso di equivoci) che mi riferisco non alla totalità o alla pubblicità progresso, ma ad una parte (maggioritaria).


Io non leggo riviste femminili, quindi non protesto ^___^ Però cose come Quattroruote o Cose di Casa ecc... sono tutta pubblicità...


Elly, per me chi fa la pubblicità è responsabile della pubblicità stessa, l'una esiste perchè esiste l'altro. Ha senso fare queste distinzioni?


Nota dell'Accademia della Crusca: eQUo-solidale (ma forse si può dire anche così?) e MADRE Teresa di Calcutta ^___^


Sono tornato da poco dal lavoro, ho dovuto leggermi tutto! Così imparate e vi sorbite il papiro ;)

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Merry
Entino




Pepperland


1762 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 19:14:01  Mostra Profilo Invia a Merry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da trilly


"la pubblicità deve essere leale, onesta, veritiera e corretta, riconoscibile come tale e non ingannevole, non deve contenere elementi suscettibili di offendere le convinzioni morali, civili, religiose e politiche del pubblico ovvero il sentimento di appartenenza a gruppi etnici, razze, nazionalità, categorie sociali o professionali, evitando ogni discriminazione tra i sessi e nel rispetto della dignità della persona umana".


(il grassetto è mio)

Uh!... Meno male che c'è il codice!

- Orologio: "rewind!". Donna in mutande che espone allo strafatto stravaccato su sedia le sue "qualità intellettuali" con replay dell'azione.
- Automobile (credo...): donna che si struscia a mo' di cencio per lavare il parabrezza.
- Automobile2: la donna vuol far l'amore ma l'uomo preferisce contemplare la macchina
- Automobile 3: l'uomo preferisce accarezzare la macchina ignorando la fidanzata
- Profumo "egoiste". Boh... grande moralità: il bello di essere egoisti?! In che senso?!

Sono vecchie e non mi ricordo le marche! Se mi aiutate e posso ancora denunciarle al giurì, ci faccio un pensiero. Abbiate pazienza: già guardo poca TV, e quando compare la pubblicità mi capita di levare l'audio o di andare a farmi un caffettino... e magari me ne perdo di bellissime.

Io il profumo "egoiste" non l'ho mai annusato ma mi fa schifo lo stesso, come mai? E' che sono sensibile... certe pubblicità mi influenzano, altroché. Questa mi ha creato un pregiudizio verso un profumo!

Quanto alle convinzioni religiose e politiche, mica male la pubblicità della Telecom con Gandhi, che IMHO resta una porcata immane di pessimo gusto, e non mi comunica altro che non sia la pochezza di scrupoli di chi l'ha ideata (uhm... copy writer, credo sia il termine tecnico). Per questa in particolare, mi pare sia stato detto che è bellissima, ma può essere discutibile l'uso che si è fatto di Gandhi; mentre Amon Sul dice con altre parole che è stupenda finché non compare il marchio. Cioè: la si trova bella finché la si sconnette dal contesto pubblicitario, il che equivarrebbe a dire che è una bella pubblicità nella misura in cui non è pubblicità. Mah...

...Ed ora scusate ma devo andare in chiesa a recitare il rosario, stretto nel pugno chiuso, con la bandiera rossa nell'altra mano.
(NB: quest'ultima è autoironica!)







H is for "hurry"
E is for "ergent"
L is for "love me" and
P is for "p - p - please, heelp!!"

Mitakuye oyasin!
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BiancaDama
Arbusto



515 Messaggi

Inserito il - 23 settembre 2005 : 21:25:51  Mostra Profilo Invia a BiancaDama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
avevo scritto una cosa, prima dell'ultimo post di barlog, poi il post è andato perso.
Leggervi ovviamente mi interessa, perchè anche se non sarà il mio lavoro, è comunque qualcosa che gli si avvicina (qualcuno potrebbe dire che il lavoro che vorrei fare è ancora più ingannevole della publicità...mlp)
Alla fine credo proprio ci sia una confusione alla base.
Se voi pensate che quella cosa che viene chiamata pubblicità sia menzognera, falsa, ingannevole, beh... ho espresso ciò che penso, e cioè che normalmente, mediamente, non è così.
Ma il punto è che a me sembra che voi non sopportiate l'idea che esista una cosa che è pagata dal committente, che è vivace e di parte, pur nel rispetto di alcune regole.
Se a me sembra bene (l'avevo spiegato meglio nel post scomparso) allora io posso dirvi solo che questo è il mondo in cui viviamo, e che in questo mondo mi sembra che ci siano cose più importanti da combattere.

Trilly (oggi 16:32)
Non mi sei affatto attenta al supermercato! i prodotti equosolidali costano almeno il 30% in più di tutti i prodotti sponsorizzati. Hai scelto l'esempio peggiore... riprova! [;)]
Inoltre, colgo l'occasione per fare un distinguo fra pubblicità e marketing.
Rientrano nel marketing tutte le decisioni di : caratteristiche del prodotto, prezzo, distribuzione, promozione. All'interno delle decisioni sulla promozione, ci sono le decisioni sulla pubblicità.
la pubblicità fa parte del marketing. Le decisioni circa il prezzo o la distribuzione non fanno parte della pubblicità!
Il marketing è un mondo molto più spietato di quello della pubblicità, un mondo di numeri, grafici, un mondo in cui davvero girano i soldi, un mondo per cui si potrebbe parlare di tentativi di inganni. Inganni celati, di cui nessuno si accorge. Per questo, ben peggiori. Ma non facciamo confusione, con questo discorso non c'entra.

Barlog (oggi, 16:24)
Scusami neh... ma gli intervistatori di GPF sono dei professionisti, per cui la loro ricerca è più oggettiva della tua anche sul versante del "come porre le domande".
Poi: tu non vuoi pubblicità, ma informazione. Mi dispiace, vivi nel mondo sbagliato. Il resto del mondo vuole pubblicità, allegria, entertainment. Il resto del mondo vuole pubblicità, certo onesta e corretta. Ed è quello che, mediamente, ha. Se tutti volessero informazione, stai pur sicuro che le imprese farebbero informazione (magari riuscirebbero a taroccarla, ma quella farebbero). Consiglio? Spegni la tv e comprati altroconsumo. (scusa il tono brusco, ma davvero non so più cosa direi. Sei irremovibile. Vorrei che almeno capissi che io non voglio farti piacere la pubblicità. Voglio solo cercare di spiegare la differenza fra "di parte" e "menzognera". Se a te è il "di parte" che non va bene, a priori.... mi spiace, ma non posso farci nulla...

Amon (oggi 19:01)
Innanzitutto, grazie, perchè finalemnte ci sono un po' di esempi concreti. Tra l'altro, mi hai fatto capire una cosa importante: la pubblicità che guardo io non è esattamente quella che guardate voi.
Io la tv la guardo pochissimo, ma in aula a nei libri vedo un sacco di spot e di annunci. Però, io vedo i migliori. Tecnicamente, almeno. Vedo un sacco di spot esteri. So dell'esistenza degli spot "ava come lava" ma forse tendo a sottovalutarne il numero.

"siccome il fine è vendere più prodotti a qualunque costo permesso dalla legge, allora il mezzo è, per la maggioranza degli spot, una sottile balla raccontata al consumatore "
Questa è un'equazione, permettimi l'etichetta, cattocomunista (e spero di aver spiegato a sufficienza cosa intendo quando uso questo termine).
L'azienda non vuole più clienti, sai? L'azienza vuole clienti più fedeli, che acquistano di più. Sai che circa l'80% in volume di un prodotto viene acquistato da un 20% di heavy users? Cioè che il 20% dei consumatori di un prodotto ne compra l'80%?
Le aziende vogliono clienti fedeli. Ma... il cliente fedele conosce l'azienda. Ha comprato il prodotto, gli piace. E' più difficile da fregare. La pubblicità tende a coccolarlo, ma quel prodotto già gli piace. Ripeto: non si può convincere qualcuno, a meno che quel qualcuno non pensi già la cosa di cui lo vuoi convincere. Inoltre, raccontar balle è moooolto rischioso in termini di reputazione. Difficilmente le aziende lo fanno. Ovviamente se per te vedere un cuoco che fa il sugo barilla in casa è una balla... beh, il mio discorso non vale più. Il mio discorso vale se consideriamo quella un'iperbole, non una balla, ma qui ci ritorniamo...

Il paragone fra banca intesa e pubblicità mi sfugge. Per la cronaca, anche le sponsorizzazioni fanno parte del marketing e non della pubblicità.

"La seconda tesi, che ripeti ad ogni paracarro.... come si fa a non sgridarla"
Esatto, io penso questo. Non sei d'accordo, amen. Vedi primo discorso di questo post, + il discorso che ho fatto al barlog

"le immagini sulle confezioni delle merendine... vedi questi capolavori di prelibatezza... volute e arzigogoli sulla copertura di cioccolato, otto quintali di marmellata al metro cubo, mentre esce da una soffice brioche... "
Umh... questo caso mi sfugge. Mi fai un esempio concreto? Le merendine che compro io, di solito assomigliano abbastanza al prodotto.

Detersivi: purtroppo, quello lì è un mondo difficile. Si chiamano prodotti commodity, sono acquistati con frequenza, non c'è molta differenza fra le marche, la gente li compra in base al prezzo. Non puoi promettere un plus emozionale, l'unica cosa che puoi dire è che lava bene. Cos'altro ti aspetti da un detersivo? Sono spot proprio brutti, lo ammetto... Quanto alle misurazioni, lì la questione è delicata. Finalmente avete toccato un punto importante: test e testimonial. Per il codice, le testimonianze dovrebbero essere vere. Ovvero, la marcuzzi dovrebbe realmente usare Activia. Succede? no. Il testimonial è una cosa che disapprovo nelle pubblicità, ma che per fortuna compare solo nelle peggiori, e sempre meno.
Per il discorso della pirofila, sì puoi.
Dentifrici: le politiche di prezzo non hanno a che fare della pubblicità. Se volete aprire un topic sulle nefandezze del marketing si può fare, e probabilemnte sarei dei vostri.
Prodotti dietetici: le pubblicità dei prodotti dietetici sottostanno alla'pprovazione preventiva del ministero della sanità. Vattela a prendere con loro. Per quel che mi riguarda abolirei non tanto le loro pubblicità, quanto proprio i prodotti.
Credito al consumo: trattasi di un prodotto per cui il consumatore non decide in base alla pubblicità, ma alla consulenza finanziaria. La pubblicità di tali prodotti sottostà all'approvazione della consob, mi pare, o comunque di qualche organismo di questo tipo. Vattela a prendere con loro. Dal tuo discorso, inoltre, mi pare che non è che non ti piace la pubblicità del credito, quanto proprio il credito. Di nuovo:se un prodotto è nocivo non è colpa di chi lo pubblicizza. E' colpa di chi lo produce, di chi glielo fa produrre, di chi ne autorizza la pubblicità (un poliziotto è colpevole di aver fatto una multa?)
Idem per la telefonia. Se la pubblicità promette una cosa e la realtà è un'altra, oppure se si dimentica di dire i prezzi reali etc... chiama il giurì.

L'informazione diventa fregatura quando è falsa. Se ti dico che teledue (per la cronaca, esempio di pubblicità comparativa banalissimo...) costa 10 cent e ne costa invece 30, è fregatura. Se ti dico che teledue costa dieci centesimi al minuto, e invece ne costa dieci al minuto, più 100 di scatto alla risposta, è fregatura. Ma... anche lì... nessuno ascolta solo la pubblicità, tutti si avvalgono di altri tipi di informazioni
La pubblicità citata da rosie nell'homepage io la trovo ironica. Se tu la trovi volgare, beh... non hai mai visto cosa gira all'estero. E' ammiccante, è provocatoria, ma è originale, è comunque rivolta ad un target giovane... a me piace.

Il fatto che la sentenza del giurì sia a posteriori è un delle critiche principali al codice. Sappi però che tutta la pubblicità che passa in rai è preventivamente approvata.

"Biddì, sembri lamentare la mancanza di grandi pubblicitari... Quasi a confermare che la pubblicità televisiva non è poi altro che un piccolo cinema in miniatura, a servizio non di un'astratta fantasia, di idee o di un produttore che vuole fare soldi (caso simile...)"
Ecco, forse il punto è questo...
Per me la valenza estetica di una pubblicità è fondamentale. Perchè il ruolo della pubblicità non è informare, ma divertirmi, e nel frattempo ricordarmi dell'esistenza di un prodotto. E qui si ritorna al discorso che ho già fatto, cioè che il mono funziona così, e tutto sommato non è grave, che c'è differenza fra "di parte" ed "ingannevole" che alla gente piace l'entertainment, che se la gente volesse informazione nuda le aziende farebbero quella... etc etc. Anche a te il consiglio: se è quello che vuoi, spegni la tv e compra altroconsumo.

Esempio delle soap: "Tu come prenderesti un commento del genere?"
quando la mia compagna di stanza mi racconta delle soap io ascolto con molto interesse. Mi fido di quello che c'è scritto sui libri, più di quanto non mi fidi dei miei pregiudizi. Inoltre credo molto nel "se la fanno, c'è un motivo"
(cmq io non penso che le soap sono fatte per rincoglionire la gente neh... che poi l'effetto sia questo è un conto, ma non è il fine)

Merry, oggi 19:14
Welcome! Ho già spiegato cosa intendo con cattocomunista e perchè ho usato quel termine...ma la tua battuta mi è piaciuta ;-)
Cos'hai contro la pubblicità con le donne? Mercificazione del corpo femminile? Volgarità?Io a quelle pubblicità lamento solo una scarsa capacità creativa. Mettere lì una bella donna è molto più facile che farsi venire una bella idea. Ma non conosco nessuno che ha comprato una macchina perchè nello spot c'era una bella modella.
Rewind, inoltre, metteva sì le tette in primo piano, ma aveva un senso, anche abbastanza ironico, di far tornare indietro il tempo...etc
nella pubblicità di egoiste c'erano delle donne che sbattevano le persiane... cosa ti turba?
Su gandhi la questione è difficile...
Una grande spot, una realizzazione fantastica e soprattutto, una grande idea.
L'uso di una figura come gandhi sfruttato a fini commerciali...giusto o sbagliato?
Io personalemnte l'avrei evitato, ma non mi sembra esecrabile come gesto. Non hanno fatto vedere gandhi che andava in un bordello o prendeva cocaina. Hanno fatto vedere cosa sarebbe successo se un grande comunicatore avesse avuto più mezzi, il tutto per dimostare che la comunicazione è un grande progresso del nostro tempo.

________________________
C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro che un giorno di gennaio gridò C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato che per sempre quella voce cercò e che diceva...
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


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Inserito il - 23 settembre 2005 : 21:49:26  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Codice dell'Autodisciplina Pubblicitaria Italiana
38ª edizione, in vigore dal 26 luglio 2005
La 1ª edizione del Codice risale al 12 maggio 1966



Norme Preliminari e Generali
a) Finalità del Codice
Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria ha lo scopo di assicurare che la pubblicità, nello svolgimento del suo ruolo particolarmente utile nel processo economico, venga realizzata come servizio per il pubblico, con speciale riguardo alla sua influenza sul consumatore.
Il Codice definisce le attività in contrasto con le finalità suddette, ancorché conformi alle vigenti disposizioni legislative; l'insieme delle sue regole, esprimendo il costume cui deve uniformarsi l'attività pubblicitaria, costituisce la base normativa per l'autodisciplina pubblicitaria.

b) Soggetti vincolati
Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria è vincolante per utenti, agenzie, consulenti di pubblicità, gestori di veicoli pubblicitari di ogni tipo e per tutti coloro che lo abbiano accettato direttamente o tramite la propria associazione, ovvero mediante la sottoscrizione di un contratto di pubblicità di cui al punto d).

c) Obblighi degli enti firmatari
Gli enti firmatari si impegnano ad osservare ed a far accettare dai loro associati le norme del Codice stesso e dei Regolamenti autodisciplinari, a dare opportuna diffusione alle decisioni dell'organo giudicante, nonché ad adottare adeguati provvedimenti nei confronti dei soci che non si attengano al giudizio dell'organo stesso o siano recidivi.

d) Clausola di accettazione
Per meglio assicurare l'osservanza delle decisioni dell'organo giudicante, gli organismi aderenti si impegnano a far sì che ciascun soggetto ad essi associato inserisca nei propri contratti una speciale clausola di accettazione del Codice, dei Regolamenti autodisciplinari e delle decisioni assunte dal Giurì, anche in ordine alla loro pubblicazione, nonché delle ingiunzioni del Comitato di Controllo divenute definitive.

e) Definizioni
Agli effetti del Codice il termine "pubblicità" comprende ogni comunicazione, anche istituzionale, diretta a promuovere la vendita di beni o servizi quali che siano i mezzi utilizzati, nonché le forme di comunicazione disciplinate dal titolo VI.
Il termine "prodotto" comprende qualsiasi oggetto della comunicazione pubblicitaria e si intende perciò esteso anche al servizio, metodo, trattamento e simili.
Il termine "messaggio" comprende qualsiasi forma di presentazione al pubblico del prodotto e si intende perciò esteso anche all'imballaggio, alla confezione e simili.
Il termine "consumatore" comprende ogni persona cui è indirizzato il messaggio pubblicitario o che sia suscettibile di riceverlo.
Agli effetti del Codice di Autodisciplina non costituisce pubblicità la distribuzione a scopo didattico di materiale pubblicitario quando sia richiesto dagli Istituti scolastici pubblici o privati e l'uso avvenga sotto il controllo del personale docente.



Titolo I
Regole di comportamento
Art. 1 - Lealtà pubblicitaria
La pubblicità deve essere onesta, veritiera e corretta. Essa deve evitare tutto ciò che possa screditarla.

Art. 2 - Pubblicità ingannevole
La pubblicità deve evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l'identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti.

Art. 3 - Terminologia, citazioni, prove tecniche e scientifiche, dati statistici
Terminologia, citazioni e menzioni di prove tecniche e scientifiche devono essere usate in modo appropriato. Prove tecniche e scientifiche e dati statistici con limitata validità non devono essere presentati in modo da apparire come illimitatamente validi.

Art. 4 - Testimonianze
Le testimonianze devono essere autentiche, responsabili e controllabili.

Art. 5 - Garanzie
Le garanzie obbligatorie non possono essere pubblicizzate con modalità tali da fare ritenere che il loro contenuto sia maggiore o diverso.
Qualora vengano pubblicizzate garanzie maggiori o diverse rispetto a quelle obbligatorie, la pubblicità deve precisare il contenuto e le modalità della garanzia offerta, oppure riportarne una sintetica ma significativa indicazione insieme al contestuale rinvio a fonti di informazione scritta disponibili presso il punto vendita o unite al prodotto.

Art. 6 - Dimostrazione della verità dei messaggi
Chiunque si vale della pubblicità deve essere in grado di dimostrare, a richiesta del Giurì o del Comitato di Controllo, la veridicità dei dati, delle descrizioni, affermazioni, illustrazioni e la consistenza delle testimonianze usate.

Art. 7 - Identificazione della pubblicità
La pubblicità deve essere sempre riconoscibile come tale. Nei mezzi in cui, oltre alla pubblicità, vengono comunicati al pubblico informazioni e contenuti di altro genere, la pubblicità inserita deve essere nettamente distinta per mezzo di idonei accorgimenti.

Art. 8 - Superstizione, credulità, paura
La pubblicità deve evitare ogni forma di sfruttamento della superstizione, della credulità e, salvo ragioni giustificate, della paura.

Art. 9 - Violenza, volgarità, indecenza
La pubblicità non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti.

Art. 10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona
La pubblicità non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini. La pubblicità deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni.

Art. 11 - Bambini e adolescenti
Una cura particolare deve essere posta nei messaggi che si rivolgono ai bambini e agli adolescenti o che possono essere da loro ricevuti. Questi messaggi non devono contenere nulla che possa danneggiarli psichicamente, moralmente o fisicamente e non devono inoltre abusare della loro naturale credulità o mancanza di esperienza, o del loro senso di lealtà.
In particolare questa pubblicità non deve indurre a:

violare norme di comportamento sociale generalmente accettate;
compiere azioni o esporsi a situazioni pericolose;
ritenere che il mancato possesso del prodotto pubblicizzato significhi inferiorità, oppure mancato assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori;
sminuire il ruolo dei genitori e di altri educatori nel fornire valide indicazioni dietetiche;
adottare l’abitudine a comportamenti alimentari non equilibrati, o trascurare l’esigenza di seguire uno stile di vita sano;
sollecitare altre persone all'acquisto del prodotto pubblicizzato.
L'impiego di bambini e adolescenti in messaggi pubblicitari deve evitare ogni abuso dei naturali sentimenti degli adulti per i più giovani.

Art. 12 - Salute, sicurezza e ambiente
La pubblicità di prodotti suscettibili di presentare pericoli, in particolare per la salute, la sicurezza e l'ambiente, specie quando detti pericoli non sono facilmente riconoscibili, deve indicarli con chiarezza.
Comunque la pubblicità non deve contenere descrizioni o rappresentazioni tali da indurre i destinatari a trascurare le normali regole di prudenza o a diminuire il senso di vigilanza e di responsabilità verso i pericoli.

Art. 13 - Imitazione, confusione e sfruttamento
Deve essere evitata qualsiasi imitazione pubblicitaria servile anche se relativa a prodotti non concorrenti, specie se idonea a creare confusione con altra pubblicità.
Deve essere inoltre evitato qualsiasi sfruttamento del nome, del marchio, della notorietà e dell'immagine aziendale altrui, se inteso a trarre per sé un ingiustificato profitto.

Art. 14 - Denigrazione
È vietata ogni denigrazione delle attività, imprese o prodotti altrui, anche se non nominati.

Art. 15 - Comparazione
È consentita la comparazione quando sia utile ad illustrare, sotto l'aspetto tecnico o economico, caratteristiche e vantaggi dei beni e servizi pubblicizzati, ponendo a confronto obiettivamente caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative di beni e servizi concorrenti, che soddisfano gli stessi bisogni o si propongono gli stessi obiettivi.
La comparazione deve essere leale e non ingannevole, non deve ingenerare rischi di confusione, né causare discredito o denigrazione. Non deve trarre indebitamente vantaggio dalla notorietà altrui.

Art. 16 - Variabilità
Un messaggio accettabile per un determinato mezzo o per un determinato prodotto non necessariamente è accettabile per altri, in considerazione delle differenti caratteristiche dei vari mezzi pubblicitari e dei vari prodotti.
Nei casi di cui ai successivi articoli 17, 18, 21, 27, 28 e 46 sono consentiti messaggi che non contengano tutte le informazioni ivi previste, quando i messaggi stessi si limitino a enunciazioni generiche.
La conformità di un annuncio pubblicitario alle norme del Codice non esclude la possibilità, per i mezzi, di rifiutare, in base alla loro autonomia contrattuale, la pubblicità difforme da più rigorosi criteri da loro eventualmente stabiliti.



Titolo II
Norme Particolari
A) Sistemi di vendita


Art. 17 - Vendite a credito
La pubblicità relativa a vendite a credito deve precisare chiaramente l'entità del versamento iniziale e delle rate successive, il tasso di interesse e gli oneri accessori nonché il prezzo totale del prodotto. Essa deve particolarmente precisare le condizioni di riservato dominio e simili, nonché quelle della locazione o del noleggio con patto di riscatto.

Art. 18 - Vendite a distanza
La pubblicità relativa a vendite a distanza deve descrivere chiaramente i prodotti offerti in vendita, i prezzi e le condizioni di pagamento, le condizioni di fornitura nonché quelle di annullamento della vendita, qualora siano previste.
Essa deve inoltre indicare identità, sede e indirizzo della ditta inserzionista.

Art. 19 - Forniture non richieste
È vietata la pubblicità relativa a forniture non richieste, che mirino a obbligare il ricevente al pagamento qualora questi non rifiuti i prodotti fornitigli o non li rinvii al fornitore.

Art. 20 - Vendite speciali
La pubblicità delle vendite speciali, e in particolare quella relativa alle vendite promozionali, deve indicare chiaramente in che cosa consiste la favorevole occasione d'acquisto, nonché la scadenza dell'offerta. Quest'ultima indicazione non è richiesta sulla confezione.

Art. 21 - Manifestazioni a premio
La pubblicità relativa alle manifestazioni a premio, realizzate attraverso concorsi od operazioni a premio, deve mettere il pubblico in grado di conoscere chiaramente e agevolmente le condizioni di partecipazione, i termini di scadenza e i premi, nonché - nei concorsi - il loro numero, le modalità di assegnazione e i mezzi con cui verranno resi noti i risultati.

B) Settori merceologici


Art. 22 - Bevande alcoliche
La pubblicità delle bevande alcoliche non deve contrastare con l'esigenza di favorire l'affermazione di modelli di consumo ispirati a misura, correttezza e responsabilità. Ciò a tutela dell'interesse primario delle persone, ed in particolare dei bambini e degli adolescenti, ad una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze connesse all'abuso di bevande alcoliche.
In particolare la pubblicità deve evitare di:

incoraggiare un uso eccessivo e incontrollato, e quindi dannoso, delle bevande alcoliche;
rappresentare situazioni di attaccamento morboso al prodotto e, in generale, di dipendenza dall'alcol o indurre a ritenere che il ricorso all'alcol possa risolvere problemi personali;
rivolgersi o fare riferimento, anche indiretto, ai minori, e comunque rappresentare questi ultimi intenti al consumo di alcol;
associare la guida di veicoli con l'uso di bevande alcoliche;
indurre il pubblico a ritenere che il consumo delle bevande alcoliche contribuisca alla lucidità mentale e all'efficienza fisica e sessuale e che il loro mancato consumo comporti una condizione di inferiorità fisica, psicologica o sociale;
rappresentare come valori negativi la sobrietà e l'astensione dal consumo di alcolici;
indurre il pubblico a trascurare le differenti modalità di consumo che è necessario considerare in relazione alle caratteristiche dei singoli prodotti e alle condizioni personali del consumatore;
utilizzare come tema principale dell'annuncio l'elevato grado alcolico di una bevanda.

Art. 23 - Prodotti cosmetici e per l'igiene personale
La pubblicità relativa ai prodotti cosmetici e per l'igiene personale non deve indurre a ritenere che essi abbiano caratteristiche, proprietà e funzioni diverse da quella di essere applicati sulle superfici del corpo umano, sui denti e sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o prevalente di pulirli, deodorarli, profumarli, correggerne l'aspetto estetico, ovvero proteggerli per mantenerli in buono stato.
Tale pubblicità, quindi, pur potendo presentare detti prodotti come aventi caratteristiche sussidiarie per la prevenzione di particolari situazioni patologiche, purché a tale scopo abbiano formule e ingredienti specifici, non deve indurre il consumatore a confondere i prodotti cosmetici o per l'igiene personale con i medicinali, con i presidi medico-chirurgici e coi trattamenti curativi.

Art. 23 bis - Integratori alimentari e prodotti dietetici
La pubblicità relativa agli integratori alimentari e ai prodotti dietetici non deve vantare proprietà non conformi alle particolari caratteristiche dei prodotti, ovvero proprietà che non siano realmente possedute dai prodotti stessi.
Inoltre detta pubblicità deve essere realizzata in modo da non indurre i consumatori in errori nutrizionali e deve evitare richiami a raccomandazioni o attestazioni di tipo medico.
Queste regole si applicano anche agli alimenti dietetici per la prima infanzia, a quelli che sostituiscono in tutto o in parte l'allattamento materno e a quelli che servono per lo svezzamento o per l'integrazione alimentare dei bambini.
Per quanto attiene, in particolare, alla pubblicità degli integratori alimentari proposti per il controllo o la riduzione del peso e di altre tipologie specifiche di integratori, valgono le norme contenute nell'apposito Regolamento, che costituisce parte integrante del presente Codice.

Art. 24 - Trattamenti fisici ed esteticiLa pubblicità relativa ai trattamenti fisici ed estetici della persona non deve indurre a ritenere che tali trattamenti abbiano funzioni terapeutiche o restitutive, ovvero abbiano la capacità di produrre risultati radicali, e deve evitare richiami a raccomandazioni o attestazioni di tipo medico.

Art. 25 - Prodotti medicinali e trattamenti curativi
La pubblicità relativa a medicinali e trattamenti curativi deve tener conto della particolare importanza della materia ed essere realizzata col massimo senso di responsabilità nonché in conformità alla scheda tecnica riassuntiva delle caratteristiche del prodotto.
Tale pubblicità deve richiamare l'attenzione del consumatore sulla necessità di opportune cautele nell'uso dei prodotti invitando in maniera chiara ed esplicita a leggere le avvertenze della confezione e non inducendo a un uso scorretto dei prodotti medesimi.
In particolare, la pubblicità al consumatore relativa alle specialità medicinali da banco deve comprendere la denominazione del medicinale e quella comune del principio attivo; quest'ultima non è obbligatoria se il medicinale è costituito da più principi attivi, o se la pubblicità ha il solo scopo di rammentare genericamente la denominazione del prodotto.
Inoltre la pubblicità relativa alle specialità medicinali da banco o ai trattamenti curativi non deve:

indurre a ritenere che l'efficacia del medicinale sia priva di effetti secondari, o che la sua sicurezza o la sua efficacia sia dovuta al fatto che si tratta di una sostanza naturale;
attribuire al medicinale o al trattamento una efficacia pari o superiore a quella di altri;
far apparire superflua la consultazione del medico o l'intervento chirurgico o indurre a una errata autodiagnosi;
rivolgersi esclusivamente o prevalentemente ai bambini o indurre i minori a utilizzare il prodotto senza adeguata sorveglianza;
avvalersi di raccomandazioni di scienziati, di operatori sanitari o di persone largamente note al pubblico, o del fatto che è stata autorizzata l'immissione in commercio del medicinale, né far riferimento a certificati di guarigione in modo improprio o ingannevole;
assimilare il medicinale ad un prodotto alimentare, cosmetico o ad un altro prodotto di consumo;
indurre a ritenere che il medicinale o il trattamento curativo possano migliorare il normale stato di buona salute, così come la loro mancanza possa avere effetti pregiudizievoli; a meno che si tratti di una campagna di vaccinazione;
avvalersi in modo improprio, ingannevole o impressionante di rappresentazioni delle alterazioni del corpo umano dovute a malattie o lesioni, o dell'azione del medicinale.
Per quanto attiene, in particolare, alla pubblicità dei medicinali veterinari valgono le norme contenute nell'apposito Regolamento, che costituisce parte integrante del presente Codice.

Art. 26 - Corsi di istruzione e metodi di studio o insegnamento
La pubblicità relativa a corsi di istruzione e metodi di studio o di insegnamento non deve contenere alcuna promessa di lavoro né esagerare le possibilità di impiego o di remunerazione che si offrono a coloro che seguono i corsi stessi o adottano i metodi proposti e neppure offrire titoli e qualifiche non riconosciuti o comunque non ottenibili con questi mezzi.

Art. 27 - Operazioni finanziarie e immobiliari
La pubblicità diretta a sollecitare o promuovere operazioni finanziarie e in particolare operazioni di risparmio e di investimento in beni mobili o immobili deve fornire chiare ed esaurienti informazioni onde non indurre in errore circa il soggetto proponente, la natura della proposta, la quantità e le caratteristiche dei beni o servizi offerti, le condizioni dell'operazione, nonché i rischi connessi, onde consentire ai destinatari del messaggio, anche se privi di specifica preparazione, di assumere consapevoli scelte di impiego delle loro risorse.
Essa in particolare:

deve evitare, nell'indicare i tassi annui di interesse, di utilizzare termini quali "rendita" e "resa" nel senso di sommatoria fra reddito di capitali e incremento del valore patrimoniale;
non deve incitare ad assumere impegni e a versare anticipi senza offrire idonee garanzie;
non deve proiettare nel futuro i risultati del passato né pubblicizzare i rendimenti ottenuti calcolandoli su periodi che non siano sufficientemente rappresentativi in relazione alla particolare natura dell'investimento e alle oscillazioni dei risultati.
La pubblicità per le operazioni immobiliari deve essere espressa in forme atte a evitare l'ingannevolezza derivante dal far passare investimenti mobiliari per immobiliari o dal privilegiare l'aspetto economico immobiliare senza fornire adeguate indicazioni sulla reale natura mobiliare dell'investimento.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alla pubblicità relativa all'attività bancaria e a quella assicurativa, quest'ultima quando sia necessario metterne in evidenza l'aspetto di investimento.

Art. 28 - Viaggi organizzati
La pubblicità relativa ai viaggi organizzati, sotto qualsiasi forma, deve fornire informazioni complete ed accurate, con particolare riguardo al trattamento ed alle prestazioni incluse nel prezzo minimo di partecipazione. L'annuncio deve mettere in evidenza un invito a considerare con attenzione le condizioni di partecipazione, di pagamento e di recesso, contenute nella documentazione informativa o nel modulo di adesione.

Art. 28 bis - Giocattoli, giochi e prodotti educativi per bambini
La pubblicità relativa a giocattoli, giochi e prodotti educativi per bambini non deve indurre in errore:

sulla natura e sulle prestazioni e dimensioni del prodotto pubblicizzato;
sul grado di abilità necessario per utilizzare il prodotto;
sull'entità della spesa, specie quando il funzionamento del prodotto comporti l'acquisto di prodotti complementari.
In ogni caso, questa pubblicità non deve minimizzare il prezzo del prodotto o far credere che il suo acquisto sia normalmente compatibile con qualsiasi bilancio familiare.

__________________________

sono gli articoli principali.




Trilly

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Modificato da - trilly in data 23 settembre 2005 23:09:54
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


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Inserito il - 23 settembre 2005 : 23:04:19  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Volevo aggiungere solo una piccola cosetta ed è questa; il sondaggio del Balrog sul pullman non era certo da considerarsi come una "statistica" vera e propria, ma semplicemente, come anch'io ho fatto, chiedere ad un gruppo di persone che cosa pensano della pubblicità in generale.

Vorrei anche se non vi spiace aggiungere con un copia incolla una cosa che ho messo in un altro topic ma che forse non è stata letta e che riguarda i prodotti di più largo consumo e, nel contesto potremmo dire anche piu' pubblicizzati, così possiamo renderci conto di "cosa" la pubblicità ci fa "vedere":

COLAZIONE
Biscotti:
scartare quelli con grassi vegetali idrogenati, acidi dannosi alla circolazione, quelli senza zucchero; se ne possono mangiare solo 5 o 6 al giorno.
Yogurt da bere:
sono poco calorici e quindi si potrebbero consumare tranquillamente ma saziano meno e quindi se ne mangia di piu’ aumentando le calorie.
Cereali:
bisogna leggere attentamente le etichette e scegliere quelli privi di additivi e provenienti solo da culture biologiche, tutti gli altri sono da evitare.
Crostatine:
meglio una torta alla panna perche’ esse contengono troppi zuccheri e sono da evitare quelle che contengono coloranti (da E100 a E180), conservanti (da E200 a E297), antiossidanti (da E300 a E385) ed edulcoranti artificiali (da E950 a E967).
Budini:
poco nutrienti anche se golosi, contengono emulsionanti ed addensanti, coloranti e conservanti nonche’ grassi vegetali idrogenati.
Torte in busta da preparare:
sono veloci sicuramente ma contengono additivi da evitare soprattutto quelle che contengono tartrazina (E102) colorante sintetico che causa allergie, irritabilita’ e insonnia.
Creme spalmabili:
per l’alto contenuto di grassi e zuccheri e per l’elevato apporto energetico andrebbero mangiate saltuariamente.

PRANZO
Minestre preparate:
da evitarle perche’ contengono glutammato monosodico
Primi piatti surgelati:
da evitare perche’ contengono grassi e glutammato monopodico
Pasta all’uovo "falsa":
trae in inganno per il suo colore giallo (da E100 a E180) quindi bisogna leggere attentamente l’etichetta e verificare che la pasta sia fatta con semola e uova di gallina.
Carne:
controllare la provenienza segnalata sulle etichette, l’ideale sarebbe acquistare carne biologica e per il consumo i dietologi suggeriscono di non mangiarla piu’ di 4 volte alla settimana
Prosciutto cotto:
difficile trovarne che non contengano conservanti (E249-E250) e nitrati (E251-E252) altamente cancerogeni, ai polifosfati perche’ le proprieta’ addensanti sono nocive allo sviluppo delle ossa
Cotolette di pesce confezionate:
spesso sono costituite da miscele di farine di pesce.
Formaggini:
molti contengono polifosfati (E452) e altri additivi nocivi che ne aumentano la densita’. Meglio il formaggio fresco.
Conserve:
contengono antiossidanti e acidificanti.
Maionese:
contiene sempre antiossidanti, conservanti e addensanti ed in alcuni casi anche coloranti. E’ ipercalorica, ricca di sodio e di grassi fino al 70%.
Ketchup:
contiene molti additivi, addensanti, zucchero quindi poco adatti ai bambini.

MERENDA E SNACK
Chewing gum e caramelle:contengono zuccheri ed additivi
Gelati: quelli industriali ricchi di grassi e oli vegetali idrogenati
Cioccolato: molto calorico e provoca una leggera dipendenza
Crema spalmabile: contengono additivi come il glutammato monopodico, meglio quelle fatte in casa tipo mousse di prosciutto o tonno
Merendine: contengono additivi e grassi vegetali idrogenati, sono da evitare quelle con piu’ di 10 grammi di grasso al pezzo
Patatine: caloriche e ricche di grassi e non nutrono
Pop corn: contengono oli vegetali, aromi, sale e coloranti

BEVANDE
Nettare di frutta: dovrebbe essere costituito dal 100 per cento di frutta invece ne ha solo il 50, il resto e’ acqua e zucchero, sono da evitare quelli che contengono aromi.
Bibite dolci e gassate: in una lattina ci sono 7 cucchiaini di zucchero e spesso fruttosio, saccarosio, caramello e caffeina.
Te’ freddo: i te’ pronti contengono zuccheri e poco hanno a che vedere con quelli casalinghi.
Bevande con integratori salini: meglio bere l’acqua
Sciroppi: sono molto calorici contengono il 75% di zuccheri ed inoltre contengono coloranti

CENA
Risotto in busta: vale lo stesso discorso delle minestre; sono rischiosi quelli che contengono zafferano e nero di seppia contenenti coloranti che possono provocare allergie.
Wurstel: sono composti da miscele di carni poco pregiate di provenienza suina e bovina, forte presenza di additivi
Carne in scatola: contengono esaltatori di sapore (E600/E640), conservanti, esaltatori, gelificanti e addensanti.
Salumi in genere: fare molta attenzione alla presenza di nitriti, nitrati, polifosfati, grassi.
Sottaceti e sottoli: sono assolutamente da evitare
Pesce non freschissimo: se non lo e’ sviluppa microrganismi e parassiti, se non si e’ sicuri della freschezza conviene acquistare il pesce decongelato
Margarina: contiene acidi grassi trans che possono danneggiare il sistema cardiovascolare, elevata presenza di grassi saturi; utilizzare margarine costituite da oli spremuti a freddo con emulsionanti naturali.
Verdura in scatola: contenenti conservanti e antiossidanti, possono contenere al 200% in piu’ di sodio che non fa bene alla circolazione sanguigna.
Pure’ in busta: basta leggere l’etichetta, contengono fiocchi di patate disidratate ma anche emulsionanti, stabilizzanti, conservanti, antiossidanti ed aromi.
Minestrina di dado: il dado contiene sali, grassi ed esaltatori del sapore tra cui il glutammato quindi assolutamente da evitare.

_________

quanti di questi prodotti vengono regolarmente pubblicizzati? Vedete voi....

^^^^^^^
sorry... provvedo subito ^___^


Trilly

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Modificato da - trilly in data 23 settembre 2005 23:08:56
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 23 settembre 2005 : 23:06:49  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Purtroppo le prime cose che mi balzano all'occhios sono quelle con cui non sono d'accordo... ma per ora sono più o meno bazzecole ^__^
- Marketing brutto? Perchè un giudizio così netto? E' molto più spietato della pubblicità? Quindi paragonandoli ammetti che siano parte dello stesso meccanismo, no? Però Porco Marketing e Santa Pubblicità... mah...
- Io non accetto che la pubblicità sia formata in percentuale dal 5% di informazione corretta e oggettiva e dal 95% di droga che falsa la percezione dei prodotti (questa è la mia opinione). Stando così le cose penso che ne farei volentieri a meno e nei supermercati mettono un catalogo con i prodotti, la composizione, i rischi, la certificazione di istituzioni autonome del settore. Sarà più noioso, ma lo preferirei...
- Questo è il mondo in cui viviamo e ci sono cose più importanti da combattere... Come dare torto a questa frase talmente ovvia da risultare banale? Vuoi un esempio di azioni che potresti fare più importanti di quelle che fai oggi? Spero che questa discussione non ci tolga il tempo per combattere la fame nel mondo (nonostante il mondo in cui viviamo sia così) ;)
- Il mondo vuole pubblicità? Siamo ancora a livello di panem et circenses... e, l'ho già detto, sono per lo meno cosciente di andarci anche io, al circo, ogni tanto... Lo so e l'informazione è potere... Questa informazione...
- La differenza tra "di parte" e "menzognera" è davvero sottile... ma la prima è una posizione e la seconda è un modo di agire. E per me spesso sono la seconda conseguenza "umana" della prima..
- I clienti fedeli li "crea" la società prima ancora che la pubblicità, ma non so a che punto si ponga quest'ultima e se abbia influenza in questo senso. So però che se la società/pubblicità ti bombarda con messaggi tipo "sei figo se possiedi questo", alla fine divento un cliente fedele e a mente fredda riconosco la sottile balla con cui mi hanno "adulato". Le due cose possono convivere. No? Non dico che dicano falsità... ma mascherano e modificano la prospettiva in ciò che dicono... per me questo è un po' fregare, anche se è un po' più accettabile che balle più gravi.
- Le sponsorizzazioni erano un esempio per allargare il campo e non fare quello che demonizza la pubblicità e basta ^__^
- La tesi: Quindi tu approvi un modo di pensare di questo tipo: che tutto è lecito e giusto se lo si fa con trasparenza? Se io sono un ladro, ma tutti lo sanno allora mi sento nel giusto e se mi invitano a casa posso derubarli perchè lo sapevano... [:254] Ritorniamo così a Wanna Marchi che diceva le stesse identiche cose, con buona pace del codice deontologico... la correttezza non sta nel non fare porcate, ma nel dire che si faranno ^__^ Ovviamente sto portando all'estremo il ragionamento, che io trovo inaccettabile sotto tutti i punti di vista anche nella versione soft del "questo è il nostro mondo che ce vogliamo fa'...". Ma non eri tu quella che gridava che l'inizio dell'inciviltà sta proprio in ciò che "tutti fanno" di sbagliato (come comprare dal marocchino, saltare la fila, ecc..)?
- Non hai mai aperto le brioches trovando un ml di marmellata e cercando di mangiare la confezione al suo posto? ^__^
- "Se un prodotto è nocivo non è colpa di chi lo pubblicizza". Ma ceeeerto che no... poverini, loro fanno il loro lavoro... Anche gli operai delle fabbriche di mine antiuomo che c'erano in Italia facevano solo il loro lavoro... Che imbecilli quelli che si sentivano in colpa per il lavoro equo e solidale che facevano... ma i "creativi" che si prendono queste cose non provano mai vergogna? Io penso di sì... e spero che abbiano 5 figli da mantenere, come forse gli operai della Beretta...
- Quella pubblicità la troverei volgare anche guardando all'estero... Ritorniamo al "c'è di peggio"? Guarda che io applico il mio gusto e i miei principi, cosa me ne frega degli altri? Non faccio una media ponderata del senso comune del bello e del buongusto italiano/europeo/mondiale... Il fatto che tu non tenga in gran conto la volgarità (ma quanto triste era "Altolà al sudore"? ^__^), significa che sia sbagliato per gli altri usarla come motivazione di critica?
- Ho ripetuto forse in ogni post che la pubblicità spesso è molto bella. Ma il fatto che si venda non puoi separarlo dal giudizio estetico e quindi la rovina (tanto o poco). In definitiva preferisco divertirmi senza dovermi mettere a novanta (metaforicamente parlando) ^___^...
- Certo, le soap hanno quello come effetto, non sono fatte con quello scopo preciso. Ma il fatto che siano (imho) dannose e tutti lo sanno, ne fanno un oggetto molto criticabile.

- Trilly, il link del Codice è stato postato qualche post fa ;) Però può essere utile... magari mettiamolo in piccolo ^___^

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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