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 C.S. Lewis e "Le Cronache di Narnia"
 La Vita di C.S. Lewis: leggende o verità?
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Rosie
Lebid toerin





2010 Messaggi

Inserito il - 20 dicembre 2005 : 09:13:30  Mostra Profilo Invia a Rosie un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C.S. Lewis (1898–1963)

“Sono un democratico in quanto credo nel Peccato Originale…L’ umanità è in un tale stato di corruttela che a nessuno può essere affidato un potere incontrollato sui propri simili.”

Pensatore cristiano, esperto di cultura italiana, Professore all'Università di Cambridge di letteratura Rinascimentale e medievale, oratore politico ma mai attivista, come tolkien contrario al progresso tecnologico, Jack, come amava farsi chiamare, ha un infanzia sfortunata (forse tutti i nati primi del '20 ne avevnao una simile...[:-xx])a da ateo si convertì al cristianesimo nel '31.

Il suo passato però non è tutto "limpido" leggendo questa sua frase
“ l’arte del vivere consiste nell’afferrare tutto il male che ci si presenta fintanto che ci è possibile" si può sospettare un passato, nel quale leggende narrano di dettagli un pochino scomodi, o meglio, misteriosi, tanto da fargli meritare un film sulla sua vita "Viaggio in Inghilterra"... donzelle meritose di sculacciate, mastrubazioni pentite e confessate, convivenze ambigue ed assistenti amorevoli... sarà tutto vero per questo pio ultraconservatore?

Chi è costui? [:-p]


.:..::::....::...::::..
So molte più cose di quante non riesca a ricordarmene

trilly
Laurelin




nell'isola che non c'è !


3022 Messaggi

Inserito il - 20 dicembre 2005 : 10:18:42  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riporto questo articolo cosi' magari possiamo ampliare la conoscenza:

"Premesso che la Fantasia di C.S. Lewis è l'evento preminente che ha fatto scaturire i libri delle fantastiche “Chronicles of Narnia”, delle curiosità interessanti si possono trovare con strani collegamenti alla cultura italiana.

In realtà Lewis era un profondo conoscitore della cultura italiana e la sua formazione di assistente universitario ad Oxford e professore a Cambridge , lo avevano portato a leggere e studiare a fondo i grandi classici della letteratura . tra questi non potevano mancare i grandi poeti latini che in gioventù e successivamente per tutto il corso della propria vita, influenzarono molto le opere del nostro scrittore. Jack, (come amava farsi chiamare Lewis dagli amici), studiando da ragazzo con il suo precettore Kirkpatrick, era un vero appassionato dei classici, tanto che Kirkpatrick aveva riferito al padre di Jack: “Ha letto più classici di qualunque altro ragazzo io abbia mai seguito... e potrei aggiungere, di cui abbia mai sentito parlare” ed ancora “È uno scolaro che non ha altri interessi se non la lettura e lo studio…”.

La sua conoscenza del latino era talmente vasta, da poter tenere correntemente delle discussioni e delle corrispondenze in lingua latina, come avvenne per lungo tempo. La corrispondenza in latino con don Calabria iniziò alla fine del 1947 per protrarsi poi fino alla morte di don Calabria avvenuta alla fine del 1954. Tale rapporto epistolare in lingua latina è stato tradotto in italiano e si può trovare nel libro: “Una Gioia Insolita”, a cura di Luciano Squizzato prefazione di Walter Hooper edizioni Joca Book 1995. Jack aveva letto tra il 1910 ed il 1920 (quindi ad una età dai 12 ai 22 anni ) molti scrittori latini tra cui, è possibile che Lewis abbia letto almeno sette riferimenti alla Narnia romana in Italia, nei testi della letteratura latina.

" Quattro citazioni sono state trovate nelle Historiae di Livio (10:10, 27:9,27:50, e 29:15) , altre citazioni sono state trovate negli annali di Tacito (3:9) inoltre Plinio il Vecchio commenta nelle sue Storie Naturali riguardo il clima particolare di Narnia ( che diventa secco durante la stagione delle pioggie).... infine Plinio il Giovane nelle sue lettere alla suocera Pompea Celerina, menziona l'eccellenza degli alloggi della sua villa presso Narnia, e specialmente i suoi stupendi bagni. Di questi riferimenti, Lewis menziona sicuramente Plinio il Giovane, in una lettera ad Arthur Greeves”. Questo è quanto scrive Paul Ford's su “Companion to Narnia”.

Quindi il nome Narnia dato ai libri fantastici di Lewis era sicuramente noto a Jack che sapeva che Narnia era una città italiana posta sulla via Flaminia ed estremo baluardo posto alla difesa di Roma.

Questo fatto è ulteriormente avvalorato da uno dei maggiori biografi di Lewis , cioè da Walter Hooper, che oltre ad essere in possesso di una cartina d'Italia su cui Lewis aveva studiato e sottolineato i percorsi delle strade consolari che da Roma portavano al nord, dice espressamente che questa cartina gli è stata data personalmente dallo scrittore e lo stesso Lewis ha detto a Hopper, dandogli tale documento, che da tale fonte aveva tratta il nome della magica terra di Narnia. Tale mappa è tratta dall'atlante "Murrey's Small Classical Atlas" (1904) ."



Trilly

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...Verba volant, scripta manent...
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 20 dicembre 2005 : 19:28:26  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lewis era un agnostico di famiglia protestante, più che un ateo...

Preciso anche che "Viaggio in Inghilterra" narra di un episodio della vita di Lewis quando, ormai con una certa età si innamorò di una americana, divorziata...
Inutile dire che il film è fantastico... soprattutto grazie alla toccante interpretazione di Anthony Hopkins e degli altri attori

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03