Da "Il Nuovo" <www.ilnuovo.it>
27/07/2001

Da Parigi a Londra, accuse sull'Italia

 
Dopo le violenze del vertice di Genova, non si arresta la valanga di critiche nei confronti delle forze dell'ordine italiane. E del governo. Secondo Le Monde la linea dura è stata decisa da Gianfranco Fini.

PARIGI - “Lo choc dopo le violenze del G8”. Il titolo di prima pagina del quotidiano francese Le Monde esprime il clima che si respira in tutta Europa: una valanga di critiche nei confronti del governo italiano, e soprattutto delle sue forze d’ordine. Accusate di eccessivo uso della forza (anzi, della violenza) contro i manifestanti arrivati a Genova per protestare. Da tutto il mondo. Aveva iniziato il ministero degli Esteri tedesco, con Joschka Fischer, che due giorni fa aveva chiesto un’inchiesta accurata sui maltrattamenti di alcuni ragazzi tedeschi. Al coro delle critiche e alla richiesta di indagini approfondite sull’uso di manganelli e armi da parte di polizia e carabinieri, si era poi unita la Gran Bretagna: il ministro degli Esteri Jack Straw ha appena richiesto nuove indagini e un incontro con il ministro Renato Ruggiero. Ieri a Parigi erano almeno 1.500 a manifestare contro l’Italia e a chiedere al presidente Chirac un intervento urgente su Roma.
Il quotidiano Le Monde avanza ora un’analisi molto critica: le redini dell’Italia non le regge Berlusconi, ma Gianfranco Fini, leader della destra.  Dopo la morte di Carlo Giuliani, spiega Le Monde, la polizia non si è mai fermata: ma perché Berlusconi ha deciso di sostenere la linea dura della polizia? Dietro, appunto, ci sarebbe la mano forte di Fini.

"Non mai ho visto nessuna autorità comportarsi così brutalmente". L'affermazione, strappata dall'inviato del settimanale tedesco Die Welt a uno degli antigiottini trattenuti nella caserma di Bolzaneto, è il titolo del servizio dedicato alla polemica sulle modalità seguite dalle forze dell'ordine. Die Welt descrive gli  eventi di intolleranza che si sono
succeduti nella caserma di Bolzaneto. Si narra la vicenda di una tedesca insultata, chiamata dalle guardie italiane "bastarda tedesca".