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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 08 aprile 2006 : 11:28:53  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buon giorno a tutti. Mi permetto qualche piccola considerazione sulla Battaglia dei Campi del Pelennor (15 marzo 3019 T.E.) e su alcune sue possibili fonti d'ispirazione. Battaglia epica, avvincente per le continue sorprese e capovolgimenti di fronte. Una battaglia dura e rabbiosa, in cui eserciti dell'Ovest e armate di Mordor non risparmiano un fiato. Alla fine, una vittoria per gli eserciti dell'Ovest e una sconfitta per Sauron. Paradossalmente però, stando alle parole del Sovrintendente Denethor "potrete trionfare per un giorno sui campi del Pelennor ma contro l'Oscuro Potere che è sorta non vi è speranza" (cito a memoria, scusate gli errori), i vincitori si ritrovavano con una "vittoria di Pirro" e i perdenti con un piccolo intoppo nella loro marcia di conquista della Terra di Mezzo. Chi ricorda l'"Ultimo Consiglio" ha ben presente come la riunione mise in luce i limiti della vittoria sul Pelennor. Basti vedere solamente qualche dato circa la "conta" delle forze "esca" da lanciare contro Cirith Gorgor. Prendiamo ad esempio i Rohirrim: questi erano arrivati sul Pelennor con 6000 cavalieri circa, mentre Theoden avrebbe voluto portarne 10000; dopo il Pellenor, Eomer ha in tutto 4000 uomini circa di cui 500 appiedati (Eomer porterà 500 cavalieri e 500 fanti al Cancello Nero mentre il maresciallo Elfhelm resterà a Minas Tirith con 3000 cavalieri).
Per gli altri 6000 uomini portati al Cancello Nero forniti interamente da Gondor basterebbe la battuta del principe Imrahil: un esercito che rappresentava appena l'avanguardia degli eserciti di Gondor al massimo splendore. Un modo molto efficace di dire che Gondor aveva toccato il fondo del barile.
Una vittoria inutile il Pelennor? Non del tutto ma gli effetti erano piuttosto limitati. La distruzione dell'armata di Angmar generò un momento di impasse nella strategia di Sauron e sono proprio questi momenti a spostare le iniziative e i rapporti di forza. Certamente Sauron non perse tempo a radunare altre forze. Il primo attacco era la punta di lancia ma le disponibilità di Mordor in fatto di "orchi, orchetti e orcacci" parevano infinite.
Purtuttavia i risicati vantaggi del Pelennor furono sfruttati dai capitani dell'Ovest: l'Ithilien era svuotato dai nemici e Aragorn l'attraversò con relativa facilità, sia pure aiutato dalla strategia di Sauron che raccolse le sue forze a Cirith Gorgor.
Ma mi accorgo che divago è faccio un salto indietro. Torniamo alla tragica alba del 15 marzo 3018 T.E.: l'ariete Grond ha fatto il suo dovere e le porte di Gondor sono andate a pezzi. Tecnicamente si potrebbe dire che l'assedio di Gondor finisce qui: con il nemico dentro casa, la resistenza dei Dunedain poteva prolungarsi anche a lungo in disperato casa per casa ma il destino di Minas Tirith era segnato (anche se le mura di difesa di Minas Tirith erano sette, teniamo presente che la prima cerchia era di quella roccia nera che rendeva impenetrabile Orthanc anche agli Ent, che le mura andavano difese da qualcuno e che il morale dei difensori era tutt'altro che allegro). Una cosa simile si era verificata al fosso di Helm (3-4 marzo 3019 T.E.) con lo sfondamento dell'armata della Mano Bianca: i difensori si erano divisi in due gruppi, Theoden e Aragorn nel Trombatorrione, Eomer e Gimli alle Caverne Scintillanti. La carica finale di Theoden costituiva un tentativo fiero, disperato ma anche suicida senza l'intervento di Gandalf, Erkebrand e dei simpatici Ucorni.
Appunto, un assedio può venire risolto in due modi a favore degli assediati. O gli assedianti tolgono il disturbo, causa troppe perdite. Oppure arriva qualcuno da fuori a invitare gentilmente gli assedianti a togliere il disturbo ( e in questo il caro Beorn è un maestro insuperabile di bonton e gli orchi lo sanno bene!).
Ora, l'esercito di Angmar non pareva aver voglia di mollare la presa su Minas Tirith. L'entrata del grande capitano di Mordor nella città sanciva un dato di fatto. L'estrema opposizione di Galdalf ai cancelli fa pensare a quel "res ad triarios redit" (il compito sia affidato ai Triari) con cui le legioni romane si giocavano l'ultima carta, quella dei veterani, in battaglie disperate. In questo caso si potrebbe dire "Res ad Gandalfem redit" (non mi piace Gandalf-em ma non trovo un accusativo adatto) ed in effetti ci si giocava proprio l'ultima carta. Bello, stupendo ultimo duello che con qualche amico appassionato di GiRSA abbiamo provato ad immaginare. Eppure questa grande sfida non ci fu. Tolkien è fatto così: duelli ne vedi pochi (Eowyn - Angmar è piuttosto particolareggiato) e i più particolari solo in parte (vedi Gandalf-Balrog) o te li accenna (Eomer - capitano Uruk-hai). Così questo duello non c'è, resterà appena nell'aria un'amichevole "vecchio pazzo" di Angmar a Gandalf (al contrario Terry Brooks nel suo "Le pietre magiche di Shannara" non resisterà alla tentazione di un duello tra il druido Allanon e il demone Dagda Mor).
Dunque, con lo sfondamento delle porte di Minas Tirith la battaglia si poteva considerare perduta. Confrontando come altri scrittori fantasy affrontano un tema simile ho notato che Brooks trascinerà la battaglia di Tyrsis (ne "La Spada di Shannara") all'estremo ma senza speranza per gli uomini a meno di un avvenimento esterno. Al contrario, Robert Howard (Cicli di conan, Celta, Kull di Valusia per intenderci) non gradisce gli assedi ma farà sempre combattere i suoi eserciti in campo aperto. Vero è, passando al cinema, che Ridley Scott nel film "Le Crociate" immagina la rabbiosa resistenza Cristiana alla breccia delle mure di Gerusalemme in uno degli scontri più rabbiosi del film. Ma lo stesso Baliano lasciava intendere il bisogno di prendere tempo e infliggere più perdite possibili per trattare con Saladino. Ma abbiamo già detto che quella mattina di quel 15 marzo a Minas Tirith un simile pensiero non era da porsi. In quel momento l'unico pensiero era "Vincere o morire" e lo sfondamento delle porte rendeva sempre più probabile il "morire".
Ma, colpo di scena, arrivano i Rohirrim. Richiesti eppure inattesi. Il loro arrivo sposta il baricentro dello scontro dalla città ai campi del Pelennor. Si nota infatti che il principe di Dol Amroth conduce all'esterno l'esercito di Gondor. La carica di Theoden richama alla memoria diversi scontri celebri della storia:
1) forse qualcuno avrà ricordato la Battaglia dei Campi Catalaunici (giugno 431 d.c.) in cui all'esercito romano guidato dal generale Ezio si unirono contingenti di barbari federati dell'Impero, tra cui i Visigoti guidati dal loro re Teodorico I (da non confondere con l'altro Teodorico re degli Ostrogoti), per combattere contro le orde unne guidate da Attila. Teodorico I morirà in battaglia. Ricordando l'importanza dei Campi Catalaunici per l'Occidente e raffrontando la morte di Theoden sul Pellenor con quella di Teodorico I si notano diverse somiglianze;
2) qualcuno però ricorda pure la battaglia di Marengo (14 giugno 1800) che, dopo un iniziale successo degli austriaci nel mattino, venne ribaltata a favore di Napoleone dall'arrivo provvidenziale di rinforzi francesi guidati dal giovane generale Desaix. Desaix arrivò in tempo per far vincere la battaglia a Napoleone ma anche per morire in quanto colpito durante una carica e per rammaricarsi, ormai agonizzante, di non essere vissuto più a lungo per compiere ancora più splendide imprese;
3) certo a Tolkien non dovevano essere sconosciute le circostanze che portarono alla definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo (o Belle Alliance, 18 giugno 1815), in quella che molti storici definiscono "La Battaglia". Di fronte ai reiterati assalti francesi, Wellington e gli inglesi resistettero strenuamente per tutta la giornata ma solo l'arrivo sul campo dei prussiani di Blucher (e diversi errori dei comandanti francesi) decisero lo scontro. Ecco dunque che "La Battaglia" delle campagne napoleoniche si rispecchia in una certa qual maniera in quella che diviene "La Battaglia" della Guerra dell'Anello.

Certo Tolkien doveva ben sapere che una carica di cavalleria, per quanto furiosa, non risolve in sè uno scontro anche se aiuta di molto.
Qualcuno allora paragona la carica dei Rohirrim a quella degli inglesi a Balaclava (25 ottobre 1854), ma esistono differenze notevoli. A Balaclava, la cavalleria inglese caricò, ignara, batterie d'artiglieria russa le quali non si fecero troppe domande a sparare coi cannoni sui cavalieri provocando una strage. Sul Pelennor, i Rohirrim giungono inosservati (con tanti ringraziamenti a Ghan-buri-ghan) e inaspettati. Quindi la carica può svilupparsi al massimo della potenza. Il film mostra gli orchi preparare uno sbarramento a fronte della carica di Theoden, mentre il testo lascia trasparire la completa sorpresa dell'esercito nemico di fronte ai nuovi arrivati (si nota la rabbia del comandante di cavalleria dei Sudroni e come lo stesso Angmar lasci le porte di Minas Tirith per fronteggiare i nuovi arrivati). Certo se l'esercito di Mordor avesse avuto sentore dell'arrivo dei Rohirrim forse avrebbe preparato una degna accoglienza. Uno sguardo alle battaglie di Stirling (1297) Crecy (26 agosto 1346), Nicopoli (25 settembre 1396) e Azincourt (25 ottobre 1415) ci insegna come la cavalleria potesse essere battuta da schieramenti con arcieri decisi oppure esaurirsi man mano che procedevano dando all'avversario attimi per approfittarne.
E quest'ultimo è il caso che Eomer si trovò ad affrontare quando viene annunciato l'arrivo delle navi di Umbar. L'Atlante della Terra di Mezzo di Tolkien suggeriva una stima di 45000 soldati per l'esercito di Mordor (ma è una stima di favore, si potrebbe alzare il numero anche a 60000 e più). Dallo schema della battaglia si potrebbe dire che con la morte di Angmar e la folle carica al grido di "Morte" di Eomer il primo scaglione di Morgul fosse stato spazzato via insieme a buona parte degli Esterling e Haradrim. Pertanto la mossa di Gothmog, luogotenente di Morgul, di lanciare la riserva (10000 soldati) sia come un forzare la partita. Ad un certo punto la carica dei Rohirrim si arresta e attorno a Eomer dovevano esserci forse un migliaio di cavalieri della Prima Eored, mentre le altre due erano impegnate in altri scontri. Vedendo la posizione di Eomer, a un miglio dagli approdi di Harlond, viene da pensare che si stesse preparando ad un ultima carica contro gli uomini di Umbar. Furbo Eomer nel cercare di cogliere il nemico nel momento stesso in cui, appena sbarcato, si trova ancora disorganizzato. Fortunato Eomer visto che da quelle navi sbarca a sorpresa Aragorn.

Dunque, rileggendo il testo del Pelennor una domanda che mi sono posto è: per descrivere una battaglia così intricata, con tanti colpi di scena, avvincente, mai banale, e soprattutto così veritiera, Tolkien dov'è andato a trarre ispirazione? Bastano saghe nordiche o germaniche a spiegare il tutto?

Anche perchè poi ci sarebbe un piccolo particolare di cui cercherò di parlarne la prossima volta...

Ringraziandovi del tempo che generosamente mi avete concesso vi saluto tutti cordialmente.






Non seguire strade già percorse ma cercane una che nessuno conosce... e lascia una traccia...

AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 08 aprile 2006 : 13:48:10  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie di questo scritto!

Ora me lo stampo e me lo rileggo per benino...
già ti dico che la mia conoscenza delle battaglie da te menzionate è scarsa o risale a tempi passati da anni ^__^

della battaglia di Waterloo ricordo solo sprazzi della narrazione che ne aveva fatto Victor Hugo (sempre che non fosse un'altra battaglia), relativi alla carica dei (inserire il nome del corpo scelto di Napoleone) a cavallo e relativo disastro della stessa, per la presenza di una stradina in trincea in cui erano finiti tutti...

Penso che di esempi ce ne possano essere tantissimi, di battaglie simili... a parte Waterloo non sono sicuro che Tolkien conoscesse quelle italiane così approfonditamente... magari qualcuna dell'antichità...

sarebbe interessante se ci fosse qualche mappa che illustra la battaglia dal punto di vista tattico...

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Eärendil
Albero



Polentonia


964 Messaggi

Inserito il - 10 aprile 2006 : 10:56:44  Mostra Profilo Invia a Eärendil un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Complimenti Dunadan, veramente una disamina interessante e ricca di spunti.
Difficile indovinare se Tolkien per le sue battaglie si fosse ispirato a eventi particolari della storia; certo è che era molto accurato nel rendere verosimili i fatti bellici, pur ambientati in un mondo di fantasia, e difficilmente credo che si possa essere ispirato a battaglie napoleoniche dove il modo di combattere era condizionato dall'uso delle armi da fuoco e dei cannoni (anche se una carica di cavalleria era di grande efficacia anche allora).
A mio parere, a giudicare dal tipo di impatto che avevano i cavalieri nelle battaglie della Tdm (vedi anche Prima Era), il periodo a cui Tolkien si può essere ispirato potrebbe essere quello dell'alto medioevo, nel quale le battaglie venivano spesso decise da cariche di cavalleria pesante o catafratti; e del resto le saghe nordiche di riferimento sono legate a quel periodo storico.
Per approfondire l'aspetto prettamente "tattico" delle battaglie della tdm, sono molto interessanti le disamine che si trovano nel da te citato Atlante della Terra di mezzo, ma lo stesso tolkien in alcuni suoi racconti incompiuti (vedi "la disfatta dei guadi dell'isen"), racconta con estrema accuratezza alcuni episodi bellici.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
La vita è come una battaglia navale...

Un giorno ci sei, un giorno ci sette...
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ultimo
Albero



Spiaggia libera


781 Messaggi

Inserito il - 10 aprile 2006 : 11:20:19  Mostra Profilo Invia a ultimo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che bello! [:^]

Mi è piaciuto molto leggere quest'analisi, anche se non sono così preparato da portare contributi importanti alla discussione.

Aspetto quindi con curiosità di leggere il resto (con quel piccolo particolare... che ci hai solo anticipato)

Ciao Dunadan, grazie e ... continua così. [^]

=======================================================================================
P.S. per Amon: sì, era la battaglia di Waterloo quella descritta da Hugo; è riuscito a farmela odiare quella stradina... [:)]

Forth now, and fear no darkness!
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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 11 aprile 2006 : 12:36:15  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buon giorno a tutti.
Esiste un particolare animale nella Terra di Mezzo che, oltre a suscitare sogni ad occhi aperti nel prode Sam Gamgee, provoca stupore, paura e terrore in chi si trova a doverlo affrontare. Detto animale viene chiamato Mumakil o Olifante. Lo presenza di questo particolare animale sui campi del Pelennor fa riflettere alquanto.
Torniano allo svolgimento della battaglia sui Campi del Pelennor: Eomer ha lanciato i Rohirrim in una carica folgorante al grido di "morte" ma la stessa sua furia rischiava di metterlo ora in grave difficoltà. I Rohirrim, dopo aver travolto lo schieramento nemico e facendo strage tra i Sudroni, si trovano alle prese con un "piccolo" inghippo: i Mumakil appunto (e chi ha visto il film capisce quanto la parola "piccolo" sia ironica...). Leggo il libro: "...dove si trovavano i Mumakil i cavalli si rifiutavano di andare, impennandosi e deviando così che i grossi mostri restavano imbattibili..." permettendo così ai Sudroni di riorganizzarsi vicino ad essi.
Certo nel film vediamo Eowyn e Meriadoc lanciarsi a testa bassa verso di essi, stendendone alcuni con precisi colpi ai tendini. Tuttavia Tolkien immaginò con grande realismo la difficoltà di chiunque ad attaccare questi bestioni: gli stessi uomini di Faramir ne "Le due Torri" cercano inutilmente di abbatterne uno a frecce ma questi scappa via e se ne perdono velocemente le tracce.
In effetti, gli Elefanti da Guerra in genere sono sempre stati un cliente difficile sui campi di battaglia dell'antichità (una descrizione efficace in proposito la trovate su www.wikipedia.it alla voce "elefante da guerra"). Difficile sia per chi li affronta che per chi li porta. A Eraclea (280 a.c.) e ad Ascoli Satriano (279 a.c.) le legioni romane si trovarono per la prima volta gli elefanti e non sapevano come affrontarli: il risultato fu di due vittorie per Pirro e romani in fuga. A Zama (o Naraggara, ottobre 202 a.c.) Scipione pone davanti al suo
schieramento una fila di uomini con tamburi, strumenti a percussione, trombe, i quali avranno il compito di fare un tale rumore da spaventare gli elefanti che Annibale dispone. In battaglia Annibale ordina l’assalto degli
elefanti, i quali, giunti in prossimità dello schieramento romano, vengono spaventati dal tremendo rumore e, come impazziti, tornano sui loro passi andando a travolgere proprio le truppe di Cartagine e finendo addirittura
addosso alla cavalleria numida. Alcuni elefanti, effettivamente, penetrano tra le file dei romani, ma lo schieramento predisposto da Scipione fa in modo che gli enormi pachidermi attraversino corridoi lasciati
aperti. Ma comunque si nota che gli Elefanti non vengano eliminati ma messi fuori causa in un altra maniera.
Forse allora si può tornare a riflettere su alcune fonti di Tolkien: da dove li ha tirati fuori gli elefanti visto che le battaglie in cui essi compaiono nelle storia sono relativamente poche e non sono del periodo medievali?
Fonti forse un pò più larghe di quelle che consideriamo. Infatti, troviamo un interessante riferimento all'uso di elefanti in un libro insospettabile, la Bibbia. Riporto un brano del Primo libro dei Maccabei (capitolo 6, versetti 28-47): "Il re (Antioco V Eupatore, re di Siria) si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria. Anche dagli altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie. Gli effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalli e trentadue elefanti addestrati alla guerra. Passarono per l'Idumea e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine; ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore.
Giuda allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di fronte al campo del re. Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì lo schieramento con impeto lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe. Posero innanzi agli elefanti succo d'uva e di more per stimolarli al combattimento. Distribuirono le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa e cinquecento cavalieri scelti disposti in ordine intorno a ciascuna bestia: questi in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si muoveva, si spostavano insieme senza allontanarsi da essa. Sopra ogni elefante vi erano solide torrette di legno, protette dagli attacchi, legate con cinghie, e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un conducente indiano.
Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi. Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti. Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. Tremavano quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte.
Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini.
Eleàzaro, chiamato Auaran, vide uno degli elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re; volle allora sacrificarsi per la salvezza del suo popolo e procurarsi nome eterno. Corse dunque là con coraggio attraverso la falange e colpiva a morte a destra e a sinistra, mentre i nemici si dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati. Egli s'introdusse sotto l'elefante, lo infilò con la spada e lo uccise; quello cadde sopra di lui ed Eleàzaro morì. Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie, i Giudei si ritirarono
". Un passo simile nel contenuto lo trovate nel Secondo Libro dei Maccabei (capitolo 13, 1-26) che non riporto al momento.
Spero di aver chiarito un poco il mio pensiero. Ovvero che nella composizione di determinati avvenimenti narrati nel Signore degli Anelli, l'autore si basi su conoscenze storiche e letterarie a largo raggio...
I mumakil in se si prestano ad un paio di considerazioni simpatiche che però adesso per mancanza di tempo non posso riportare ma spero di poterlo fare a breve, ritornarndo anche su alcuni altri piccoli dettagli già emersi nel primo post...
Ringraziondovi per il tempo che mi concedete, vi saluto tutti cordialmente.
Buona Giornata
Dunadan





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Modificato da - Dunadan in data 28 aprile 2006 21:47:51
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Silma
Ent




Abruzzo


2934 Messaggi

Inserito il - 12 aprile 2006 : 13:55:52  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Molto interessante l'analisi di questo aspetto de ISDA e complimenti a Dunadan per le sue conoscenze [;)]

Che il Professore si rifacesse a conoscenze (scusate la ripetizione) di tipo storico molto ben documentate è evidente ed anche prevedibile, trattandosi d'un professore universitario appunto.
Anch'io sarei propensa a lasciare da parte le battaglie napoleoniche, in primis per la limitazione delle armi da fuoco che condizionava i movimenti e gli schieramenti, in secondo luogo perché gli eserciti messi in campo da Tolkien sono estremamente eterogenei, anche all'interno di uno stesso schieramento, cosa che comportava di necessità tecniche molteplici che andavano in qualche modo armonizzate tra loro, ma che soprattutto dal lato dell'Ombra in qualche modo dovevano influenzare gli spostamenti.
Sulla scia di ciò, io credo più vivo sia l'esempio preso dalle saghe nordiche ma anche, in parte non tanto minima, dagli storiografi greci (tipo Senofonte) soprattutto laddove narrano delle imprese militari di Alessandro Magno.

Pensando agli olifanti, mi viene in mente come l'immagine della loro grandezza e della loro quasi-imbattibilità sembri denotare, ma non lo direi troppo ad alta voce, non solo una conoscenza del loro impiego storico, ma anche di cronache di viaggiatori e biografi di condottieri, dai Romani a Marco Polo, con le leggende da essi date per verità riguardo questo animale per un certo tempo ritenuto quasi mitologico dal mondo occidentale.

Vorrei aggiungere ancora un'annotazione: non dimentichiamoci che Tolkien ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale, è stato in trincea. Alcuni brani, oltre che a livello di descrizione dell'atmosfera e della condizione emozionale dei personaggi (vedi i soldati in attesa sulle mura e simili) anche da un punto di vista tattico, quando le ho lette, ma qui soprattutto per quanto riguarda la battaglia nella Contea e quella al Fosso di Helm, mi hanno rievocato immagini più moderne di cariche di fanteria ed simili operazioni militari analoghe, solo sostituendo i fucili e le granate con armi di tipo diverso. Nella battaglia di cui parliamo è meno evidente per quanto riguarda le operazioni militari forse e la mia osservazione sarebbe fuori luogo.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Merry
Entino




Pepperland


1762 Messaggi

Inserito il - 13 aprile 2006 : 17:55:32  Mostra Profilo Invia a Merry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Complimenti Dunadan per questo topic davvero interessanre e ricco di spunti storici. Confesso di aver pensato anch'io ad Annibale, quando vedevo comparire i Mumakil alla prima lettura di ISdA.

L'Atlante della Terra di Mezzo è uno strumento prezioso, ma per la mia sensibilità un po' "arido": più che da tattiche e numeri, certamente importanti per dare credibilità alle battaglie narrate, mi lascio trasportare da altri fattori più emotivi quali i dialoghi e lo stato d'animo dei partecipanti: quindi la pazzia, il senso di disfatta di Denethor, la paura di Pipino, la fierezza di Eowyn eccetera. Stati d'animo e dialoghi che rendono efficacemente l'idea del rapporto di forze e dell'andamento di una battaglia anche senza bisogno di mappe, una narrazione epica delle battaglie come nelle antiche saghe e ballate.

Sono quindi felice quando appassionati più pazienti di me esaminano a fondo il lato "tecnico" delle battaglie, portandomi un punto di vista che spesso tendo a tralasciare.

--------------------------------
"Mi sono reso conto che le ossa dei nobili scricchiolano come quelle della plebe."
da "Maxmagnus"

Mitakuye oyasin!
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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 15 aprile 2006 : 13:51:08  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve a tutti. Dopo una piccola ricerca in internet, sono riuscito a trovare una mappa della Battaglia dei Campi del Pelennor. La ritrovate all'indirizzo http://www.fortunecity.co.uk/library/fantasy/11/battle_of_pelennor_fields_map.htm

A presto.
Dunadan

[img]http://www.nekochan.it/forum/../Public/data/Dunadan/2006415135033_The_Battle_of_Pelennor_Fields.jpg[/img]
84,07 KB
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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 15 aprile 2006 : 14:32:35  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Di nuovo salve. Incrociando un pò di parole chiave in Google! sono riuscito a trovare la mappa della Battaglia dei Campi del Pelennor contenuta nell'Atlante della Terra di Mezzo. Unico particolare: le scritte delle varie didascalie sono in tedesco (... spero che abbiate un poco di familiarità con la lingua teutonica). La trovate all'indirizzo http://www.nazgul.de/Karte/Mittelerde/Karten/HDR/thumbs/imagepages/siege%20of%20pelennor.html insieme ad altre mappe della Terra di Mezzo

A presto.
Dunadan



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Modificato da - Dunadan in data 15 aprile 2006 14:34:40
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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 19 aprile 2006 : 17:48:13  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve a tutti.
Ritorno ancora sul discorso del Pelennor per far notare alcuni particolari e rassomiglianze con grandi battaglie del passato. Nel messaggio d’apertura della discussione avevo fatto notare come l’arrivo dei Rohirrim sui Campi del Pelennor il mattino del 15 marzo 3019 T.E. ricalcasse in parte il provvidenziale arrivo dell’armata prussiana del generale Blucher sul campo di battaglia di Waterloo (o Bellè Alliance) il 18 giugno 1815. Per una ricostruzione della battaglia di Waterloo rimando all’indirizzo http://www.cronologia.it/battaglie/batta81.htm
Ma oltre una somiglianza di “combattimento” tra Pelennor e Waterloo si potrebbe pure ritrovare un altro tipo di riscontro. Ogni nazione, ogni stato nella sua tradizione bellica fa riferimento a grandi battaglie del passato: ad esempio, i francesi danno nomi di grandi vittorie di Napoleone (Austerliz, Wagram, Jena, Rivoli…) a piazze e vie; i tedeschi ricordano con orgoglio le campagne di Federico il Grande e nomi di luoghi come Sedan, Sadowa, Tannenberg; i Russi hanno un ricordo speciale per Poltava e i Serbi per Kossovo; noi Italiani abbiamo a lungo ricordato gli scontri Risorgimentali e le sanguinose Battaglie dell’Isonzo, intercalandole con le tristi sconfitte di Novara, Custoza, Caporetto, prima che l’armistizio dell’8 settembre gettasse un triste velo su tutte queste vicende. Ma mi accorgo di divagare e rientro in linea.
Per quanto la tradizione inglese riguardo le grandi vittorie in battaglie terrestri, questa a lungo fece riferimento ai seguenti due scontri: Hochstadt-Bleinheim (Guerra di Successione Spagnola, 12-13 agosto 1704); Waterloo (Settima Coalizione contro Napoleone, 18 giugno 1815). In tempi più recenti viene annoverata pure la battaglia di El-Alamein (Seconda Guerra Mondiale, fine ottobre 1942) ma dobbiamo escluderla.
Può benissimo darsi che Tolkien non fosse insensibile al ricordo di Hochstadt-Bleinheim e Waterloo. Insisto un poco di più su Waterloo per alcune semplici ragioni:
1) la somiglianza dello svolgimento della battaglia con quella del Pelennor;
2) gli eventi che portarono a Waterloo.
Waterloo è l’ultimo “gioco” di Napoleone. Il grande corso, l’Imperatore, era stato costretto ad abdicare un anno prima, nel 1814. Sconfitto in Russia dal freddo e dai Russi, battuto a Lipsia da tre eserciti congiunti (e richiama L’Ultima Allenza tra Elfi e Uomini, mentre Lipsia ricorda la battaglia di Dagorlard), resiste disperatamente in Francia all’inizio del 1814 (un parallelo con l’assedio di Barad-Dur). Ma alla fine deve cedere ed abdica, venendo esiliato all’isola d’Elba. Ci resiste un anno e poi sbarca improvvisamente in Francia e riprende il potere nei famosi “Cento Giorni” (e anche qua assomiglia alla ripresa del potere di Sauron). Ma tentando un mossa a sorpresa attaccando in Belgio viene battuto a Waterloo e da lì a poco nuovamente esiliato, questa volta ancora più lontano a Sant’Elena, nel bel mezzo dell’Atlantico.
Dal punto di vista britannico (e sottolineo “britannico”) Waterloo viene letta così: dalla parte del “giusto” (o, forzando il termine, del “bene”) stavano gli inglesi e i loro alleati prussiani; dalla parte del “torto” (o, con le stesse accezioni di prima, del “male”) stavano i francesi e il loro Imperatore che dai suoi nemici veniva chiamato il “Grande Orco”. Se teniamo d’occhio il punto di vista inglese e le implicazioni della battaglia, sostituendo “inglesi” con “Gondor”, “prussiani” con “Rohan” e "francesi" con “Mordor” ritroviamo in buona parte la battaglia dei campi del Pelennor. Dico “in buona parte” perché diversi particolari differenziano i due scontri. Resta tuttavia una trama comune per le due battaglie che vedono il ribaltamento del risultato per un intervento insperato…

Trattandosi di un mio pensiero, pertanto soggettivo, può darsi anche che abbia forzato i termini e non riesca a convincere nessuno di voi. Ma mi piacerebbe sentire qualche parere…

A presto. Dunadan


Non seguire strade già percorse ma cercane una che nessuno conosce... e lascia una traccia...

Modificato da - Dunadan in data 20 aprile 2006 08:53:03
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AmonSûl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 20 aprile 2006 : 00:44:12  Mostra Profilo  Invia a AmonSûl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSûl Invia a AmonSûl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Due precisazioni per i link dati sopra (se puoi correggerli, caro Dunedan): l'Elefante da guerra si trova in [url]http://it.wikipedia.org/wiki/Elefante_da_guerra[/url], mentre la battaglia di Waterloo si trova a quel link indicato, ma senza il punto finale.

Qualche pensiero sparso:
1) Per quanto mi riguarda disquisisco su interpretazioni e parallelismi che noi ci vediamo, perchè per essere sicuri riguardo a Tolkien bisognerebbe chiedere ai suoi biografi e studiosi... Gli elementi infatti sono talmente vari e molteplici da distinguerli con difficoltà. A questo si aggiunge la mia ignoranza della maggior parte delle cose scritte da te, Dunadan. Perciò detto questo si può ragionare sulle varie implicazioni con notevole piacere (indipendentemente dal fatto se Tolkien si sia ispirato veramente o no)

2) Gli olifanti. Leggendo la voce relativa agli elefanti da guerra si ritrovano gli elementi usati anche da Tolkien. Difficile dire a quale delle battaglie in cui gli elefanti erano presenti si ispirò. Possibile che Tolkien avesse letto sulla Bibbia i brani da te indicati; più probabile che si rifacesse alla propria cultura classica (Alessandro Magno e i romani). Dal punto di vista tattico i mumak sembrano usati in modo classico come elementi d'assalto. Magari qualcuno di voi conoscitori profondi può citare qualche passo del Ring in cui si definisce meglio il loro ruolo.

3) La tattica utilizzata da Mordor. Probabilmente dal punto di vista numerico Sauron aveva sottovalutato Gondor e i suoi alleati. Il grosso dell'esercito lo teneva per l'imminente invasione della Terra di Mezzo dopo che avesse tolto di mezzo Minas Tirith. Le battaglie a nord erano il prologo della grande invasione. Non sono sicuro che da Mordor fossero giunte forze solamente da Minas Morgul (cioè dal Re Stregone), a parte gli alleati (Esterling e Sudroni). Ai rapporti di forza non dimentichiamo di aggiungere i pirati eventuali (che non raggiunsero mai, però, il Pelennor).

4) La tattica utilizzata da Rohan. Mi pare interessante; Tolkien se non ricordo male la descrive bene, con la divisione in tre tronconi della cavalleria rohirrim. Punta sulla sorpresa e sull'impatto frontale con penetrazione nelle schiere del nemico. Non è semplice fronteggiare migliaia di cavalli lanciati al galoppo... Che tipo di tattica è questa? Quale riprende? Qui spero nell'aiuto di Dunadan. Non ricordo poi se la troppa penetrazione della èored di Eomer nelle schiere nemiche fosse una cosa determinata dalla facilità con cui investivano il nemico, da fattori casuali o da calcoli errati.

5) La vittoria. In Tolkien i colpi di scena anche dal punto di vista dell'azione, si sprecano. La vittoria insperata ribalta tutte le previsioni. Ci sono forse troppe coincidenze favorevoli o è tutto perfettamente verosimile? (devo scappare, magari mi spiegherò meglio)

6) Possibili parallelismi. Lo so che è il punto della questione, ma non ne so molto... e poi sto fuggendo via... ^___^ Comunque più che sul risultato, punterei di più sulle tattiche utilizzate (come nel caso dei Rohirrim), per trovare possibili fonti. (PS Chi è che paragona la cavalcata dei Rohirrim a Balaclava?)


x Dunadan: se vuoi dai un'occhiata anche a questo link [url]http://www.nekochan.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=418[/url] dal titolo Rapporti di forza nella Terra di Mezzo...

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Dunadan
Fuscello



Friuli


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Inserito il - 20 aprile 2006 : 09:08:49  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buon giorno a tutti. Rispondo in maniera sparsa ad alcuni dei vari punti espressi da Amon-sul nel suo post.

Due parole sui Mumakil e sulla loro possibile fonte d'ispirazione. Non escluderei facilmente la pista biblica come fonte d'ispirazione, ricordando come Tolkien nel 1904, dopo la morte della madre dalla quale il giovane aveva ereditato l'amore per le lingue e le antiche leggende e fiabe, e viene affidato, assieme al fratello, ad un sacerdote cattolico degli Oratoriani, padre Francis Xavier Morgan, che seguì la famiglia nella sofferta conversione al cattolicesimo.

Un accenno all'esercito di Mordor. Alla "variopinta" armata di Morgul e degli alleati Esterling, Haradrim e Variag, bisogna aggiungere pure un esercito che uscendo dal cancello Nero, punta su dapprima sull'isola di Cair Andros per poi ricongiungersi con le altre forze all'inizio della battaglia quando il Rammas viene perso dagli uomini di Gondor.

Sulla tattica di Rohan devo ritrovare un paio di testi e poi spero di dirvi qualcosa (e spero di dire qualcosa di "sensato").

A presto. Dunadan


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Modificato da - Dunadan in data 28 aprile 2006 21:46:54
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Pipino Tuc
Germoglio



La Contea


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Inserito il - 26 aprile 2006 : 17:18:02  Mostra Profilo Invia a Pipino Tuc un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non fatevi ingannare da dunadan... ne sa più del diavolo... se avesse scelto storia all'università si sarebbe laureato con 310 e lode![:D]
ma lui no, è una testa dura!
fin da bambino segnava i percorsi di eserciti di tutte le ere sull'atlante geografico... insomma ormai si vedono solo linee, trovare una città è diventato impossibile! e non ha perso il vizio, ve lo garantisco![8)][8)][8)]
pipino tuc

"...Io parto, e se non vogliono che m'incatenino!
Vi deve pur essere qualcuno provvisto d'intelligenza nella comitiva!" interloquì Pipino.
"Allora non verrai certo scelto, Peregrino Tuc!" disse Gandalf...
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Dunadan
Fuscello



Friuli


402 Messaggi

Inserito il - 29 aprile 2006 : 17:12:30  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve a tutti. Mi ero ripromesso di dire ancora qualcosa su Rohan e sull'arte della guerra dei Rohirrim ed ora, grazie ad una veloce ripassata del "Della Guerra" di Clausewitz, posso sciogliere questa promessa.
Le seimila lance che Re Theoden porta da Dunclivio ai Campi del Pelennor sono indubbiamente un aiuto insperato per i difensori di Minas Tirith ma anche un esercito inusuale che trova pochi riscontri nella storia.
Ho detto "inusuale" perchè composto interamente di cavalieri, quindi niente fanteria. D'altronde, viste l'andamento della guerra e il bisogno disperato di Gondor di rinforzi immediati il corpo di cavalleria dei Rohirrim costituiva la prima scelta. Non che i Rohirrim non sapessero combattere a piedi alla bisogna: al Trombatorrione non avevano battuto ciglio e nell'esercito che Aragorn guida verso i Cancelli di Mordor, ben 500 uomini di Rohan sono sì appiedati ma anche spadaccini formidabili. Ma per salvare Gondor in quei giorni di mezzo marzo occorreva celerità: da una scorsa all'atlante della Terra di Mezzo si ricava che da Dunclivio a Minas Tirith ci sono circa 335 miglia. La celerità a Thoeden potevano darla solo i cavalli e i Rohirrim cavalcarono dal 10 alla mattina del 15 marzo 3019 T.E. arrivando appena in tempo.

Dicevamo di un esercito inusuale. Inusuale ma non impossibile, almeno in teoria. Fino alla fine dell'Ottocento gli eserciti si basavano su un complesso coordinato delle varie armi. In antico, le armi erano due: fanti e cavalieri. Con l'avvento della polvere da sparo si aggiunse una terza arma: l'artiglieria. Sbagliano quanti ricercano eserciti di sola cavalleria (o con cavalleria maggiore della fanteria) nel medioevo: basterebbe pensare alle masse a piedi degli esercit crociati o degli eserciti degli imperatori germanici in Italia. Semmai bisogna dire che nel Medioevo, l'importanza della cavalleria allora era superiore alle fanterie.
Un esercito di sola cavalleria però non è impensabile. Agirebbe in pianure e spazi aperti, prediligerebbe i movimenti a largo raggio. Addirittura potrebbe godere di grande tranquillità e comodità rispetto al nemico, senza consentirle pure a lui. Potrebbe utilizzare audaci aggiramenti e facili diversioni perchè domina lo spazio. Su questi principi si dovrebbe basare la scelta dei Capitani dell'Ovest di lasciare il contingente principale dei Rohirrim (3000 cavalieri) a difesa di Gondor mentre l'esercito di Re Elassar portava la sfida finale sulla porta di casa di Sauron. In caso di sconfitta, i Rohirrim, pur disperati, avrebbero potuto far pagare caro ogni centimetro di terreno agli invasori...

Certo un esercito di sola cavalleria possiede delle sue limitazioni. Anzitutto alla lunga diviene difficile da mantenersi specie per quanto riguarda il vettovagliamento e la sostituzione dei cavalli uccisi in battaglia. In secondo luogo, un esercito di sola cavalleria avrebbe uno "sforzo intensivo" molto scarso. Mi spiego meglio: l'esercito di Mordor (fanterie su fanterie) attacca battaglia il 12 marzo da Osgiliath e continua la sua offensiva fino al 15 marzo quando viene distrutto. Quindi 4 giorni di attacco continuato. I Rohirrim arrivano sul campo di battaglia all'alba del 15 marzo, caricano e travolgono tutto quello che trovano ma a metà mattina le forze di Mordor stanno riprendendo il sopravvento ed Eomer si ritrova accerchiato su un colle salvo poi essere salvato dall'arrivo di Aragorn. Quindi i Rohirrim possono aver tenuto una carica selvaggia per 3-4 ore non di più (...e poveri cavalli). Questo raffronto dovrebbe spiegare cosa si intende per "sforzo intensivo".

Fondamentalmente il compito della cavalleria sarebbe quello di rompere lo schieramento nemico, costringendo gli avversari a piedi a rinserrare le fila cioè facendo "quadrato". Chiaro che la cavalleria contro una formazione a piedi disposta a "quadrato" è destinata ad infrangersi invano. Ma, costringendo le fanterie nemiche a rinserrare i ranghi a difesa, la cavalleria attaccante da il tempo alle sue fanterie di serrare la distanza con il nemico arrivando così al corpo a corpo. Non a caso, vedendo il posiivo svilupparsi della carica dei Rohirrim, il principe Imrahil conduce fuori dalle mura l'esercito di Gondor serrando da presso le forze di Mordor. Il mancato congiungimento delle forze di Rohan con quelle di Gondor, la riorganizzazione delle forze degli Haradrim e l'arrivo delle riserve di Gothmog, stavano per provocare il disastro dell'ovest sul Pelennor. Come detto solo l'arrivo di Aragorn salvò la situazione. Eomer e la sua eored rischiavano infatti di fare la stessa fine della cavalleria dell'Ordine Teutonico a Grunwald-Tannenberg (15 luglio 1415), presa in trappola, accerchiata e fatta a pezzi da un intelligente manovra dell'esercito polacco di re Ladislao (informazioni su Grunwald-Tannenberg all'indirizzo http://www.arsbellica.it/pagine/medievale/Tannenberg/battta.html).

In ultimo, la cavalleria è l'arma del movimento e delle grandi decisioni. I Rohirrim nella loro cavalcata su Gondor e nella battaglia del Pelennor dimostrano ampiamente questi due fattori. E tuttavia la cavalleria è anche l'arma di cui si può fare maggiormente a meno. Due esempi in proposito:
1) l'esercito di Mordor che porta l'assedio a Minas Tirith. Non vi ritrovate cavalleria, salvo un'aliquota di cavalieri Sudroni che viene sbaragliata da Theoden con facilità disarmante. Certo gli orchi avrebbero potuto portarsi vicino un aliquota di mannari ma può darsi che le perdite subite da questi nella battaglia dei Cinque Eserciti non ne lasciassero un gran numero.
2) l'esercito dell'Ovest che marcia verso Cirith Gorgor: 6000 fanti e 1000 cavalieri. Ai cavalieri ne dobbiamo togliere poi un buon numero tenendo conto di quelli lasciati al Crocevia dell'Ithilien. D'altro canto, c'era ben poco da manovrare di fronte all'esercito che sciamò fuori dal Cancello Nero...

Certo la mancanza della cavalleria nell'esercito di Mordor che avanzava su Minas Tirith fu notata sia da Gandalf e da Denethor. I due così prepararono la sortita dei Cavalieri di Dol Amroth guidati dal principe Imrahil il giorno 13 marzo. Detta sortita salvò Faramir e le truppe di Gondor in ripiegamento dal Rammas, anche se fu velocemente richiamata all'interno delle mura di Minas Tirith. Un esempio intelligente di utilizzo della cavalleria in cui si fate caso ritrovate diversi degli elementi sopracitati.

Spero di essere stato esauriente. In seguito conto accennare ad altri piccoli dettagli.

A presto.
Dunadan.


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Modificato da - Dunadan in data 29 aprile 2006 17:47:32
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Pipino Tuc
Germoglio



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Inserito il - 29 aprile 2006 : 17:37:24  Mostra Profilo Invia a Pipino Tuc un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
x dunadan:è fuori luogo dire che l'assedio contro re theoden in rohan mi ricorda la battaglia delle termopili?[?][?][?]
300 spartani contro un'infinità di invasori barbari, mettendo anche in conto l'orgoglio degli autori greci che, pur di lodare i propri caduti, aumentarono visibilmente la differenza di numeri tra le schiere elleniche e quelle barbare...
ps: non serve un poema di risposta![^]

ciao
Pipino Tuc[8D]

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Dunadan
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Inserito il - 03 maggio 2006 : 10:18:16  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Pipino Tuc. Sinceramente somiglianze tra Termopili (agosto 480 a.c) e assedio del Trombatorrione ne vedo poche. Si, certo il rapporto di forze e la resistenza ad ogni costo dei Rohirrim può far tornare alla mente quello scontro. Tuttavia vi sono alcune differenze:
a) al Trombatorrione (come peraltro nell'assedio di Gondor) i difensori sono spalle al muro;
b) alle Termopili i 300 Spartani e i 700 Tespiesi sbarrano un passo ma si mantengono a lungo una via di fuga salvo poi venire aggirati dai Persiani che trovano una "via di servizio".

Semmai somiglianze più marcate con le Termopili si ritrovano nelle Battaglie dei Guadi dell'Isen ben descritte da Tolkien nei suoi Racconti Incompiuti.

Riguardo alla battaglia delle Termopili ti rimando a http://www.cronologia.it/battaglie/batta62.htm

mentre per le battaglie dei Guadi dell'Isen trovi qualcosa a questo indirizzo http://digilander.libero.it/ilfossodihelm/guadiisen.htm

A presto.
Dunadan




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Pipino Tuc
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Inserito il - 03 maggio 2006 : 15:48:30  Mostra Profilo Invia a Pipino Tuc un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
danadan... è inutile che mi proponi dei siti dove mi spiegano come si è svolta la battaglia delle termopili! sai benissimo che la so; semmai visiterò il secondo indirizzo... comunque quando dico che mi ricorda quella battaglia non voglio certo dire che sia uguale. anche perchè ogni battaglia ha qualche diversità...
i tespiesi erano circa un migliaio, fra l'altro!
e a questo punto tu vorresti dire che gli urukhai non erano 1.700.000 come i soldati persiani... e potresti anche aggiungere che non c'erano le 1207 navi da guerra, non contando gli uomini al seguito e le navi da carico... (Erodoto è esagerato: non ha calcolato che se i suoi numeri fossero risultati veri, i persiani avrebbero avuto ovvi problemi di aprovvigionamento in un paese che era loro ostile!)
vabbè... ripeto che era solo un riferimento, soprattutto riguardo la virtù degli uomini che combattevano con coraggio pur sapendo che il giorno dopo avrebbero cenato nell'ade!
ciao!![:-p]

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Inserito il - 06 maggio 2006 : 20:58:43  Mostra Profilo Invia a Dunadan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pipino Tuc ha scritto:

...e a questo punto tu vorresti dire che gli urukhai non erano 1.700.000 come i soldati persiani... e potresti anche aggiungere che non c'erano le 1207 navi da guerra, non contando gli uomini al seguito e le navi da carico...


Beh, io mi chiedo ancora dove Serse fosse andato a trovare quei 1.700.000 soldati e come li sfamasse.
Inoltre gli Uruk-hai sulle navi da guerra non ce li vedo proprio. Buon per loro che il Trombatorrione era tra le montagne (...anche se una lavatina potevano darsela di tanto in tanto...).

A presto.
Dunadan


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Pipino Tuc
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Inserito il - 07 maggio 2006 : 08:48:32  Mostra Profilo Invia a Pipino Tuc un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dunadan ha scritto: (...anche se una lavatina potevano darsela di tanto in tanto...).


solo questo... [img]http://www.vocinelweb.it/faccine/cartelli/70.gif[/img]

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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03