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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 12 agosto 2007 : 15:10:09  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Forse la Storia gira su se stessa, perché troppe lapidi hanno ancora in sé un interrogativo...perché ancora non ha avuto pace chi č rimasto e piange e non vede fatta giustizia?
Gira in circolo perché in fondo i mali dell'uomo son sempre quelli e le epoche d'oro se mai sono esistite finiscono...
Forse va avanti perché ci sarą sempre chi alzerą la testa, chi in silenzio o gridando continuerą a ricordare, a volere che certi eventi non vengano dimenticati, a volere lottare perché nessuno deve mai credere che cose del genere siano passato.
Ma la pochezza della presenza giovanile a quella commemorazione fa pensare. Non credo nello scarso interesse, pił nella sfiducia. Ed č la sfiducia che fa abbassare le mani, č da essa che viene l'oblio.
Quando chi c'č stato non potrą pił parlare, a chi resterą la custodia della memoria?


umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Nowhere Land


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Inserito il - 20 agosto 2007 : 14:28:27  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come dicevo un po' di tempo fa, anche i diritti cambiano con la storia...

A Sparta e Atene era considerato un diritto prendere schiavo chi perdeva la battaglia, negli USA dello scorso millennio i neri non erano considerati del tutto umani, cosģ le donne erano un gradino sotto, gią dai tempi degli antichi greci, ma ancora adesso in molte culture
I diritti sono un prodotto della cultura e della civiltą.

Quelli che si sono quasi sempre trovati indietro rispetto alle varie carte filigranate scritte con stilografiche di classe, sono stati i bambini... esseri prevalentemente considerati inutili fino a che non possono tenere in mano una zappa e produrre ricchezza, da sempre...

La scelta di Amnesty International di dare lo status di "diritto" all'aborto in determinati casi, porta alla ribalta questo problema di coscienza, di civiltą, di scienza e anche di semantica.
Se da un lato penso che tutti (quelli della nostra parte di civiltą) possano capire come una donna che viene violentata possa avere traumi ancora maggiori per un figlio che arriva dallo stupro. Dall'altro č imposta una scelta nei confronti di quel figlio.
La scienza non č per nulla univoca, c'č ancora (e ci sarą sempre?) un confine oltre il quale non riesce (o non le č concesso) vedere e sapere. Diventa perciņ una scelta prevalentemente di coscienza o di cultura/civiltą, che poi č la coscienza collettiva. Ogni scelta si puņ avvalere di un parere scientifico di parte per sentirsi in qualche modo legittimata.
Tutto nasce dal "cosa pensiamo che sia" quel grumo di cellule fino ad un tot di tempo. Gią il fatto che si imponga un limite convenzionale (che non č sicuramente uguale per tutti) lascia molti dubbi. L'avallo di un "diritto" all'aborto va fatto perciņ con consapevolezza e dopo aver deciso verso chi o verso cosa č compiuto l'aborto stesso. Senza ipocrisie. Senza far finta di non sapere o non vedere.

Tutto poi assume colore diverso proprio da questa partenza. Nei diritti dell'uomo sono compresi o no quelli del feto? Sono eventualmente questi pił importanti di quelli della madre? Chi dei due bisogna tutelare? Di chi č la responsabilitą della scelta? Non si puņ rispondere con facilitą a queste domande, perché si rischia da un lato di legittimare il concetto che "tutto ciņ che sta dentro di me č mio diritto farne ciņ che voglio", mentre dall'altro si rischia l'estremo opposto e cioč "a tutto ciņ che sta fuori un bambino deve essere impedito di nuocergli".

La questione č perciņ dolorosa da qualunque parte la si guardi. Schierarsi a favore dell'una o dell'altra interpretazione, in assenza di elementi oggettivi forti, significa spostare l'asse culturale. Cosģ ha fatto Amnesty International, parlando di "diritti sessuali e riproduttivi"; ha scelto di centrare la propria attenzione e azione su un soggetto (le donne), a scapito di qualcos'altro. Atto legittimo, perché nel diritto di questa organizzazione. Anche la critica č perņ legittima, specie quando l'organizzazione afferma di promuovere la prevenzione delle gravidanze indesiderate ed altri fattori che contribuiscono al ricorso delle donne all'aborto (e qui sembra aprirsi uno spiraglio pił ampio, non solo circoscritto alle vittime di stupri). Il problema ed anche grossissimo c'č, quello della violenza sulle donne; la scelta dell'approccio ad esso a me non piace: lo capisco a livello del singolo individuo, non lo accetto da parte di un'organizzazione umanitaria, come metodo principe.
Se faccio un criticabile accostamento, un figlio concepito con la violenza sessuale contro una donna č sacrificabile in nome della salute (mentale) della donna stessa? Un figlio della societą che č come un elemento malato della stessa non č forse sacrificabile allo stesso modo, in nome della salute sociale?
Dopo infinite battaglie contro la pena di morte, si passa a questo... questione di metodo... questione di punti di vista (?)...

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Inserito il - 24 agosto 2007 : 12:46:42  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come dici tu Amon, dipende dal punto di vista...

Un punto di vista che parte da molto prima, a monte della questione...

Diritti dell'uomo...il feto puņ essere considerato essere umano?
E se non č tale, ma "essere umano potenziale", puņ avere gli stessi diritti dell'essere umano "completo", in questo caso la madre?
Tutelare l'uno sembra essere ledere per forza di cose l'altro...

Ma il trauma del figlio, o forse non debbo usare questa parola, del feto concepito da uno stupro, č cosģ ineluttabile?
Tutelare la madre per me non significa darle un "facile" diritto all'aborto, una "assoluzione" dell'atto per vox populi (uso tra virgolette queste parole, perché, appunto, hanno senso solo in un determinato punto di vista).
Questo puņ forse venire dopo. Per me, perņ, tutelare la madre č lo stesso che tutelare il figlio, perché viene prima della presa in considerazione dell'aborto. Un trauma si puņ curare. Una donna che non viene lasciata sola puņ trovare la forza di accettare quella vita che sta crescendo in lei.

A tutelare la donna si comincia prima, molto prima, o almeno si dovrebbe, del momento in cui si discute se sia giusto, lecito, lodevole o denigrabile l'aborto.
Si comincia con battaglie serie che impongano pene pił severe per lo stupro, ma non solamente.
Si comincia con il non lasciare una creatura violata da sola. Sola con l'incubo, la vergogna, l'orrore.

Un discorso simile lo feci parlando dell'eutanasia.
Forse faccio un paragone improprio, ma in entrambi i casi la societą prende ad interrogarsi sulla bontą o meno di un espediente che tagli via, che distrugga. Il dolore, nella forma d'una vita che non si vuole crescere, o della vita propria che non si vuole pił.

Ma se queste persone non fossero sole. Se accanto avessero un sostegno, vero, leale, incoraggiante. Allora a porsi davanti certe scelte forse non si arriverebbe. La solitudine č il primo male.

E sono d'accordo con l'ultima parte del tuo post. Pena di morte ed aborto sono la stessa cosa. Identica. Almeno, come sempre, da un certo punto di vista.

umilmente vostra
Silma

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Inserito il - 28 agosto 2007 : 13:43:25  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Allora, mi dico da sola che non va bene e che non č cristiano, ma questa volta io mi sento decisamente estrema e si, pił che un'opinione mi sento esplodere alle labbra un giudizio. Sul caso di quell' aborto selettivo, in cui č stato asportato il feto sano.

Spregevole. Spregevole fare una cosa del genere. Una parola corretta e complessa come eugenetica č troppo grande per definire qualcosa di cosģ basso.
No, non me la sento di avere pietą e neppure rispetto, perché č qualcosa che mi fa andare il sangue alla testa.
Potrą avere avuto tutte le ragioni, proprie ed altrui, quella madre o chi per lei ha deciso, ma č una cosa assolutamente spregevole.

Che per lampanti ragioni non ammetto l'aborto lo sapete. Questo perņ č qualcosa di molto peggio. Qualcosa davanti a cui non sono capace di caritą, non adesso. Forse dopo a mente fredda, ma adesso mi sento solo rimescolare le viscere per il disgusto.

Forse perché sono una gemella, non lo so. Ma mi fa sentir male il solo pensiero di un atto del genere. Decidere che uno vive e l'altro invece deve essere tagliato via.

Ho sentito qualcuno dire, in merito all'incidente, "Che disgrazia".
Datemi della perfida, ma spero questa disgrazia faccia riflettere chi aveva deciso che il figlio malato dovesse morire.

Lo ripeto, certo dietro c'erano delle ragioni, e non spetterebbe a me giudicare. Ma a tenermelo dentro non ce la faccio, perché č qualcosa di troppo orribile. Se č omicidio l'aborto, l'aborto selettivo č qualcosa di peggio. Di molto peggio.


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Inserito il - 29 agosto 2007 : 00:39:45  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma con "disgrazia" intendeva riferirsi al fatto che fosse sano invece che malato?

Comunque non ho capito bene i termini della questione... mi limito a meditarci su...

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Inserito il - 29 agosto 2007 : 11:09:09  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I termini sono questi, non ho ritrovato la notizia per dire il luogo: una donna rimane incinta di due gemelli; uno dei due feti risulta affetto da malformazioni. Decide per l'aborto selettivo, ovvero asportare il feto malato e continuare la gestazione di quello sano. Qualcosa in sala operatoria va storto, forse un errore umano, forse i due feti si sono scambiati di posto nella placenta durante l'operazione, fatto sta che si scopre che quello ad essere stato asportato č quello sano.

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Inserito il - 30 agosto 2007 : 01:58:27  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sģ, qualcosa ho sentito stasera... c'era il ministro Turco che si arrampicava sugli specchi... sgattaiolando dal discorso...
poi ho girato.

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Inserito il - 30 agosto 2007 : 13:58:04  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....la risposta a tutti i dubbi sollevati qua sopra č che la decisione ultima DEVE restare nelle mani del suo motore primo : LA DONNA IN CONCEPIMENTO.....solo ella in prima persona , dopo essere stata informata dei rischi e delle conseguenze, ha moralmente ed eticamente il diritto/dovere di decidere e lo Stato deve approntare i mezzi legali e materiali perchč questo diritto/dovere sia espletato nel miglior modo possibile....

in tal senso non discuto MAI nč formulo giudizi su chi abortisce e nemmeno su chi non abortisce ....non importa se io o altri siano d'accordo eticamente o moralmente ....la scelta č un diritto/dovere della donna e non altri ed ella ne porterą il peso ....giusto o sbagliato che sia

questo č ciņ che penso e credo

la legge sull'aborto in Italia č una buona legge anche se perfettibile


balrog

Modificato da - balrog in data 30 agosto 2007 14:02:45
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Inserito il - 30 agosto 2007 : 14:05:26  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:

....la risposta a tutti i dubbi sollevati qua sopra č che la decisione ultima DEVE restare nelle mani del suo motore primo : LA DONNA IN CONCEPIMENTO.....solo ella in prima persona , dopo essere stata informata dei rischi e delle conseguenze, ha moralmente ed eticamente il diritto/dovere di decidere e lo Stato deve approntare i mezzi legali e materiali perchč questo diritto/dovere sia espletato nel miglior modo possibile....

questo č ciņ che penso e credo che l'aborto in Italia non sia una cattiva legge anche se potrebbe essere migliore


balrog

Ideologicamente perņ contesto il fatto che tutto ciņ che si trova all'interno del corpo della donna sia ipso facto nel suo diritto farne ciņ che vuole.
Per questo motivo non č sempre vero che la decisione ultima debba essere automaticamente della donna.
Né la tua affermazione puņ essere usata per giustificare qualunque azione.
O partendo da lģ svicolare sulla questione come ha fatto la Turco dicendo qualcosa tipo: "non č eugenetica, ma non giudico queste cose e poi ho visto donne coraggiosissime che hanno accolto figli disabili"

I parallelismi in questo senso sono molti.

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Inserito il - 30 agosto 2007 : 16:37:27  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...padronissimo Amon....č appunto una presa di posizione ideologica a cui sio possono contrapporre altrettante risposte ideologiche....il corpo di una persona č inviolabile fino a che un'altra persona non sia anch'essa presente e non disponga di identici diritti, il resto č del tutto aleatorio e soggetto a pura soggettivitą

quel che resta nei fatti č che il miglior giudice della situazione sia sempre la donna e come tale la decisione ultima a lei deve restare...visto che č lei a portare il peso ultimo della decisione....l'importante č che sia bene a conoscenza di ogni aspetto e questo č ciņ che deve fare lo Stato e le sue leggi

balrog
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Inserito il - 30 agosto 2007 : 17:41:35  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco vedi?
Il problema č che c'č magari chi pensa che finché un bambino non č nato e perciņ si trova all'interno della donna, non ha alcun diritto e lei ha la possibilitą e il diritto di disporre come vuole del proprio corpo.
E' un legittimo punto di vista?

Concorderai con me che non siamo al bar a discorrere di chi compra il Milan...
I legittimi punti di vista, se hanno a che fare con la vita altrui, presentano parecchi limiti, non ti sembra? Per questo semplificare dicendo "ci pensi lei che va tutto bene", come affermano molte persone, non fa i conti con gente viva...

E per questo quando si fa un aborto selettivo non si puņ dire "beh, sai... meglio tenersi il pił sano..." e liquidare con un "ops" se eliminano il feto sano e tengono quello malato...
La contadina che sceglie le uova?

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Inserito il - 30 agosto 2007 : 18:09:04  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Amon ...non voglio essere polemico ma mi oare che tu stia travisando volutamente la situazione....quella donna non ha preso certo quella decisione "scegliendo le uova" ,una donna che abortisce non si trova in alcun bar sport ed č alle prese con una delle decisioni pił difficili della sua vita, su questo non ho alcun dubbio e non mi piace chi usa termini perlomeno improvvidi su questo tema, quella donna si pone i tuoi stessi interrogativi solo molto pił amplificati, quindi modera i termini perfavore, hanno diritto al tuo rispetto qualsiasi decisione prendano..... l'aborto terapeutico per gravi malformazioni del nascituro che ne pregiudichino una accettabile vita da essere umano non sono eugenetica , spero che questo sia chiaro,non confondiamo cavoli con merende (possiamo sfinirci a discutere se e quando e in quali casi esso sia etico o meno ma la sostanza non cambia,NON č eugenetica)...90 giorni per decidere se portare avanti una gravidanza normale mi sembrano congrui , č vero che non si puņ definire un confine preciso ma nč in un senso pił restrittivo nč amplificativo ma nuovamente si ricade nell'etica personale e quindi soggettiva.....la legge ne dą uno applicativo senza definire la sua valenza etica ....che nuovamente č lasciata giustamente alla donna,
per quel che riguarda una gravidanza molto avanzata credo che, per non portarla a termine, debbano sorgere gravi problemi medici, a quel punto le scelte di base dovrebbero essere gi state fatte e i problemi affrontati....questo č quanto penso

bal

....non mi piace sinceramente veder giudicare le pesone nei modi usati da Silma non conoscendole personalmente nč conoscendone il vissuto nč il percorso morale che le ha portate a quella decisione sicuramente sofferta ed č sintomo di superficialitą e di poca umanitą.....spero che pił avanti Silma se ne renda conto a mente pił calma...


Modificato da - balrog in data 30 agosto 2007 18:18:36
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Inserito il - 30 agosto 2007 : 18:47:51  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non sto travisando e ti spiego perché:
Spesso si gioca con le sottigliezze delle parole per far assumere loro una valenza positiva o negativa a seconda dei casi.
L'aborto terapeutico non č eugenetica? E qual č il confine? Chi lo decide? Uno sfuma nell'altro e siamo comunque nel campo dell'opinione... opinione che, se č maggioritaria, diventerą probabilmente cultura.
Puņ anche darsi che in futuro l'eugenetica entrerą nei diritti (giusto per riprendere un tema gią dibattuto), visto che ne nascono sempre di nuovi... ed anche lģ la responsabilitą della scelta sarą solo della madre (o della donna, dipende da come chiamiamo quella cosa che le cresce dentro).
Rimanendo all'aborto terapeutico poi ci sono altre variabili: "accettabile" vita da "essere umano" sono due concetti molto opinabili e abbastanza abusati. Tizio si spara un colpo in testa perché aveva un mal di testa inaccettabile, Caio fa fuori la moglie perchč era in uno stato vegetativo e perciņ non era pił un essere umano... Tutto č relativo alla percezione personale, spesso distorta dalla propria sensibilitą...

Non sto travisando, sto semplicemente cercando di "inquadrare" (o categorizzare, se vogliamo) ciņ che ognuno di noi crede, provando a tracciare dei confini, perchč a furia di sfumature si puņ arrivare ovunque ed č perciņ doveroso guardarsi indietro e fermarsi ogni tanto a capire in che zona ci siamo portati, a furia di sfumature.

Vogliamo parlare anche delle sfumature quando si parla di gravidanze che mettono in pericolo la "salute fisica e psicologica della donna"? E chi decide di non stare psicologicamente bene... la donna stessa? Ecco che nuovamente il confine non si vede pił... dal sintomo pił grave di problemi psicologici al pił leggero.

I confini non esistono, quando ci si mette a metą strada...
Il legislatore fa una scelta etica: o il confine č all'inizio (ad esempio usando un concetto temporale il concepimento) o alla fine (quando nasce) o in un posto in mezzo, non semplice da precisare... Cosģ per la sanitą del feto, cosģ per la sanitą della donna. Libertą...
solo che non stiamo parlando di uova. Sicuro? E allora di cosa parliamo? Fino ai 90 giorni non sono poco pił degni delle uova (e perciņ non hanno diritti)? Non lo dico io, neh...
Se invece uova non sono... non pensi che oltre agli interrogativi che la donna si pone, bisognerebbe che qualcuno pensasse anche a quelle non-uova?



Come giustifichi, Balr, che devono insorgere gravi problemi medici per "non portare a termine una gravidanza in stato avanzato" (ammazza che bella perifrasi...)? Se invece non insorgono questi gravi problemi? Faccia sempre quello che meglio crede?

Credimi non voglio provocare inutilmente, ma rispondimi, per favore. Ma ho un mio schema mentale e faccio fatica ad uscirne... ho bisogno che lo percorri (tu o chi vuole partecipare ^__^) insieme a me...
Il mio tentativo di schematizzare č per capire... č vita si/no... ha dignitą e diritti si/no... se č malato ha dignitą e diritti si/no... la dignitą e i diritti (nel caso di risposte affermative) vengono decisi dalle singole donne si/no... l'aborto č una dolorosa uccisione di un essere umano si/no (in caso di risposta negativa č bene trovare dei termini per definirlo)...

Mi piace parlarne qui perché mi sembra che non stiamo a sfumare le parole come dei politici... non ne abbiamo, penso, bisogno...

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Inserito il - 31 agosto 2007 : 11:02:44  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:
bal

....non mi piace sinceramente veder giudicare le pesone nei modi usati da Silma non conoscendole personalmente nč conoscendone il vissuto nč il percorso morale che le ha portate a quella decisione sicuramente sofferta ed č sintomo di superficialitą e di poca umanitą.....spero che pił avanti Silma se ne renda conto a mente pił calma...




Silma ha gią commentato altrove in proposito. Se leggi l'asincrona puoi avvedertene.

Scusa, bal, ma come si fa a dire che l'aborto non č eugenetica, soprattutto quando ci si trova davanti all'aborto selettivo tra due gemelli? Se non lo č, allora il confine č talmente sottile che i miei occhi non lo vedono.

umilmente vostra
Silma

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Inserito il - 31 agosto 2007 : 13:51:03  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....l'eugenetica Silma presuppone un PIANO preordinato di intervento sui geni per ottnere un risultato ....l'aborto terapeutico ha come unico scopo la salvaguardia della dignitą della vita della persona...io sono convinto che la vita ha un valore (e parlo della MIA vita) che supera il semplice viverla....non discuto chi ha idee diverse dalla mia ma PRETENDO che si rispetti la mia...e non accetterņ mai che una terza persona mi dica come e fin dove viverla)...il termine "aborto selettivo" č scorretto e fa pensare a tutt'altro, non č stata fatta alcuna "scelta" da parte della madre (e specialmente non in senso genetico) che di fronte a una grave malformazione ha deciso di interrompere una delle gravidanze, nessuna "selezione" quindi....lo ripeto : la decisione se un essere umano abbia da vivere una vita di dolore e disperazione o una morte serena č giusto che la prenda la madre di questo essere umano come la pił vicina a lui come emotivitą, amore e empatia....credo di essere stato chiaro.

ora , ti ripeto, che la persona pił indicata in assoluto per decidere eticamente se sia giusto o meno dar fine alla vita di un futuro e ipotetico figlio malato č la madre.....questo non mette al riparo da errori ed omissioni ma a mio parere č la maniera pił giusta di procedere

AMON tu vuoi da me risposte che risolvano i tuoi dubbi ....mi dispiace non ne ho...posso solo dirti che le risposte che ho vanno bene per me e io sono in pace con la mia coscienza

penso che l'interruzione della gravidanza sia giusta fino a un certo punto perchč la vita che si sta formando č solo in nuce e non effettiva, quindi i diritti della madre prevalgono su quelli di possibile futuro essere umano.....successivamente io penso che il nascituro assuma sia giuridicamente che eticamente carattere di essere umano e quindi vada tutelato , nei limiti perņ di ciņ che la madre considera vita umana ....

ho fiducia che le donne e le madri prendano queste decisioni sempre col massimo della responsabilitą possibile e che nessuno meglio di loro sia preposto a farlo

non esistono schematizzazioni possibili in questo campo Amon ( se uccidi un gamete Amon ti consideri un assassino ? eppure esso č vivo e porta il corredo cromosomico di una persona)...perchč ogni decisione assume carattere ETICO....e come tale INDIVIDUALE....č per questa ragione ultima che continuo a dire che č ladonna/madre la migliore per decidere dopo aver attentamente vagliato ogni aspetto

concludendo: se la "difesa della vita" tout-court č ciņ che pensi sia giusto le mie risposte non ti soddisferanno....perchč io credo nella "difesa della vita" che abbia senso di esser vissuta e non di una vita purchessia....e che questa decisione debba esser presa in prima persona o se si č impossibilitati dalla persona a me emotivamente e per conoscenza pił vicina ....come la madre per il proprio figlio

č una visione soggettiva ?
certo
l'altra lo č allo stesso modo
nessuna delle due č migliore ....solo diverse

la mia ha l'unico vantaggio che la decisione viene presa dalle parti pił coinvolte e non da terze o quarte persone o addirittura da istituzioni e COSA PIU'IMPORTANTE fas la minore generalizzazione possibile ....che a mio parere č il miglior modo di procedere

non so cos'altro dirti sinceramente

balrog

Modificato da - balrog in data 31 agosto 2007 14:11:24
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AmonSūl
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Inserito il - 31 agosto 2007 : 14:51:19  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma io non ho detto che voglio le risposte che vadano bene per me. Ho detto che vorrei delle risposte. In un senso o nell'altro.
Il fatto che uno non abbia una posizione su un determinato argomento (volutamente o meno) puņ anche essere legittimo ed ha comunque delle conseguenze.

Io penso che la madre non abbia diritto di decidere di dar fine o meno alla vita di suo figlio (č sua madre, non il suo padrone). Questo č il mio punto di vista; poi magari nella mia vita posso cambiare idea o incontrare eccezioni.

Altro aspetto da chiarire č se il fatto di considerare legittimo un aborto terapeutico e magari non legittimo un aborto per "scegliersi" il figlio o un aborto all'ottavo mese di gravidanza... sia una questione di coscienza personale della madre ("nei limiti di ciņ che la madre considera vita umana")... o se possa avere implicazioni meno individuali e pił universali.

In alcuni casi la madre č sicuramente la miglior giudice, ma da lģ a darle ogni potere, ogni responsabilitą, ce ne passa...
a volte mi sembra che si identifichi la parola "responsabilitą" con la parola "diritto". E il messaggio "di tutto ciņ che si trova dentro il mio corpo posso fare ciņ che voglio" mi trova decisamente contrario e vorrei (nel caso anche tu lo sia) che fosse detto chiaramente da tutti. Anche se č comunque a suo modo un'idea legittima (darwinianamente si intende); cosģ come č legittimo che negli USA ci sia la regola "se ti trovo dentro la mia macchina ti posso uccidere"... ogni cultura porta dentro idee legittime di per sč, che si impongono o meno a seconda che siano "vincenti"... non sempre pacificamente...


PS Un gamete non č una persona... č una lettera di un nome, senza che quel nome sia stato ancora pronunciato...

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Modificato da - AmonSūl in data 31 agosto 2007 14:58:31
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balrog
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Inserito il - 31 agosto 2007 : 15:22:47  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....cosģ come lo č la prima meiosi del concepimento Amon....

se "ciņ che sta dentro il mio corpo č mio e ne faccio ciņ che mi pare" significa che quella parte del mio corpo č me stesso allora certamente si....e fino a 90 giorni dal concepimento lo considero in tal senso....

se si considera la cosa invece in senso assoluto e nello specifico dopo i 90 giorni dal concepimento allora , COME HO DETTO, siamo in presenza di un essere umano e i suoi diritti vanno tutelati in senso oggettivo e legale ....A MENO CHE non vi siano ragioni mediche gravi per intervenire....e in queste gravi ragioni mediche io inserisco l'aborto terapeutico....la scelta in tal caso va lasciata sempre e solo alla madre

diritti e responsabilitą spesso camminano assieme, esercitarli comporta avere responsabilitą spesso gravosissime....anche questo fa parte dell'essere esseri umani

pił chiaro č impossibile

balrog

Modificato da - balrog in data 31 agosto 2007 15:28:54
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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 31 agosto 2007 : 15:35:23  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A mio avviso un feto NON č un "pezzo" di corpo di donna...

hai mai visto il video di un aborto? Quello che cerca disperato di sfuggire all'ago che sta per risucchiarlo, con la tensione e le palpitazioni di chi non ha via d'uscita, non č un pezzo di corpo di donna...

V V V
Per quel che ne so, a me un individuo sotto i tre mesi non sembrava comunque un pezzo di donna, questo intendo dire, al di lą del controproducente tentativo di drammatizzazione.
Trovare le sfumature nel dare i nomi alle cose teoricamente non cambia la loro sostanza, no? Anche se spesso ci fa sentire pił sereni.

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]

Modificato da - AmonSūl in data 31 agosto 2007 16:42:04
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balrog
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Inserito il - 31 agosto 2007 : 16:08:46  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....fino al terzo mese di gravidanza si parla di SVILUPPO EMBRIONALE....solo dal terzo mese in poi si parla di SVILUPPO FETALE....aldilą del tentativo di drammatizzazione.....č in questo periodo che il nascituro prende gradualmente ad assumere le caratteristiche della specie umana


balrog
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balrog
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Inserito il - 01 settembre 2007 : 16:03:41  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....non sono solo parole ...esprimono ciņ che č essere umano e ciņ che non lo č AMON, che sia vivo non vi č dubbio ma anche una cellula č viva....cmq...

ieri ho sentito il vicepresidente della Cei affermare che la Chiesa cattolica cercherą di far cambiare la legge 194 in Parlamento (con pressioni gią abbondantemente viste altre volte)...se veramente in Italia si vuole creare un muro contro muro questa č la via pił breve e anche la pił virulenta....

questa legge si cambia solo su referendum popolare ...tanto per esser chiari...

balrog


Modificato da - balrog in data 01 settembre 2007 16:05:02
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Silma
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Inserito il - 04 settembre 2007 : 15:08:18  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Referendum...chissą cosa accadrebbe se si votasse di nuovo.

Sicuramente l'opinione pubblica si spezzerebbe per lo meno in due tronconi.
Da un lato quelli convinti che il concepito abbia dignitą d'essere umano e diritti conseguenti, dall'altra chi pensa che sia ancora una "cosa", o comunque, un qualcuno per cui il diritto alla vita č subordinato alla decisione di un altro essere umano, riconosciuto, adulto, che valuti se quella vita sia degna o meno di essere vissuta.

Balrog, il termine che io ho usato č quello dei medici. E non vedo come sia scorretto, visto che obiettivamente č stata fatta una selezione: il sano poteva continuare a vivere, il malato no. La scelta di chi avrą una vita degna e di sopprimere quello condannato, a parere di chi sceglie, ad una vita indegna.

Ma qual č la vita degna d'essere vissuta?

Una donna puņ scegliere, ha diritto di scegliere, per il figlio che porta in grembo...
Questo dalla tua prospettiva.
Dalla mia, lo sai, no. Non spetta a lei come a nessun altro essere umano scegliere vita e morte per un'altra creatura umana.
Non scegliamo di venire al mondo, non scegliamo che venga al mondo quel seme di vita di cui siamo tempio e custodi.
Posso, a mente lucida, calma, comprendere, se non giustificare. Ma l'atto in sé, rimane, per me, dal mio punto di vista, dalla mia morale personale ed opinabile, fallace quanto si voglia, rimane un atto da condannarsi. Quanto la pena di morte e forse di pił, perché avviene nel silenzio spesso, perché quella noce rossiccia, quel grumo di cellule č molto pił facile da far sparire di un uomo o una donna con nome e cognome, che ha un passato, che aveva persone che lo conoscevano, che ha lasciato una traccia nel mondo. Quella traccia, ad un figlio non voluto non viene lasciata possibilitą di lasciarla. Indebitamente, si decide per lui o lei.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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balrog
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Inserito il - 05 settembre 2007 : 00:01:01  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...e con ciņ il discorso credo non possa avere pił alcuno sbocco...resta il fatto solido e inamovibile Silma che ognuno decide secondo la propria coscienza .....e ne ha tutto il diritto e come io rispetto la tua di considerare PER TE STESSA e la tua morale riprovevole l'aborto , rispetta tu la mia di considerare la cosa diversamente....(come ben sai questo aspetto morale č salvaguardato dalla legge, nessun medico č obbligato nč infermieri nč alcun altro a praticare aborti o ad averne qualsivoglia parte se la sua coscienza glielo vieta)....se consideri inaccettabile questo punto di vista credo che le opzioni si riducano drasticamente...fino a sfiorare lo zero assoluto

se la Chiesa , come ancor oggi,ha detto RUINI tenterą di cambiare la legge attraverso pressioni parlamentari , ai quali siamo gią abituati, o come lui stesso ha detto: "i buoni cattolici sono coloro che seguono gli insegnamenti del loro Papa" (parole sue) sarą uno scontro frontale , con tutte le conseguenze del caso....e stavolta la cosa non passerą ....nč liscia nč traversa

la legge 194 si cambia solo ed esclusivamente con referendum popolare

balrog

Modificato da - balrog in data 05 settembre 2007 08:25:49
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Silma
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Inserito il - 05 settembre 2007 : 10:57:49  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho sentito anch'io il discorso di Ruini, e in merito non ho che una cosa da dire: non puņ desiderare altrimenti un ministro della Chiesa.
Un discorso vecchio questo: se sia coercizione cercare di mantenere tutti su quella che per lei e la sua missione č la retta via, o se sia semplicemente fare "il proprio mestiere", anche questo č opinione.
Sono perņ sfavorevole alle "pressioni", parola che lui ha usato. Non mi sembrano un buon modo, ecco. Creano pił tensione che convinzione.

Dipende cosa intendi, per considerare "inaccettabile questo punto di vista". Se intendi il punto di vista per cui l'aborto č legittimo eccetera eccetera, si, per me č inaccettabile.
Se intendi il rispetto per l'altrui opinione e scelta di morale e di vita, no, non č inaccettabile, se ne puņ discutere civilmente, consapevoli che quando si tratta di questioni di coscienza ciascuno se ne andrą dalla discussione arricchito, ma sempre sulla propria posizione, quasi sempre almeno.
Ma se la richiesta di prendere posizione diventa ufficiale, non si tratta pił di me e te che seduti su un divano discutiamo, ma, per esempio, di un referendum, allora mi spiace, ma il rispetto altrui si subordina alla mia coscienza. Se fossi chiamata a votare, come votai no nel referendum sugli embrioni eccetera, voterei no all'aborto. Perché in coscienza, non potrei mai votare si. E della mia coscienza io dovrņ rendere conto.


umilmente vostra
Silma

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Inserito il - 05 settembre 2007 : 18:11:31  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....cosa che mi pare ho detto anch'io poco sopra riguardo alla propria coscienza....io parlavo di riprovazione verso la PERSONA che considera come me l'aborto uno dei mezzi per interrompere una gravidanza ....per capirci meglio: io non andrei a cena con un assassino....cosģ magari č pił chiaro....se la riprovazione morale verso un'azione o un pensiero che quella persona compie coinvolge la persona stessa allora la questione si fa oltremodo spinosa

mi pare tu abbia affermato la tua totale chiusura alla possibilitą di esistenza dell'aborto tout-court senza alcuna ossibile eccezione....quindi, come ho gią detto , in questo campo non solo non puoi avere dialogo se non una mera espressione di intenti ma partendo da questi presupposti puņ esser utile solo per conoscere la tua posizione al riguardo .....dialogo costruttivo non puņ esserci, per averlo SILMA devi considerare la possibilitą (anche solo teorica) che chi ti sta davanti possa aver ragione e tu torto

non lo dico in modo negativo , espongo un fatto

balrog
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balrog
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Inserito il - 07 settembre 2007 : 14:26:39  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....come ho scritto se ci sarą il referendum farai bene a votare secondo coscienza, io farņ cosģ....

ma che la Chiesa non si provi a fare pressioni per cambiare la legge per via parlamentare se non vuole veder scoppiare un casino biblico


balrog
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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03