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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 15:58:20
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Mi pare che Christopher abbia affermato il contrario riguardo agli interventi sul libro. A suo dire non ha apportato molte modifiche in pił rispetto ad altre opere come il Silmarillion o i Racconti...
Ho comunque i miei dubbi che possa essere un libro per ragazzi e che cosģ fosse nelle intenzioni di Tolkien o Christopher.
Per ora perņ non sto facendo critica, positiva o negativa, al libro nella sua totalitą; sto rilevando ciņ che mi piace o meno durante la lettura.
Voi non avete pensato "questo č un paragrafo/capitolo alla Tolkien" oppure "ma chi ha scritto sta roba?", leggendo alcune pagine? Se sģ quali?
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Eärendil
Albero
Polentonia
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 16:23:04
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Toh, qualcuno riscrive sul mio topic scritto due anni or sono.. ; perņ mi pare di vedere un pņ di inesattezze. Non mi pare di aver letto da nessuna parte che il testo sia stato "riscritto" da Christopher; anzi direi che altro non č che una versione completata di alcune parti (del tutto marginali) del corpus presente sui Racconti (quindi anche dire che siamo ben lontani da essi mi sembra quantomeno inesatto [;)]).
Poi che dire sulla questione "stile".. Dire che questo č un romanzo per ragazzi mi sembra ridurlo a qualcosa che non č affatto, a meno che non si ritenga per ragazzi tutta la produzione Tolkieniana (ma qui entreremmo in una querelle infinita). E cmq dovreste spiegare cosa intendete per libro per ragazzi. Le tematiche presenti nel racconto mi sembra siano del tutto estranee a un certo tipo di letteratura di genere (fantasy et similia). Forse sarebbe pił corretto parlare di "operazione commerciale", ma non certo di libro che punta esclusivamente a un pubblico giovane. Son d'accordo inoltre che lo stile non raggiunga i vertici della produzione Tolkieniana, ma non credo sia per colpa di una presunta rielaborazione da parte del figlio, piuttosto č vero il contrario. Tolkien padre sappiamo tutti amasse rielaborare all'infinito le sue bozze; probabilmente qui siamo di fronte a un prodotto "semilavorato", quindi ancora ben lungi dall'essere pronto a un' eventuale pubblicazione. Il figlio, con la sua politica conservativa dei testi paterni, lo ha reso cosģ com'era, con tutti i suoi pregi, ma anche tutti i suoi difetti.
Personalmente devo dire che il libro mi č piaciuto, anche se la storia dei Figli di Hurin non č mai stata tra le mie favorite del Silmarillion. Ma le chicche che si trovano tra le pagine a mio parere valgono il prezzo di copertina (opinione da amante di vecchia data degli scritti del professore, quindi forse poco attendibile..;))
°°°°°°°°°°°°°°°°°°° La vita č come una battaglia navale...
Un giorno ci sei, un giorno ci sette... |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 17:04:39
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Se l'ho iniziato a leggere ora č ovvio che ci scrivo ora, neh...
Posto che probabilmente non avremo mai un libro con in blu le frasi di JRR e in rosso quelle di Christopher, concordo a grandi linee anche io.
Le mie impressioni si basano solo sulla lettura dei primi capitoli del libro. Andando avanti approfondirņ meglio. La descrizione della Nirnaeth l'hai apprezzata solo perché la conoscevi gią, vero? Dov'č il Tolkien pittore? Quello che ti prende di peso e ti scaraventa al centro dell'azione o sul ciglio del burrone ad osservare inerme un massacro? Quello che ti fa respirare il fumo o la nebbia o ti fa sentire il freddo dell'acqua che i piedi degli Elfi stanno guadando? Questo manca. Forse a causa dello stato grezzo che caratterizza l'opera e che quindi porta a dar maggior importanza allo sviluppo dell'intreccio piuttosto che al rendere vivo l'universo dentro cui si svolge.
Per capirci l'impressione di questo inizio č come Aslan con la voce di Omar Sharif... Tutto molto bello, ma ti rimane un ronzio nell'orecchio...
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Narya
Entino
Neverland
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 19:03:48
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Come osi contraddirmi mezz'elfo?? [elr-angry] Guarda che ti mando dal preside neh [:39] Scherzi a parte... "Libro x ragazzi" aka libro leggibile da un ragazzo, libro con un testo facilmente comprensibile, con una scrittura che non si dilunga troppo su particolari e descrizioni (cosa che annoia i ragazzi), con una storia avvincente e possibilmente con tante sfighe, libro che evita di dilungarsi in genealogie e differenti versioni di storia in nota... [;)] Non intendo un libro idiota, ovvio... anche a me č piaciuto, non ho mai detto il contrario, ma da "esperta" almeno un pochino in gusti giovanili, ritengo di affermare che questo č uno dei libri dell'universo tolkeniano pił fruibile da parte di ragazzi... i giovani non leggono mica solo cavolate, anzi, vi sorprendereste di cosa leggono alcuni... solo che necessitano di uno stile pił semplice, se cosģ vogliamo dire e soprattutto vogliono che il racconto vada subito al sodo e, possibilmente, sia breve...
Mi sono spiegata abbastanza? [:-p]
Sani! Narya [:363] -------------------- "I amar prestar aen. Han mathon ne nen. Han mathon ne chae. A han noston ned 'wilith." |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 24 settembre 2008 : 21:28:34
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Non che vi siate poi cosģ dilungati in spiegazioni pił approfondite di cosa vi č piaciuto e cosa meno, neh...
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Eärendil
Albero
Polentonia
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Inserito il - 25 settembre 2008 : 16:41:23
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Si sei stata assai spiegata..;) Boh, se fossi ragazzo non credo che questo libro sarebbe cosģ appetibile ai miei occhi, ci sono libri fantasy (e quindi di un genere differente da questo) molto pił fruibili e tagliati per un pubblico giovane. In effetti amon ha ragione sul fatto che se non conosci i retroscena la narrazione non ti "prende", ma credo che sia dovuto al fatto di cui sopra (vedi alla voce "semilavorati" ..). Non per niente parlavo di chicche per amatori di Tolkien, non per un pubblico che affronta per la prima volta uno scritto del Prof. - E dire che nel Silmarillion ci riusciva anche con resoconti estremamente stringati (vedi la descrizione della stessa Nirnaeth)-. Il fatto č che bisogna prendere il libro per quello che č senza troppe aspettative, e coglierne quanto di buono č presente. In effetti l'operazione di per se lascia un pņ di perplessitą, non č che ce ne fosse realmente bisogno di un'ennesimo racconto sulla sfigata progenie di Hurin, ma questo č quello che passa il convento (ci fosse stato qualcosa sulla caduta di Gondolin sarei stato assai pił precontento.. ma anche postcontento).
Amon cercherei di ricordare particolari momenti piacevoli o spiacevoli del libro, se me li ricordassi, ma dovrei rileggerlo a questo punto.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°° La vita č come una battaglia navale...
Un giorno ci sei, un giorno ci sette... |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 26 settembre 2008 : 12:52:48
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Un esempio di brutto stile:
Inizio del capitolo VI "Tłrin fra i fuorilegge": "E qui il racconto ritorna a Tłrin il quale..."
Inizio del capitolo VII "Di Mim il nano": "Ora il Racconto si volge a Mim il Nanerottolo." (perdonate la mancanza dell'accento su "Mim")
Questi due incipit danno l'idea del livello troppo grezzo. Strano, davvero strano, perché sia nel Silmarillion, ma anche nei Racconti, lo stile č comunque davvero bello. Sono frasi da tema delle elementari...
Inoltre, come ricorda il mezz'elfo, riesce a dare pennellate forti e veloci, tratteggiando in modo vivido i contorni e la sostanza degli avvenimenti. Qui ci riesce molto poco, nei primi capitoli.
Senza tralasciare una gran tirata di orecchie a chi ha curato l'edizione del libro. Non so se colpa della traduzione o della trascrizione, ma in un libro che va in stampa non ci devono essere errori! Né di ortografia (e questi sono lampanti), né di traduzione (e qui ogni tanto viene il dubbio per frasi di cui si capisce poco il significato). Casualmente, inserendo le due frasi qui sopra, si nota una redazione non accurata anche osservando l'uso di "racconto" e "Racconto"... alternando minuscolo e maiuscolo senza una vera ragione.
Veniamo alle cose belle. Il capitolo di Tłrin tra i fuorilegge č bello, scritto abbastanza bene, coinvolgente. Ma soprattutto, rispetto ai primi capitoli, ha il pregio di avere la giusta cadenza, dą il senso del tempo che passa, delle distanze, della fatica, del bene e del male. Ha la capacitą di trasferire sul lettore ciņ che avviene sulle pagine.
PS Eär (l'Alt+132 me lo ricordo ancora ^^): se non ti ricordi molto di questo libro significa che č scivolato via come acquerello sotto la pioggia?
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
Modificato da - AmonSūl in data 26 settembre 2008 12:59:57 |
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Eärendil
Albero
Polentonia
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Inserito il - 26 settembre 2008 : 16:06:42
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beh un pņ si, mi sa..
°°°°°°°°°°°°°°°°°°° La vita č come una battaglia navale...
Un giorno ci sei, un giorno ci sette... |
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Narya
Entino
Neverland
1871 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 19:12:02
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Mmmh... visto che non mi ricordo grandi particolari mi sa che č successo pure a me... [:137]
Sani! Narya [:363] -------------------- "I amar prestar aen. Han mathon ne nen. Han mathon ne chae. A han noston ned 'wilith."
"Chi rinuncia a combattere per quello che ama, prima o poi si abitua ad amare quello che ha e perde ogni dignitą" |
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Silma
Ent
Abruzzo
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Inserito il - 27 settembre 2008 : 22:21:14
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Tema delle elementari...non saprei. Non sono incipit bellissimi, ma a me han dato quel retrogusto di narrazione orale che non dispiace
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 29 settembre 2008 : 20:41:26
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Il romanzo sta decollando.
Tłrin č passato in Nargothrond aiutandone l'annientamento, si č fatto infinocchiare da Glaurung, ha portato distruzione a casa propria, ha dato dispiaceri a destra e sinistra, ha umiliato il comandante del Brethil.
La cosa che mi fa pił arrabbiare č in parte che tutti sembrano percepire che c'č qualcosa in lui che li porterą alla rovina, ma ne rimangono sempre affascinati a dismisura. Ma soprattutto che Tłrin sembri in qualche misura capire i propri difetti e non voglia o non riesca a combatterli per diventare davvero padrone del proprio destino.
A pensarci bene mi fa infuriare perché č tutto troppo umano. Degli uomini che sono schiavi dei propri pregi come dei propri difetti.
Certo che Tłrin ha una sorte segnata gią dall'inizio... Tolkien forse ha esagerato con la sfiga...
Di buono c'č che, per il lettore ignaro, la vicenda puņ presentare svariati colpi di scena non indifferenti.
La cosa che invece č sconfortante, e ciņ mi stupisce da parte di Tolkien, č rileggere ogni volta di quanto sia stata stupida Niniel... qui Tolkien non rende bene le motivazioni che suonano alquanto stupide, ridicole ed assurde. Sta rimbambita che non vuole stare lontano dal suo maritino... che romaaaantica... e allora si cambia la gonna e mette i pantaloni, parte con la borsetta e va a cercarlo nei boschi, per raggiungerlo mentre lui č andato ad affrontare uno dei nemici pił forti, crudeli e distruttivi... e forse, mentre cammina pensa "chissą come sarą felice di vedermi lģ, vicino a lui, mentre il drago ci sta per uccidere tutti..." o magari si dice "ma cosa vuoi che sia, anche se sono incinta di due mesi, meglio andare a farci ammazzare tutti, che crescere sto bambino senza suo padre... al limite anche se per puro culo riesce a vincere, probabilmente per lo shock abortirņ, ma almeno ho avuto notizie di prima mano senza dover aspettare Cronaca Vera della settimana prossima". Stucchevole davvero... ma d'altronde sua madre non si era dimostrata tanto pił saggia.
Per fortuna che Tolkien si č dimostrato non misogino in moltissime altre pagine, altrimenti da questo suo dipingere ste donne cosģ stupide ci sarebbe da farsi molte domande... ^___^
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 30 settembre 2008 : 18:56:35
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E cosģ lo finii.
Molto soddisfatto dagli ultimi capitoli. A mio modesto parere il racconto degli uomini che affrontano il drago Glaurung č di una qualitą altissima. Il modo in cui ambienta le azioni, il freddo bagnato che ti fa sentire intorno alle gambe, la paura, l'attesa, l'ansia, il sudore e il sangue... Questo č Tolkien.
La bella post-fazione di De Turris aiuta parecchio a valutare l'opera nella giusta visuale. L'accostamento con due capolavori del passato, "Giulietta e Romeo" e il mito di Edipo (tralasciando la mitologia finnica che non conosco), ci mostra un Tolkien imbevuto di studi, debitore in larga parte ad essi. Un Tolkien giovane professore che sta scrivendo le sue prime storie, con uno stile ancora da definire e tematiche ancora non permeate di una visione molto pił ampia.
La storia č perciņ chiusa (troppo) nella gabbia del destino, nessuno sembra sfuggirle. Ma (e questo č ciņ che emerge dal racconto e che mi ha fatto arrabbiare e, insieme, capire) l'uomo con il suo carattere lavora a favore della sua maledizione. I difetti di Tłrin, primo fra tutti l'orgoglio smisurato, lo portano alla rovina quando, forse, il destino non č detto che ci sarebbe riuscito.
Due citazioni, riportate da De Turris, riassumono bene l'intera vicenda e l'intero romanzo: "Di certo, č per mancanza di buon senso, non di coraggio, che la gente di Hłrin trascina gli altri nei guai!" dice l'elfo Mablung.
Gwindor dice a Tłrin "Il tuo destino č dentro di te e non nel tuo nome", mentre Melian la Maia gli consiglia di guardarsi da sé stesso.
Un racconto sicuramente cupo, forse per questo non č cosģ amato come altri (dall'Ear ad esempio). C'č poco spazio per il riscatto e la rinascita.
Devo dire che mi č piaciuto, anche se con l'amaro in bocca per non essere un capolavoro.
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Silma
Ent
Abruzzo
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 14:06:10
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A me Niniel non sembra affatto stupida. Mi sembra perfettamente in linea con il proprio personaggio e con lo stile di comportamento di un'eroina triste di saga nordica [:-p]
Non sono cosģ convinta ci sia spazio per il riscatto...a me lo "stupido", anche se non č la parola giusta, sembra Turin. Mille occasioni per ricominciare, per essere felice...ma le perde tutte. Non si puņ definire colpa sua, perņ, perché la maledizione di Melkor pesa su di lui. Turin sembra uscito dalle fila degli eroi tragici greci: un destino infausto incombe su di lui, una divinitą l'ha marchiato e per quanto possa volgersi e cercare con tutte le sue forze un futuro diverso, non puņ, la sua mano deve tornare a corpirsi di sangue, deve tornare ad essere flagello per chi ama, ad essere ingannato ed ingannatore.
Non č il mio preferito tra i racconti dell'antica era, ma ha una forza drammatica (nel senso teatrale del termine) notevole. No, decisamente non lo trovo un testo per ragazzi.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:46:21
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A leggere, sembra comunque che il carattere di Tłrin e il fatto che lui si lasci guidare dalla propria irruenza, siano fondamentali nella sua rovina.
Trovo assolutamente fuori luogo i gesti di Niniel. Sembrano certamente ispirati dalle grandi tragedie greche, ma le motivazioni di tali gesti non hanno nulla dei tempi di cui Tolkien parla. In quelle tragedie c'erano forze enormi che erano in campo e trattavano gli uomini come burattini.
Lģ si poteva accettare che certi personaggi "impersonassero" dei topoi... morire ad esempio per una parvenza di un'idea... per un accenno di mancanza di dignitą... perdevano la valenza realistica per diventare monito, essenza... fino a quando entrava il coro a raccogliere la "morale della favola"... (sto un po' andando a caso... la mia conoscenza dell'argomento č in realtą superficiale... ci vorrebbero i "classicisti")... Ma il mondo di Tolkien non puņ essere cosģ distaccato dalla realtą. In questo modo si cade dal simbolismo all'allegoria. Ed č proprio quello che Tolkien ha sempre aborrito. E questa, a mio avviso, č una delle debolezze di questo romanzo... e forse di questa storia stessa (non ricordo pił se nel Silmarillion erano cosģ drastiche certe decisioni).
Ciņ che spinge Niniel ai suoi gesti č sovente assurdo, quasi ridicolo. Tłrin per lo meno punta a fare la cosa giusta, riconosce i propri errori, ha un certo grado di autoanalisi.
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Il fatto che non abbia quasi sottolineato questo libro č un indizio del fatto che dal punto di vista della scrittura non vi abbia trovato i picchi di bellezza stilistica che ci sono nel Ring o nel Silmarillion...
Un paio di frasi mi sono piaciute comunque subito... e siccome sono forse le uniche che ho sottolineato eccole qua.
Turin parla con Sador, detto Labadal, che gli dice due cose importanti: "Dąi con generositą, ma dąi solo del tuo"
e pił avanti: "...poiché a un uomo che fugge la propria paura puņ capitare di scoprire che ha solo imboccato la scorciatoia per incontrarla."
sembrano proprio sagge e tuttavia non "frasi inventate, da libro", come se comunque le avesse imparate davvero sul campo, il vecchio Sador.
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
Modificato da - AmonSūl in data 06 ottobre 2008 20:50:56 |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2008 : 14:19:50
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Tolkien abborra l'allegoria, ciņ non toglie che nei suoi studi di ragazzo abbia conosciuto non solo le grandi saghe norrene ed i loro linguaggi, ma anche quel mondo greco-romano che una volta era punto di partenza imprenscindibile di chiunque volesse avere una formazione culturale (passa sempre pił di moda...). Tragedie, epopee, classici intramontabili che non passano con leggerezza sotto gli occhi di un simile genio creativo. Io credo che in questo racconto, estrapolato dalla storia pił lunga di cui fa parte e rielaborato per reggersi da solo, si senta pił che altrove il substrato classico della formazione del Professore. Probabilmente se avesse potuto rielaborarlo sarebbe risultato diverso, pił in armonia con il resto del suo mondo...ma Niniel e Turin sono figli dell'incontro di Deirdre e di Antigone, di Curunir e di Edipo. Questa č stata la mia sensazione. L'insensatezza e mancanza di consequenzialitą di alcune azioni di lei, l'irriducibile soggezione di lui al proprio carattere...La maledizione che grava su una progenie intera, cui va ad aggiungersi la malizia del Drago e l'intrecciarsi dei destini di altri mortali ed immortali che camminano per quelle contrade sotto l'ombra di Melkor... Trovo che molto nasca da questo. Nello stesso calice, nell'inconscio di un genio letterario, di un filologo ed artista, sono andati a mescersi il freddo idromele della vecchia britannia ed il caldo vino mediterraneo. Estrapolata, la storia mi sembra mostrare questo proprio carattere di figlio meticcio; forse il sua sangue sarebbe stato epurato, in seguito, da una maggiore razzionalizzazione, si sarebbe armonizzato...Ma non avremmo pił avuto le sue particolaritą, che balzano agli occhi proprio perché in certi punti in contrasto, almeno superficiale, con quel a cui ci ha abituato Tolkien. Ma se un genio ogni tanto non ci sorprende, anche all'insaputa di sé stesso, che genio č?
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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